21.3.10

Paralimpiadi: argento per Dal Maistro!

Sci Alpino: si conclude nel migliori dei modi la spedizione canadese per la coppia Gianmaria Dal Maistro e la guida Tommaso Balasso conquistando un meraviglioso argento nella super combinata visually impaired. Nella prima manche (discesa libera) il vicentino chiude quarto a ridosso dal podio, nella seconda manche (slalom speciale) Tom & Gerry realizzano il capolavoro facendo segnare uno strepitoso 2'1618, tempo che verrà battuto solo dallo Slavacco Kraho Jahub e la sua guida. Tre bronzi ed un argento per l'alfiere azzurro che dichiara: ho deciso di ritirarmi perché vorrei finire l'Universita di Ingegneria Informatica. Ho 29 anni ed è proprio ora di pensare al futuro speriamo che queste medaglie possano, una volta rientrato a casa, far cambiare idea al forte atleta delle Fiamme Azzurre e partecipare al Campionato del Mondo in programma nel 2011 al Sestriere.

Nella categoria standing Melania Corradini realizza una buona discesa libera quarta alla fine della prima manche, nello slalom speciale (non a suo agio) naufraga in settima posizione. Vittoria finale andata alla solita Lauren Woolstencroft, la canadese porta cosi a casa la quinta medaglia d'oro e si laurea regina della paralimpiadi.

Stessa sorte ma al maschile per il toro tedesco Gerd Schonfelder, oro nella super combinata la sua 21esima medaglia paralimpica.

Sci Fondo: dominio assoluto per la Russia che nelle due staffette a squadre sia maschile sia femminile conquista l'oro. Secondo gradino del podio sia al maschile che al femminile per l'Ucraina, mentre per il terzo gradino del podio al femminile è per il team Bielorusso al maschile per quello norvegese. Oggi però tocca alle gare 1 km sprint e noi possiamo dire la nostra con il bi-medagliato Masiello e la rossa volante Francesca Porcellato.

Sledge Hockey: gli Stati Uniti battono in finale 2 a 0 un ottimo Giappone laureandosi così Campioni Paralimpici riscattando la mancata vittoria di qualche settimana fa dei loro colleghi olimpici. Amaro verdetto (quasi un lutto) per la squadra di casa battuta nella finale per il terzo e quarto posto dalla Norvegia. Risultato finale 2 a 1. Canada fuori del podio è affare di stato.

Curling: in questo caso il Canada rispetta i pronostici conquistando l'oro Paralimpico battendo la Korea per 8 a 7. Terzo posto per la Svezia e quarto per l'America. Piccola ombra di presunto doping scesa ieri in serata sulla squadra svedese di curling, pare che l'atleta Glenn Ikonen, 55enne abbia assunto betabloccanti (sostanza inserita nella lista dei farmaci proibiti). Conferma che arriva direttamente dalla portavoce del comitato paralimpico internazionale, Steffi Klein. Nessun provvedimento è stato ancora preso da parte degli organi di competenza e comunque sia per la squadra italiana non cambierebbe nulla come posizione finale nel torneo paralimpico.

Medagliere che vede la Germania in sorpasso sulla Russia n virtù degli ori 12 per i tedeschi contro gli 11 dei Russi. Italia al 14 posto con 6 medaglie. Oggi giornata conclusiva dedicata al Fondo e a partire dalle ore 3 di notte (italiane) la cerimonia di chiusura dei decimi giochi paralimpici invernali. (Macchi - eurosport.it)

Corradini alla portata dell'argento!

Melania Corradini dopo la vittoria

E adesso... alle Hawai. Melania scherza, ma neanche tanto. Ora se lo può anche permettere. Il tempo di fare ancora la Supercombinata, oggi sempre a Whistler, e poi può metter via gli scarponi per qualche giorno. E con una bella medaglia in tasca: "La più importante di tutte" dice. La più cercata, desiderata, coccolata. Un argento che vale un oro per Melania Corradini, 23 anni il 13 aprile, dolcissima e veloce come un sasso ieri nel Super G a 80 chilometri all'ora giù per questa pericolosa pista canadese. Prima di lei, gli atleti del "sitting" scivolavano come saponette contro le reti sistemate ai bordi del percorso. C'era timore di sbagliare, per tutti. E Melania avrebbe potuto scendere in riserva, contare su qualche errore. Ma non è nel suo carattere. Non ci stava una gara così, e ha fatto bene la Corradini. Ha vinto, e ha vinto alla grande. Irraggiungibile la canadese, quell'argento vale un oro per Melania e tutto il suo "team": il padre Luca, mamma Elisabetta che le fa anche da "skyman", il fratello diciottenne Cristiano. E il sole che spendeva ieri sulle piste di Creekside (Whistler) illuminava quei visi soddisfatti e, ora, sereni. "Non ci speravo più tanto, ormai. Sono felicissima. Di più non potevo fare - racconta Melania mentre abbraccia la mamma e morde la medaglia come si usa fare qui - . La Woolstencroft era per me irraggiungibile... Potevo sciare ancora un po' meglio, lo so. Ma va bene così, va benissimo".

A sei anni, Melania - nata focomelica senza parte del braccio sinistro - già era sulle piste di Folgarida, dopo avere sperimentato il pattinaggio, il nuoto e il tennis. Per qualche tempo ha anche provato a indossare una protesi nella vita quotidiana, e poi a gareggiare con quella, ma niente da fare. Non le veniva naturale portare un arto artificiale... No, meglio di no. E anche nello sci - mentre arrivavano i primi risultati - ha deciso di continuare la sua carriera senza un braccio. Finito da poco il liceo, oggi ancora non ha ripreso gli studi. Molto tempo lo passa ad allenarsi, per ora. Poi vedrà. Le sfide olimpiche non s'improvvisano. Ama uscire e scherzare, come spesso le rimproverano, ma evidentemente ha trovato un suo equilibrio. "Ho visto una ragazza matura su queste piste - racconta emozionato il padre Luca, 46 anni, falegname a Rallo (Trento), in Val di Non -. Adesso è un'atleta pura, più concentrata, ha imparato a reagire anche nei momenti difficili. E dire che la stagione era iniziata male, con quella caduta...". Disciassette settembre 2009, durante un allenamento a Senales, Melania cade e si fa male a un ginocchio. Un infortunio serio, che poteva compromettere altri risultati. "Abbiamo faticato molto - prende il respiro Elisabetta, la mamma, con indosso anche lei l'immancabile fascia di lana tricolore con su scritto "Melly" - ma ce l'abbiamo fatta. Melania ha recuperato alla grande . E' stata una bellissima vittoria". Per il viaggio alle Hawai è ora solo questione di date. (Sarti - superabile.it)

19.3.10

Masiello è d'argento!

Quarta medaglia italiana alla Paralimpiade di Vancouver: il milanese Enzo Masiello, paraplegico, ha vinto l’argento nella 10 km (sitting) di fondo dietro al russo Zaripov. E’ la seconda medaglia per Masiello dopo il bronzo nella 15 km. Sfortunata invece Melania Corradini, che nella discesa libera (standing), ha perso il bronzo per 12 centesimi. Una bella notizia per gli azzurri arriva invece dagli sport di squadra, con l’Italia a battere Gran Bretagna (6-3) e, in particolare, Canada, campione paralimpico in carica (8-7). Ci sarà per questo uno spareggio con la Svezia per accedere alle semifinali. La giornata a Vancouver è stata segnata per i canadesi, che già assaporavano una replica della finale olimpica con gli Usa, dalla sconfitta con il Giappone in semifinale, che li relega al ruolo di spettatori dell’ultimo atto.
Enzo Masiello, argento nella 10 km di fondo. Epa

super masiello — Ballava, in carrozzina, sul podio: “Ho sempre ballato, prima dell’incidente, lo faccio anche ora”. Enzo Masiello è uno spot vivente per chi sceglie di bruciarsi la vita in auto la notte dopo la discoteca. “Sono stato una delle prime vittime delle stragi del sabato sera, anche se non si chiamavano ancora così”. Quella notte aveva 18 anni e tre amici vicino che sono morti, mentre lui è rimasto paraplegico. Prima non faceva sport, cominciò allora. Fece tre Paralimpiadi estive, con un bronzo nei 5000 a Barcellona, che non sente suo: “Eravamo pochi a gareggiare, volevo vincerne un altro per non fermarmi a quello”. A Torino la medaglia, complice una microfrattura a una vertebra, sfumò per un soffio. Vancouver, a quasi 41 anni, è stata molto più che una rivincita: “Il bronzo nei 10 km era la medaglia di Torino che mi sono ripreso, l’argento nella distanza lunga è la medaglia di Vancouver. Dovevo togliermi quelle ossessioni di Barcellona e Torino e ci sono riuscito, non mi aspettavo una Paralimpiade così”. Si è allenato da professionista per mesi ascoltando Vasco in cuffia, ha tenuto un diario internet, curato insieme alla compagna Anna, con Pamela Novaglio, qui nel biathlon, e Daniele Stefanoni, poi rimasto a casa. Due medaglie che lo ripagano di grandi sacrifici.

corradini, che peccato — Solo 12 centesimi, un soffio, e Melania non è riuscita salire sul podio. Era una delle sue gare preferite, ma la trentina ha solo sfiorato l’impresa, in una libera difficilissima, con molte cadute per pendenza e stato della pista. “Ho trovato atlete più brave e più in forma di me. Con la Woolstencroft oggi si parte per l’argento, doveva andare così”. La canadese, senza le gambe sotto il ginocchioe un braccio, infatti è stata ancora una volta dominatrice con il terzo oro consecutivo. Sempre nello standing, ma maschile, buono il piazzamento per l’altoatesino Christian Lanthaler, amputato a una gamba dopo un incidente con la fune della seggiovia quando era bambino: è giunto ottavo nella gara dove il tedesco Schoenfelder ha vinto l’oro, sua ventesima medaglia paralimpica. Un record.

curling — Cinque vittorie e quattro sconfitte come la Svezia per gli azzurri nel round robin verso le semifinali. Per questo occorrerà lo spareggio per stabilire chi giocherà contro il Canada, giunto primo. Due belle vittorie azzurre con Gran Bretagna e Canada, vicecampioni e campioni paralimpici, hanno portato a questo risultato. In particolare, la vittoria con il Canada è giunta da un colpo magistrale di Andrea Tabanelli, applaudito per minuti dai 4000 presenti.

Tom & Jerry — Tornano Gianmaria dal Maistro, atleta ipovedente, e Tommaso Balasso, la sua guida, già vincitori di due medaglie di bronzo nello sci alpino, nel superG, che vedrà protagonista anche Melania Corradini, alla ricerca di una meritata medaglia dopo la sfortuna in discesa.(Arrigoni - gazzetta.it)


17.3.10

Paralimpiadi: riepilogo della giornata di ieri


Con la quarta giornata di gare è arrivata la terza medaglia per gli azzurri ai Giochi paralimpici invernali di Vancouver. A conquistarla è stato, ancora una volta, Gianmaria Dal Maistro nello slalom gigante maschile visually impaired. Dal Maistro ha chiuso in 2′44″25, alle spalle dello slovacco Jakub Krako, oro con 2′41″99, e dello spagnolo Jon Santacana Maiztegui, secondo in 2′42″20. Nel gigante sitting, invece, successo per il tedesco Martin Braxenthaler, davanti allo svizzero Christiph Kunz e al giapponese Takeshi Suzuki. Nello slalom gignate femminile visually impaired oro alla slovacca Henrieta Farkasova davanti all’austriaca Sabine Gasteiger e alla canadese Viviane Forest. Nel gigante femminile sitting, invece, doppietta statunitense con Alana Nichols e Stephani Victor, bronzo alla giapponese Kuniko Obinata. Un’altra sconfitta per la nazionale azzurra nello sledge hockey. L’Italia, infatti, è stata battuta 1-0 dalla Svezia. Questa sera, a partire dalle 21 ora italiana, si svolgeranno i playoff 5/o – 8/o posto. Gli azzurri affronteranno la Repubblica Ceca. Sconfitte anche nel wheelchair curling. L’Italia è stata battuta 7-6 dalla Germania e 9-3 dalla Corea del Sud. Nella quinta giornata di gare, al via alle 19 ora italiana, sono in programma lo slalom gigante maschile e femminile (Standing), con l’azzurra Melania Corradini. Il biathlon 12,5 km maschile (Sitting), 10 km femminile (Sitting) e 12,5 km maschile e femminile (Standing e Visually Impaired). (sottozero.net)

16.3.10

Secondo bronzo per Gianmaria Dal Maistro

Dopo la medaglia di Bronzo nello Slalom, Gianmaria Dal Maistro e la guida Tommaso Balasso hanno conquistato anche la medaglia di Bronzo nello Slalom Gigante per Visually Impaired delle Paralimpiadi di Vancouver. Per Dal Maistro si tratta della ottava medaglia olimpica: un Oro (Supergigante a Torino 2006), quattro Argenti (Slalom Gigante a Nagano 1998, Salt Lake City 2002 e Torino 2006, Discesa Libera a Nagano 1998) e tre Bronzi (Slalom a Nagano 1988 e le due medaglie finora conquistate a Vancouver).Nella gara di oggi su una pista flagellata dalla pioggia e dalla nebbia, l'alfiere azzurro, pur sofferente ai muscoli del collo, ha chiuso in quarta posizione la prima manche e, con una discesa controllata nella seconda manche, ha colto l'opportunità concessagli dalla caduta del francese Berejny per salire sul podio nella gara vinta dalla coppia slovacca Krako - Medera davanti agli spagnoli Santacana - Galindo. (olimpiadi.blogosfere.it)

Paralimpiadi: "Tom & Jerry" di bronzo

È iniziata nel migliore dei modi l'avventura alle Paralimpiadi per la coppia scledense ‘Tom & Jerry' al secolo Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso.
Il discesista ipovedente ha conquistato la medaglia di bronzo nello slalom visually impaired al termine di una gara molto selettiva e difficile specie nella seconda manche.
Discesa condizionata dal maltempo, infatti la gara era in programma ieri, ma gli organizzatori, temendo un peggioramento delle condizioni meteo, hanno anticipato di un giorno lo slalom.
Quindi Gianmaria Dal Maistro ha affrontato la gara con una certa preoccupazione, ma già nella prima manche ha fatto registrare il terzo tempo che gli è valsa poi la medaglia di bronzo. Per Gianmaria i problemi sono giunti nella seconda manche quando la pista è risultata particolarmente ‘segnata' dai concorrenti disabili che usano una sorta di monosci: «Oltre al maltempo - ha fatto sapere l'atleta delle Fiamme Azzurre - che ci ha disturbato la pista era molto dura e in certi punti c'erano dei solchi, per cui non era facile rimanere in scia di Tommaso partito poco prima di me. Siamo comunque soddisfatti della medaglia anche se cercheremo nelle prossime gare di conquistarne qualcuna di un metallo un po' più..prezioso».
Sicuramente un plauso va anche alla guida Tommaso Balasso che specie nella seconda manche è riuscito a mantenere un buon contatto con Gianmaria ‘disegnandogli' un percorso pulito e cercando di farlo avvicinare il più possibile ai paletti. La medaglia d'oro è andata agli slovacchi Krako - Medera, l'argento agli spagnoli Santacana - Galindo.
Se non ci saranno ulteriori cambi di programma, Dal Maistro e Balasso torneranno in pista questa sera (ore 18 ora italiana) per la seconda gara: lo slalom gigante. Quindi venerdì allo stesso orario il SuperG (gara dove Dal Maistro dovrà difendere l'oro conquistato a Torino nel 2006) e infine domenica con la super combinata.
Gianmaria Dal Maistro, nato a Schio il 4 dicembre 1980, è un atleta ipovedente che inizia la sua carriera agonistica a 11 anni partecipando ai campionati Italiani di sci per disabili; due anni dopo conquista il primo posto in slalom speciale mentre a 14 anni entra a far parte della squadra nazionale. Nel 1998 partecipa per la prima volta ai giochi Paralimpici di Nagano 1998 e conquista due argenti ed un bronzo, due anni dopo conquista la Coppa del Mondo di specialità (slalom speciale). Alle successive Paralimpiadi statunitensi di Salt Lake City 2002 vince una medaglia d'argento in slalom gigante. Nel 2003 ancora Coppa del Mondo di specialità (questa volta in Super gigante) ed ai mondiali di Wildshonau (Austria) del 2004 conquista due argenti ed un bronzo. La gara più importante della sua carriera sciistica è sicuramente l'oro nel Super gigante delle IX Paralimpiadi invernali di Torino 2006 dove realizza il sogno di salire sul gradino più alto del podio ad una Paralimpiade. (Terragin-giornaledivicenza.it)

Paralimpiadi: il punto sugli Azzurri


Partenza positiva per l'Italia del curling, la sfortuna e la scarsa esperienza fermano invece la nazionale di ice sledge hockey. Notizie contrastanti per i colori azzurri dalle prime gare a squadre dei Giochi paralimpici di Vancouver: al doppio successo dei ragazzi impegnati nel curling in carrozzina, che hanno messo a segno un pronto riscatto dopo la sconfitta nella gara inaugurale, ha fatto eco invece la sostanziale eliminazione della nazionale di hockey in carrozzina, ormai fuori dal giro delle medaglie: due sconfitte più che onorevoli (contro due avversari blasonati) per una formazione giovane e ancora bisognoso di farsi le ossa nelle competizioni internazionali.

La squadra del curling aveva iniziato male la sua Paralimpiade, sconfitta per 9-6 dal Giappone nella gara di apertura del torneo. Nel giro di poche ore, però, gli azzurri hanno messo a segno due vittorie, battendo prima la Svizzera per 13-4 e poi la Svezia per 9-1. Gli uomini dell'allenatore Mauro Maino sono attesi questa sera dal faccia a faccia contro gli Stati Uniti, una delle formazioni favorite per la vittoria finale: anche gli americani hanno finora collezionato due vittorie e una sconfitta. Il tabellone, che prevede un confronto diretto fra tutte le formazioni, continuerà poi, per gli azzurri, con le partite contro Germania, Corea, Norvegia, Gran Bretagna e, infine, Canada.

Quanto all'hockey, la difficile composizione del girone è stata fatale agli azzurri, sconfitti prima dal Canada per 4-0 e poi dalla Norvegia per 2-1. I canadesi padroni di casa sono i grandi favoriti per l'oro, e già per due volte avevano battuto gli azzurri: ai Giochi di Torino 2006 e ai mondiali 2008 a Boston. In quelle circostanze il passivo per gli italiani era stato ancor più pesante: 12-0 nel 2006, 11-0 due anni dopo. Il 4-0 di questi Giochi (con gli ultimi due goal incassati nel terzo tempo), dunque, per di più giocati nella fossa dei leoni, con uno stadio rosso fuoco e un tifo grandissimo per i canadesi, la dice lunga sui progressi della formazione azzurra. Peccato che contro la Norvegia la squadra non sia riuscita a mantenere il vantaggio acquisito al termine dei primi due tempi: i nordici hanno attaccato a testa bassa fino a ribaltare il risultato. Con due sconfitte, puntare alla medaglia ora è impossibile: "Ho ringraziato i ragazzi - dice il commissario tecnico Massimo Da Rin- per quello che ho visto in campo, per la loro disciplina ed il cuore: abbiamo perso, anche se avevamo avuto due o tre occasioni per chiudere la partita. Del resto a noi manca la grande esperienza che invece ha la Norvegia, la capacità di gestire quegli attimi di gioco, quei passaggi determinanti che si presentano". Non varrà per la classifica, ma con la Svezia c'è comunque la possibilità di giocare per conquistare una vittoria paralimpica.

Sul versante delle gare individuali, mentre Masiello e Dal Maistro conquistavano le rispettive medaglie di bronzo, si chiudeva all'ottavo posto la gara di Pamela Novaglio, nella 3km inseguimento standing: nella gara d'esordio del biathlon, l'azzurra ha dimostrato, oltre a una buona condizione fisica anche una elevata precisione al tiro, che fa ben sperare per il prossimo appuntamento, quello della 12,5 Km che si disputa mercoledì. Nella gara corta, la Novaglio è entrata in finale con il quinto tempo di qualifica e nessun errore al tiro, per poi scivolare in ottava posizione. L'oro è andato alla russa Burmistrova. "Sono soddisfatta - dice l'atleta azzurra a fine gara - anche se in finale la neve era più lenta rispetto a quella che ho trovato nelle qualifiche: è comunque andata bene, questa non era la mia gara". In precedenza, nel sitting maschile, vinta dal russo Zaripov, non avevano centrato la qualificazione alla finale Roland Ruepp ed Enzo Masiello, rispettivamente 21esimo e 22esimo. Il rammarico, per quest'ultimo, si è poi trasformato in gioia per il bronzo conquistato nella 15 Km. (ska)(superAbile.it)

14.3.10

F1: interviste post gara


Doppietta per la Scuderia Ferrari Marlboro nel Gran Premio del Bahrain, prima prova del Campionato del Mondo 2010. Fernando Alonso si è piazzato al primo posto nel giorno del suo esordio con il Cavallino Rampante mentre Felipe Massa ha ottenuto la seconda posizione al suo rientro in gara dopo l’incidente di Budapest dello scorso anno. Questa è la vittoria numero 211 della Scuderia in 794 Gran Premi disputati, la quarta in sette edizioni di questa corsa. Per Fernando questo è il ventiduesimo successo in 141 partecipazioni ad un Gran Premio, il terzo sul circuito di Sakhir.
Luca Cordero di Montezemolo:“Sono felicissimo ma soprattutto orgoglioso dei miei uomini che hanno fatto un lavoro straordinario. E’ stata una vittoria voluta e cercata dopo mesi di duro lavoro, sono felice per loro e per i nostri tifosi. La Ferrari è sempre la Ferrari. Sono anche molto contento per i nostri piloti con Alonso che debutta con una vittoria e Massa che ritorna velocissimo in una gara dura dopo l’incidente dello scorso anno. Un primo e secondo posto che ci spronano a guardare avanti e a continuare a impegnarci.”
Stefano Domenicali: “Un inizio di campionato fantastico! Questa straordinaria doppietta è la ricompensa per tutto il lavoro svolto dalla squadra, in pista e in fabbrica a Maranello, in tutti questi mesi e la voglio dedicare a loro. Oggi abbiamo dovuto gestire una situazione molto complicata con la macchina di Felipe a causa delle elevate temperature ma ce l’abbiamo fatta e mi ha fatto molto piacere vedere il nostro pilota sul podio in un giorno così speciale per lui. Quanto a Fernando che posso dire? Non c’era modo migliore per cominciare la sua avventura in rosso! Voglio ringraziare anche i nostri partner tecnici e commerciali, in primis la Philip Morris e la Shell, che ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti più critici e credo che non ci sia stata maniera migliore per dare il benvenuto ad uno sponsor importante come il Banco Santander. Ora godiamoci per qualche ora questa bellissima giornata ma da domani dobbiamo cominciare a prepararci per la prossima tappa in Australia, mantenendo sempre il nostro consueto approccio: umiltà, piedi per terra e lavoro. Abbiamo davanti una stagione lunghissima, dove l’affidabilità – lo abbiamo visto anche oggi per l’ennesima volta – sarà cruciale e dove dovremo lottare contro avversari fortissimi e determinati.” Felipe Massa: “Sono molto felice per questo risultato e voglio ringraziare tutta la squadra e i nostri tifosi. E’ la mia miglior prima gara della stagione da quando sono in Formula 1 e, considerati tutti i problemi che abbiamo avuto, sono molto soddisfatto. Abbiamo dovuto gestire le temperature della macchina e, per una trentina di giri, non ho potuto spingere come avrei voluto. Alla partenza ho perso una posizione rispetto ad Alonso ma poi la macchina si è comportata molto bene, con entrambi i tipi di pneumatici. Con le gomme più morbide la Red Bull era più veloce di noi mentre con quelle più dure noi andavamo molto meglio. Voglio ringraziare ancora una volta tutti quelli che mi sono stati vicino in questi mesi, scrivendomi e mandandomi dei messaggi. Ora dobbiamo guardare all’Australia per prepararci nella maniera migliore.” Fernando Alonso: “Voglio dedicare questa vittoria al Presidente Montezemolo, che ha creduto in me, e ai nostri meccanici che hanno fatto un grandissimo lavoro, soprattutto questa mattina quando hanno sostituito il motore della mia macchina in pochissimo tempo. Salire sul gradino più alto del podio è stata una sensazione speciale e spero di aver soddisfatto le aspettative di tutta la squadra. Abbiamo lavorato tanto durante quest’inverno e ora abbiamo cominciato a raccogliere i risultati. Le prime gare della stagione sono molto importanti: bisogna arrivare alla parte europea del campionato con tanti punti all’attivo e con un bagaglio di conoscenza sul comportamento delle gomme sui vari circuiti. La chiave per vincere sarà continuare a sviluppare la macchina gara dopo gara. Oggi con gli pneumatici più duri siamo andati molto bene mentre con quelli più morbidi facevamo un po’ di fatica a restare vicini a Vettel. Pensavo di attaccare negli ultimi dieci giri ma la fortuna ci ha dato una mano: ce ne vuole sempre un po’ in ogni gara. Alla partenza sono scattato bene sfruttando la parte pulita della pista e sono riuscito a superare Felipe, infilandomi in uno spazio che poteva consentire la manovra senza correre rischi. Poi sono stato fortunato a non avere problemi sulla mia macchina mentre il mio compagno di squadra ha avuto qualche difficoltà in più e ha dovuto rallentare un po’ il passo. Ora dobbiamo pensare all’Australia: vedremo chi avrà la macchina migliore su quel tracciato ma credo che i quattro team più forti saranno comunque protagonisti.” Chris Dyer: “Un risultato fantastico per tutta la squadra. Abbiamo lavorato tantissimo durante l’inverno – in galleria del vento, in ufficio tecnico, nel reparto motori, in pista, in tutti i settori – e oggi abbiamo raccolto i frutti. E’ stato un benvenuto bellissimo per Fernando e un bentornato altrettanto bello per Felipe: difficile chiedere qualcosa in più dalla prima gara. Non è stato un weekend facile perché abbiamo dovuto affrontare tutta una serie di problemi che abbiamo gestito grazie al lavoro di tutti, in pista e a casa, ma spero tanto di poterne avere di meno in futuro. A causa delle alte temperature non abbiamo potuto fare la gara che volevamo ma, in particolare con Felipe, abbiamo dovuto tenere un approccio molto conservativo, anche se credo che non siamo stati i soli ad avere questo tipo di difficoltà.”(Ferrari.com)

F1: doppietta alla prima!


Il campionato 2010 è iniziato nel migliore dei modi per la Scuderia Ferrari Marlboro grazie alla conquista del massimo punteggio possibile quando, dopo 49 giri, Fernando Alonso ha lasciato il segno al debutto con la squadra zigzagando al volante della F10 per salutare il muretto dei box, dopo aver passato il traguardo prendendo la bandiera a scacchi come meritevole vincitore del Gran Premio del Bahrain. Ugualmente felice era Felipe Massa, eccellente secondo al suo ritorno nelle corse. Non è stato così facile come potrebbe sembrare, perché la monoposto del pilota spagnolo ha richiesto un rapido cambio di motore durante la mattinata, e Felipe ha dovuto “assistere” la sua vettura per gran parte della corsa con problemi di temperatura. Felipe partiva dalla seconda posizione in prima fila, mentre Fernando prendeva il via dallo schieramento in terza piazza. Quando le luci rosse del semaforo si sono spente per dare il via alla stagione, Vettel al volante della Red Bull andava al comando dalla pole position e Fernando ha subito avuto la meglio su Felipe Massa, sfruttando al massimo il lato pulito della pista, infilando il suo compagno di squadra per il secondo posto. Dietro il pilota brasiliano seguivano Rosberg - Mercedes, Hamilton - McLaren, Schumacher - Mercedes, Webber - Red Bull, Button - McLaren, Liuzzi - Force India e Barrichello decimo con la Williams. Chandok usciva di pista al volante della HRT al secondo giro e la Virgin di Di Grassi era fuori il giro successivo. Al quarto giro, Vettel era in testa con un vantaggio di 2,3 secondi su Fernando, con Felipe a sua volta staccato di 1,9 secondi ma con un vantaggio di 2,8 secondi su Rosberg. Il duello più intenso nelle prime battute di gara è stato l’inseguimento di Hamilton nei confronti di Rosberg per il quarto posto e, nel tentativo di riprendere Fernando, Felipe faceva segnare alla nona tornata il miglior giro della gara fino a quel momento. Al dodicesimo giro è toccato a Bruno Senna avere l’onore di fermarsi per il primo pit-stop previsto con le norme che non prevedono più il rifornimento. Al quattordicesimo giro, Vettel si allontanava dai piloti Ferrari prima che Fernando si fermasse per il proprio pit-stop al sedicesimo giro insieme a Rosberg, Webber, Button e Liuzzi. Un giro dopo, era il turno del leader della gara e di Felipe rientrare in corsia box e, una volta tornati tutti in pista, le posizioni in testa alla corsa non erano cambiate, con Vettel davanti ad Alonso di 3,5 secondi e Felipe quasi a quattro secondi dal suo compagno di squadra. Dietro di loro Liuzzi e Barrichello, ancora non fermatisi per il pit-stop, poi Hamilton, Rosberg, Schumacher, Button e Webber decimo. Al diciannovesimo giro era il turno di Felipe realizzare il giro più veloce e alla ventiquattresima tornata le due F10 erano separate soltanto da un secondo e sette decimi. Al ventinovesimo giro Alonso era il pilota più veloce in pista, avvicinandosi prepotentemente a Vettel. A giudicare dal suono del motore della Red Bull, il pilota tedesco doveva essere in difficoltà e al trentesimo dei quarantanove giri previsti, Fernando gli era incollato al retrotreno, per poi prendere il comando un giro dopo mentre Felipe guadagnava la seconda posizione il giro successivo. Anche Hamilton aveva la meglio su Vettel che procedeva a rilento. Da qual momento e fino alla bandiera, le posizioni sul podio rimarranno inalterate. Alle spalle dei primi tre, Vettel, Rosberg, Schumacher, a punti al suo ritorno in sesta posizione, e, in virtù del nuovo sistema che premia i primi dieci, anche Button, Webber, Liuzzi e Barrichello sono andati a punti. Con grande felicità, la squadra ha iniziato a imballare tutto l’equipaggiamento e le monoposto che saranno ora spedite a Melbourne, dove si correrà tra due settimane.(ferrari.com)

Paralimpiadi: seconda medaglia grazie a Dal Maistro



Gianmaria Dal Maistro
, trent'anni di Schio e portabandiera azzurro alla Cerimonia di Apertura, ha conquistato la medaglia di Bronzo nello Slalom maschile per visually impaired alle Paralimpiadi di Vancouver.

Il veterano azzurro, guidato in pista da Tommaso Balasso,(nella foto insieme), dopo il terzo posto al termine della prima manche, ha fermato il cronometro, nella seconda manche, sul 57.58, conquistando il terzo gradino del podio. L'Oro è andato agli slovacchi Krako / Medera, l'Argento agli spagnoli Santacana / Galindo.

Gianmaria Dal Maistro (Schio, 4 dicembre 1980) è un atleta ipovedente che iniziò la sua carriera agonistica a 11 anni partecipando ai Campionati Italiani di sci per disabili, due anni dopo conquista il primo posto in slalom speciale ai suddetti campionati mentre a 14 anni entra a far parte della squadra nazionale.

Nel 1996 partecipa ai primi campionati mondiali di Lech (Austria) ottenendo un ottimo quarto posto in slalom gigante mettendo in luce le potenzialità e l'enorme margine di miglioramento. Nel 1998 ai giochi Paralimpici di Nagano 1998 conquista due argenti ed un bronzo, due anni dopo (stagione 2000-2001) conquista la Coppa del Mondo di specialità (slalom speciale). Alle successive Paralimpiadi statunitensi di Salt Lake City 2002 vince una medaglia d'argento in slalom gigante. Nel 2003 sale ancora una volta sul gradino più alto del podio conquistando la Coppa del Mondo di specialità (questa volta in Super gigante) ed ai mondiali di Wildshonau (Austria) del 2004 conquistando due argenti ed un bronzo.

La gara più importante della sua carriera sciistica è sicuramente l'oro nel Super gigante delle IX Paralimpiadi invernali di Torino 2006 dove realizza il sogno di salire sul gradino più alto del podio ad una Paralimpiade. Nei giorni successivi in Slalom gigante ottiene un ottimo secondo posto. (blogosfere.it)

Paralimpiadi: bronzo per Masiello


Ci sono imprese che hanno un valore assoluto davvero impareggiabile e i personaggi che le compiono dovrebbero essere presi d'esempio. In questi giorni, in un ambiente decisamente meno patinato, luccicante e fotografato, si stanno svolgendo le Paralimpiadi di Vancouver durante le quali, i diversamente abili si stanno dando battaglia con tutte le loro forze. Perchè per loro il vero nemico da battere non sono gli avversari, ma i proprio limiti fisici.

E questa volta ad aver vinto è Enzo Masiello che regala all'Italia la prima medaglia di questa edizione. Masiello porta a casa uno splendido bronzo nella 15 chilometri sitting disputata oggi sulle nevi di Whistler. L'oro è andato al russo Irek Zaripov, primo con 10" di margine sul connazionale Roman Petushkov e 57" sull'azzurro.

Ma chi è Enzo Masiello? Un uomo, un figlio e un compagno affettuoso che ha messo la sua vita al servizio della Fondazione Don Gnocchi dove si occupa di sistemi e WEB. Ma soprattutto Enzo era un normodotato, un ragazzo tranquillo senza particolari grilli per la testa fino al 1987, quando appena diciottenne, ebbe un incidente automobilistico in seguito al quale riportò una lesione alla colonna vertebrale che lo rese paraplegico. In molti si sarebbero arresi al dolore e alle difficoltà di una vita da imparare nuovamente, lui no. Lui ha lottato. E ora ha vinto. E con lui tutta la gente che vive, sogna ed è ancora capace di emozionarsi. (Eurosport.it)

Paralimpiadi: l'hockey c'è!

L’inizio tanto atteso di queste olimpiadi è arrivato e i nostri ragazzi si sono dimostrati pronti e per niente intimoriti da sua maestà il Canada.

Quattro anni fa, alle Paralimpiadi di Torino 2006 la partita era finita 12-0, mentre due anni fa in occasione dei Mondiali di Boston il risultato è stato di 11-0 ma i nostri hanno lavorato moltissimo meritando di essere tra le 8 migliori squadre al mondo.

La partita si gioca a viso aperto, con i canadesi che naturalmente spingono subito al massimo per ben figurare davanti a un sold-out di 6800 spettatori. Nonostante ciò l’Italia regge benissimo, aiutata anche da un palo e da una traversa, ma la fortuna gira e il Canada si porta in vantaggio al 09′28″ grazie a una deviazione involontaria di Gianluigi Rosa su un tiro-cross di Marc Dorion da posizione defilata. Il primo tempo si chiude sul già fantastico risultato di 1-0.

Il secondo periodo sembra seguire l’andamento del primo, il Canada spinge in attacco ma l’Italia riesce a difendere molto bene anche in inferiorità numerica liberando più volte il proprio terzo. Come era facile aspettarsi il gioco canadese è molto duro, l’Italia finisce 3 volte in inferiorità dove comunque è ben organizzata, contenendo molto bene il famoso gioco in balaustra canadese, per il resto ci pensa Santino Stillitano con delle grandi parate. Arriva il suono della sirena e ci si rende conto del miracolo compiuto finora: l’Italia perde 0-1 contro il Canada grazie a un parziale di 0-0!

Da poco riprende il terzo tempo e già il portiere lombardo è chiamato a grandi interventi, spinto anche dal piccolo ma caloroso gruppo di tifosi italiani che si fanno sentire bene all’interno della UBC Thunderbird Arena. L’Italia capitola di nuovo solo al 34′ su un bel gol sotto la traversa di Greg Westlake dal punto d’ingaggio alla sinistra di Stillitano. Per ben 30 minuti l’Italia non ha preso gol dal Canada!
A causa del gioco duro canadese l’Italia perde un po’ la pazienza ma regge bene, anche grazie a tante parate importanti di Stillitano. I nostri hanno anche un’ottima azione da gol, facendo girare bene il disco sulla blu e liberando Cavaliere che tira sul secondo palo, dove un comunque attento Paul Rosen arriva. La stanchezza per i nostri si incomincia a sentire e così aumentano le imprecisioni come quella che porta al gol del 3-0: una liberazione sbagliata porta il disco sulla stecca di Brad Bowden che in situazione di 2-1 passa a Greg Westlake libero sotto porta che va a segno al 38′48″. L’Italia sembra stordita dal secondo gol e nemmeno un minuto dopo il capitano e portabandiera canadese Jean Labonte ne approfitta facendo partire un forte tiro da posizione centrale, Santino Stillitano ci arriva ma purtroppo riesce solo a deviarecon il casco il disco in porta. Il facile calo di concentrazione italiano finisce presto e l’Italia ha ancora una grande occasione con Florian Planker su confusione della difesa canadese, purtroppo il tiro in diagonale è fuori di poco. Nonostante la stanchezza l’Italia non cede più ai canadesi chiudendo la partita con un incredibile risultato di 4-0! Bello vedere anche la leggera delusione degli italiani, prova del fatto che i nostri ragazzi possono ancora dare tanto a questa nazionale. Migliore in pista per l’Italia

Ora il pensiero va già a domani, quando i nostri ragazzi (alle 18.00 ora italiana) affronteranno la Norvegia, medaglia d’argento alle paralimpiadi di Torino 2006 e vicecampioni del mondo.(hockeytime.net)

13.3.10

Accese le luci sulle Paralimpiadi

Le foto della cerimonia

“O
ne inspires many”, uno ispira molti: è stato il tema di una intensa e appassionata Cerimonia di quasi tre ore, che ha aperto la Xª edizione dei Giochi Paralimpici invernali a Vancouver. C’erano oltre sessantamila persone ad assistervi, moltissimi bambini, che hanno accolto con una festa e una gioia che non si sono mai fermate i 550 atleti di 44 Paesi che gareggeranno in sci nordico (fondo e biathlon), sci alpino, ice sledge hockey (hockey su ghiaccio su slittino) e Curling in carrozzina.

FOX E HANSEN — Una Cerimonia che ha voluto mostrare come la disabilità possa ispirare tante abilità in tanti, attraverso lo sport, la musica, l’arte, la danza. Il filo conduttore è sempre stato questo. La musica, rock e pop, suonata, cantata e ballata in buona parte da artisti con disabilità, ha fatto da sottofondo. C’è stato tutto: l’accoglienza meravigliosa della gente canadese, con la Governatrice Michaelle Jean a ballare gioiosa all’entrata della propria delegazione; la storia delle Paralimpiadi con Chantal Petitclerc (21 medaglie paralimpiche, 5 ori a Pechino nell’atletica, in carrozzina per un incidente, commentatrice e annunciatrice tv) e Aimee Mullins (tre volte paralimpica, oro ad Atlanta in 100 e 200 metri, gambe amputate sotto il ginocchio quando aveva un anno, modella che ha sfilato per Alexander McQueen), bellissime; le storie di due canadesi della regione di Vancouver che hanno ispirato innumerevoli persone nel mondo come Rick Hansen (storico atleta paralimpico, in carrozzina da quando aveva 15 anni per un incidente, che nell’85 ideò il Man in Motion Tour, girando 34 Paesi di quattro continenti per raccogliere fondi per migliorare la vita delle persone con infermità spinali) e Terry Fox (a 18 anni per un cancro gli venne amputata una gamba, ideò la Maratona della Speranza, correndo 42 km al giorno per 143 giorni e raccogliendo 400 milioni di dollari per la ricerca sul cancro).

La delegazione italiana. Afp

AZZURRI — Portabandiera italiano alla Cerimonia è stato Gianmaria Dal Maistro (nella foto con il Presidente della Rapubblica, Giorgio di Centa e il Presidente del CONI Petrucci), ipovedente di Schio, che insieme alla sua guida Tommaso Balasso, gareggerà nello sci alpino. A Torino ha vinto oro in SuperG e argento in Gigante, in questa stagione si è aggiudicato la coppa di specialità in Gigante e SuperCombi. Gli azzurri sono 36, con Luca Carrara, bergamasco di 34 anni, amputato a una gamba, che si trova in ospedale dopo un brutto incidente e la frattura di tibia e perone. Speranze di medaglia con Dal Maistro e Melania Corradini nell’alpino, Enzo Masiello e Francesca Porcellato (icona dello sport paralimpico azzurro, alla sue seconda Paralimpiade invernale dopo sei estive nell’atletica). Esordio proibitivo con il Canada nell’ice sledge hockey, mentre il curling punta a essere squadra sorpresa del torneo.(arrigoni - gazzetta.it)

12.3.10

Paralimpiadi stasera al via


Al via oggi l’avventura azzurra alle Paralimpiadi invernali di Vancouver 2010. Sono 35 gli azzurri partiti per la spedizione in Canada. Tra di loro il campione Gianmaria Dal Maistro che, questa sera al Bc Place, sarà il portabandiera nel corso della cerimonia di apertura dei Giochi. L’azzurro, ipovedente, ha vinto sei medaglie tra Nagano 1998, Salt Lake City 2002 e Torino 2006, ed è detentore dell’oro nel Supergigante. Ci sarà Daila Dameno, un argento e un bronzo nello slalom e nel gigante sitting a Torino 2006. Le new entry del curling in carrozzina Angela Menardi e Silvia De Maria. Impossibile, poi, non citare un vero e proprio simbolo dello sport italiano per persone con disabilità: Francesca Porcellato, vincitrice di dieci medaglie tra Paralimpiadi estive e invernali, nell’atletica leggera e lo sci di fondo.
Quattro anni fa, alle Paralimpiadi in casa, gli azzurri portarono a casa otto medaglie: due ori, due argenti e quattro bronzi, chiudendo al decimo posto nel medagliere. “Le otto medaglie di Torino 2006 restano probabilmente irripetibili, ma non mancano l’ottimismo e la voglia di stupire”, ha detto il presidente del Cip Luca Pancalli, alla vigilia della manifestazione. “L’età media dei nostri atleti – ha aggiunto Pancalli – è di 32 anni, sicuramente alta rispetto a quella dei campioni olimpici, ma si tratta di un dato comunque confortante, perché l’età stessa si sta abbassando molto, segno che sempre più giovani con disabilità si avvicinano allo sport”. (sottozero.com)

La storia dei Giochi Paralimpici

I Giochi Paralimpici sono l’equivalente delle Olimpiadi per atleti con disabilità fisiche. Poco più di cinquanta anni fa, nel 1948, il medico britannico Sir Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva, i “Giochi di Stoke Mandeville“. La manifestazione era dedicata ai veterani della Seconda guerra mondiale che avevano riportato danni alla colonna vertebrale. Nel 1952 anche gli atleti olandesi parteciparono ai Giochi che divennero, così, una manifestazione internazionale. Stoke Mandeville, cittadina del Buckinghamshire, per molti anni ha ospitato la manifestazione. Dieci anni dopo, nel 1958, il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Inail, propose allo stesso Guttmann di disputare l’edizione del 1960 a Roma, che quell’anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade. Così i “IX Giochi internazionali per paraplegici” si tennero nella capitale italiana. I contatti tra Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma per l’organizzazione di Tokyo 1964 permisero alla città giapponese di ospitare anche i Giochi internazionali di Stoke Mandeville del 1964. Due anni dopo, però, il progetto di fermò e Città del Messico, senza il sostegno del governo locale, non potè ospitare la manifestazione accanto alle Olimpiadi estive. Nel 1968, così, Israele si offrì come sede dei Giochi, nell’ambito delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. I Giochi di Stoke Mandeville furono di nuovo ospitati nello stesso paese dei Giochi Olimpici nel 1972 in Germania e nel 1976 in Canada. Nel 1984 vennero riconosciuti i “Giochi Paralimpici estivi” grazie all’impegno del Cio che approvò la nuova denominazione. Le prime Paralimpiadi Invernali si svolsero in Svezia, nel 1976. I Giochi sono ormai abbinati sistematicamente ai Giochi Olimpici veri e propri dal 19 giugno 2001 quando fu siglato un accordo tra il Cio ed il Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc). Nel 2003 è stato scelto un nuovo logo paralimpico, con tre “agitos” (dal latino “agito”, ovvero “io mi muovo”) in blu, rosso e verde, i tre colori più utilizzati nelle bandiere dei Paesi del Mondo. È un simbolo in movimento attorno a un punto centrale, che enfatizza il ruolo dell’Ipc come punto di riferimento per gli atleti di tutto il mondo. In Italia il termine Paralimpiadi è utilizzato ufficialmente dal 2004 con la nascita del Comitato italiano paraolimpico (Cip). Questi gli sport presenti alle Paralimpiadi Invernali:
Biathlon: inserito nel programma paralimpico a partire da Lillehammer 1994.

Curling in carrozzina: inserito per la prima volta ai Giochi Paralimpici invernali di Torino 2006, con un torneo ad otto squadre miste.

Hockey su slittino: inserito nel programma paralimpico a partire da Lillehammer 1994.

Sci alpino: presente sin dai primi Giochi Paralimpici invernali tenutisi a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976. In quell’edizione si svolsero gare maschili e femminili di slalom gigante e slalom speciale per le categorie in piedi e disabili visivi. La discesa libera venne aggiunta a Innsbruck 1984; a Lillehammer 1994 fu la volta del supergigante. La categoria seduti, presente solo a livello dimostrativo nel 1984, fu inserita nelle gare da medaglia a Nagano 1998.

Sci di fondo: presente sin dai primi Giochi Paralimpici invernali tenutisi a Örnsköldsvik, in Svezia, nel 1976.

F1: al via la stagione

Partono le prime prove libere del primo gran premio della stagione 2010 di F1, quello del Bahrein, e in testa c'è il pilota che non ti aspetti. Adrian Sutil, con la Force India, è infatti stato il più veloce nella prima sessione di prove libere. Il pilota tedesco ha preceduto il ferrarista Fernando Alonso e Robert Kubica con la Renault. Quarto tempo per Felipe Massa, con l'altra Ferrari e quinto per il campione del mondo Jenson Button con la McLaren. Completano i primi dieci tempi Lewis Hamilton (McLaren), Vitantonio Liuzzi (Force India), Nico Rosberg (Mercedes), Mark Webber (Red Bull) e Michael Schumacher (Mercedes) solo decimo. Tredicesimo tempo per Sebastian Vettel (Red Bull) e 21/o per Jarno Trulli (Lotus). Non hanno realizzato nessun tempo Bruno Senna (Htr) e Lucas Di Grassi (Virgin), mentre non è entrata in pista la seconda Htr del pilota indiano Karun Chandhok.

PRIME POLEMICHE - Ma se con il nuovo regolamento la Fia pensava di essersi messa alle spalle l'era delle contestazioni si sbagliava di grosso. La Federazione internazionale dell'automobilismo ha infatti dichiarato legale l'ala utilizzata dalla McLaren. La Renault non è d'accordo e non lo nasconde. «È chiaro che il design dell'ala della McLaren è completamente irregolare», tuona Bob Bell, direttore generale del team. «La federazione deve essere molto più forte in queste situazioni. Adesso questa storia costerà a tutti un sacco di soldi», aggiunge, alla Bbc, facendo riferimento alle modifiche che altri team saranno chiamati ad effettuare. «Penso sia una situazione ridicola in questo momento, nel quale tutti stiamo cercando di risparmiare denaro. Dobbiamo adattarci al numero limitato di persone che possono operare in pista, i meccanici sono costretti a lavorare in maniera assurda di notte per preparare la monoposto», osserva. «Adesso - ribadisce Bell - abbiamo aperto un nuovo fronte che ci costerà tantissimo. È una cosa assolutamente priva di senso». Non è detto che la Renault presenti una protesta ufficiale. «Non potrei esprimere una valutazione a questo punto. Non è escluso però che qualche squadra possa protestare». (Corriere.it)

5.3.10

Accesa la fiamma dei Giochi Paralimpici


Mentre il Canada si prepara a ospitare, a partire dal 12 marzo, i migliori atleti paralimpici di sport invernali, così, nella capitale, è stato dato il lancio ufficiale all'accensione della torcia olimpica per le Paralimpiadi di Vancouver 2010: un viaggio di 10 giorni in presenza di un primo gruppo di tedofori, composto da un rappresentante di ogni provincia e territorio canadese. Si tratterà di creare momenti indimenticabili, che lasceranno senza fiato l'intera nazione. Più di 600 persone, con orgoglio, sfileranno al fine di portare la torcia in ogni angolo della nazione. Nel corso dei prossimi dieci giorni, la fiamma passa da undici comunità e l "passeggiata" culminerà il 12 marzo 2010, con l'accensione del calderone dei Giochi Paralimpici al BC Place, nel centro di Vancouver.
Questa mattina, nel corso di una cerimonia speciale sulla Victoria Island, dei custodi della fiamma hanno benedetto e acceso la Fiamma Paralimpica. Hanno poi portato la fiamma in una lanterna verso il basso il Palazzo del Parlamento, dove è stata consegnata, divisa in tre singole fiamme, a tre giovani rappresentanti dell'Assemblea delle Prime Nazioni e del Consiglio Nazionale. A loro volta, questi giovani hanno fatto i tre fiamme sul palco eretto di fronte al Parlamento, dove Gregor Robertson, sindaco di Vancouver, Ken Melamed, sindaco di Whistler, e Gibby Jacob, Capo della Nazione Squamish e rappresentante delle prime quattro nazioni ospitanti, hanno incontrato le fiamme in un'unica teca.

Arnold Boldt, atleta paralimpico di fama e titolare di numerosi record mondiali, ha mostrato il percorso della torcia, davanti ad una folla di tifosi olimpici, tra i quali l'Onorevole Stefano Harper, Primo Ministro del Canada, l'onorevole Gary Lunn, Ministro di Stato (Sport), Sir Philip Craven, presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, e John Furlong, amministratore delegato del Comitato Organizzatore per i Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2010 (VANOC).

"Portare la Fiamma Paralimpica è un grande onore", ha detto Boldt, che ha vinto la gara di salto in lungo sul suolo canadese e stabilito un record mondiale di 1,86 m nel salto in alto alle Paralimpiadi nel 1976 Toronto. "Spero che la fiamma faccia ispirare e sognare tutta la gente del Canada, da costa a costa, e di tutto il mondo lungo il suo viaggio fino a Vancouver, dove giungerà per l'inizio dei Giochi Paralimpici di inverno. I sogni diverranno realtà qui, a Vancouver, nel 2010. "

Durante la cerimonia a Ottawa, Boldt ha passato la torcia a 15 rappresentanti, uno per ogni provincia e territorio:

  • Robert Steadward, presidente e fondatore del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) (Alberta)
  • Rick Mercer, comico (British Columbia)
  • Jasmine Gerein, figlia di Clayton Gerein, atleta Paralympian sette volte medagliato (Saskatchewan)
  • Chelsea Gotell, nuotatrice (Nova Scotia)
  • Erica Noonan, nuotatrice (Terranova e Labrador)
  • Simon Koomak, golfista (Nunavut)
  • Jared Funk, medagliato paralimpico (Manitoba)
  • Rick Goodfellow, avvocato per le persone con disabilità (Yukon)
  • Colin MacLeod, sledge hockey (Prince Edward Island)
  • Justin Hines, cantante-compositore (Ontario)
  • Dean Bergeron, atleta paralimpico di corse su sedia a rotelle (Quebec)
  • Katherine Elkin, nuotatrice paralimpica (Northwest Territories)
  • Sabrina Pettinicchi Durepos, wheelchair basketball paralimpico (New Brunswick)

"La staffetta della Fiamma Paralimpica è un modo per evidenziare i risultati straordinari di atleti paralimpici e celebrare le infinite possibilità dello spirito umano", ha dichiarato John Furlong. "Invitiamo tutti i canadesi a venire a sperimentare l'energia e la meraviglia che sprigiona la Fiamma Paralimpica durante il suo viaggio di 10 giorni."

"La staffetta della torcia Paralimpici segna l'avvicinarsi dei Giochi Paralimpici Invernali di Vancouver 2010 e deve crare scintille in ognuno di noi. Il mondo intero sarà testimone di questo viaggio meraviglioso, nel corso del quale ciascun ceppo autoctono sarà immagine delle proprie origini, della propria comunità, pur rappresentando lo spirito e i valori dei Giochi Paralimpici", ha dichiarato Sir Philip Craven Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale.

La Fiamma Paralimpica, trasportata in una torcia blu acciaio curvato progettata da Bombardier, passerà attraverso i vari siti comunità nelle seguenti date:

  • Ottawa (3 marzo)
  • Québec (4 marzo)
  • Toronto (5 marzo)
  • Victoria e Esquimalt (6 marzo)
  • Squamish (7 marzo)
  • Whistler (8 marzo)
  • Lytton e Hope (9 marzo)
  • Maple Ridge (10 marzo)
  • Vancouver (10, 11 e 12 marzo)

"Questo fuoco sottolinea il coraggio e la determinazione degli atleti paralimpici, che hanno ampiamente lavorati e si sono ben preparati per essere pronti a brillare a Vancouver 2010", ha detto il premier.

All'inizio di ogni giornata, i membri delle comunità indigene locali creeranno una nuova fiamma per le Paralimpiadi, secondo le loro tradizioni, a significare una sorta di celebrazione comunitaria. Noi raccogliamo le ceneri di ogni singolo incendio, che serviranno a costituire la base del fuoco che verrà acceso l'11 marzo presso la University of British Columbia di Vancouver e che, poi, verrà portato all'apertura ufficiale dei Giochi Paralimpici di inverno.

"Il governo del Canada è estremamente orgoglioso di sostenere il passaggio della torcia che ci permetterà di dimostrare al mondo l'eccellenza canadese", ha detto James Moore, Ministro del Patrimonio Canadese e delle lingue ufficiali. "Sarà straordinario celebrare questo momento della nostra storia, insieme con i canadesi in tutto il paese. "

Il fatto di raccogliere e riunire le ceneri di tutte le diverse cerimonie permetterà a tutto il paese di riunirsi virtualmente alla vigilia dei Giochi Paralimpici Invernali, che si terrà nella provincia della British Columbia", ha detto Mary McNeil, Ministro di Stato per le Olimpiadi."Si può vedere come una fiammella è in grado di ispirare un intero paese. Si spera che la Fiamma Paralimpica dia un barlume di speranza per il popolo della British Columbia, i canadesi e i cittadini del mondo - un faro di ispirazione - momenti di orgoglio e di rinnovata convinzione che tutto è possibile".

L'11 marzo 2010, la staffetta si concluderà con un evento della durata di 24 ore che si svolgerà nel cuore del centro di Vancouver, nei pressi di Robson Square. Durante tutta la giornata, si celebreranno la cultura e lo sport, senza contare che saranno gli ultimi momenti prima della cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici Invernali.

"I più grandi atleti paralimpici di sport invernali nel mondo sono la prova inconfutabile che noi siamo in grado di compiere grandi cose, se uno crede nei suoi sogni, qualunque siano gli ostacoli che incontra nella sua strada", ha detto Robertson, sindaco di Vancouver. "Siamo ansiosi di dare il benvenuto, nella nostra città, a questi atleti".

"La staffetta è stata progettata principalmente per celebrare questi eroi della vita quotidiana, che incarnano i valori Paralimpici di coraggio, determinazione, ispirazione e uguaglianza nella loro vita ogni giorno", ha detto Melamed, sindaco di Whistler. (vancouver.com - traduzione a.b.)

4.3.10

Gli Azzurrini battono l'Ungheria

L'Under 21 batte 2-0 l'Ungheria e rientra prepotentemente in corsa per l'Europeo di categoria. Mario Balotelli e Stefano Okaka si intendono a meraviglia e innescano la reazione che sorprende i magiari. Proprio di Okaka nel primo tempo e di Marrone nella ripresa le reti degli azzurrini che scavalcano al secondo posto gli ungheresi alle spalle del Galles.

integrazione — Adesso o mai più. Pierluigi Casiraghi sulla graticola gioca il tutto e per tutto all'insegna dell'integrazione. Ogbonna in difesa, Balotelli e Okaka coppia offensiva nel 4-4-2. Senza dimenticare l'italo-argentino del Cesena Schelotto. La novità è invece alla sinistra del centrocampo, dove Borini viene schierato al posto di Marrone. Di fronte c'è l'Ungheria di Egervari: squadra compatta, buon possesso palla e tanta tecnica; che nella gara di andata vinse 2-0.

il guizzo di okaka — Gli azzurrini partono bene: pressing e scambi veloci. L'intesa in attacco funziona. Il punto di riferimento è ovviamente Balotelli che mette in fila tutte le sue qualità. Ma i magiari non sono sprovveduti. Assorbono il gioco degli azzurrini e rilanciano avanzando il baricentro. Quando l'Ungheria pressa a centrocampo, infatti, gli azzurri vanno in difficoltà. Dopo il primo quarto d'ora l'Ungheria controlla agevolmente grazie a possesso palla e improvvise verticalizzazioni. Ma regge la difesa di Casiraghi, pronta a ripartire. Come al 25', quando gli azzurri passano. Okaka approfitta di un'incertezza magiara; sfonda al limite e dopo avere evitato il contrasto di Debreceni trova l'angolo più lontano. Il gol è meritato perché cercato con pazienza e gioco di squadra. Buona la prova di Schelotto; pronto a rifornire le punte e abile a saltare l'uomo. Impeccabile anche Poli che conferma la sua classe cristallina.

rossi e marrone — Autoritario l'atteggiamento degli azzurrini alla partenza della ripresa che per l'Ungheria inizia con Roland Varga per Gosztonyi. Casiraghi conferma tutti e fa bene, perché gli azzurrini interpretano bene la gara, sbagliando però facili occasioni. Come accade a Borini al 7' con un tiro che sfiora la traversa. Al 19' Balotelli serve magnificamente De Silvestri che sbaglia il diagonale. Errori gravi a cui si aggiunge al 21' l'espulsione di Bolzoni per gioco scorretto. Casiraghi toglie subito Borini per Marrone e fa arretrare il baricentro della squadra che non rinuncia però al contropiede. Ma l'Ungheria non sfrutta la sua superiorità numerica perché al 28' perde Kadar per doppia ammonizione. Egervari toglie Lencse per Kilcsar. Tra gli azzurri è invece Mustacchio a rilevare Schelotto. La sostituzione percede lo splendido gol di Marrone che al 36' raccoglie di sinistro al limite e infila alla destra di Gulacsi. Il 2-0 è meritato e rilancia le ambizioni degli azzurrini, anche se la strada è ancora in salita. (gazzetta.it)

Nazionale: sfumata la prima


Italia-Camerun promuove la difesa dell’Italia, e in particolar modo l’esordiente del reparto, Bonucci, che si regala un debutto con i fiocchi e propone una candidatura autorevole in chiave Mondiale. La partita, nulla di spettacolare, finisce 0-0, gli azzurri fanno di più, pur in formazione sperimentale - "in maschera" - aveva detto Lippi alla vigilia, ma non raccolgono quanto seminano.

ATTACCO INCEPPATO — Perchè l’attacco non convince quanto la retroguardia, stasera. L’atteso Borriello, alla prima con Lippi, e Pazzini, possibili duellanti come vice Gilardino in prospettiva Sudafrica, pareggiano i conti, ma senza lode, perchè, contrati dalla fisicità dei Leoni Indomabili, non riescono a incidere. E così, a 100 giorni dal Mondiale, qualche dubbio, e un po’ di suspence, rimane e rimarrà su alcune scelte - poche, sono rimaste in bilico 5-6 - del c. t. viareggino. Giudice ultimo sarà il campionato, e i tormentoni - Balotelli in testa - da qui al 1 giugno, alla consegna della lista mondiale dei 23 azzurri, terranno ancora banco. Nel frattempo, l’Italia assimila nel gruppo un secondo esordiente, Cossu, positivo, e un nuovo modulo, la difesa a tre, che resta comunque per il momento solo un’alternativa al consolidato schieramento a quattro.

ESORDIENTI CON PERSONALITA’ — Del primo tempo piace che le squadre sia diano battaglia, al di là dell’amichevole: i primi 45’ si chiuderanno con tre ammoniti, Chiellini e Pirlo per l’Italia, si fa sul serio. Per il resto, però, sono più le partenze che gli arrivi. Nel senso che l’Italia è volenterosa, ma la poca abitudine a giocare insieme di un gruppo rivoluzionato da prove e infortuni si fa sentire. E però gli esordienti non dispiacciono. A Bonucci è toccata una bella gatta da pelare: dalla sua parte gioca Eto’o, mica uno qualsiasi. Il centrale del Bari comunque se la cava bene, anche d’agilità, a destra nell’inedita difesa a tre del Lippi bis, nonostante la stazza imponente. Cossu invece non riesce ad entrare sempre nel gioco, defilato sulla destra, lui che naturalmente tende ad accentrarsi, posizionandosi dietro le punte. Ma alcune giocate sono di classe, su tutte un paio di cambio-campo per Di Natale, che sfiora il bersaglio al volo.

ILLUSIONE CHIELLINI — Fa più fatica Borriello, stretto nella morsa tra i due colossi centrali africani, perlomeno si sbatte e gioca di sponda, cercando di rifornire le volate degli esterni. Ma le occasioni sono un’onda anomala: Marchetti rischia lisciando un retropassaggio di Chiellini, poi proprio il difensore centrale bianconero segna su cross di Cossu, rete annullata per fuorigioco. All’intervallo è 0-0.

LIPPI CAMBIA — Le grandi manovre continuano. E poi c’è qualche titolare che è inutile spremere. Così al posto di Pirlo e De Rossi entrano Montolivo e Gattuso, mentre Marchisio - davvero ottimo - sostituisce Criscito, largo a sinistra. Infine Pazzini fa staffetta con Borriello. L’Italia cambia anche nel modulo: torna alla difesa a quattro, con Maggio e Chiellini larghi. A sfiorare subito il gol, in avvio di ripresa, è Di Natale: il capocannoniere di serie A prova la conclusione con insistenza. Dopo un’ora lascerà il posto a Quagliarella. L’Italia del secondo tempo cerca il successo con caparbietà, il Camerun ora bada solo a difendersi, anche se qualche numero in dribbling Eto’o lo regala sempre. Ma la rete non arriva, il ritmo cala inesorabilmente e la gara si chiude senza squilli: 0-0. (Pratesi - gazzetta.it)

2.3.10

- 100 a Sudafrica 2010

I cento giorni che mancano all'inizio del Mondiale di calcio sono oggi ricordati in tutto il Sudafrica con sfilate di tifosi festanti che sventolano bandiere, intonano l'inno nazionale e suonano la 'vuvuzela', una tipica trombetta che è diventata l'emblema dei tifosi di calcio sudafricani. Lo spettacolo più atteso è quello organizzato dall'ente per il Turismo, che prevede una grande sfilata di danzatori di 'diski' nel quartiere di Sandton a Johannesburg, che per l'occasione è stato addobbato con luminarie e arredi di festa. La danza diski, che si ispira al ritmo della musica sudafricana adattata ai movimenti tipici del calcio, è stata promossa e lanciata dai responsabili del turismo del Paese che ospita il Mondiale nella speranza che proprio l'evento sportivo più atteso dell'anno contribuisca al suo lancio a livello planetario. La manifestazione di oggi, sostengono all'ente per il Turismo, ha anche lo scopo di rendere i sudafricani consapevoli dell'esperienza che vivranno quando centinaia di migliaia di tifosi arriveranno nel Paese da tutto il mondo, portandovi quell'entusiasmo ed euforia che solo i mega-eventi sportivi sono in grado di creare.(repubblica.it)

Paralimpiadi al via


I X Giochi Paralimpici invernali si terranno a Vancouver dal 12 al 21 marzo, nelle stesse località che hanno ospitato le XXI Olimpiadi invernali appena conclusesi.

Sarà la seconda volta che il Canada ospita le Paralimpiadi, dopo quelle estive del 1976, tenutesi a Toronto.

I Giochi paralimpici invernali 2010 sono stati assegnati a Vancouver nel luglio 2003, nel corso della riunione del Comitato Olimpico Internazionale tenutasi a Praga.
In quella sede i delegati del CIO furono chiamati a votare tra le tre città candidate selezionate come finaliste: Pyeongchang (Corea del Sud), Salisburgo e, appunto, Vancouver. Al primo turno di votazione Salisburgo, con soli 16 voti, per cui venne eliminata. Al secondo turno buona parte dei voti espressi in precedenza per Salisburgo andarono a Vancouver, che fu preferita a Pyeonchang con 56 voti contro 53.
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E’ Gianmaria Dal Maistro il portabandiera della Delegazione Italiana ai X Giochi Paralimpici Invernali di Vancouver 2010. Si tratta di uno degli atleti più medagliati dell’intero Comitato, in grado di raccogliere, in carriera, risultati straordinari sia ai Giochi Paralimpici che in Coppa del Mondo ed in Coppa Europa. ‘’Una scelta coerente con quella fatta dal CONI, nata dalla volontà di continuare sulla strada di una identità simile con il Comitato Olimpico Nazionale’’. Questo il commento del Presidente del CIP, Luca Pancalli. Dal Maistro, 29enne vicentino di Schio, sarà accompagnato, nel corso della cerimonia d’apertura delle prossime Paralimpiadi, dal suo atleta guida Tommaso Balasso. Il suo curriculum sportivo comincia a Nagano nel ’98 con due argenti (gigante e discesa libera) e un bronzo (slalom), proseguito a Salt Lake City nel 2002 con un argento (gigante) e culminato a Torino nel 2006 con una medaglia d’oro (super g) ed una d’argento (gigante). (comitatoparalimpico.it)

I convocati di Lippi

Tre novità per l'Italia di Marcello Lippi, nell'amichevole contro il Camerun in programma mercoledì sera nel Principato di Monaco: sono il portiere del Palermo Sirigu, il difensore del Bari Bonucci e il centrocampista del Cagliari Cossu. Tra i 23 convocati dal ct azzurro tornano Bonera, Maggio, Montolivo e Borriello.

La Nazionale si è radunata a Coverciano: hanno presentato la nuova maglia Puma, creata per i prossimi mondiali in Sudafrica che esordirà nella gara di mercoledì sera, e nel pomeriggio si è tenuto il primo allenamento. Martedì per gli Azzurri seduta di allenamento al mattino, quindi la partenza per il Principato di Monaco.

Questo l’elenco dei convocati:

Portieri: De Sanctis (Napoli), Marchetti (Cagliari), Sirigu (Palermo);

Difensori: Bonera (Milan), Bonucci (Bari), Legrottaglie (Juventus), Cannavaro (Juventus), Chiellini (Juventus), Cassani (Palermo), Maggio (Napoli), Criscito (Genoa);

Centrocampisti: Pepe (Udinese), Montolivo (Fiorentina), Palombo (Sampdoria), Pirlo (Milan), Marchisio (Juventus), De Rossi (Roma), Gattuso (Milan), Cossu (Cagliari);

Attaccanti: Borriello (Milan), Di Natale (Udinese), Pazzini (Sampdoria), Quagliarella (Napoli). (realsports.it)

F10: Domenicali tira il primo bilancio

"Finite le amichevoli estive, ora si comincia a fare sul serio." Poco meno di un mese fa Stefano Domenicali, Team Principal della Scuderia Ferrari Marlboro, aveva definito le indicazioni dei primi tre giorni di test di Valencia come quelle partite del calcio d'agosto ma adesso, dopo altri dodici giorni di prove che hanno portato a 7353 il totale dei chilometri percorsi dalla F10 è possibile trarre un primo bilancio.

"Siamo soddisfatti del lavoro svolto in queste quattro sessioni di prove, soprattutto perché siamo riusciti a completare tutto il programma che avevamo definito" - ha detto Domenicali a ferrari.com - "Innanzitutto era importante raggiungere un buon livello di affidabilità e credo che su questo fronte possiamo dire di aver raggiunto l'obiettivo, anche se bisogna sempre mantenere una concentrazione assoluta e migliorare dove è possibile farlo. Va dato atto alla squadra di aver lavorato molto bene quest'inverno per prepararci nella maniera migliore e poter così sfruttare i soli quindici giorni di prove a disposizione. Con un periodo di test così limitato, perdere soltanto poche ore per un problema tecnico sarebbe stato davvero un peccato."

Domenicali, che oggi ha preso parte al debriefing con tutti i tecnici rientrati ieri sera da Barcellona, ha anche espresso un giudizio positivo sul livello della prestazione raggiunto dalla nuova monoposto: "Per quello che si è potuto vedere e considerate tutte le incognite relative ai test, ritengo che abbiamo dimostrato di poter essere competitivi con i migliori, sia come prestazione pura che sulla lunga distanza. Si tratta di un risultato importante, se pensiamo a come si era conclusa la stagione non più tardi di quattro mesi fa ad Abu Dhabi, per il quale abbiamo lavorato duramente in questi mesi. Ora dobbiamo continuare a spingere sullo sviluppo della F10, perché questo sarà una delle chiavi di volta della stagione."

Difficile dire chi sia il favorito dopo quello che si è visto in queste settimane, anche per gli addetti ai lavori. "Non sono abituato a fare pronostici ma è chiaro che si prospetta un campionato molto equilibrato, a differenza dello scorso anno" - ha aggiunto Stefano - "Prima dei test si pensava che ci potessero essere quattro squadre in grado di lottare per il titolo ma, per quello che si è visto, ci sono altre vetture che possono essere molto competitive. Inoltre, ci sono ancora tanti nodi da sciogliere, come ad esempio il comportamento delle gomme alle alte temperature e la gestione della strategia di gara, tanto per citarne un paio. Con delle prestazioni così ravvicinate basterà una sbavatura per ritrovarsi magari fuori da Q3. Ciò significa che bisognerà cercare di lavorare sempre al massimo, su tutti i fronti: squadra, piloti, macchina. Siamo consapevoli che ci troveremo a lottare con squadre molto forti, che vengono da una stagione chiusa in maniera ben diversa dalla nostra, che hanno lavorato anch'esse molto bene durante l'inverno e che faranno di tutto per primeggiare. Quello che è certo è che ci sentiamo pronti ad affrontare la sfida che ci attende."(ferrari.com)