13.7.09

Baglioni canta il nuoto di Roma 2009

_Dopo Torino 2006 e le piste da discesa piemontesi Claudio Baglioni scende in vasca e lo fa nella sua città: Roma. A lui è stato affidato l'inno dei 13th Fina World Championship - Roma 2009.
_Nuvola di fisar­moniche sullo sfondo. «Sono a Faenza. Stiamo facendo le pro­ve per il concerto di stasera. Ma non sarà di liscio, eh...». Sciabordio di bracciate all’oriz­zonte. «Sabato sera, durante la cerimonia d’inaugurazione allo Stadio dei marmi, canterò in anteprima ‘‘Un solo mondo’’, l’inno che ho composto per il Mondiale di Roma». Certi cantautori sono recidi­vi. «Acqua nell’acqua», Mondia­li di nuoto ’94; «Da me a te», Mondiali di calcio ’98; «Va’», Torino 2006. Certi cantautori si tuffano in piscina quasi tutti i giorni: «Arrivo a fare 5-6 km, sono un nuotatore di fondo, un diesel. L’acqua è il giocatto­lo più bello che abbiamo a di­sposizione ». Perfetto da appen­dere su un pentagramma. Claudio Baglioni, quarto in­no allo sport. «In realtà ce ne sarebbe un quinto: quello goliardico della squadra di calcio Atletico Van Goof, ai tempi di Fabio Fazio e ‘‘Quelli che il calcio...’’ Ma era un inno molto meno istituzio­nale! ». Quello per Roma 2009 co­me sarà? «Enfatico, esagerato, un ve­ro inno. Ci ho messo dentro tut­to: il nuoto di velocità, il fon­do, la pallanuoto, i tuffi e il sin­cronizzato ».Da dove è partito questa vol­ta? «Dai miei ricordi personali. Da ragazzino, figlio di un uffi­ciale, a Centocelle frequentavo il centro sportivo dei Carabinie­ri. Il nuoto me lo porto dietro da allora. Ricordo l’attuale pre­sidente della federazione, Barel­li, in azione. E poi De Gregorio, Pangaro. Ecco, quando si è trat­tato di scrivere ‘‘Un solo mon­do’’ mi sono tornate in mente quelle immagini in bianco e ne­ro ». L’adrenalina, la rivalità, l’elemento liquido: cosa l’ha catturata del nuoto? «Tutta la letteratura che c’è dietro. Il sacrificio, la noia. So cosa vuol dire fare su e giù cen­to volte. Ti immergi completa­mente in te stesso». «Se chiudi gli occhi un atti­mo... ». Perché la scelta del tu plurale? «Perché è rivolto a chiunque voglia iniziare un’impresa». E perché il tempo del nuoto è «un tempo a parte»? «Tre minuti in vasca sono un tempo a parte. Non li puoi contare normalmente. È un tempo non codificabile. E poi, in un’epoca di confusione di ideali, ci sono significati che è bello riscoprire nello sport. In queste occasioni, batte un tem­po a parte». Calcio, nuoto, neve. Non si è fatto mancare niente. «La canzone-inno segue un itinerario, ha una forma marzia­le e più potente rispetto alla canzone pop, anche se da mer­coledì passerà in radio e dalla settimana prossima entrerà nel­la scaletta del Gran Concerto Q.P.G.A., il tour che porterò in giro fino a metà settembre». Cosa si aspetta da questi Mondiali nella sua città? «Record. Brividi. Gesti spor­tivi esaltanti. Lo sport deve la­sciare tracce indelebili». A proposito di record: ha se­guito la polemica sui costu­moni? «Sì, e penso non faccia bene al nuoto. Si devono tracciare re­gole definite, ma forse ci sono problemi di sponsor insormon­tabili... Il nuoto è uno sport tal­mente insindacabile che è un peccato inquinarlo così». Quali gare non si perderà? «I 50 stile libero, la prova più veloce. La Pellegrini. E il sincronizzato: ci sono la musi­ca, il ritmo, la rapsodia dei cor­pi. Mi piace». Piccolo quiz. L’ultimo pri­mato del mondo di Federica? «Mannaggia... Pensi che l’ho pure visto alla tv...». Pescara, Giochi del Mediter­raneo, 4’00’’41 sui 400 stile. «Grande tempo!». Quanti ori ha vinto Phelps ai Giochi di Pechino? «Otto».
Complimenti. «Sono o non sono l’autore dell’inno del nuoto?».(Fonte: Corriere della Sera)

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Come l'acqua è il migliore degli elementi, come la luce del sole supera ogni cosa per calore e splendore, così non c'è vittoria più nobile di quella di Olimpia. Grazie per tenere in vita la Passione. - Staff Passion Still Lives Here -