31.5.08

Sella stravince, Contador mette le mani sul Giro

Torino 2006_Passion Still Lives Here_Article Luca Tittoni & La Stampa
Salvo clamorosi colpi di scena il Giro d'Italia finisce qui, a Tirano e non a Milano. Le domande implicite di ieri erano, visti i risvolti, tutto sommato giuste: "quante energie saranno rimaste nelle gambe di Riccò e Di Luca?"
Poche a giudicare dal tappone alpino di oggi. Danilo cede sin dalle prime rampe del Mortirolo, Riccò non piega la resistenza di un ottimo Alberto Contador che a questo punto merita di arrivare a Milano in maglia Rosa. Stravince Sella che risponde coi fatti ad un polemico Riccardo Riccò che mostra come il corridore modenese debba ancora crescere... e molto. Si risolleva anche Gilberto Simoni dopo la crisi di fame accusata ieri nell'arrivo sul Monte Pora. Il Giro prende definitivamente forma e si profila questo podio: 1° Alberto Contador, 2° Riccardo Riccò e 3° il leone Marzio Bruseghin. Questo nelle previsioni, salvo poi che gli dei del ciclismo decidano di fare altri scherzi nella cronometro di domani.
A margine un ricordo personale che esula dal tributo un po' sincero, un po' falso del Giro d'Italia a Marco Pantani sul Mortirolo. In questi tapponi mi riaffora alla mente la sagoma minuta di Marco, il suo cadenzare che efficace o no era tutto suo, tipicamente suo. Come se stesse ancora correndo. L'amore recente di buona parte della gente per il ciclismo è in gran parte anche merito suo.
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Terzo sigillo personale per Emanuele Sella (Navigare) che oggi ha vinto anche la ventesima e penultima tappa del Giro d’Italia, 224 km con partenza da Rovetta ed arrivo a Tirano dopo tre gran premi della montagna: la cima Coppi sul Gavia (quasi 19 km al 7,2 per cento di pendenza media e 16 di massima), il passo del Mortirolo (12,8 km al 10,3 per cento di pendenza media e 18 di massima) e l’Aprica (più di 15 km con pendenza media del 3,2 per cento e massima del 9), a 16 km dal traguardo.Dopo la "doppietta" sull’Alpe di Pampeago e sulla Marmolada nella quattordicesima e quindicesima tappa, Sella, che ha definitivamente messo al sicuro anche la maglia verde, ha costruito la sua vittoria scappando dal gruppo della maglia rosa sull’ultima ascesa dell’Aprica e dopo 6h52'45'' di corsa ha preceduto alla fine di 1'03'' Gilberto Simoni (Diquigiovanni) e di 1'21'' lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Caisse d’Epargne).Il gruppo maglia rosa è arrivato a 1'31'' da Sella, regolato nella volata per il quarto posto da Riccardo Riccò (Saunier Duval), con lo spagnolo Alberto Contador (Astana) che ha quindi conservato la testa della classifica generale con 4'' di vantaggio sull’italiano da difendere domani nella crono conclusiva con arrivo a Milano.


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30.5.08

Ciclismo d'altri tempi

Torino 2006_Article Luca Tittoni & Gazzetta.it
Immagine rigorosamente in scala di grigi per una tappa d'altri tempi. Contador, re del Giro, bacia la maglia Rosa sul traguardo di Monte Pora. Appena 4" lo dividono da Riccardo Riccò e altri 21" da Danilo di Luca. Scatenati i due corridori italiani che regalano al ciclismo una delle pagine più belle degli ultimi anni. Di Luca sfrutta il magistrale lavoro del "centauro"/gregario Paolo Savoldelli e attacca nell'ultima discesa che precede l'arrampicata finale. Danilo sale agile infiammando la corsa e le migliaia di tifosi accorsi sulle strade. Il primo vero attacco dell'intera corsa Rosa è quello dell'abbruzzese. Il corridore di Bordolani è una furia che guadagna metro dopo metro e risponde con orgoglio alle polemiche di qualche mese fa e alla mediocre condizione delle prime due settimane. A pochi giorni dall'inizio del Giro infatti, il vincitore dell'edizione '07 era ancora implicato in processi circa l'arrivo sul monte Zoncolan e alcuni suoi parametri anomali. Chi voleva una risposta di Danilo, quella sincera dei pedali, l'ha avuta quest'oggi con un Di Luca da numero. Contador più indietro sfrutta sino all'ultimo il lavoro di Kloden e nel gruppo maglia rosa sembra di assistere all'ennesimo arrivo fatto di scattini e distacchi da 10" - 20". Il vantaggio del corridore Lpr però cresce ad ogni rilevamento e Kloden termina la benzina. Contador è chiamato a rispondere in prima persona con un'accelerazione che taglia le gambe a Bruseghin e paradossalmente allo stesso Contador che poco dopo si pianta. Sale in cattedra Riccardo Riccò, scatto secco, il corridore modenese parte deciso, non guarda dietro e semina prima la maglia Rosa poi il "salbaneo" Sella. Riccò vola verso il traguardo puntando alla maglia Rosa. L'iberico, in crisi, limita i danni salendo con regolarità insieme a Pozzovivo e Sella. Al traguardo giunge un Di Luca esausto cui fa seguito poco dopo un Riccò in volata, che nel dopo gara si scaglia esagerando contro Emanuele Sella, reo di aver tirato (Contador) negli ultimi tre chilometri. Nel frattempo Bulbarelli commenta lo spettacolo sportivo con enfasi, forse troppa, paragonando la posizione in bici del giovane emergente Riccò a quella della leggenda Marco Pantani. Poco prima Bulbarelli replica l'azzardo equiparando l'agilità di Danilo Di Luca a quella di Sua Maestà Lance Armstrong. Paragoni o no il Giro inizia ora, a bruciapelo, emozionante come pochi, senza più scaramuccie da inizio corsa ed energie residuali. Sulla linea del traguardo 4" dividono l'attuale maglia Rosa da Riccardo Riccò e dal killer Di Luca a pochi secondi in più. Domani il Mortirolo per l'ennesimo assalto alla maglia Rosa con la speranza che nelle gambe dei nostri ragazzi ci siano ancora energie. Vince Vasil Kiyienka, ragazzo di Chernobyl che scegli il giorno sbagliato per la sua impresa, offuscata soltanto dal temporale azzurro, vincendo pensate un po' dopo 150 chilometri di fuga. Citazione d'onore per un grande ciclista oggi in profonda crisi, Gilberto Simoni, a cui va comunque il nostro plauso.
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Vasil Kiyienka ha vinto per distacco la 19ª tappa del Giro d'Italia, da Legnano al Monte Pora per 228 km. Il 26enne bielorusso della Tinkoff, iridato in pista nella corsa a punti, ha così ottenuto il primo successo del 2008 su strada e anche il primo in carriera al Giro d’Italia. Secondo, a 4’36”, è arrivato Danilo Di Luca. Terzo, a 4’43”, Alexander Efimkin, quarto a 5’25” circa Cumming, quinto a 5’44” Riccardo Riccò. La maglia Contador è arrivata a 6’21” con gli altri big di classifica, a parte Gilberto Simoni che si è staccato ed è arrivato a oltre 12 minuti con Paolo Savoldelli, straordinario in appoggio a Di Luca oggi. Alberto Contador ha conservato la maglia rosa ma la situazione adesso è ancora più incerta: Riccò è secondo staccato di appena 4 secondi, Di Luca è terzo a 21 secondi. Quarto è Marzio Bruseghin, a 2'. Quinto Pellizotti a 2'05'', sesto Menchov a 2'47''. A bici ferme un arrabbiatissimo Riccò attacca Sella: "Tirava davanti a Contador perché pensava di vincere il Giro?". Secca la risposta della maglia verde: "Punto al podio. Perché Riccò punta al Giro?". Partono in 145: non partito Julian Dean, dopo pochi chilometri si ritira anche Cherel. La prima ora vola: 50,4 di media. Subito dopo vanno via Ermeti, Siutsou, A. Efimkin, Missaglia, N. Sorensen, Cummings, Kiryienka. La corsa continua veloce: dopo tre ore media di 46 km. Ai piedi del Vivione i fuggitivi arrivano con quasi 20’ di vantaggio sul plotone. Lungo la salita nel gruppo tenta un attacco Sella, ma senza esito. In cima al Vivione passa Kiyienka, i big a 16'. In discesa – sotto la pioggia - attacca, come previsto, Savoldelli, ai meno 45 dal traguardo. Lo seguono Di Luca e Nibali, mentre l’altro uomo Lpr, Ermeti, che era in fuga, si ferma per aspettare i capitani. Ai meno 25 questi 4 hanno 1'10'' di margine su Contador, aiutato da Kloden e Colom, e sugli altri big, mentre in testa rimangono in quattro: Cummings, Sorensen, Kiryienka e A. Efimkin. Sulla Presolana è Kiyienka a forzare davanti, mentre alle sue spalle Di Luca lascia Savoldelli e Nibali e ai meno 15 ha 1'54'' sul gruppo maglia rosa. Così in cima alla Presolana: Kiryienka primo, mentre Di Luca passa sesto con 2'10'' su Contador e quindi è a soli 8'' dalla maglia rosa. Verso l’ultima salita, l’inedito Monte Pora, Kiryienka può essere sicuro del successo mentre alle sue spalle è davvero splendido il braccio di ferro tra Di Luca (sul quale era rinvenuto per un attimo Nibali, poi di nuovo staccato) e Contador, attaccato anche da Riccò e Sella nel finale. Il Giro prosegue con la 20ª e penultima tappa: da Rovetta a Tirano, 224 chilometri. Ci sono le ultime tre salite del Giro: il Passo Gavia, cima Coppi a quota 2168 metri, il terribile Mortirolo (13 km al 10% di pendenza medio) e l’Aprica (15 km al 3% medio), che termina a 15 chilometri dal traguardo.


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Val di Fiemme "Mondiale"

Passion_Still_Lives_Here_Article Antonella
And the winner is... Schladming. La Coppa del Mondo di sci del 2013 si svolgerà in Austria, niente. A Cortina ci speravano. Tuttavia qualcosa comunque verrà svolto nelle piste italiane: la Val di Fiemme è stata scelta come sito per lo sci nordico. A Voss (Norvegia) e Stoneham (Canada) si svolgeranno invece i Mondiali di snowboard e di freestyle.
Dal 14 al 24 febbraio 2013, la meravigliosa valle trentina organizzerà, dunque, la sua terza edizione dei Mondiali di sci nordico. Il successo, un po' sofferto, è arrivato ieri al Congresso Fis di Città del Capo: dopo l'annuncio del presidente Kasper scene di giubilo. Ancora una volta il Trentino è patria mondiale dello sci nordico.
Secondo il presidente della Federazione italiana, Gaetano Coppi, era quasi impossibile che Cortina riuscisse a spuntarla su Schladming. Era infatti la quarta volta consecutiva che gli austriaci presentavano la propria candidatura. Un’ulteriore bocciatura sarebbe stata uno schiaffo inaccettabile per la nazione più potente dello sci, che già aveva dovuto ingoiare l’assegnazione a Sochi (Russia) delle Olimpiadi invernali del 2014.
Bell’exploit per la Val di Fiemme, che ha battuto la concorrenza di Lahti (Finlandia), Zakopane (Polonia), Oberstdorf (Germania) e Falun (Svezia), aggiudicandosi per la terza volta nella storia l’organizzazione dei Mondiali di sci nordico, dopo le edizioni del 1991 e del 2003. La candidatura italiana ha preso il sopravvento alla terza votazione, conquistando otto preferenze contro le cinque di Falun e le due di Zakopane, con Oberstdorf e Lahti già eliminate. L'entusiasmo è salito alle stelle e le altre cittadine candidate si sono inchinate alla compagine trentina, una stretta di mano molto onesta, ha riconosciuto la marcia in più della Val di Fiemme.
La cronaca della giornata è iniziata presto: alle 14.40 il comitato è entrato nella sala riservata alla presentazione. Sul palco, per la presentazione della candidatura di Cortina, è salita Manuela Di Centa: lo aveva fatto anche a Praga, quando "Fiemme" ricevette l'incarico per il 2003. Alla fine della presentazione le luci si sono abbassate ed è partito il filmato. In 5' le note dell'Aida, della Cavalleria Rusticana e della Turandot cantata da Pavarotti hanno accompagnato le bellezze del Trentino, della vallata, le gare passate ed il rendering del futuro nei due stadi di Predazzo e Lago di Tesero. Le immagini degli eventi passati, l’esperienza e le capacità organizzative mostrate con i due campionati mondiali e oltre 90 gare di Coppa del Mondo, hanno, di fatto, tolto ogni dubbio.
Poi tutti fuori dalla sala per far posto alle altre delegazioni, e quindi in "ritiro", in attesa del verdetto. Il "Nessun dorma" di Pavarotti ha portato bene, la Val di Fiemme ha vinto!

29.5.08

Bahamas e le Olimpiadi Invernali

Torino 2006_Article Antonella
Ferma un bahamense per strada e parlagli di snowboard. La sua faccia non sarà delle migliori. Ma forse da oggi in poi intavolerà un lungo discorso su questo tipo di sport. Nel corso di un ricevimento in spiaggia Korath Wright ha ufficialmente annunciato di essere pronto a diventare il quinto partecipante assoluto alle Olimpiadi Invernali proveniente dalle Bahamas, che si svolgeranno a Vancouver nel 2010. Per dimostrare sostegno a Wright tutti i presenti hanno firmato lo snowboard avente per serigrafia la bandiera bahamense, materiale che l'atleta utilizzerà durante la prima gara di qualifica olimpica in Nuova Zelanda. "Adesso che ho presentato la documentazione ufficiale, posso concentrarmi sul mio sogno di partecipare ai Giochi Olimpici Invernali del 2010 e rappresentare il mio paese. Negli ultimi 10 giorni trascorsi a Nassau ho parlato con persone per divulgare la mia storia e conquistare supporto", ha affermato Wright. "Ogni volta che spiego ciò che ho intenzione di fare, tutti si esaltano. È straordinario sapere di avere dietro il sostegno di tutto il paese."
Ora tocca solo alla grinta e alla voglia di esserci di Korath Wright e naturalmente al sostegno dei bahamensi, che l`atleta ha incontrato a Nassau per cercare di entusiasmare quelli vorranno appoggiarlo in questa storica impresa; un`impresa che e` stata sancita anche dall`incontro dello snowboarder con il Governatore Generale delle Bahamas: Sua Eccellenza Arthur Hanna.
P.s. Il sogno di Wright ha avuto inizio poco più di due anni fa a Whistler. Dopo aver conseguito il terzo posto nella sua prima partecipazione assoluta ad una Coppa del Mondo fu contattato dalla Bahamas High Commission con la richiesta di rappresentare il suo paese.

Carlo Alberto e la Medals Plaza

Torino 2006_Passion Still Lives Here_Article Bruno Gambarotta
Ripercorrere i XX Giochi Olimpici Invernali per mezzo di istantanee significa dare seguito alle immagini raccontando le stesse, imprimendo loro sentimenti personali. Lo abbiamo fatto dando voce ai nostri ricordi, rispolverandoli da archivi di emozioni per certi versi intrasmissibili. Dopo aver descritto gli scatti sin qui postati, abbiamo pensato di riprendere alcuni passaggi della stampa italiana durante TORINO 2006. Così all'adrenalina di questa eclissi olimpica espressa magicamente dal freestyle quasi perfetto di questo olimpionico canadese (archivio Gazzetta dello Sport: size 20 kb, low) uniremo col tempo gli entusiasmanti articoli dell'Italia olimpica. Il tutto come inizio, questo sito già oltre quota 5.000 contatti non è ancora al pieno delle sue forze, pardon, delle sue idee. Tradurle in pratica non è facile occorre tempo e confronto. Un passo senza eguali sarà ad esempio la preannunciata disponibilità di Fabrizio a fornirci le sue uniche fotografie della Torino olimpica. A lui sin da ora il nostro grazie. Volontà, auspicio, anzi... la certezza di continuare a coinvolgere quanti più sportivi italiani appassionati come noi.
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Ero un ragazzo di campagna quando ho visto per la prima volta Palazzo Madama: ho pensato che, terminata la facciata, avessero finito i soldi. Ora sono qui, alla Medals Plaza, dove «non sono ammesse armi, esplosivi, bombe fumogene». Il lungo elenco termina con «ombrelli, passeggini, sedie pieghevoli ». Per fortuna non è vietato portare con sé «memorie storiche e ricordi personali». Parlo per me naturalmente, e per quel 25% della popolazione torinese che, come me, ha doppiato il capo dei 65 anni d'età. La serata, come tutte quelle che l’hanno preceduta, scorre via senza un intoppo o una sgranatura. Perfetta. Premiazioni, fuochi artificiali, concerto. A ogni spettatore è stata data una copertina di lana rossa per proteggersi dal freddo, dopo i fuochi sarà servita la cioccolata calda con i biscotti. Che cosa si vuole di più? Il pubblico applaude i vincitori senza distinzioni, si alza in piedi mentre suonano gl'inni e le bandiere sono issate sui pennoni. Sul palco, accompagnata da un chitarrista, canta Avril Lavigne. Dietro i vetri delle stanze illuminate di Palazzo Reale vedo profilarsi l'ombra lunga di Carlo Alberto. Per godersi lo spettacolo si è messo nel punto dal quale il 5 marzo del 1848 proclamò lo Statuto. E' contento.A Sua Maestà piacevano le feste e gli apparati: nel 1842 prese parte al carosello storico organizzato per festeggiare le nozze di suo figlio Vittorio Emanuele indossando il costume del Conte Verde. Persino nel cortile del Municipio allestirono un ballo pubblico. Un nutrito gruppo di persone affolla le balaustrate sopra il portone di Palazzo Madama; si riconoscono di Madama Reale Maria Giovanna Battista e del suo architetto Filippo Juvarra. Anche loro si godono lo spettacolo. Non sarà un palco provvisorio a minacciare la maestà del luogo che in passato ha corso ben altri pericoli. Nel 1805 il generale francese Menou propose a Napoleone in visita a Torino di spianare palazzo Madama per farne una piazza d'armi. Napoleone rispose che se c'era una cosa da spianare questa era il cranio del suo generale. Anche Alessandro Antonelli, il padre della Mole che porta il suo nome, nel 1831 ideò un piano che prevedeva di abbattere il palazzo salvando, bontà sua, facciata e scalone da rimontare altrove.Avril Lavigne, la ragazza canadese, non ha ancora compiuto 22 anni. Quando avevo la sua età la città non offriva concerti ma la tristezza infinita e la noia pedagogica dei padiglioni di Italia '61. Ogni volta che mi soffiavo il naso il fazzoletto era nero di smog. Non è vero che il passato è sempremigliore del presente. I coetanei di Avril che affollano i bordi del palco e cantano in coro le sue canzoni, ignorano le vecchie storie legate alla piazza. Forse è meglio così. Come scrive George Steiner, in «Una certa idea di Europa», nelle nostre città ogni metro quadrato di superficie è gravato dal peso della Storia. Non dobbiamo permettere che questo peso schiacci troppo il presente.Ogni generazione ha diritto di riappropriarsi degli spazi collettivi e di inventarsi una sua maniera di viverli e di goderli. In questi giorni olimpici i Torinesi hanno dimostrato di saperlo fare.

26.5.08

Roulette monegasca

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Luca & La Stampa di Torino
Montecarlo è un po' come muoversi nel salotto di casa, basta una distrazione e si rischia di rompere qualche cristallo. Imprevedibile, mondano e sempre affascinante, questo il tortuoso circuito monegasco. Vince meritatamente Lewis Hamilton, mentre le "rosse" apparse sin dalle prove in ottima forma, cozzano a più riprese contro le imprecisioni dei loro piloti. A Monaco il team di Maranello è a secco dal 2001, quando kaiser Schumi regnava (quasi) indisturbato. Cielo plumbeo color McLaren a spezzare questo dominio rosso di inizio campionato. Interrotto dichiaratamente oggi ma mai affondato nei punti mondiale. Con una Ferrari in simil forma il vantaggio della classifica costruttori non è così netto, mentre in chiave piloti Massa e Raikkonen guardano dal basso l'inglesino che non molla mai. Basterebbe un' evoluzione tecnica Mercedes a complicare ulteriormente le cose per la Via Emilia. La legge della Formula 1 di questo ultimo decennio vuole all'iride il pilota che vince il primo gran premio stagionale. Domenicali lo sa e forse è proprio per questo che non dorme sonni tranquilli.
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Flop Ferrari e Lewis Hamilton sbanca Montecarlo. Il pilota inglese della McLaren-Mercedes trionfa per la prima volta nel Gp di Monaco sfruttando gli errori degli uomini in rosso e balza al primo posto nel Mondiale dopo il sesto appuntamento stagionale. Il Cavallino incassa una doppia sconfitta e non basta il terzo posto di Felipe Massa a far quadrare i conti. Il brasiliano deve accontentarsi del terzo posto alle spalle della Bmw del polacco Robert Kubica, mentre Kimi Raikkonen chiude al nono posto una corsa ad ostacoli costellata di errori. Il campione del mondo non può consolarsi guardando la classifica: resta inchiodato a 35 punti e perde la leadership. In vetta, a quota 41, c’è il redivivo Hamilton. Con 69 punti la Ferrari continua a guardare tutti dall’alto nel Mondiale: magra consolazione al termine di una gara nella quale il Cavallino sognava una doppietta.I programmi di Maranello si complicano al semaforo verde che scatta sotto la pioggia battente: Massa difende la prima posizione dal prevedibile attacco di Raikkonen e libera la pista per l’accelerazione di Hamilton, che si infila in seconda posizione tra le due rosse. Il trio di testa si sfilaccia rapidamente in una gigantesca nube d’acqua e dopo appena 5 giri ci sono già 10 secondi tra la Ferrari con targa brasiliana e quella finlandese. Le condizioni estreme e l’assenza di traction control sono una miscela che garantisce colpi di scena a ripetizione. Ne sa qualcosa Hamilton, che danneggia una gomma toccando le barriere e deve effettuare una sosta imprevista ai box.A bloccare la fuga di Massa provvedono involontariamente Sebastien Bourdais e David Coulthard: collisione, safety car in pista dopo 8 giri e gruppo di nuovo compatto. Non c’è tempo per fotografare la situazione, visto che arriva la tegola anche per Raikkonen. Il campione del mondo si ritrova al quarto posto dopo la penalità di drive-through subita perchè gli ultimi interventi sulle gomme non sono stati completati nei 3 minuti previsti prima della partenza. Massa, invece, provvede a penalizzarsi da solo nel 15° giro: errore alla St. Devote e Kubica si ritrova al comando con un vantaggio risicato. Il sudamericano si riprende il primo posto al 27° giro quando la Bmw rientra ai box per rifornimento e cambio gomme, mentre continua la giornata nera di Raikkonen. Anche lui va lungo alla St. Devote ma, a differenza del compagno di squadra, non riesce a evitare l’impatto con le barriere: ala anteriore rotta, nuova sosta, retrocessione al quinto posto e addio podio. Dopo 35 giri, la prima posizione diventa proprietà di Hamilton. L’inglese sfrutta la sosta di Massa, che non si fida delle prime strisce d’asciutto sull’asfalto e prosegue con gomme da bagnato, e prende il largo. A metà gara, il 23enne pupillo di Ron Dennis ha oltre 20 secondi di vantaggio. A 30 giri dalla bandiera a scacchi, il gap si allarga fino a 30 secondi. A 24 passaggi dalla fine, l’inglese decide di montare gomme da asciutto.Massa lo imita 2 tornate più tardi ma non riesce a difendere il secondo posto dall’attacco di Kubica. Le gerarchie sembrano definite, ma a mescolare nuovamente le carte provvede Nico Rosberg: il tedesco distrugge la sua Williams contro le barriere a 17 giri dalla conclusione. Si rivede la safety car e Hamilton vede evaporare i 32 secondi di margine costruiti in 100 minuti di gara. Quando si ricomincia a fare sul serio, mancano 10 minuti alla scadenza delle 2 ore di gara. Raikkonen completa la domenica da dimenticare tamponando la Force India di Adrian Sutil e rovinando l’impresa del tedesco, costretto al ritiro con il quarto posto a portata di mano. Davanti, non succede nulla: Hamilton fa il pieno, il Cavallino si inchina.


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Sella re delle Dolomiti

Passion_still_lives_here_Article La Stampa di Torino
Secondo centro consecutivo in salita per Emanuele Sella al 91esimo Giro d’Italia.
Il ventisettenne scalatore vicentino della Csf Group-Navigare, primo ieri all’Alpe di Pampeago, ha replicato oggi nel tappone dolomitico di 153 chilometri da Arabba a Passo Fedaia, conquistando per distacco la quindicesima frazione.
Sella, che ha anche messo al sicuro la maglia verde di miglior scalatore del Giro, si è involato verso l’arrivo alle prime battute della rampa finale, dopo essere stato ancora una volta per tutta la giornata in fuga. Alle spalle di Sella, con un ritardo di poco più di due minuti, il suo compagno di squadra Domenico Pozzovivo, Riccardo Riccò (Saunier Duval) ed il campione uscente, Danilo Di Luca (Lpr-Ballan). Lo spagnolo Alberto Contador (Astana), vincitore del Tour de France 2007, è la nuova maglia rosa con 33" di vantaggio su Riccò. Di Luca occupa la terza posizione, a 55" dallo spagnolo.
Domani la sedicesima tappa, la cronoscalata di 12,9 chilometri con partenza da San Vigilio di Marebbe ed arrivo a Plan de Corones. «Oggi ho fatto un altro numero». Emanuele Sella è incredulo, dopo l’impresa all’Alpe di Pampeago lo scalatore della Csf Navigare ha trionfato anche sulla Marmolada. «Ieri per me è stata una soddisfazione immensa, oggi sulla Marmolada è una cosa straordinaria. Devo dire grazie a Baliani, a Perez, grazie ai ragazzi, hanno fatto un lavoro incredibile. Questa vittoria - dice - è per loro».
«Fino a ieri - prosegue Sella alla Rai - non pensavo che potesse accadere questo, ieri ho detto ’io vadò, e non ce n’è stata per nessuno. Ieri e oggi s’è scoperto un nuovo Sella. Non montiamoci la testa ma me le gusto tutte queste vittorie». La gioia (contenuta) del nuovo leader della corsa: «C’è stato un momento di difficoltà nel Giau, poi ho mangiato e ho recuperato, anche se ho avuto un problema alla ruota di dietro ho provato a rimanere concentrato». Lo ha detto la nuova maglia rosa del Giro d’Italia, Alberto Contador, al termine della sedicesima tappa della corsa rosa, vinta da Sella. «La cronoscalata di domani? Adesso devo riposarmi, voglio pensarci domani. Riccò è forte, vedremo cosa succederà», ha concluso lo spagnolo dell’Astana, intervistato da Rai Sport.


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24.5.08

Impresa di Emanuele Sella

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Luca & Gazzetta dello Sport
Il Giro si arrampica sulle Dolomiti per una tre giorni al cardiopalma aperta oggi dall'impresa del Salbaneo, Emanuele Sella, corridore vicentino all'attacco per oltre 180 chilometri conclusisi sul traguardo di Pampeago. Lo scalatore della Navigare- Csf già leader della classfica della maglia verde è autore di un'impresa maiuscola volta ad incrementare il distacco nella classifica scalatori. Nella prima salita in cui si dividono, per dirla alla Reverberi, maschi e femmine del pedale, Sella taglia il traguardo in lacrime dedicando la vittoria alla sua futura sposa Lara. I big intanto rimangono al coperto riservando piccole schermaglie e scattini fatti più per saggiare le condizioni degli avversari che per far male. Sicuramente bene Riccò, che se non fosse per questa fastidiosa sindrome influenzale oggi avrebbe osato di più. Bene Simoni, mentre Di Luca e Contador al momento non sembrano avere la gamba dei primi. Intanto il campione italiano Visconti, oggi in grande crisi, perde la maglia Rosa. Da domani altro tappone alpino. I corridori guardano in alto, là dove si è scritta la storia del ciclismo.
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Emanuele Sella del team Csf Navigare ha vinto per distacco la quattordicesima tappa del Giro d'Italia, la Verona-Alpe di Pampeago. Una fuga di 182 km (sui 195 totali), 53 dei quali in solitudine, e poi il trionfo. Sella ha toccato il traguardo a quota 1.285 dopo aver scalato il Passo Manghen (2.047) e aver superato pendenze del 16% su tratti di salita quasi impossibili da scalare con andatura costante. Era la prima vera tappa di salita, sulle Dolomiti. Una vittoria arrivata dopo 5 ore e 37 minuti. E negli ultimi 5 km si è vista tutta la fatica accumulata dal 27enne vicentino, che però ha tenuto duro, accompagnato dal tifo della gente ai lati della strada, mentre gli immediati inseguitori erano a un paio di minuti e il gruppo dei migliori ancora più indietro. Una vittoria dedicata alla fidanzata: «Questa è per Lara - ha detto il corridore -. Questo successo mi ha ricompensato di tutta la sfortuna. Alla fine non ce la facevo più, ho sofferto tanto, la squadra meritava una vittoria e penso anch'io di averla meritata». Per Sella, scalatore puro, è il secondo successo di tappa in un Giro d'Italia, dopo quello del 2004 nella frazione Porto Sant'Elpidio-Cesena. Una tappa che ha segnato anche il passaggio della maglia rosa da Giovanni Visconti (Quick step) a Gabriele Bosisio (LPR). Il palermitano, arrivato al traguardo con un ritardo di oltre 16', ha ceduto la leadership al 27 enne milanese, ventunesimo a 10'37" da Sella e a 5" di vantaggio su Alberto Contador (Astana). Bosisio aveva vinto la settima tappa del 91° Giro d'Italia (con arrivo a Pescocostanzo, in provincia dell'Aquila). «È una grandissima soddisfazione - ha detto il corridore -. La nostra è una squadra che può dire la sua su tutti i campi. Ho raccolto la maglia ma il lavoro è di tutti». La prima vera tappa di montagna ha segnato anche numerosi ritiri, sette in totale: hanno lasciato la corsa rosa i velocisti Robbie McEwen (Silence), Robert Forster (Geroslteiner), e Koldo Fernandez (Euskaltel); attorno al cinquantesimo chilometro della 14esima frazione si sono arresi anche Graeme Brown (Rabobank), Luciano Pagliarini (Saunier Duval) e Jonathan Patrick McCarty (Slipstream). Al 114esimo chilometro si è fermato infine Oscar Gatto (Gerolsteiner). Domenica si prosegue con le grandi salite. Anche la quindicesima tappa si annuncia con un percorso interamente dolomitico, che prevede ben sei Gran premi della montagna. I corridori partiranno alle 11.05 dal piazzale Funivia Portavescovo di Arabba (Belluno) e arriveranno a Passo Fedaia (Marmolada): poco più di 150 km per una frazione con continui saliscendi fra le vallate del Trentino. Subito i corridori affronteranno il Passo Pordoi, a quota 2.239 e un dislivello di 637 metri, con una pendenza massima del 10%. Un percorso che rievoca grandi battaglie agonistiche al Giro d'Italia. La discesa porta verso Canazei e poi nell'alta Val di Fassa. Quindi, si passa per famosa località sciistica di Moena, da dove comincia la salita verso il Passo San Pellegrino, a quota 1.918, con un dislivello di 753 metri e una pendenza massima del 14%. Quindi entra in scena la lunga discesa su Falcade, che offre uno sfondo davvero suggestivo con le cime del Focobon e del Civetta. Una breve ascesa inedita, quella di San Tomaso Agordino, a quota 1.082, con un dislivello di 294 metri e una pendenza massima dell'11%, prima di giungere ad Alleghe. Caprile e Selva di Cadore introducono all'ascesa verso il Passo Giau (2.236 metri), che presenta un dislivello di 1.238 metri e una pendenza del 14%. È il passo che introduce la corsa nella conca ampezzana dove, da Pocol, si propone un'altra salita leggendaria: il Falzarego, a quota 2.117, con un dislivello di 582 metri e una pendenza del 9%. Discesa su Caprile, Rocca Pietore e, dopo il passaggio lungo la spettacolare strada nello scenario dei Serrai di Sottoguda, il passaggio da Malga Ciapela. Infine, il Passo Fedaia, a quota 2.057 metri, con un dislivello di 1.059 metri e una pendenza del 18%.


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22.5.08

12a Tappa: Fotofinish al traguardo

Passion_Still_Lives_Here_Article Antonella
Fotofinish a Carpi! A meno di un metro dal traguardo, testa a testa tra Daniele Bennati e Mark Cavendish, due tra i favoriti della 12a tappa di questo Giro d'Italia. Per soli 2 cm "di ruota" il vincitore della tappa odierna è Daniele Bennati, che si riconferma dopo i successi nella terza e nona frazione. Secondo, appunto Mark Cavendish. Alle loro spalle l'australiano Robbie McEwen. La maglia rosa rimane saldamente sulle spalle di Giovanni Visconti, che sarà leader anche alla partenza della 13.a tappa (arrivo a Cittadella) prima che inizino le vere difficoltà del Giro.
La tappa odierna ha percorso l'Emilia Romagna in linea piatta, da Forlì a Carpi, dopo 172 km ed era dedicata a due grandi modenesi come Durando Petri, famoso maratoneta di Carpi, e al mitico Enzo Ferrari.
La giornata vive sulla fuga di Dionisio Galparsoro Martinez. Lo spagnolo parte da solo al `chilometro zero` e arriva a guadagnare ben 14 minuti sul gruppo a 125 km dall`arrivo. A metà percorso il ritardo della maglia rosa è di 8`, ma, come da previsioni, è chiaro che l`arrivo sarà una volata di gruppo. Una caduta movimenta il finale di tappa: a 15 km dal termine il gruppo si fraziona e per terra finiscono tra gli altri anche la maglia bianca Nibali, uno dei pretendenti a questo Giro, e il tedesco Zabel, uno dei clienti più accreditati per la vittoria odierna in caso di arrivo in volata. La fuga di Galparsoro finisce a 9 km dal traguardo e iniziano i preparativi per il gran finale. Davanti a tutti si porta la Cavendish, vincitore nello sprint di Catanzaro; gli soffiano alle spalle due clienti scomodissimi, McEwen e Bennati, che tagliano il traguardo praticamente affiancati: per una manciata di centimetri vince l`italiano, che resiste al colpo di reni, in extremis, dato del britannico. Domani tocca all'altra tappa pianeggiante, prima delle fatiche previste per il fine settimana: la Modena-Cittadella 177 km. Domani spero di mettervi a disposizione numerose foto e ragguagli sulla tappa...considerato che l'arrivo è a 100metri da casa mia!! In bocca al lupo a tutti.

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Photofinish to Carpi! To less than a meter from the finishing line, head to head between Daniel Bennati and Mark Cavendish, two among the favorite of the 12a cover of this Turn of Italy. For alone 2 cms "of wheel" the winner of the covers today's is Daniel Bennati, that is reinstated after the successes in the bystander and ninth fraction. According to, note Mark Cavendish. To their shoulders the Australian Robbie McEwen. The pink sweater firmly remains on the shoulders of Giovanni Visconti, that it will be also leader to the 13.a departure it covers (arrival in Cittadella) before begins the true difficulties of the Turn. It covers her today's has crossed the Emilia Romagna in flat line, from Forlì to it Carpi, after 172 kms and was devoted to the mythical Enzo Ferrari. The day lives on the escape of Dionisio Galparsoro Martinez. The Spaniard part alone to the ` kilometer zero ` and it comes to earn well 14 minutes on the group to 125 kms to the finish. Á half crossed the delay of the pink sweater is of 8 `, but, as from forecasts, it is clear that the finish will be a flight of group. A fall enlivens the end of it covers: to 15 kms from the term the group is divided and for earth they also end among the others the white sweater Nibali, one of the pretenders to this Turn and the German Zabel, one of the most accredited clients for the today's victory in case of arrival in flight.
The escape of Galparsoro ends to 9 kms from the finishing line and they begins the preparations for the big end. In front of all the Cavendish brings him, winning in the sprint of Catanzaro; they steal from his shoulders two uncomfortable clients, McEwen and Bennati, that cut the finishing line practically placed side by side: for a handful of centimeters it wins the italian, that withstands the hit of backs, in extremis, gives of the British. Tomorrow it touches to the other one it covers level, before the anticipated works for the weekend: the Modena-Cittadella 177 kms. Tomorrow I hope to make you numerous photos available and you compare on it covers... considered that the arrival is to 100metri from my house!! Good luck to everybody.

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Photofinish à Carpi! À moins d'un mètre de la ligne d'arrivée, tête à la tête entre Daniele Bennati et Mark Cavendish, deux entre les préférés de la 12a étape de ce Tour de l'Italie. Pour seuls 2 cms "de roue" le vainqueur de l'étape d'aujourd'hui est Daniele Bennati, qu'on confirme après les succès en la troisième et neuvième fraction. Selon, note Mark Cavendish. À leurs épaules l'Australien Robbie McEwen. Le tricot rose reste sur les épaules de Giovanni Vicomtes solidement, qu'il sera leader aussi au départ de la 13.a étape, arrive la Cittadella, avant qu'ils commencent les vraies difficultés du Tour. L'étape d'aujourd'hui a parcouru l'Émilie Romagne en ligne plate, de Forlì à Carpi, après 172 kms et ère dédiées au mythique Enzo Ferrari. La journée vit sur la fuite de Dionisio Galparsoro Martinez. L'espagnole partie tout seul à l' kilomètre zéro et il arrive gagner bien 14 minutes sur le groupe à 125 kms de l'arrivée. À moitié parcourue le retard du tricot rose il est de 8 `, mais, comme de prévisions, il est clair que l'arrivée sera un saut de groupe. Une chute anime la fin d'étape: à 15 kms du terme le groupe se fractionne et ils finissent par terre aussi entre les autres le tricot blanc Nibali, un des prétendants à ce Tour et l'allemand Zabel, un des clients plus accrédités pour la victoire d'aujourd'hui en cas de j'arrive en saut. La fuite de Galparsoro finit à 9 kms de la ligne d'arrivée et ils commencent les préparatifs pour la grande fin. Devant tous le Cavendish se rend, gagnant dans le sprint de Catanzaro; ils le soufflent aux épaules deux clients inconfortables, McEwen et Bennati, qu'ils coupent la ligne d'arrivée pratiquement accolé: pour une poignée de centimètres il gagne l'Italien qui résiste au coup de reins, en extremis, je donne du Britannique. Il touche demain à l'autre étape plate, premier des fatigues prévues pour la semaine fine: la Modena-Cittadella 177 kms. J'espère demain de vous mettre à disposition nombreuses photos et renseignements sur l'étape... considéré que l'arrivée est à 100metri de ma maison!! Bonne chance à tous.

21.5.08

A Cesena trionfa Bertolini


xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Gazzetta dello Sport
Alessandro Bertolini ha vinto per distacco l'undicesima tappa del Giro d'Italia, da Urbania a Cesena, 199 chilometri. Il 36enne trentino della Diquigiovanni-Androni ha preceduto di 7'' lo spagnolo Lastras e di 16'' Fortunato Baliani (Csf), scivolato nel finale. Quarto un altro uomo Csf, Tiziano dall'Antonia, a 42''. Veikkanen e Mangel, gli altri due componenti della fuga che ha caratterizzato la tappa, hanno concluso a 1'34''. Il gruppo dei big, regolato da Bennati, è arrivato dopo 3'55''. Giovanni Visconti (Quick Step) ha conservato la maglia rosa, conquistata nella frazione di Peschici: veste il simbolo del primato da sei giorni. Al via in 173: non partono Bellotti, Moletta e Steurs. Moletta è stato sospeso dalla squadra, la Gerolsteiner, in applicazione del codice etico interno perché il padre sarebbe implicato in un'inchiesta antidoping. Viene neutralizzato un primo attacco di Rodriguez e Millar, poi al 42° km – all’altezza della prima ora di corsa, in località Montefiore – scappano in cinque: sono Dall’Antonia, Bertolini, Lastras, Mangel e Veikkanen. A San Marino, primo Gpm, il gruppo accusa 7'38'', mentre Santambrogio cade e si ritira. Inizia il Carpegna, salita di prima categoria cara a Pantani: piove, la visibilità non è perfetta, si ritirano anche Soler e Verbrugghe. E' la Lpr-Ballan a orchestare il forcing in testa al gruppo: soprattutto Spezialetti fa un gran lavoro per capitan Di Luca. Con l’abruzzese in evidenza Kloden, Contador, Riccò, Simoni, poi via via rientrano tutti i big mentre resta indietro Visconti. In vetta al Carpegna (-91 al traguardo): la fuga ha 5'05'' sui big, 6'12'' su un gruppetto con Bettini (che in discesa rientra) e 7'18'' sul gruppo della maglia rosa.
Così sul Perticara (-60 km a Cesena): Dall’Antonia, Bertolini, Lastras, Mangel e Veikkanen hanno 1'04'' su Bosisio e Baliani, usciti dal gruppo dei big (su cui si è riportato Visconti) che accusa 5'45''. Ai meno 40 Baliani si riporta sui battistrada, mentre Bosisio è attardato da una scivolata e deve desistere. Verso Monteleone tenta l’attacco Riccò, senza esito: ai meno 30 la fuga ha 3'28'' sui big, Visconti leggermente indietro a 3'51''. Verso Sorrivoli ennesima scivolata di giornata: coinvolti Sella, Piepoli, Visconti e Leipheimer. In discesa è bagarre: Di Luca e Savoldelli tra i più attivi mentre la maglia rosa, frenato dalla caduta, resta indietro ma senza rischi per il primato. La vittoria di giornata, comunque, se la giocano i fuggitivi della prima ora, anche se Veikkanen, Mangel e Dall’Antonia avevano perso contatto. Il Giro prosegue con la 12ª tappa: da Forlì a Carpi, 172 chilometri senza particolari difficoltà altimetriche. Prevedibile una volata, così come volata dovrebbe essere il giorno dopo a Cittadella: due giorni di relativa tranquillà, prima dell’arrivo in quota di sabato sull’Alpe di Pampeago.


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20.5.08

EURO 2008: gli azzurri convocati

Passion_Still_Lives_Here_Article Antonella
Ecco la lista di coloro che saranno alla corte di Mister Donadoni per i prossimi europei:
Portieri: Buffon (Juventus), Amelia (Livorno), De Sanctis (Siviglia).
Difensori: Panucci (Roma), Cannavaro (Real Madrid), Materazzi (Inter), Barzagli (Palermo), Chiellini (Juventus), Zambrotta (Barcellona), Grosso (Lione).
Centrocampisti: Gattuso (Milan), Pirlo (Milan), Ambrosini (Milan), De Rossi (Roma), Perrotta (Roma), Aquilani (Roma), Montolivo (Fiorentina), Camoranesi (Juventus).
Attaccanti: Del Piero (Juventus), Di Natale (Udinese), Quagliarella (Udinese), Toni (Bayern Monaco), Cassano (Sampdoria), Borriello (Genoa).
La prima partita dell'Italia (Gruppo C, insieme a Francia, Romania ed Olanda) si disputerà lunedì 9 giugno a Berna, contro l'Olanda. Incontreremo, poi, la Romania a Zurigo, venerdì 13, per concludere questa prima fase con uno scontro dai mille ricordi: ritroveremo la Francia, a Zurigo, martedì 17.
Dal 19 al 22 giugno, poi, si giocheranno i quarti di finale, a gironi incrociati, a cui accederanno le prime due squadre di ogni girone. Il 25 e 26 giugno sarà la volta delle semifinali, che si giocheranno a Vienna e Basilea; mentre per domenica 29 giugno è in programma la finale, che si disputerà a Vienna.
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Here is the list of those people that will be to the court of Mister Donadoni for the next Europeans: Doorman: Buffon (Juventus), Amelia (Livorno), De Sanctis (Siviglia).
Defending: Panucci (Roma), Cannavaro (Real Madrid), Materazzi (Inter), Barzagli (Palermo), Chiellini (Juventus), Zambrotta (Barcellona), Grosso (Lione).
Centre: Gattuso (Milan), Pirlo (Milan), Ambrosini (Milan), De Rossi (Roma), Perrotta (Roma), Aquilani (Roma), Montolivo (Fiorentina), Camoranesi (Juventus).
Attacking: Del Piero (Juventus), Di Natale (Udinese), Quagliarella (Udinese), Toni (Bayern Monaco), Cassano (Sampdoria), Borriello (Genoa).
The first game of Italy (Group C, together with France, Romania and Holland) he will dispute Monday 9 June to Berna, against Holland. We will meet, then, Romania in Zurich, Friday 13, to conclude this first phase with a clash from the thousand memoirs: we will find again France, to Zurich, Tuesday 17. From 19 to June 22, then, the quarters of ending will be played, to cross circles, to which will enter the first two teams of every circle. 25 and 26 June it will be the time of the semifinals, that they will be played to Vienna and Basilea; while for Sunday 29 June is scheduled the ending, that will dispute him to Vienna.
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Voilà la liste de ceux qui seront à la cour de Mister Donadoni pour les prochains Européens:
Portier: Buffon (Juventus), Amelia (Livorno), De Sanctis (Siviglia).
Défanseur: Panucci (Roma), Cannavaro (Real Madrid), Materazzi (Inter), Barzagli (Palermo), Chiellini (Juventus), Zambrotta (Barcellona), Grosso (Lione).
Au cèntre: Gattuso (Milan), Pirlo (Milan), Ambrosini (Milan), De Rossi (Roma), Perrotta (Roma), Aquilani (Roma), Montolivo (Fiorentina), Camoranesi (Juventus).
Attaquants: Del Piero (Juventus), Di Natale (Udinese), Quagliarella (Udinese), Toni (Bayern Monaco), Cassano (Sampdoria), Borriello (Genoa).
Le premier lot de l'Italie (Groupe C avec France, Romanie et Hollande) se disputeront lundi 9 juin à Berne, contre la Hollande. Nous rencontrerons, puis, le Romanie à Zurich, vendredi 13, pour conclure cette première phase avec une collision des mille souvenirs: nous retrouverons la France, à Zurich, mardi 17. Du 19 au 22 juin, puis ils les joueront les quarts de fin, aux tours croisé à qui les deux équipes premier de chaque tour accéderont. Le 25 et 26 juin ce sera la fois des demi-finale qui les joueront à Vienne et Basilea; pour dimanche 29 juin il est en programme le finale qui se disputera à Vienne.

19.5.08

Grenoble 1968 diventa un film

Passion_Still_Lives_Here_Article Antonella
19 maggio 1968: in un "mezzogiorno di fuoco", il delegato generale (Favre-Le Bret) fu costretto a interrompere il Festival di Cannes. Aveva 21 anni il Festival, nel 1968, come molti dei suoi frequentatori, e aveva già in sé le stimmate del mito, la Croisette era già un modo di dire e il tappeto rosso celebrava sfilate di grandi artisti.
Alcuni lo consideravano un angolo di paradiso cinefilo, un mondo a parte in cui immergersi per scoprire il mondo e le sue espressioni visive. Altri, in quel sontuoso Palazzo e in quel glamour che già si manifestava, individuavano in lei e nel suo direttore (a Cannes sono più che altro dei re, lo spoil system, beati loro, non esiste) il Sistema. Avevano ragione entrambi.
Il Festival fu interrotto dopo nove giorni, nessun premio, molti sit-in, nessun festeggiamento eclatante: una retrospettiva, una festa, un dibattito. Molti film in gara quell'anno non furono proiettati e vengono riproposti in questa 61ª edizione.
Uno di questo è quello sulle Olimpiadi invernali di Grenoble (1968) passate alla storia per il grande slam di Jean Claude Killy (vinse discesa, gigante e slalom).
Girato da Claude Lelouch (nella foto) e François Reichenbach, si intitola “Treize Jours en France” con musiche di Francis Lai.
I due registi raccontano nei 106 minuti del docufilm i 13 giorni dei decimi Giochi che per l'Italia passarono alla storia per gli ori del "rosso volante" Eugenio Monti, alla guida del suo bob (a due e a quattro) e di Franco Nones (nella 30 km di fondo).
Il docufilm indugia su ciò che precede la prova agonistica osservando le tensioni degli atleti e indagarne lo stato d'animo, in sintonia con la sua estetica che è un'apologia dell'intimismo prima ancora che dello sport.
Non è il film ufficiale delle Olimpiadi di inverno, non sono un film sportivo o un film a tesi, è semplicemente un film.
Alcuni cineasti che si trovavano a Grenoble nel febbraio 1968 per caso hanno filmato nel più grande silenzio ciò che accadeva vicino ad essi, ciò che accadeva in essi.
Vi danno a vedere oggi questi 13 giorni che scossero il loro mondo. Per chi volesse vedere il trailer del film cliccare qui

Tanti auguri Anto!

Passion_Still_Lives_Here_Compleanno Antonella
L'altra metà di questo blog compie gli anni. Quanti? Eh no, top secret, ovvio. Poi se lo dico magari mi "bastona". Per me che ho avuto il privilegio di conoscere Antonella in quella cornice chiamata Torino 2006, non potevo esimermi da dedicarle un post qui, su questo sito olimpico. Anzi, mea culpa e... grande pure. Direte: e perchè nostro pastrocchione preferito? Perchè il compleanno di Antonella era (per pochi minuti) l'altro ieri (17/5), ma il sottoscritto al momento di scrivere due righe su Pistorius è stato tirato via dal Pc sino ad ora, momento in cui ha opportunamente rimediato con altri auguri via web. Insomma, potrei dedicare alla mia socia parole di elogio, pensieri che ci hanno visti uniti in quella magnifica avventura con altre persone coinvolgenti e atleti da leggenda. Avrei molto da dire, raccontare, a voi e a lei nel farle i miei più sinceri auguri. In realtà, come spesso accade, mi aggrappo (vista l'ora) a parole non mie ma di sicuro significato. Lascio quindi ad Anto e per Anto questa poesia sull'amicizia augurandole nuovamente 100 di quei giorni e 100 giorni di lustro e soddisfazione al nostro progetto e alle nostre idee. Auguri socia! Luca


"Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la
gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno
crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi"

R.W.Emerson

18.5.08

Chapeau

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Corriere.it
Parte, gioca con gli avversari. Trattasi del Rossi vecchio stile, quello che nel battagliare si diverte da matti ma che quando vuol scappare costruisce il vuoto giro su giro. La Bridgestone nel corso di queste ultime gare è cresciuta molto, ma anche la casa dei tre diapason non scherza: Rossi, Lorenzo e Texas Tornado nelle prime tre posizioni, che tradotto vuol dire dominio Yamaha sul podio. Non accadeva da tempo. Cilindri a mandorla per le 90 vittorie di Valentino, ora per qualcuno nella storia del motociclismo, per altri da molto prima. Parallelo e quasi paradossale l'oblio Ducati. Una "rossa" in spolvero non può che aumentare questo immenso spettacolo. Ci sarà da divertirsi e per questo confidiamo in una pronta reazione dei ragazzi di Borgo Panigale.
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Seconda vittoria consecutiva per Valentino Rossi (Yamaha), che dopo il trionfo in Cina di due settimane fa, ha vinto anche il Gran Premio di Francia per la classe MotoGP, quinto appuntamento del Motomondiale disputato sul circuito di Le Mans. Partito dalla quarta posizione in griglia, Rossi è risalito fino al primo posto per poi dominare la gara e chiudere con 4"9 di vantaggio sul compagno di team, il pluri-infortunato spagnolo Jorge Lorenzo. Sul terzo gradino del podio, a 6"805, lo statunitense Colin Edwards, che con il team Tech 3 ha comunque permesso alla Yamaha di completare la tripletta. Quarto posto poi a 10"157 per Daniel Pedrosa (Honda), che ha così perso il comando della classifica iridata, guidata ora proprio da Rossi con 97 punti, mentre lo spagnolo è a -3, appaiato proprio a Lorenzo. «Oggi sono successe tante cose belle insieme» dice Valentino Rossi ai microfoni di Italia Uno. «Era dal 2006, da Mugello-Barcellona che non vincevo due gare di fila - ha spiegato -. È una sensazione fantastica, non pensavo di andare così forte, provo un gusto da matti. Andavo forte anche mentre pioveva...». Dopo il traguardo a festeggiarlo c'era anche Angel Nieto, che Rossi ha raggiunto con le 90 vittorie in carriera. Davanti c'è solo Giacomo Agostini con 122. «Nieto è la storia del motociclismo... Sono tra i grandi. Sono veramente contento, siamo in testa al Mondiale che è il nostro obiettivo». Nella classe 250 primo Alex Debon. Il pilota spagnolo della Lotus Aprilia, al suo primo successo iridato, ha preceduto al traguardo di Le Mans gli azzurri Marco Simoncelli (Gilera, a 4.816) e Mattia Pasini (Aprilia, a 4.998). Sesto il sammarinese Manuel Poggiali (Gilera), tredicesimo Roberto Locatelli (Gilera). Nella 125 successo del francese Mike Di Meglio su Derbi, che ha chiuso davanti al tedesco dell'Aprilia Stefan Bradl e allo spagnolo, sempre dell'Aprilia, Nicolas Terol. Primo degli italiani Andrea Iannone, che si è piazzato al quinto posto, mentre Simone Corsi non è andato oltre il 13/o posto. Il ventenne di Tolosa vincitore del Gp di Francia è anche il primo pilota francese a vincere la gara della ottavo di litro sul circuito di Le Mans dopo un lungo periodo. L'ultimo francese a far suonare la Marsigliese a Le Mans fu, infatti, nella classe 125 Guy Bertin, in sella ad una altrettanto transalpina Motobecane, nel lontano 1979.


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17.5.08

Pistorius verso Pechino 2008

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Corriere dello Sport
Il Tas sovverte tutto ed Oscar Pistorius corre verso i Giochi Olimpici di Pechino 2008. Al momento obiettivo inderogabile per l'atleta sudafricano è ottenere il tempo valido sui quattrocento metri. Forza Oscar!
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Oscar Pistorius ce l'ha fatta. La sua battaglia per poter partecipare alle Olimpiadi è finita con il parare positivo odierno del Tas: può gareggiare con i normodotati ai Giochi di Pechino, se otterrà il minimo. La richiesta del 21enne sudafricano, campione paralimpico del 2004 ad Atene, era stata bocciata a gennaio dalla Iaaf, la federazione internazionale di atletica. Uno studio compiuto da esperti dell'università di Colonia aveva accertato che la protesi in fibra di carbonio, con cui Pistorius corre, «gli offrono chiari vantaggi meccanici e di conseguenza non può partecipare alle gare che si svolgono sotto l'egida della Iaaf». Pistorius è detentore del record del mondo sui 100, 200 e 400 m piani. Corre grazie a particolari protesi in fibra di carbonio. L'atleta sudafricano è nato a Pretoria con una grave malformazione (non aveva i talloni), per questo motivo all'età di undici mesi gli hanno amputato entrambe le gambe. Negli anni del liceo ha praticato il rugby e la pallanuoto, poi un infortunio lo portò all'atletica leggera, dapprima per motivi di riabilitazione, poi per scelta. «Spero che questa sentenza zittisca le folli teorie sul fatto che gareggio con un vantaggio sleale». Questa la prima reazione di Oscar Pistorius alla sentenza del Tas che lo riammette alle gare di atletica leggera organizzate dalla Iaaf. «In tutti questi mesi ho cercato di assicurare a tutti i disabili una possibilità di competere con i normodotati - ha spiegato il sudafricano - ora posso concentrarmi sul tentativo di qualificarmi alle Olimpiadi». Il Tas, secondo quanto ha riferito il legale, Marco Consonni, ha annullato la decisione della Iaaf di estromettere Pistorius dalle competizioni per normodotati, riammettendolo con effetto immediato. «La speranza - ha detto Consonni - è di riuscire a guadagnarsi in pista il tempo per correre ai Giochi di Pechino». Alle Paralimpiadi di Atene, all'età di 17 anni, Pistorius vinse il bronzo sui 100 metri e l'oro sui 200, battendo anche atleti amputati singoli più quotati di lui, come gli statunitensi Marlon Shirley e Brian Frasure. Fin dal 2005 ha espresso il desiderio di poter correre coi normodotati alle Olimpiadi di Pechino 2008. La Iaaf il 13 gennaio scorso ha respinto questa richiesta, sostenendo che «un atleta che utilizzi queste protesi ha un vantaggio meccanico dimostrabile (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non usi le protesi». A giugno dello scorso anno gli organizzatori del Golden Gala di Roma lo ammisero a competere al Golden Gala tra i normodotati nel gruppo B dei 400 metri e il sudafricano si è piazzato al secondo posto. Pistorius detiene il record del mondo per amputati su tutte e tre le distanze su cui corre: 10.91 sui 100, 21.58 sui 200 e 46.56 sui 400. Questi i principali passaggi della sentenza del Tas su Pistorius: «La decisione del Consiglio della Iaaf del 14 gennaio 2008 è revocata con effetto immediato e Oscar Pistorius è eleggibile per gli eventi della Iaaf. Può usare le protesi Ossur Cheetah Flex-Foot, le stesse usate nei test richiesti dalla Iaaf ed esibite nell'udienza presso il Tas. La commissione del Tas ha stabilito che la Iaaf non è riuscita a provare l'infrazione da parte di Pistorius della regola 114.2 (e). Sulla base degli elementi portati da esperti di entrambe le parti, la commissione non si è convinta che ci fossero sufficienti prove di qualsiasi vantaggio metabolico di una persona con due amputazioni che usa le Cheetah Flex-Foot. Inoltre, la commissione del Tas ha considerato che la Iaaf non è riuscita a provare che gli effetti biomeccanici derivanti dall'uso di particolari protesi diano a Pistorius un vantaggio sugli atleti che non le usano. La commissione del Tas ha sottolineato che l'applicazione della sua decisione riguarda solo Oscar Pistorius e solo l'uso di quel tipo di protesi. La commissione non esclude la possibilità che in futuro, con le nuove conoscenze scientifiche, la Iaaf possa riuscire a dimostrare che le protesi Cheetah Flex-Foot diano un vantaggio a Pistorius sugli altri atleti». Grazie alla sentenza del Tribunale arbitrale dello sport, Oscar Pistorius può tornare a sperare di qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. La gara su cui punta è quella dei 400 metri, in cui ha un personale di 46"46. Nel 2007 ha corso la distanza in 46"56, ma per assicurarsi il viaggio in Cina deve ottenere entro il 23 luglio il tempo di 45"95, vale a dire il minimo B fissato dalla Iaaf. Questo perchè nessun atleta sudafricano è in possesso del minimo A (45"55) e, al momento, neppure del B (fra 2007 e 2008 il migliore è Ofentse Mogawane con un crono di 46"06). Rimane aperta anche l'ipotesi staffetta 4x400. Se il Sudafrica riuscisse a essere tra le sedici nazioni invitate in base ai due migliori risultati del 2007 e del 2008, Pistorius potrebbe essere incluso tra i convocati, visto che in quel caso la scelta degli atleti da portare ai Giochi è a discrezione di ciascun paese.


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16.5.08

La settima tappa a Bosisio




Passion_Still_Lives_Here_Article Sabato Sera Online

Arrivano le prime vere salite nella settima tappa del Giro d'Italia. Si va da Vasto a Pescocostanzo, passando da Castel di Sangro, dove si trova il traguardo volante Expo 2015, ma soprattutto si devono superare tre GPM di buon livello. Il gruppo, all'inizio della corsa, si trova diviso in due tronconi grazie agli scatti, improvvisi e temerari di Kiryienka, in forza alla Tinkoff, che per due volte tenta l'allungo e per due volte viene ripreso dal primo gruppo di inseguitori, che al 12° km si trova in vantaggio, sul gruppone, di circa 20".Al 21° chilometro, il bielorusso della Tinkoff, si avvantaggia di nuovo, portando con sè in fuga Bosisio e Savini. La maglia rosa è a 4'50" mentre Sella tenta di recuperare a 32".Il vantaggio sale a 9' quando sono passati 50 chilometri di corsa e, dopo un'azione di forza, anche Horrach, Baliani e Spilak raggiungono i battistrada, creando così un gruppetto di 7 corridori in fuga.A 100km dall'arrivo la Diquigiovanni comincia a tirare il gruppo della Maglia Rosa, che guadagna così qualche secondo sullo svantaggio. e a Carovilli, dove si trova il traguardo volante vinto da Baliani, seguito da Bosisio e Spilak, è di 7'22", mentre il primo gruppetto di inseguitori è a 4 minuti. Attacchi e contrattacchi che portano al primo Gran Premio della Montagna (di 3° categoria) del Valico di Macerone. In testa passa Sella, seguito da Cardenas e da Baliani. Il Secondo GPM, di prima categoria, a Rionero Sannitico, vede di nuovo uno scatenato Sella attraversare per primo il traguardo seguito da Cardenas, da Baliani, da Kyrienka e da Bosisio.Il passaggio di Castel di Sangro segnala un ritardo del gruppo Maglia Rosa di 6'20" sui battistrada mentre al km 35 la corsa si presenta con il gruppo di Visconti a 6.05", preceduto da Spilak a 4'12". Pian Piano il gruppone comincia a recuperare la strada che ha dai fuggitivi, fino a riprendere Spilak proprio mentre i battistrada affrontano la dura salita verso Pietranseri. Nel primo gruppo di inseguitori si cominciano a segnalare Horrach, Efimkin e Ardila in grave difficolta tanto da essere ripresi dal gruppone. Siutsou, Szmyd, Garate e Van Den Broeck rimangono ad una ventina di secondi dal gruppo della Maglia Rosa con un ritardo dai fuggitivi di 3'30".Al passaggio del Gran Premio di Pietranseri, a farla da padrone è ancora una volta Sella mentre dietro di lui si piazzano Bosisio e Cardenas.Dietro di loro si accendono scaramucce con Piepoli in gran spolvero, tanto da portarsi dietro anche Di Luca, Contador e Riccò che sfruttano il suo spunto per avvantaggiarsi sul leader della classifica.Al GPM, il ritardo su Bosisio, Cardenas, Sella e Kiryienka è di 3'38". Quando mancano 10km all'arrivo la Maglia Verde attacca tanto da staccare Cardenas, che si trova in seria difficoltà mentre il resto dei fuggitivi riesce a rintuzzare la fuga solitaria di Sella. La corsa, a questo punto, si presenta divisa in vari tronconi:davanti i fuggitivi con 1'40" su Baliani, 2'30" su Di Luca, Riccò, Contador e Piepoli e 3'26" sul gruppo della Maglia Rosa.In testa, quando ormai mancano meno di 9km, Sella ha una foratura e Bosisio piazza un attacco micidiale.Baliani, prima della salita per Pescocostanzo, viene recuperato dal gruppetto di inseguitori con Di Luca, Riccò, Contador e Piepoli. Nel gruppo della Maglia Rosa, Bettini comunica con Visconti, ma ormai la fuga sembra destinata ad andare in porto.Nel frattempo, Sella propone uno spunto e stacca Cardenas.Però non c'è più nulla da fare. Il giovane compagno di squadra di Di Luca, Daniele Bosisio, si impone a braccia alzate e con ampio margine, al traguardo di Pescocostanzo.

15.5.08

Priamo taglia il traguardo

Passion_Still_Lives_Here_Article Data Sport
Matteo Priamo ha conquistato la 6.a tappa del Giro d’Italia, da Potenza a Peschici di 231 km. La corsa rosa perde subito due pezzi, De Werrt e Poitschke, con la prima ora che fila via liscia fino al Gran Premio della montagna (categoria 3) di Rioniero. Qui, a poco meno di 180 km dall’arrivo, scattano Mandri, Perez Lezaun e Ochoa, raggiunti subito dopo la loro azione da altri nove corridori, tra cui Nardello, il campione italiano Visconti e il tedesco Russ, con questi ultimi due che puntano dritto alla maglia rosa di Pellizzotti. Mandri nel frattempo e` protagonista di una caduta ed e` costretto al ritiro, con i fuggitivi che accumulano un vantaggio che arriva anche sopra i 15’. Il gruppo dietro non tira e cosi` si arriva agli ultimi 20 km con gli undici fuggitivi pronti a giocarsi la vittoria. Priamo e Perez Lizaun (Euskaltel-Euskadi) attaccano a 9 km dal traguardo e fanno il vuoto dietro, arrivando sul GP della montagna di Peschici (7% di pendenza massima) con 40’’ di vantaggio sul gruppo e 34 su Backsteed, che si e` lanciato all’inseguimento. I due battistrada se la giocano ma e` Matteo Priamo (5h24’49’’) ad alzare le braccia al cielo grazie anche ad uno scatto che fulmina l’avversario. Per il 26enne della Csf Group Navigare si tratta della settima vittoria in carriera, la terza quest’anno dopo le due conquistate al Giro di Turchia. Al terzo posto chiude invece Trussov della Tinkoff.Dietro ci si gioca la maglia rosa fra Visconti e Russ (Gerolsteiner). Il campione italiano della Quick-Step precede di 7’’ il tedesco e grazie al calcolo della crono-squadre di Palermo e` Visconti a spuntarla di pochi centesimi, agguantando il primo posto della classifica generale. Al terzo posto della graduatoria generale Daniele Nardello, staccato di 1’22’’. Molto staccato il gruppo con Pellizzotti, Simoni, Nibali e Kloden, giunto a 11’34’’, con Bennati che precede Contador nello sprint di consolazione. Domani appuntamento per la settima tappa, da Vasto a Pescocostanzo, con il primo vero arrivo in quota. E li` se ne vedranno delle belle.

12.5.08

Il solito Massa sultano di Turchia

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article La Stampa
Felipe Massa ha vinto sette gare nella sua carriera: di queste, tre a Istanbul e sempre partendo dalla pole position. «Gli daranno il passaporto turco», sorride Stefano Domenicali, 43 anni festeggiati ieri. Ogni pilota ha i suoi gusti. «A lui piace guidare qui, con queste curve da sottosterzo - spiega Rob Smedley, suo ingegnere di macchina -. Dal 2006 a oggi Felipe ha migliorato tantissimo la sua tecnica».Il Gran premio di Turchia è caduto al momento giusto per il pilota brasiliano. La vittoria lo avvicina al compagno di squadra e induce la Ferrari a rinviare qualunque decisione sulle gerarchie. «Prevale chi va più forte - taglia corto il capo della gestione sportiva del Cavallino -. Questo è il nostro modo di lavorare e di pensare. Le cose potranno cambiare più avanti nella stagione». Massa ha raggiunto Lewis Hamilton al secondo posto, 28 punti contro i 35 di Raikkonen. Meno di un Gran premio di distacco. «Ora sì che possiamo pensare al Mondiale» ammette Smedley. Raikkonen, invece, si gode il suo terzo posto: «Sabato non ho disputato la mia miglior qualifica, ma questi sono stati i punti più pesanti di quest’anno». Resta leader, ma un po’ meno favorito rispetto alla vigilia.Sul podio a ritirare il premio per i Costruttori è salito per la prima volta Francesco Uguzzoni, capo meccanico come quel Nigel Stepney di cui nessuno a Maranello vuole più sentire parlare. Domenicali ha una dedica: «A Clementina, la figlia del presidente Montezemolo che si è sposata sabato».Nel Gran premio di Turchia, quinto appuntamento della stagione, la Ferrari ha centrato il quarto successo consecutivo (il record è di 10 nel 2004) e dato un’altra spennellata di rosso al campionato. Eppure ieri sul Bosforo non è andato tutto come previsto. Così l’analisi di Domenicali: «Siamo contenti, ci mancherebbe. Alla prima curva abbiamo rischiato lo stop di Raikkonen per quel contatto con Kovalainen. Però la doppietta era alla nostra portata».E invece tra le due Rosse si è infilato Hamilton con una strategia aggressiva su tre soste. Il pilota inglese ha dato un tocco di adrenalina alla giornata altrimenti troppo tranquilla di Massa, sorpassandolo a metà gara, poco prima di fermarsi a mettere benzina. Al box rosso nessuno ha fatto una piega: avevano già capito il giochetto. Il team manager Luca Baldisserri sperava in un finale diverso: «Se Felipe avesse resistito un paio di giri in più, forse Kimi sarebbe riuscito a recuperare il secondo posto». E’ appena un’ombra. In questo fine settimana la Ferrari ha consolidato ben altre certezze. La prima riguarda l’affidabilità. Dopo l’esordio in Australia, pareva un disastro. E invece adesso è tornata negli standard previsti a Maranello: non si deve rompere nulla. Il motore spremuto ieri dai due ferraristi, che non hanno mai potuto abbassare il ritmo, era lo stesso montato in Spagna, mentre i rivali ne avevano uno fresco. E’ finito anche senza problemi il ciclo di utilizzo del cambio: quattro gare, come previsto dal regolamento. Seconda certezza è la velocità in qualifica: Massa ha ottenuto la pole position con una vettura più pesante rispetto alle McLaren. Terza, lo spunto alla partenza: mentre Massa è arrivato in magnifica solitudine alla prima curva, Raikkonen, pur partendo dal lato sporco, aveva quasi affiancato Kovalainen. Tenuto conto che quasi tutte le corse quest’anno si sono decise nei primi cinquecento metri, il vantaggio tecnico su McLaren e Bmw è notevole.Le due prossime sfide sono cruciali: il 25 maggio a Montecarlo e l’8 giugno a Montreal. Nel 2007 la Ferrari soffrì su queste due piste, ma i piloti sono ottimisti: «Abbiamo lavorato parecchio per risolvere il problema. Saremo competitivi». A Le Castellet sono in programma tre giornate di test a partire da mercoledì: il circuito sarà allestito in due configurazioni diverse per simulare entrambi i Gp.


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4.5.08

The Doctor is back

Passion_still_lives_here_Article Data Sport
Valentino Rossi torna al successo nel GP di Cina, quarta prova del Mondiale MotoGP. La pista di Shanghai si presenta ancora abbastanza umida, con la partenza che rispecchia quasi in pieno la griglia e con il solo Rossi che perde una posizione a favore del campione del mondo Stoner. Lorenzo, nonostante la caviglia fratturata, combatte tenacemente e prova a mantenere il contatto con il quartetto di testa, formato da Edwards, Stoner, Rossi e Pedrosa. Lo spagnolo prova la fuga dopo appena tre giri, tallonato dal ‘dottore’, alla ricerca del successo che manca da ormai troppo tempo in casa pesarese. Al quinto giro Valentino, a pista praticamente asciutta, completa la rimonta su Pedrosa e lo passa con una staccata fenomenale, mettendosi dietro tutti quanti.
I due la` davanti fanno letteralmente il vuoto, mentre Edwards va lungo ad una curva e lascia campo libero a Stoner, Hayden e Lorenzo e soprattutto ad uno scatenato Marco Meandri, che dalle retrovie risale fino al quarto posto. Rossi e Pedrosa volano e all’11.o giro scendono entrambi sotto i 2’, girando costantemente un secondo piu` veloci dei diretti inseguitori, primo fra tutti quel Casey Stoner che a 12 tornate dalla fine e` gia` staccato di 8’’ dai battistrada. Nel gruppetto dietro si combatte per il quarto posto, con il ‘miracolato’ Lorenzo che stacca Melandri e si assesta dietro al campione del mondo della Ducati.
Valentino e la sua Yamaha sembrano tornati quelli dei tempi che furono, con il campione di Tavullia che inanella giri veloci su giri veloci, frantumando il record della pista cinese quando mancano quattro tornate alla fine (1’59’’273). Il centauro della Honda Hrc ufficiale pero` non molla un centimetro e rimane attaccato alla ruota dell’italiano, almeno fino a tre giri dalla fine, quando l’iberico pensa essenzialmente alla classifica iridata, accontentandosi della seconda piazza. Valentino cosi` va a vincere la corsa in 44’08’’061, chiudendo con 3’’890 di vantaggio su Pedrosa e con 15’’928 su Stoner, che ha limitato i danni. Grandioso quarto posto per l’infortunato Lorenzo (Yamaha), che nonostante la caviglia sinistra fratturata venerdi` chiude con una prova eroica al quarto posto, davanti al redivivo Melandri (Ducati). Bene anche Capirossi su Suzuki (nono), mentre Dovizioso, forse a causa di problemi nel finale ha terminato 11.0
Per il ‘dottore’ 89.a vittoria in carriera (63 nella top class), la prima quest’anno dopo un quinto, un secondo e un terzo posto. Valentino, che non vinceva da sette gare, accorcia le distanze in classifica iridata da Pedrosa, che con questo podio stacca Lorenzo e vola in testa alla graduatoria con 81 punti. ‘Porfuera’ e` dietro a quota 74, con il pesarese a 72. Piu` staccato il campione del mondo Stoner, fermo a 56. il prossimo appuntamento e` per il GP di Francia, in programma il 18 maggio.


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3.5.08

Il 91° Giro d'Italia

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Gazzetta dello Sport
Le stelle italiane: Bettini, Di Luca, Savoldelli, Simoni, Rebellin, Petacchi, Bennati, Riccò, Nibali. I campioni stranieri: Menchov, Millar, Soler, McEwen, Cavendish. Le montagne più affascinanti: Fedaia, Marmolada, Alpe di Pampeago, Gavia, Mortirolo, Plan de Corones. Questo è il Giro d'Italia, il più antico e coinvolgente spettacolo sportivo itinerante del nostro Paese. 3430 chilometri. L'edizione numero 91 della corsa rosa, che onora due grandi figure dello sport come Dorando Pietri ed Enzo Ferrari, partirà sabato 10 maggio da Palermo e si chiuderà a Milano domenica 1° giugno dopo 3430,4 km. Ventidue le squadre invitate, 198 i corridori in gara. La prova d'apertura sarà una cronometro a squadre di 23,6 km che avrà come scenario il centro del capoluogo siciliano. Poi altre due tappe sull'isola: Cefalù-Agrigento (207 km) e Catania-Milazzo (221). Dal 13 al 18 maggio si risale la penisola attraversando tutto il sud Italia con i primi banchi di prova per la classifica generale (Macerone e Pietransieri nella settima tappa da Vasto a Pescocostanzo). Dopo l'arrivo a San Vincenzo, a due passi da casa Bettini, e il giorno di riposo, ecco un altro passaggio cruciale per chi ambisce alla maglia rosa, la cronometro Pesaro-Urbino di 39,4 chilometri. Probabili arrivi in volata a Carpi (dodicesima) e Cittadella (tredicesima tappa), trampolino di lancio per una tre giorni da brivido. 24 maggio: da Verona all'Alpe di Pampeago. 25 maggio: Arabba-Passo Fedaia-Marmolada. 26 maggio: San Vigilio di Marebbe-Plan de Corones. Una larga fetta del Giro 2008 si deciderà in questi tre giorni. Non a caso questa mattina molti big (tra i quali Riccò, Simoni, Di Luca, Soler, Nibali e Pellizzotti) hanno effettuato una ricognizione sul tracciato dei 12,9 km della cronoscalata di Plan de Corones, che presenta pendenze del 24% nell’ultimo chilometro e 5.300 metri finali di sterrato al 10,2%. Un'ascesa spettacolare in uno scenario da favola, dove il Giro avrebbe dovuto transitare già nel 2006 (il maltempo portò gli organizzatori ad accorciare la tappa con arrivo sul Furcia). Dopo il giorno di riposo del 27 maggio, primo e unico sconfinamento, in Svizzera, per la Sondrio-Locarno. Il giorno dopo l'omaggio alle due città che ospiteranno i proissimi mondiali (Varese e Mendrisio). Poi altri due arrivi in salita: sul Monte Pora (19ª tappa, 228 km) e a Tirano (224 km). Gran finale a Milano con una cronometro individuale di 28,5 km che lascerà il fiato sospeso fino all'ultimo.


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