31.5.10

Volley: Azzurri qualificati per gli Europei 2011

Missione compiuta a Gioia del Colle grazie alla collaborazione della Bielorussia di Sadelnikov: l'Italia della Pallavolo Maschile si qualifica direttamente per i Campionati Europei del prossimo anno cancellando la sbandata di domenica scorsa ad Ankara.

L'Italia conquista, di conseguenza, il pass per l'Europeo 2011. Azzurri finalmente certi di giocare il prossimo anno in Austria e Repubblica Ceca, sede del prossimo Europeo. E liberi dall'incubo di una qualificazione rimandata a settembre, a due settimane dal Mondiale.

Nella gara con i turchi si vivono pochi patemi. Turchi, tra l’altro, molto fallosi, ma l'Italia non regala spazi per eventuali reazioni.

Con la vittoria nel girone, l'Italia si aggiunge alle già qualificate Austria e Repubblica Ceca, in quanto nazioni organizzatrici dell'evento; Polonia, Francia, Bulgaria, Russia e Serbia in base ai risultati ottenuti agli Europei 2009 e alla squadre che hanno conquistato la qualificazioni negli altri gironi: Slovenia, Finlandia, Slovacchia, Germania e Portogallo. Invischiate negli spareggi, che si svolgeranno una settimana prima dei Mondiali, sono rimaste due nobili decadute come Spagna (superata dalla Slovenia) e Olanda (dal Portogallo).

Antonella Occhiolino

30.5.10

Basso re del Giro

Quattro anni dopo l’ultima volta (di mezzo c’è la squalifica per doping e il ritorno alle corse), Ivan Basso (Liquigas Doimo) vince il suo secondo Giro d’Italia. Il varesino, dopo un inizio in sordina, è riuscito a chiudere in crescendo e a strappare la maglia rosa ad Arroyo che si è piazzato al secondo posto nella generale. Terzo è un altro Liquigas, Nibali.

La vittoria al Giro nel 2006, l’errore del doping e il bis in maglia rosa quest’anno: Ivan Basso chiude il cerchio. Il 32enne varesino della Liquigas-Doimo sale sul gradino più alto del podio del Giro a quattro anni di distanza dal primo trionfo, quello macchiato dal suo coinvolgimento nella cosiddetta 'Operacion Puerto' (secondo l'accusa è uno dei clienti del medico Eufemiano Fuentes).

Dopo due anni di squalifica, arriva la rinascita. La sua seconda vita sui pedali riparte dalla Liquigas di Paolo Dal Lago, che scommette su di lui.

Alla vigilia della corsa rosa è prudente: "Speravo di arrivare in Olanda con maggiore brillantezza, ma sono certo che nelle tre settimane di corsa gli sforzi compiuti dal dicembre scorso verranno ripagati".


E i fatti gli daranno ragione. Basso trova in Vincenzo Nibali, sostituto di Franco Pellizotti (fermato per valori ematici anomali), un alleato fedele e prezioso. Il siciliano conquista la maglia rosa dopo la crono inaugurale, poi quando iniziano le salite lavora per lui. Basso trionfa sullo Zoncolan, supera indenne la cronoscalata e conquista la maglia rosa sulle pendenze proibitive del Mortirolo: la missione è compiuta.

È il 28 maggio: sono passati esattamente quattro anni dal primo successo di Basso al Giro. Il monte Gavia non cambia le gerarchie, la crono finale di 15 km a Verona neanche: il cerchio si chiude, 'Ivan il terribile' è tornato.

Non trattiene l’emozione Ivan Basso dopo il trionfo di Verona per la conquista del Giro d’Italia. ‘”Sono felicissimo - dice il corridore varesino al termine dell’ultima frazione – E’ chiaro che tutta la scaramanzia dei giorni scorsi non c’è più, sono molto felice. Volevo approfittare per dire che tra qualche mese saranno tre i figli, l’ho saputo qualche giorno fa durante il Giro. Micaela è stata sempre vicino a me e ora mi regalerà il terzo figlio, sono sempre molto felice”. Interrogato sul paragone tra la vittoria del 2006 e quella coronata oggi, Basso è stato chiaro: “Sicuramente questo è stato il Giro più amato dalla gente, visto che ho lottato fino all’ultimo per difendere la maglia rosa. Sembrava tutto compromesso ma ci ho creduto fino all’ultimo provandoci con tutte le mie forze. Quella parte di me che era ancora infelice è tornata ad essere felice al cento per cento. Adesso passerò qualche giorno in tranquillità, poi mi concentrerò sul Tour. La doppietta? So che è un traguardo ambizioso ma ci credo. Cercherò di prepararmi al meglio per questo appuntamento, non andrò tanto per partecipare, ci sarà Contador che negli ultimi anni ha dimostrato una continuità disarmante ma io ci credo, il Tour è un mio obiettivo”.

Antonella Occhiolino

Prandelli nuovo ct della Nazionale

L'Italia lavora per il Mondiale e progetta il futuro.

Mentre Lippi costruisce la squadra per il Sudafrica, con l'obiettivo di difendere al meglio il titolo conquistato quattro anni fa a Berlino, il presidente della Federazione Abete lavora per quella che ci sara' dopo.

Cesare Prandelli sara' il ct dell'Italia per i prossimi quattro anni a partire da dopo il Mondiale di Sudafrica. L'ex tecnico della Fiorentina si e' incontrato questa mattina con il presidente federale Abete ed e' stato raggiunto l'accordo. Prandelli sara' presentato dopo il Mondiale. Lo staff tecnico del nuovo ct sara' definito dopo la rassegna iridata.

Prandelli corona una carriera cominciata nel 1993 da allenatore della Primavera dell'Atalanta. Con i baby della societa' bergamasca, ha fatto subito centro conquistando il titolo di categoria e il Torneo di Viareggio. Sulla panchina orobica e' avvenuto anche il primo 'quasi debutto': nel finale della stagione 1993-1994, dopo l'esonero di Francesco Guidolin, Prandelli ha assunto la guida della squadra con la collaborazione di Andrea Valdinoci.

Al termine della breve esperienza, compiuta senza patentino e conclusa con la retrocessione in Serie B, il tecnico e' tornato nel settore giovanili. Il nuovo esordio in Serie A, stavolta da titolare, e' datato 1997-1998: 18 partite alla guida del Lecce prima delle dimissioni. All'avventura pugliese ha fatto seguito il sodalizio con il Verona, cominciato in Serie B nel 1998-1999 e, dopo la promozione, terminato con il nono posto nel campionato 1999-2000. Altra tappa veneta e altra promozione nel 2000-2001, con lo sbarco del Venezia in Serie A.

Impossibile godersi la massima categoria in laguna, visto l'esonero arrivato dopo appena 5 gare nel 2001-2002. Nelle successive 2 stagioni, Prandelli ha brillantemente gestito a Parma una situazione condizionata dalla situazione societaria a dir poco complicata. Nell'estate 2004, la Roma lo ha scelto per succedere a Fabio Capello.

I problemi legati alle condizioni di salute della moglie, pero', hanno costretto il tecnico a interrompere sul nascere i rapporti con il club capitolino. Il cammino e' ricominciato nel 2005-2006 sulla panchina della Fiorentina. Il capitolo viola e' stato quello della consacrazione definitiva: 3 qualificazioni in Champions League tra il 2007 e il 2009 prima dell'addio tra le tensioni con la societa' gigliata. Le trattative per il rinnovo del contratto, che sarebbe scaduto nel 2011, non sono mai decollate. Quando e' arrivata la chiamata azzurra, e' stato impossibile dire no

Per rendere ufficiale l’arrivo del nuovo tecnico al posto di Lippi manca la firma, e non è un dettaglio. Abete e Prandelli siederanno a un tavolo, e, cifre a parte, la struttura dell’accordo dirà come vuole ripartire l’Italia da agosto in poi. La novità più sostanziosa di un contratto quadriennale dovrebbe essere una: la possibilità di modulare l’ingaggio con premi a salire, da un minimo di un milione di euro a un massimo di 1,4 secondo i risultati.

La scelta di Prandelli trova l'approvazione anche di Marcello Lippi, il ct campione del mondo nei 2006 che chiuderà la sua seconda esperienza alla guida della Nazionale con il mondiale in Sudafrica. "La federazione ha trovato la persona giusta", ha detto Lippi, che non ha mai pensato di restare sulla panchina azzurra. ''Avevo detto a Natale ad Abete che avrei fatto due anni e poi basta''.

Antonella Occhiolino

Giro: la penultima tappa va a TSCHOPP

Ivan il Terribile ha lasciato sfogare gli attaccanti di giornata sui cinque Gran premi della montagna di giornata, è salito su a buon ritmo sulla Cima Coppi del Giro, il Gavia, ha fatto scappar via l'iridato Cadel Evans, alla caccia di punti preziosi per la maglia rossa ed ha perfino concesso un gentile omaggio al suo compagno di squadra Vincenzo Nibali, soffiando in volata il terzo posto a Michele Scarponi e dunque l'abbuono che avrebbe portato sul podio il marchigiano dell'Androni. Un gesto da capitano vero, che ripaga così lo "Squalo dello Stretto" dalle fatiche di tre settimane e dall'aver rinunciato ad ogni dualismo interno.

Ivan Basso ha praticamente ipotecato la vittoria del Giro d'Italia.

Il varesino, reduce da una settimana da padrone incontrastato della corsa, ha controllato alla grande la situazione nell'ultima tappa di montagna, vinta da Tschopp sul Tonale, aumentando il suo margine sui rivali per la maglia rosa prima della conclusiva cronometro di Verona.

Basso sul Gavia, affrontato nonostante la neve ai margini della strada e un clima invernale, si è limitato a rispondere ai pochi attacchi di Evans e Vinokoruov, in discesa grazie a Nibali non ha perso terreno e sull'ultima salita ha ripreso gran parte dei fuggitivi, tra cui anche Simoni, lasciando la tappa allo svizzero e una decina di secondi proprio al campione del Mondo, che ha chiuso al secondo posto allungando negli ultimi metri.

Basso è dunque vicinissimo al traguardo perchè ha ora da Arroyo 1'15'': la crono di oggi con traguardo nell'Arena di Verona servirà solo come passerella per un'impresa ormai messa in bacheca. Per la vittoria di tappa è stata battaglia sin dall'inizio.

Doveva essere, quella odierna, la tappa di Gilberto Simoni, domani al passo d'addio della sua carriera. Avrebbe voluto, il corridore trentino, vincere il GPM, la cima Coppi sul Gavia, il tetto del Giro con i suoi 2.618 metri, ma nonostante lo sprint e la determinazione, è stato bruciato da Schopp. Subito dopo, nella discesa, Simoni ha rallentato venendo ripreso dal gruppetto degli inseguitori, con Vinokourov, Sarte, Pinotti e Lloyd. Tappa insidiosa per il varesino che ha saputo uscirne indenne anche se, per la verità, Arroyo non appariva in grado, per le sue caratteristiche, di insidiarlo. Certo, rimane la cronometro di domani, 15 chilometri in circuito a Verona, ma i 75 secondi di vantaggio nei confronti dello spagnolo Arroyo sembrano un tesoro difficilmente attaccabile.

Basso è stato un gran ragionatore. Ha controllato la tappa, difficile con perché c'era la scalare il Gavia, c'era freddo, neve, situazione ambientale non certo facile, e ha saputo anche lavorare per il compagno di squadra Vincenzo Nibali. Il terzo posto di Ivan al traguardo che ha battuto allo sprint Scarponi, ha tolto al rivale l'abbuono di 8 secondi. N questo modo Nibali ha conservato nella generale il terzo posto anche se adesso ha appena un secondo di vantaggio nei confronti del corridore marchigiano.

Oggi termina il 93esimo Giro d'Italia. Non più una passerella: in programma c'è una cronometro individuale di 15 chilometri a Verona con arrivo in piazza Bra, davanti all'Arena.

I commenti a caldo

"Se ho addosso la maglia rosa e vincerò questo Giro buona parte del merito è di Vincenzo. Ma non è ancora finita". Ivan Basso torna autentico leader, ma non dimentica i compagni che faticano per lui. "Nibali è un fuoriclasse, il futuro è suo" ripete la maglia rosa. Che oggi ha una dedica speciale: "Devo dire grazie soprattutto a Vanotti, ha capito che io e Vincenzo eravamo un pò in difficoltà e ha fatto il triplo del lavoro. Oggi in tanti mi hanno fatto i complimenti per lui".

Il capitano della Liquigas ripete che "anche oggi è stata una giornata molto molto difficile. Hanno provato a fare esplode Giro, ci hanno attaccato dal chilometro zero. Siamo partiti a tutta ma abbiamo mantenuto la calma. Ho rischiato facendo andar via Vinokourov ma molto fiducioso nei miei compagni".

Personalmente si dice contento "perché ho guadagnato qualche secondo su Arroyo, il che non guasta. Ma per domani non mi sento tranquillo, tutto puo' accadere, è nel mio carattere: preferisco così, sono scaramantico. Preparerò la crono come se avessimo lo stesso tempo. Una cronometro finale è sempre difficile. E poi ricordate quello che è accaduto l'anno scorso a Roma... Evans? Ha vinto una tappa, ha lottato fino all'ultimo. E' uno tenace, un grandissimo campione, uno che onora Giro cosi' è da applausi". "Basso è di un livello superiore a me" ammette l'australiano.

Antonella Occhiolino

26.5.10

Plan de Corones. Garzelli primo

Una formichina. Non era certo la sua tappa, eppure Ivan Basso, l’eroe di domenica scorsa sullo Zoncolan, ha salito un altro gradino della classifica grazie alla cronoscalata verso Plan de Corones, 16ª tappa di questo 93° Giro d’Italia massacrante e ancora tutto da scrivere. La vittoria di giornata è andata al quasi 37enne Stefano Garzelli, che in carriera conquistò anche un Giro, ma sono passati ormai 10 anni. Quindi secondo successo varesino consecutivo al Giro d'Italia. Garzelli è fantastico nella durissima cronoscalata di Plan de Corones, salita tremenda con tanto di sterrato a far affondare le ruote e far respirare polvere.

Il capitano dell'Acqua&Sapone, andato in crisi sabato sul Monte Grappa, si è ripreso con gli interessi la scena della corsa rosa dominando uno degli arrivi più attesi, quasi a quota 2.300 metri, grazie a una seconda parte di gara in cui ha stracciato la concorrenza. Avversari capeggiati da Evans: il campione del mondo ha guadagnato 28” su Ivan Basso.

Con il sesto posto di ieri, Basso si è insediato al secondo posto della classifica generale alle spalle del solo David Arroyo che si è difeso piuttosto bene.

Sono in centomila ad applaudire la vittoria di Garzelli ai bordi di una salita che vanta punte di pendenza fino al 24%: Stefano la vince nella seconda parte, da quando cioè inizia lo sterrato, mettendo a frutto le energie risparmiate sabato e domenica quando ha capito di non avere la gamba per restare in classifica. Una borraccia, qualche zucchero e poi via: sull'ultimo tratto il Garzo ha saltato gli avversari partiti prima di lui tirando a tutta fino al traguardo dove è stato premiato da una corona vera e propria, ornata del gallo che è il simbolo di questa località famosa d'inverno per lo sci e in primavera per il Giro.

Alle spalle il duello più importante è tra Evans e Basso: l'australiano è andato meglio fin dai primi metri senza peraltro sfondare. Evans, specialista della mountain bike, ha sfruttato le sue conoscenze del terreno sterrato su cui Basso ha faticato e comunque si è difeso, anche alzandosi sui pedali in alcuni momenti come di solito non avviene. Arroyo arriva a poca distanza e conferma la fama di osso duro perdendo qualcosa ma senza affondare, anzi: sul podio lo spagnolo si è rimesso la maglia rosa senza intenzione di lasciarla oggi quando il gruppo arriverà a Peio Terme, in lieve salita.

Garzelli, sorriso formato "grandi occasioni" parla della sua vittoria: "E’ arrivata nel giorno in cui non me l’aspettavo. Volevo un posto tra i primi cinque, aver vinto in questa tappa così ambita e difficile è un sogno. Era la più bella del Giro, e forse è la più bella della mia carriera. Il segreto? Dosare bene le energie, gestirsi sul passo Furcia, mangiare e alimentarsi". Arroyo ha chiuso sedicesimo a 2’16" da Garzelli: "Ma esco da questa giornata rafforzato. Era un test per capire fin dove poter arrivare. Ora posso dire di poter sognare, lotterò con la squadra giorno dopo giorno per difendere la maglia rosa". Sul palco è stato Fernando Alonso a consegnargli il simbolo del primato. "Un tracciato spettacolare - ha detto il pilota Ferrari, che ha seguito in moto Sastre -. I corridori fanno una fatica pazzesca sullo sterrato. Il Giro comunque è ancora lungo, Carlos non è ancora tagliato fuori".

Nibali "meglio di quanto mi aspettassi, il podio è il mio obiettivo massimo, sarebbe bellissimo", e soprattutto Basso. "Il terreno non era adatto a me, considero positivo il mio bilancio, ci aspettano altre tappe durissime e poi - aggiunge il vincitore del Giro 2006 - non dimentichiamo che c’è la crono conclusiva a Verona".

Il Giro è appena iniziato, anche se si è già messo alle spalle 16 giorni di gara.

Antonella Occhiolino

24.5.10

Giro: Basso torna sul podio

Il “Terribile” è tornato!

Erano 4 anni che Ivan Basso non vinceva una corsa. Si riappropria del primo posto nella giornata più appassionante e commovente del 93° Giro d’Italia, che termina sul Monte Zoncolan, la montagna più dura d’Europa. Poco più di 10 km di un’arrampicata asfissiante, da rocciatori, pendenza media del 12%, massima addirittura del 22%.

Ai piedi dello Zoncolan il gruppo dei big di classifica si è presentato ancora unito, all’inseguimento di pochi fuggitivi.

Mentre il giorno prima, sul Grappa, era stato Nibali a sferrare l’attacco in discesa, questa volta tocca a Basso, il capitano, potente, concentrato.

Caduto nella tappa delle strade bianche verso Montalcino, beffato dalla fuga a L’Aquila dagli spagnoli, lo Zoncolan era l’ultima spiaggia.

Ivan, tornato il Terribile, non ha tradito, e ha seminato lungo l’orrida salita tutti i rivali diretti: Evans, il più tenace, l’ultimo ad arrendersi; Scarponi; Cunego, abile a rimontare con il proprio passo; Vinokourov, non più il corridore che si è espresso al massimo nelle prime tappe; e soprattutto Sastre e Arroyo, i due spagnoli che l’hanno beffato a L’Aquila.

L’ultima volta che Basso aveva alzato le mani al cielo nel Giro d’Italia risale al 2006, tappa del Mortirolo con traguardo all’Aprica.

Al Giro d’Italia, fra 2005 e 2006, aveva vinto 5 tappe e indossato 15 maglie rosa. Eppure: “Questa è la mia vittoria più bella al Giro”, ha detto ieri commosso e raggiante, certo consapevole che questa verrà considerata la sua impresa più limpida.

“E' una vittoria che vuol dire tantissimo per me. E' un premio a tutti i sacrifici, tutti gli allenamenti, tutte le difficolta' che ho incontrato sulla mia strada negli ultimi quattro anni. Vincere su questo arrivo ad una settimana dalla fine del Giro e' un segnale molto forte che ho dato ai miei avversari ed ai miei compagni di squadra. Il mio team e' stato davvero fantastico: hanno tirato per 150 chilometri senza risparmiare una goccia di energia per se stessi - ha spiegato il varesino - e il primo a farmi i complimenti e' stato proprio Vincenzo Nibali, vincitore ad Asolo, che io considero il futuro del ciclismo italiano per quel che riguarda le corse a tappe. E' la vittoria di chi ha lavorato duramente e onestamente per schierarmi al via di Amsterdam al meglio della condizione.”

Oggi secondo e ultimo giorno di riposo del Giro d’Italia. Domani è in programma la 16a tappa, una cronoscalata a Plan de Corones: 12,9 km con fondo in sterrato e pendenze fino al 24%.

Antonella Occhiolino

23.5.10

Inter sul tetto d'Europa

L’Inter conquista la Champions League. Doppietta di uno splendido Milito e vittoria dell’Inter sul Bayer. Inter campione in Italia e anche in Europa! Storica serata per l’Inter che conquista la terza coppa dei Campioni. Elogi anche per il Presidente Moratti.

Contro il Bayer l’Inter punta tutto, e anche se Mourinho abbandona l’Italia, il suo cuore anche se non lo dice,non lascerà mai questa squadra che gli ha dato così tante soddisfazioni e vittorie.

Mourinho ancora non esulta al secondo goal ed invita a stare calmi, ma gli animi sono già a 1000 e gli interisti non si tengono più in tribuna, esulti ed applausi per il Principe Milito un grande calciatore che non sbaglia mai…e che riporta finalmente la coppa più ambita a Milano.

La partita termina 0-2 per l’INTER ed è campione d’Europa! 55° Coppa dei Campioni conquistata dall’Inter! Il capitano Zanetti alza la coppa al cielo e la festa ha inizio….

Una lunghissima notte conclusa a San Siro - davanti al suo popolo in estasi - quando il sole spuntava nel cielo di Milano. Si chiude all'alba, innanzi a 35mila tifosi ebbri di felicità, la grande festa dell'Inter, sul tetto d'Europa 45 anni dopo l'ultimo successo degli 'Invincibilì di Helenio Herrera.

Una festa che era iniziata al triplice fischio dell'inglese Webb, con Zanetti ad alzare la Coppa dalle grandi orecchie al Santiago Bernabeu per il delirio dei 22mila tifosi volati in Spagna e la Milano nerazzurra completamente impazzita di gioia a sciamare per le sue strade dopo aver invaso Piazza Duomo, sin dal pomeriggio di ieri, con una marea colorata, chiassosa e festante.

Una marea che, a partire dalle 2, si è riversata su San Siro
mentre un drappello si era spinto, già dalla mezzanotte, fino a Malpensa per onorare gli "eroi" al loro arrivo da Madrid.

L'aereo interista è atterrato allo scalo varesino verso le 5: capitan Zanetti, sceso per primo dalla scaletta anteriore, ha mostrato la Coppa dei Campioni a fotografi e telecamere, seguito poi da tutto il resto della squadra e dello staff.

Assenti il presidente Massimo Moratti - rimasto a Madrid con l'amico e sponsor, Marco Tronchetti Provera, e l'allenatore Jose Mourinho. Il tecnico di Setubal dovrebbe essere salito su un volo diretto a Milano diverso da quello dei giocatori e dedicato ai familiari, anche se non è escluso possa essere invece volato direttamente in Portogallo.

Nell'ultimo passaggio di una notte leggendaria, i giocatori nerazzurri si sono diretti allo stadio Meazza, dove sono stati accolti da circa 35mila tifosi festanti, fuochi d'artificio e cori. In un tripudio di fumogeni e striscioni, la squadra - in un lungo giro di campo - ha presentato ai tifosi rimasti in Italia la Coppa dei Campioni, ricevendo applausi a scena aperta. Tra i giocatori più coccolati Milito, con indosso la maglia di Zanetti e lo stesso capitano che, rivolgendosi ai tifosi, ha ricordato come la squadra si sia meritata la vittoria finale, cercata con convinzione ma «non senza difficoltà, già dopo il successo negli ottavi di finale contro il Chelsea».

Poco prima dell'ingresso in campo, alla notizia che alcuni calciatori non sarebbero giunti a San Siro perché già in volo per raggiungere le rispettive nazionali attese dal Mondiale in Sudafrica, i tifosi nerazzurri hanno subissato di fischi le parole dello speaker. Giusto qualche secondo, per poi tornare a celebrare la vittoria di Madrid: una trentina di minuti, mentre il sole compariva all'orizzonte, prima dei saluti finali e il "rompete le righe" al termine di una nottata che nessuno, in casa Inter, potrà mai dimenticare.


Così i giornali stranieri


"L'Europa ha un nuovo re". Così il sito del quotidiano spagnolo Marca saluta il trionfo dell'Inter in Champions League. La stampa spagnola celebra lo storico "triplete" nerazzurro ma si concentra soprattutto sull'addio di Josè Mourinho, promesso sposo del Real Madrid. "Il Principe diventa Re" si legge sul sito del catalano Sport, che esalta la prestazione di Diego Milito, autore della doppietta che ha deciso la finale. "Mourinho si prende Madrid" titola As, quotidiano da sempre vicino al Real Madrid. Il giornale dà per fatto l'acquisto di Maicon, che dovrebbe seguire Mourinho nella capitale spagnola.

"Bernabeu: il parco del Principe" è il titolo dell'Equipe. "L'attaccante argentino ha mostrato tutto il suo talento ed è stato l'artefice principale della vittoria dell'Inter". Il Times anticipa invece alcuni dettagli del contratto che Mourinho sottoscriverà con il Real: il portoghese firmerà un contratto di quattro anni che gli frutterà circa 40 milioni di sterline.

Antonella Occhiolino

19.5.10

Olimpiadi 2020: l'Italia candidata con Roma

E' ufficiale: Roma è la candidata italiana per le Olimpiadi del 2020.

Come temevano i sostenitori di Venezia, la candidatura della città lagunare ad ospitare le Olimpiadi Estive del 2020 non ha superato lo scoglio della preselezione effettuata dalla Commissione di Valutazione e non è andata al voto del Consiglio Nazionale del CONI (dove le forze in campo apparivano più equilibrate) lasciando via libera alla candidatura di Roma.

La Commissione di Valutazione del Coni ha attribuito a Roma 32,3 su 35 di punteggio, mentre Venezia ha sommato 20,1 su 35 (quindi una valutazione in decimi rispettivamente di 9,2 per la Capitale e 5,7 per la città lagunare). Per tanto sulla base dei criteri CIO, Venezia non raggiungerebbe il parametro 6 (calcolato in decimi) per superare la soglia già utilizzata dal CIO per la scelta della sede dei Giochi del 2016. Al lavoro minuzioso e dettagliato di confronto fra i due progetti di Roma e Venezia effettuato dalla Commissione si è aggiunta la delibera finale di 9 pagine. Successivamente i membri dell'organo esecutivo del Coni hanno esaminato il dossier della Commissione di valutazione, per poi ufficializzare la candidatura di Roma.

Roma 2020, dunque. Due grandi poli divisi tra nord e sud, più l'area di Tor Vergata da costruire e il fascino del Colosseo, sul fondale dei Fori Imperiali che nel '60 vide protagonista Abebe Bikila. Sono alcuni dei punti cardine del progetto per Roma 2020, che hanno permesso alla candidatura della Capitale di prevalere su Venezia. Dal dossier emerge la compattezza dei siti olimpici: tutta la manifestazione viene compresa in un'ellisse il cui semiasse maggiore è di 12,5 km, con tempi di percorrenza medi dal villaggio olimpico ai campi gara di 14 minuti: Stime ipotizzate per un periodo (24 luglio-9 agosto) in cui la città è meno affollata e sulla base di un progetto di sviluppo e modernizzazione del sistema di trasporti.

I Giochi - se il Cio li assegnerà a Roma - saranno organizzati in 42 impianti, 33 già esistenti. Il budget della candidatura di Roma è di 42 milioni di euro, mentre quello operativo per i Giochi di 1.9 miliardi. Ammonta a tredici miliardi il costo totale.

1) Parco Olimpico

- Tor di Quinto: Villaggio olimpico da 18.000 posti, Centro Stampa (MPC) e tv (IBC), gare di tennis.

- Foro Italico - Stadio Olimpico: cerimonia inaugurale e chiusura, atletica, finale calcio uomini. Stadio del nuoto: nuoto.

- Acquacetosa: pentathlon, hockey e toro con arco

- Flaminio: rugby a sette, finali calcio donne

- Saxa Rubra: villaggio media.

2) Area sud ovest: Fiera di Roma

- Nei padiglioni verranno ospitate 12 discipline: badminton, ciclismo su pista e Bmx, ritmica, judo, lotta, pallamano, pugilato, scherma, sollevamento pesi, taekwondo, tennistavolo.

- Eur: preliminari basket, finali pugilato, triathlon.

- Ostia: vela e nuoto in acque libere.

- Ciclismo su strada: partenza dai Fori Imperiali fino ai Castelli.

3) Tor Vergata

- Le due 'conchiglie' di Calatrava: un edificio Palanuoto (4000 posti fissi), uno Palasport polivalente (15mila posti). Una piscina scoperta, pista di atletica, parcheggi. Il palazzetto per pallavolo, ginnastica artistica e fasi finali basket. Il Tiro si svolge a Lunghezza, mentre il completo di equitazione e la mountain bike ai Pratoni del Vivaro.

- Piazza di Siena: equitazione (salto ostacoli e dressage)

- Circo Massimo: beach volley.

- Olgiata: golf.

- Settebagni: canoa, canottaggio, canoa slalom.

- Calcio: 8 città in Italia per preliminari torneo (indicata anche L'Aquila).

4) Le date

- Olimpiadi: 24 luglio-9 agosto. Paralimpiadi: 19-30 agosto.

5) Alberghi

- 74.948 stanze nel raggio di 10 km dal centro della città, di cui 49mila in hotel. Il totale camere nel raggio di 50 km è di 113.674

La decisione sulla sede delle Olimpiadi del 2020 verrà presa dai membri del Comitato Olimpico Internazionale nel luglio del 2013 a Buenos Aires


Antonella Occhiolino

Volley: alla Scavolini Pesaro lo scudetto

Ancora un 3-0, e ancora uno scudetto. Tre numero perfetto per la Scavolini Pesaro di Volley!

La Scavolini è più forte di tutto e nella stagione più complicata (da quando è una grande), conquista il terzo scudetto consecutivo, espugnando il Palalido, casa del Villa Cortese nei playoff. Curiosamente le ragazze che hanno portato lo scudetto nelle Marche (nel 2008 il primo) per la terza stagione consecutiva hanno vinto il titolo in trasferta: Perugia all’esordio, Novara l’anno scorso e Milano quest’anno.

Una vittoria storica per le marchigiane che per la terza stagione di fila hanno chiuso in tre sole gare la serie di finale scudetto realizzando il tris tricolore. Quello vinto in questa stagione è probabilmente lo scudetto più difficile, arrivato al termine di una stagione travagliata passata per l'esonero del coach del primo titolo Angelo Vercesi (sostituito dal vice Marchesi che vince così il primo tricolore da head coach) e per le brucianti sconfitte in Champions League e nella Final Four di Coppa Italia che potevano avere ripercussioni nella corsa Scudetto. L'MC-Carnaghi Villa Cortese di Marcello Abbondanza chiude con il secondo posto una stagione straordinaria che al primo anno di A1 l'ha vista conquistare la Coppa Italia ed essere protagonista in campionato fino alla finale scudetto, entrando di diritto nell'elite del volley femminile italiano.

Marcello Abbondanza, coach di Villa Cortese, è comunque soddisfatto della stagione della sua Mc-Carnaghi: "Siamo arrivate a questa finale con alcune giocatrici in cattive condizioni, ma abbiamo comunque lottato fino all'ultimo per conquistare lo scudetto, anche se alla fine non ci siamo riusciti. In ogni caso, faccio i complimenti a queste ragazze, che mi hanno sorpreso più a livello umano che tecnico, dimostrando una crescita costante del gruppo e una grande voglia di vincere. Con questa squadra abbiamo raggiunto Coppa Italia, il mio primo trofeo, e siamo arrivate alla finale scudetto, quindi penso che dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo fatto in questa stagione".

Antonella Occhiolino

Giro: Farrar fa il bis

Già vincitore in Olanda, dove nello sprint finale di Utrecht tagliò per primo il traguardo, Tyler Farrar si aggiudica per la seconda volta una tappa al Giro d’Italia. Stavolta in Italia.

La frazione odierna era una delle più lunghe di questo Giro 2010, con 230 km da pedalare tra Avellino e Bitonto, un Gpm di 3° categoria, al km 92, poi tanti saliscendi, con l’incognita del vento, e va bene che non piove, anzi c'è un pallido sole.

L’arrivo a Bitonto era di quelli da velocisti, e dunque la classifica generale non subisce nessuno sconvolgimento: al secondo posto si piazza Sabatini, il quale poco poteva contro il duo Tyler Farrar-Julian Dean (team Garmin). Julian Dean, infatti, taglierà il traguardo per terzo dopo aver tirato la volata al compagno. Delusione per McEwen, solo quarto.

"Voglio ringraziare la mia squadra che oggi è stata davvero speciale – ha spiegato Farrar – Julian Dean ma anche tutti gli altri sono stati grandissimi nel lanciarmi la volata. Non so se sono più forte di Cavendish, dare giudizi sui miei colleghi… dico solo che in questo periodo sono in grandissima forma e che voglio vincere quanto più possibile. L'ultimo chilometro è stato davvero difficile ma alla fine sono riuscito a mettere la mia ruota davanti a quella di Sabatini (Liquigas Doimo, secondo classificato)".

Domani c'è l'11° tappa, Lucera - L'Aquila, 262 km, con 3 Gpm in programma, il 3° a soli 35 km dal traguardo, e poi un ultimo chilometro fatto a "muro".

Antonella Occhiolino

18.5.10

Lippi verso Sudafrica 2010

Domenica 23 maggio scatterà il ritiro a Sestriere della Nazionale italiana di Calcio per l’operazione Sudafrica. Terminati i lavori di posa del manto erboso naturale, venerdì scorso, in mattinata, il C.T. Marcello Lippi, accompagnato dallo staff Figc, è tornato a Sestriere per visionare il campo che accoglierà gli allenamenti della nazionale.

Prima di salire ai 2.035 metri del Colle, gli Azzurri si raduneranno nella suggestiva cornice de La Venaria Reale (TO), dove il Commissario tecnico terrà una conferenza stampa. Alle 12.30 la squadra partirà in pullman alla volta di Sestriere, sede del raduno pre-mondiale fino al 5 giugno.

Durante il ritiro, l’Italia giocherà due gare amichevoli: la prima giovedì 3 giugno a Bruxelles contro il Messico, la seconda sabato 5 a Ginevra contro la Svizzera. La partenza da Sestriere, a chiusura del ritiro in quota degli Azzurri, è prevista nella mattinata di sabato 5 giugno.

Per vedere gli azzurri in ritiro a Sestriere non è previsto alcun tipo di biglietto in quanto verrà dato libero accesso al pubblico nelle zone adiacenti al campo di calcio. Dal 24 al 29 maggio gli azzurri dovrebbero sostenere al campo di calcio di Sestriere un paio di allenamenti al giorno (ore 11.00 e 16.00). Il 30 maggio sono previste due amichevoli sempre sul rinnovato terreno del Colle con l’ASD Settimo Calcio e l’US Russi. Lunedì 31 maggio ci sarà una giornata di riposo. L’1 e 2 giugno ancora due allenamenti, uno al mattino ed un altro nel pomeriggio. Giovedì 3 gli Azzurri si trasferiranno da Sestriere a Bruxelles per l’amichevole contro il Messico. Il rientro al Colle avverrà già in giornata terminata la partita. Venerdì 4 si terrà l’ultimo allenamento in quota Sestriere con gli Azzurri che il 5 mattina si congederanno da Sestriere alla volta di Ginevra per l’amichevole programmata con la Svizzera.

Intanto, oggi, Lippi ha finalmente svelato i nomi dei giocatori che sono stati esclusi dalla spedizione azzurra in SudAfrica. Il primo giugno Lippi dovrà rendere nota la lista definitiva, con la rosa dei 23 più le 4 riserve.

A farne le spese per primi sono stati gli juventini Fabio Grosso e Antonio Candreva, che non parteciperanno ai prossimi Mondiali; sul terzo nome che doveva essere tolto oggi, c’è ancora un velo di mistero.

"Non faccio un'Italia con debiti di riconoscenza", ha detto Lippi giustificando l'escusione di Candreva e Grosso. Quest'ultimo è stato uno dei giocatori simbolo del mondiale conquistato in Germania quattro anni fa. "Quanto mi è costato chiamarlo, ieri, e comunicargli la mia decisione. Mi è costato chiamarlo - ha raccontato il ct azzurro - come mi è costato dover rinunciare a 14 dei 23 con i quali abbiamo passato momenti importanti in Germania. Non sapete quanto mi sia dispiaciuto fare questa telefonata, ma ho ritenuto fare così per onestà intellettuale".

"La nazionale - prosegue Lippi - è la squadra dei sogni e tutti devono sognarla, ma bisogna anche meritarsela con gli atteggiamenti e con periodi a un certo livello. Si dice che l'Italia non sia all'altezza di Brasile, Inghilterra o altre squadre. Ma mi pare che certi giocatori siano stati accantonati per mesi anche dai loro allenatori e dalle loro squadre. Pensate che con loro si possa colmare questo "gap" oppure lo si fa andando a giocare le competizioni uniti, forti e compatti come fatto in altre occasioni? Io penso lo si possa fare con gli ottimi giocatori che fanno parte di questa spedizione e con una grande unità d'intenti".

Lippi assicura di seguire minuto dopo minuto le condizioni climatiche della località piemontese. "Ho un amico che mi manda una foto ogni 20'...- ha ironizzato scacciando i timori per le nevicate - Stamattina facevano 11 gradi, la temperatura salirà e il clima si stabilizzerà sulle condizioni del Sudafrica: dove si gioca in inverno, ma un inverno anomalo. Corrisponde ad un autunno italiano. Ma noi andiamo in quota non per quello, quanto per prepararci all'altura e alla rarefazione dell'ossigeno"

Durante la conferenza stampa, il ct azzurro ha invitato i presenti ad avere fiducia nella nazionale italiana. "Voi che siete una componente importante del mondo del calcio - ha detto rivolgendosi ai giornalisti - è importante che trasmettiate alla gente un pò di fiducia indipendentemente dal fatto che ci sia o no il calciatore di fantasia. Perchè, quando c'è stato, la nazionale è tornata a casa subito dopo il girone di qualificazione, mentre quando non c'era è andata fino in fondo. E' giusto ricordarlo"

"Il prossimo ct della Nazionale si chiamerà sondaggio". Marcello Lippi fa ironia sul tam tam continuo di chi vorrebbe venisse convocato un giocatore piuttosto che un altro. "Ogni allenatore - ha continuato - fa le scelte che crede e che, condivise o no, si basano sulle convinzioni tecniche e psicologiche, maturate durante l'anno". Lippi ha poi detto di percepire un po' di scetticismo, ma "questi ragazzi amano la nazionale più di quanto crediate". Serve più fiducia, anche nei confronti dello staff tecnico e dell'allenatore, "altrimenti la cosa più giusta per la Figc, che risparmierebbe anche soldi, sarebbe quella di non prendere un ct: basterebbe fare dei sondaggi e chiedere chi si vuole in porta, in difesa, a centrocampo e così via".

Pochi minuti prima dell'annuncio di Marcello Lippi, il presidente federale Giancarlo Abete ha parlato dello stato d'animo di tutta la delegazione azzurra. "Si parte con una grande fiducia consapevolezza, con un ruolo da mantenere, da consolidare, con la consapevolezza della qualità delle altre altre nazionali", dice il presidente federale che comunque è ottimista: "Tante volte la Nazionale non è partita favorita ed ha ottenuto risultati eccezionali. Noi ce la metteremo tutta".

Antonella Occhiolino

17.5.10

Giro: Goss vince la nona tappa

L’australiano Matthew Harley Goss (Columbia) ha vinto -in volata- la nona tappa del Giro d’Italia, 187 km con partenza da Frosinone e arrivo a Cava dei Tirreni. Tappa solo sulla carta facile. La tappa si risolve in volata, ma che fatica per arrivarci. La parte finale è l'unica asciutta, per il resto, una tortura per i corridori. Acqua abbondantissima, strade non all'altezza: insomma, un interminabile brivido.

Otto tappe, gli italiani (cronometro a squadre a parte) non ne hanno ancora vinta una. Sorprendente sono le tre vittorie australiane: dopo la fuga per la vittoria di Matthew Lloyd a Marina di Carrara e la maschera di fango di Cadel Evans a Montalcino, a Cava dei Tirreni tocca a Goss uno di quei corridori che abitualmente spianano la strada ai velocisti Mark Cavendish (assente al Giro) e André Greipel.

Goss che in Italia si era segnalato anche da dilettante vincendo il Gp Liberazione. Bravissimo il corridore classe ’86 (già secondo nella prima frazione olandese) a infilarsi nell’unico spiraglio utile e a far suo così uno sprint alquanto convulso, che ha addirittura visto Alexandre Vinokourov e Cadel Evans in prima fila per cercare di piazzare un’insolita botta vincente.

La tappa di domani: nel trasferimento dal Tirreno all’Adriatico prevale la monotonia di un percorso che, da Avellino a Bitonto (230 km) c’è una sola salita, nell’Appennino Lucano, al Valico dell’Imbandina (688 metri). Niente di impressionante: dieci km di salita con una pendenza media del 3,8%. Attenzione alla curva, in leggera salita, posta a 350 metri dal traguardo. Visti i primi chilometri vallonati, però, partirà la consueta fuga. Grande novità per questo Giro d’Italia arriverà invece dal cielo. Dopo nove giorni funestati da pioggia, freddo e temporali, sulle strade baresi farà capolino il tanto atteso sole. Ovviamente sarà solo una parentesi. Già da giovedì, infatti, è prevista nuovamente acqua a catinelle.

"E’ stata dura negli ultimi 30 km – commenta a caldo Goss - soprattutto per il maltempo". In effetti, nel punto più a sud raggiunto dal Giro nel 2010, in alcuni tratti i corridori hanno dovuto fare delle vere e proprie gincane tra le pozzanghere.

Antonella Occhiolino

11.5.10

Giro d'Italia: Weylandt si aggiudica la terza tappa

A Middleburg, ultimo arrivo olandese del Giro d'Italia 2010, è il Belga Wouter Weylandt a mettere le ruote davanti a tutti, il 26enne della Quickstep vince una tappa ricca di cadute e colpi di scena.


Buone notizie per gli italiani. Sono regolarmente al via sia Filippo Pozzato, il tricolore del Team Katusha che ha passato una notte tranquilla dopo la caduta di ieri a pochi chilometri dal traguardo che gli aveva procurato dolori al ginocchio e alla spalla destra, e Domenico Pozzovivo, l'uomo classifica della Colnago che ieri aveva patito un risentimento all'inguine per il ruzzolone nella cronometro d'apertura ad Amsterdam. E per la gioia dei tifosi interisti, a salutare c'è anche Sneijder, il trequartista di Mourinho e della Nazionale orange fidanzato di Cabau, madrina della corsa rosa.

Tappa che inizia come di consueto con una fuga alla quale prendono parte Kaisen, Pineau e Stamsnijder, i tre guadagnano fino a 8 minuti ma il forte vento, dovuto al percorso che si snodava sulle dighe del mare del nord, non lascia scampo ai fuggitivi che vengono ripresi ai -70km dalla conclusione.
Ancora forte vento e nonostante l'altimetria insignificante nel gruppo si soffre ed a 50km dall'arrivo c'è un frazionamento in 3 parti.
Si arriva velocemente verso i chilometri finali: va a terra Wiggins, prima maglia rosa dell'edizione 2010, che rimane fuori dai giochi per la volata, ma il copo di scena è ai meno 7km quando si stacca un gruppetto colmo di big: Cunego, Sastre ed i velocisti Hondo e Modolo perdono terreno, con loro c'è anche il campione del mondo e maglia rosa Cadel Evans che rimane senza compagni di squadra posizionandosi in testa a tirare per ricucire il gap.
Intanto davanti rimangono una ventina di ciclisti, Greipel sbaglia tutto e Weylandt controlla la rimonta di Brown.
Il gruppetto Evans perde troppi secondi(45") che vanno a cambiare i vertici della classifica generale che vede ora il kazako Vinokurov precedere Porte e Millar.

AntonellaOcchiolino

10.5.10

Cuneo ed il suo primo scudetto

La Bre Banca Lannutti Cuneo è Campione d'Italia!!!

Direttamente dal Furturshow di Bologna arriva il primo scudetto del volley di Cuneo. La squadra del Presidente Valter Lannutti batte nella finale secca per 3-1 l'Itas Diatec Trentino e conquista quello scudetto atteso da anni da tutta la città. Un inseguimento iniziato addirittura 52 anni fa, quando la società fu fondata.

Eppure il titolo dello sport più plastico che c'è, non aveva quota da parte dei bookmakers. Solo i tifosi piemontesi ci credevano davvero. E l'approccio psicologico ha inciso in maniera determinante. Trento, fresca campione d'Europa, aveva, diciamo, tutto da perdere. Nel senso che, avesse vinto avrebbe fatto semplicemente la cosa più scontata del mondo.

Cuneo invece era nella situazione mentale opposta, non aveva niente da perdere e s'è giocata alla grande questa forza mentale. La cosa è fotografata alla perfezione dall'andamento del match. Trento era partita benissimo, nel primo set Cuneo era tramortita dal servizio trentino (5 ace in una sola frazione), dalla compattezza del muro di Sala e Birarelli e dall'incisività in attacco di Kaziyski.

Molto apprezzata la sincerità del coach sconfitto, a fine gara. "Cuneo ha giocato meglio di noi questa sera e ha meritato pienamente di vincere questo scudetto - ha ammesso sportivamente Radostin Stoytchev -. Abbiamo iniziato benissimo la partita ma poi alla lunga ci è mancata la lucidità". Maledetta pressione...

E' festa, "Il cielo è sempre più blu" diventa l'inno dei festeggiamenti sotto un pioggia di coriandoli tricolori mentre tutto il club sale sul palco per una foto che segna la storia della pallavolo cuneese.

La prima dichiarazione è di Simone Parodi, Mvp del match: "E' un'emozione fortissima che aspettavo di provare da molto tempo! E' una grande vittoria di una grande squadra, di un grande gruppo. Adesso me la voglio godere fino in fondo!"

Grande commozione e gioia anche per il tecnico Alberto Giuliani che dedica la vittoria: "alla gente di Cuneo che se lo merita per il grande affetto e la passione con la quale ci ha seguito per tutta la stagione. Anche in questa gara siamo stati bravi a non mollare gestendo bene le difficoltà".

Finisce con la tifoseria di Cuneo in delirio e il libero Henno (grande protagonista di questo successo) a incitare i suoi supporter dal campo. La festa può cominciare.

La festa continua. Oggi il club darà tutti i dettagli per i festeggiamenti che si terranno a Cuneo nei prossimi giorni. La macchina organizzativa si è messa subito in moto...

Antonella Occhiolino

Giro d'Italia: a Farrar la seconda tappa

Sembrava una tappa facile, quasi tutta pianeggiante quella che portava ad Utrecth, invece è stata la tappa delle sorprese e soprattutto delle cadute, tante come mai viste al Giro.

La vittoria, in volata, all’americano della Garmin Tyler Farrar coglie di sorpresa Petacchi e Greipel.

La maglia Rosa cambia padrone e passa sulle spalle a Cadel Evans. Wiggins, complice una caduta nel finale e del vento non è riuscito più a rientrare ed è giunto attardato di una trentina di secondi.

Tra gli attardati Cunego e Pozzato.Bene Evans ma anche Basso, Nibali e Garzelli.

La gara: 210 chilometri, quasi completamente piatti da Amsterdam a Utrecht, una delle città più antiche d’Olanda.

Partono in 198, 8500 metri di passerella nel centro di Amsterdam tra due ali di folla, poi il gruppo inizia la corsa al Km 0.

Appena il tempo di abbassare la bandierina del via da parte del direttore di corsa e nasce la prima fuga di questo Giro d’Italia 2010. 4 uomini: Voss (Milram), Pirazzi (Colnago-Csf), Facci (Quick Step) e Flens (Rabobank).

Al chilometro 88,7, al culmine del primo Gpm di giornata (un cavalcavia con un dislivello di 27 metri) i quattro avevano un vantaggio di 5’42”. La fuga va via tranquilla tra mulini a vento, numeroso pubblico a bordo strada e scorci di campagna olandese, gli uomini della Sky tengono i fuggitivi a bagnomaria. Ai meno 60 chilometri dall’arrivo in gruppo inizia la serie di cadute, complici anche i numerosi spartitraffico.Tra le vittime Farrar ed anche la maglia Rosa Wiggins, corridori che comunque rientreranno senza problemi in gruppo.

La fuga di giornata si esaurisce ai meno 25 chilometri, quando il gruppo recupera l’ultimo superstite Flens. Allora davanti si inizia ad andare a meno 10 chilometri.

Altra caduta con vittima illustre, Damiano Cunego che fatica molto per rientrare.

A meno sette chilometri altra caduta di gruppo con altra vittima illustre: Filippo Pozzato.

Gruppo spezzato in tre tronconi, la maglia Rosa, a meno di tre Km è attardata nel secondo gruppetto, 16” di ritardo. Nel plotone che si disputa la vittoria ci sono i velocisti principe.

A 500 metri cerca di anticipare l’uomo della Sky Henderson, mentre Petacchi e Greipel restano indietro. Alla fine spunta Farrar che vince facile su Goss e Sabatini.

Nel primo gruppo arriva Cadel Evans che strappa la maglia Rosa a Winngs, attardato per cadute sul traguardo di oltre 30”. Con lui anche Basso, Scarponi e Garzelli, attardato anche Sastre.

Oggi la Carovana Rosa saluta l’Olanda con l’ultima frazione da Amsterdam a Middelburg di 224 chilometri. Tappa completamente piatta per velocisti che si corre da Nord a Sud-Ovest per gran parte lungo il Mare del Nord. Attenzione al vento che qui c’è quasi sempre. In serata un charter riporterà il Giro in Italia.

Antonella Occhiolino

GP di Spagna: Webber mette le ali

Il Mondiale F1 2010 è sempre più incerto: Webber, protagonista assoluto del GP di Spagna, si propone come ennesimo candidato al titolo (sette piloti racchiusi in soli 21 punti).

Nel circuito di Catalunya la pioggia non è arrivata. Per la decima volta consecutiva su questo tracciato, chi è partito davanti a tutti ha chiuso nella stessa posizione. Uniche emozioni nel finale, quando Lewis Hamilton, che aveva ormai ipotecato il secondo posto, è stato costretto al ritiro per via di un cedimento della sospensione anteriore sinistra.

Michael Schumacher (4° posto) ha ottenuto più punti che in tutti i GP precedenti, ma non ha ancora pienamente convinto. È sempre stato davanti al compagno Rosberg e dietro - per tutta la corsa - a Button (ancora leader del campionato), che però ha girato lento (10° tempo sul giro).

Fernando Alonso (l’unico capace di tenere il ritmo altissimo imposto da Webber) - a lungo quarto - ha approfittato nel finale dei guai capitati prima a Vettel e poi a Hamilton. Il tedesco della Red Bull in un escursione fuori pista è dovuto tornare ai box a cambiare le gomme mentre per Hamilton a due giri dalla fine è arrivata la rottura della sospensione anteriore che ha provocato lo scoppio della gomma. Per l’inglese il ritiro è stato inevitabile.

Massa al GP è stato pressoché nullo: per l’intera corsa ha avuto la testa altrove, probabilmente all’offerta ricevuta dalla Red Bull per correre con loro l’anno prossimo.


Antonella Occhiolino

9.5.10

Coppa del Mondo di Spada: Taglariol terzo

Matteo Tagliariol conquista il terzo posto al prestigioso 'Challenge Monal', tappa parigina del circuito di Coppa del Mondo di spada maschile. Il campione olimpico, che ha quindi migliorato il nono posto dello scorso anno, e' stato sconfitto in semifinale dal venezuelano Limardo per 15-9. Ai quarti, il campione olimpico aveva sconfitto lo svizzero Kauter, col punteggio di 12-11, alla priorita', mentre, nel tabellone dei 16, aveva superato col punteggio di 15-3 l'altro azzurro Paolo Pizzo.

In precedenza l'oro di Pechino 2008 aveva superato il norvergese Torkildsen per 15-9 e, alla prima di diretta, il francese Moutou per 15-5. Pizzo, decimo nella classifica finale, nel suo percorso ha sconfitto, al primo di diretta l'ungherese Peterdi per 15-14 e, successivamente, il norvergese Backer per 15-11. Si sono invece fermati nel tabellone dei 32 gli altri azzurri in gara oggi. Alfredo Rota e' stato sconfitto dal canadese Pelletier per 11-10. Una stoccata ferma il cammino anche di Federico Bollati, sconfitto 15-14 dal numero 1 del tabellone, il tedesco Fiedler. Stessa sorte anche per Michele Bino che esce sconfitto con l'identico punteggio, 15-14, dall'assalto contro il numero 4, lo spagnolo Jose Luis Abajo.

"E' nel complesso una prova positiva - commenta il ct Sandro Cuomo -. Il risultato di Matteo Tagliariol e' frutto di una giornata in cui ha tirato alla grande. Peccato per la sconfitta in semifinale, ma la sua resta una prestazione piu' che soddisfacente. Soddisfazione che esprimo anche per la prova di Pizzo, sconfitto da Matteo (Tagliariol, ndr) e di Alfredo Rota sconfitto alla priorita'. Lodevole infine la prestazione sia di Federico Bollati che di Michele Bino. Entrambi - sottolinea Cuomo -, contro avversari piu' quotati, sono usciti sconfitti solo alla priorita', mancando d'un soffio il colpaccio".

Antonella Occhiolino

Tiro con l'Arco. Azzurri d'oro

Dopo le ottime prove agli Europei Indoor, l’Italia dell’arco si conferma vincente anche nella stagione all’aperto nella prima fase di Coppa del Mondo a Porec, in Croazia.
Per gli Azzurri si trattava di un appuntamento probante anche in vista dei prossimi Europei Targa che si svolgeranno a Rovereto dal 24 al 30 maggio.
Nel complesso sono arrivati 3 podi: un oro, un argento e un bronzo.
Oro a squadre per il collaudato terzetto olimpico composto da Ilario Di Buò, Michele Frangilli e Marco Galiazzo che hanno superato Norvegia, Francia e Cina per ritrovarsi in finale contro l'India, dominatrice delle qualificazioni: 221-218 il risultato a favore degli azzurri che salgono sul gradino più alto del podio mentre dopo uno spareggio la Cina conquista il terzo posto.

Bronzo nell’arco olimpico a squadre miste con Michele Frangilli e Pia Lionetti che hanno superato sempre l'India 150-144.
Nel compound individuale Sergio Pagni, vincitore uscente dell’edizione 2009, è argento dopo aver perso allo spareggio la finale contro il belga Sam Kyritsoglou 5-6

A Porec si è gareggiato con una novità regolamentare sostanziale rispetto al passato adottata lo scorso anno dal Congresso FITA di Ulsan: gli scontri diretti individuali si risolvono con il sistema dei set e non più contando la sola somma dei punteggi ottenuti dagli arcieri.

Antonella Occhiolino

8.5.10

Wta Roma: trionfa la spagnola Martinez

La Spagna fa doppietta a Roma: dopo Rafael Nadal agli Internazionali maschili domenica scorsa, il torneo femminile va, a sorpresa, a Maria José Martinez Sanchez, 26a nella classifica mondiale, che si aggiudica gli Internazionali Bnl d'Italia 2010. La tennista spagnola ha sconfitto in finale la serba Jelena Jankovic col punteggio di 7-6 (5), 7-5 in due ore e 20 minuti di gioco.

Per la Martinez Sanchez, 27enne, si tratta del primo successo al torneo romano e del terzo in carriera dopo i tornei vinti nel 2009 a Bogota' e Bastad.

"Roma è la mia seconda casa - ha detto la Martinez Sanchez, che al secondo turno aveva eliminato la Schiavone dopo aver alzato il trofeo -. E' stata una settimana incredibile, sono contenta che si vedano i frutti di tutto il lavoro che ho fatto. Ora vado a Madrid (dove sarà impegnata nel Madrid Open ) e festeggerò con una grande cena". Grazie a questo successo salirebbe di posizione, entro le prime 20 del mondo, mentre la Jankovic, con la finale, è già certa di tornare al numero 4.

"Complimenti a Maria - ha detto la Jankovic - mi ha ucciso con le palle corte".

Nel corso della consueta conferenza stampa di chiusura, il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi ha ufficializzato le date degli Internazionali Bnl d’Italia 2011: il Combined Event, nuova formula con uomini e donne in campo negli stessi giorni, prenderà il via il 6 maggio per concludersi il 15.

Antonella Occhiolino

Giro d'Italia: Sir Wiggins vince la crono di Amsterdam

Più che Giro d'Italia è Tour of Italy. Un anno fa toccò a Cavendish, ad Amsterdam tocca a Wiggins, ma è britannica per il secondo anno di fila la prima maglia rosa. L'edizione numero 93 del caro vecchio Giro si apre dunque con il successo di Bradley Wiggins, che rispetta i pronostici. Copre gli 8.4 km del percorso in 10 minuti e 18 secondi. Pluridecorato in pista nell'Inseguimento, Wiggins indossa anche la prima maglia rosa della carriera e il pronostico di massima della vigilia, che lo indicava favorito numero 1, viene dunque rispettato. Se terrà sulle montagne, Wiggins, 4o classificato all'ultimo Tour, sarà anche un uomo da alta classifica finale

Asfalto insidioso, chiedetelo a Domenico Pozzovivo che stava imbroccando la crono della vita ma è scivolato perdendo almeno 20 secondi, poteva finire nella top 5. buoni anche i tempi di Cadel Evans, che arriva a 2" dall'inglese, quello di Bookwalter, a lungo maglia rosa prima della corsa di Wiggins, anche lui a 2" dal primo, e quello di Vinokourov, 5" di ritando. Discrete le prove di Basso, 23" di ritardo, e di Garzelli, al traguardo con un tempo di 10'38". Ottimo Nibali con 10'28". Domani si arriva a Utrecht. Tappa per velocisti. Petacchi prenota l'arrivo.

Tra i 20 e 30 secondi troviamo tutti i non-specialisti di primo piano. Bravissimo Stefano Garzelli con un distacco proprio di venti secondi, ottimo Michele Scarponi a 21 secondi, 25 secondi per Carlos Sastre, peggio di tutti ha fatto Ivan Basso con 30 secondi. Marco Pinotti è il primo degli italiani con 8 secondi di ritardo da Wiggins. La vera sorpresa? Nibali: è arrivato quasi di corsa ad Amsterdam per il blocco a Pellizotti ma termina a soltanto nove secondi.

La BMC esulta: piazza due corridori con lo stesso tempo, a due secondi dal vincitore, entrambi sono una sorpresa in positivo visto che Bookwalter era una mezza sorpresa e Evans ha stupito tutti (ma non troppo) con una crono da specialista, ha preceduto di un soffio il suo rivale numero uno, Vinokourov, prudente nelle curve ma terribilmente concreto. Un po’ di delusione per un Millar. La 93esima edizione del Giro d’Italia è partita.

AntonellaOcchiolino

F1: Webber in pole

Red Bull imprendibili nelle qualifiche del gran premio di Spagna di Formula Uno in programma domani.

L’australiano Mark Webber conquista la Pole Position del GP di Spagna, quinta prova del Mondiale di Formula 1 2010. Webber, a Barcellona, si sta decisamente divertendo.

Il pilota della Red Bull è l’unico a scendere sotto il muro dell’1’20’’, staccando il compagno di squadra Sebastian Vettel di circa un decimo. Prestazioni superiori rispetto alla concorrenza per le 2 vetture in prima fila. La monoposto di Lewis Hamilton, che partirà dalla terza posizione, è distante ben 8 decimi da Webber.

Discreta la prova della Ferrari di Fernando Alonso che ottiene il 4° tempo alle spalle del pilota caraibico della McLaren, con un distacco che però è di circa 1 secondo dalla Red Bull. Male Felipe Massa che si deve accontentare della nona piazza, mentre Michael Schumacher (che ha effettuato solo 1 giro lanciato nel Q3) ottiene un buon 6° posto.

"E' sempre una bella lotta quella tra me e Sebastian, questa volta sono riuscito a fare due giri ottimi anche nell'ultima manche", spiega Webber, poleman al Montmelò. "E' un risultato che dedico al team, tutti i ragazzi hanno dormito poco durante la notte e hanno lavorato in modo incredibile. Il loro sforzo si vede in pista. Non sarà sempre così, adesso però concentriamoci sulla gara di domenica", conclude l'australiano.
Alonso si accontenta del quarto posto. "Sapevamo che per uno-due decimi si poteva essere terzi oppure ottavi. Abbiamo fatto il nostro lavoro, la Red Bull è imbattibile. Rimaniano calmi. Domani la gara è lunga. Le Red Bull hanno fatto tutte le pole ma sono indietro in classifica, quindi i punti si fanno in gara. Speriamo di fare una bella partenza, quest'anno sono state sempre un po' bruttine".
Massa ammette le difficoltà di una sessione complicata: "Ho avuto difficoltà per trovare il grip con la macchina nel secondo e terzo settore dove ci sono le curve lente. Anche ieri non è stato facile e oggi ho sofferto tanto". Il brasiliano, racconta le sue difficoltà che domani potrebbero diminuire con le gomme usate e con l'assetto da gara. "Con le gomme nuove abbiamo un problema ma domani sicuramente sarà meglio". Sulle Red Bull, inavvicinabili nel giro secco, Massa ammette: "È la macchina più veloce di tutti gli altri, di quasi un secondo davanti che è una differenza grande e non c'è niente da fare"
Antonella Occhiolino

6.5.10

Inter: primo titulo!

Quota uno! E' ufficialmente partita la tripletta dell'Inter alle Coppe. I nerazzurri si impongono per 1-0 all'Olimpico contro la Roma con il gol decisivo di Milito, conquistando per la sesta volta la coppa nazionale.

Parte appunto dalla notte romana la scalata nerazzurra. Ora punta a Milano (o a Siena, a seconda di come si mettono le ultime due di campionato) per poi atterrare a Madrid.

La Roma cede in finale di Coppa Italia al gol di Milito: un 1-0 che vale il sesto trionfo nella competizione dei nerazzurri. Non può nulla la maledizione del 5 maggio, non può nulla il supporto del pubblico. Zanetti alza il primo trofeo del 2010, sperando sia il primo dei tre!

Un successo meritato per gli uomini di Mourinho, che hanno tenuto sempre in mano il gioco, non permettendo ai capitolini il solito gioco veloce.

Entrambe le squadre avevano i nervi tesi. Nel clima infuocato precedente al match, vari appelli erano stati rivolti ai giocatori in riferimento al fair play. C’è tensione e si percepisce, oltre che nell'aria, anche in campo. Non mancano proteste, zuffe, intimidazioni e qualche pugnetto a gioco fermo. Mourinho, cercando di stare calmo, va a guardare il video di un addetto sul gol annullato a Milito al 19’ (di poco, ma c’era),Materazzi va giù due volte lamentando dei colpi da Mexes, Oriali si fa cacciare per proteste, maglie tirate e colpi proibiti a go-go. Rosso, verso la fine, per il capitano Totti per un fallaccio su Balotelli.

L'Inter controlla bene la gara e non concede molto, la Roma, stanca, non ce la fa.

Al triplice fischio esplode la festa nerazzurra e qualche tensione di troppo giallorossa: la Coppa Italia torna a Milano.

Mourinho è raggiante alla fine della sfida. “E' stata una partita durissima sin dal primo minuto, con un giocatore perso subito (Sneijder). E' stata per novanta minuti una gara con aggressività ed intensità. Abbiamo fatto un gol, poi abbiamo controllato la partita”. Con riferimento all'episodio dell'espulsione di Totti: “La Roma ha perso un po' la testa e con il rosso la partita è finita”. Un accorato 'appello' ai tifosi: “Stavolta non andate a Malpensa, festeggiate a casa, perché questa squadra ha bisogno di riposare”. Ora campionato e Champions: “Mancano tre partite, possiamo vincere due titoli in più dobbiamo lottare fino alla fine. Posso dire di aver vinto tutte le competizioni in Italia, Inghilterra e Portogallo. Non è male”. La finale di Madrid: “Voglio che sia un sogno, non un'ossessione”. Il futuro di Mou: “L'Inter ha fatto un salto enorme, non perderà la sua forza se cambierà allenatore o giocatori”.

In casa Roma, tanto rammarico e non solo. Era la prova generale per il Sudafrica, sotto gli occhi di Lippi, che continua a tenere in ballo la convocazione di Francesco Totti per i prossimi Mondiali. Il capitano, però, ha fallito. Nel finale ha commesso un fallo da espulsione su Balotelli. Deluso dunque Lippi, oltre che Ranieri. Perché se Totti cerca delle scusanti ("Balotelli mi aveva detto qualcosa? Sì") non depone a suo favore quella frase biascicata alla domanda del perché di quel fallo: "Anche per quello che aveva fatto a S. Siro". Va ora valutata con freddezza la situazione e spetta a Lippi l'ultima parola, anche se, per molti, oggi il Sudafrica è per Totti molto più lontano di quanto sia sulla cartina geografica.


Antonella Occhiolino

4.5.10

Al via sabato il Giro d'Italia

Sabato al via il Giro d'Italia 2010.

  • Partenza da Amsterdam: una crono individuale di 8,4 Km. Domenica 9,
  • 2a tappa Amsterdam - Utrecht 209Km, pianeggiante;
  • 3a tappa Amsterdam - Middelburg, lunedì 10, sempre 209Km e sempre pianeggiante;
  • 4a tappa, mercoledì 12 finalmente in Italia: Savigliano - Cuneo, 32,5Km, una cronometro a squadre;
  • 5a tappa, giovedì 13: Novara - Novi Ligure, 168Km, anch'essa pianeggiante;
  • 6a tappa, venerdì 14: Fidenza - Carrara, 166Km, tappa mista;
  • 7a tappa, sabato 15: Carrara - Montalcino, 215Km, tappa mista;
  • 8a tappa, domenica 16: Chianciano Terme - Terminillo, 189Km, tappa montana con arrivo in salita;
  • 9a tappa, lunedì 17: Frosinone - Cava De' Tirreni, 188Km, tappa pianeggiante;
  • 10a tappa, martedì 18: Avellino - Bitonto, 220Km, tappa pianeggiante;
  • 11a tappa, mercoledì 19: Lucera - L'Aquila, 256Km, tappa mista;
  • 12a tappa, giovedì 20: Città Sant'Angelo - Porto Recanati, 191Km, tappa pianeggiante;
  • 13a tappa, venerdì 21: Porto Recanati - Cesenatico, 222Km, tappa mista;
  • 14a tappa, sabato 22 Maggio: Ferrara - Asolo, 201Km, tappa di montagna;
  • 15a tappa, domenica 23: Mestre - Monte Zoncolan, 218Km, tappa montana con arrivo in salita;
  • 16a tappa, martedì 25: San Vigilio di Marebbe/St. Vigil - Plan de Corones/Kronoplatz, 12,9Km, cronometro individuale;
  • 17a tappa, mercoledì 26: Brunico/Bruneck - Peio Terme, 173Km, tappa mista con arrivo in salita;
  • 18a tappa, giovedì 27: Levico Terme - Brescia, 151Km, tappa pianeggiante;
  • 19a tappa, venerdì 28: Brescia - Aprica, 195Km, tappa montana con arrivo in salita;
  • 20a tappa, sabato 29: Bormio - Ponte di Legno - Tonale, 178Km, tappa montana con arrivo in salita;
  • 21a tappa, domenica 30: Verona, 15,3Km, cronometro individuale


Il Giro è pronto a far entusiasmare la penisola nuovamente, ma perde uno dei suoi protagonisti.

Franco Pellizotti, terzo al Giro d'Italia del 2009 e maglia a pois del Tour de France dello stesso anno. Ll’Uci lo ha fermato per irregolarità nel passaporto biologico. Al corridore della Liquigas-Doimo, a conoscenza della procedura già da due mesi, viene imputata la variazione anomala di un valore al controllo effettuato dall’Uci alla vigilia del Tour 2009. L’Uci ha chiesto alla federazione italiana di aprire una procedura d'infrazione al regolamento antidoping a carico del corridore.

Pellizotti non correrà il Giro che scatta sabato e potrà essere sostituito. Quasi sicuramente sarà Vincenzo Nibali a prendere il suo posto nella squadra verdeblu per la corsa rosa. Oltre a Pellizotti l'Uci ha fermato anche il compagno di squadra Valjavec e lo spagnolo Rosendo Prado (Andalucia-Caja Sur).


Antonella Occhiolino