14.8.08

Minguzzi, trionfo tra le polemiche

Pechino 2008_Datasport, ANSA & Gazzetta dello Sport
XXIX Olimpiade in tempo reale:
Una medaglia inattesa. Fino a quando Andrea Minguzzi non comincia la sua giornata indimenticabile. Fino a quando non vede il lottatore emiliano abbattere uno dopo l'altro i suoi avversari. E sono avversari di altissimo livello. Allora la medaglia comincia a essere una realtà possibile, ancora prima di una finale che Minguzzi vince di slancio, come se quello che aveva costruito fino a quel momento lo spingesse inevitabilmente al successo. E alla fine il suo entusiasmo è incontenibile: esulta, saltella, va sotto la tribuna, dà il "cinque" agli spettatori della prima fila che allungano la mano verso di lui, prende in mano un tricolore e comincia a correre sventolandolo per l'arena. E infine si esibisce in un salto mortale. Tanta gioia, giustificata, contrasta in modo totale con il gesto plateale e davvero poco olimpico di uno degli avversari dell'azzurro, lo svedese di origine armena Ara Abrahamian, battuto 3-1 in semifinale. Con una clamorosa protesta durante la cerimonia di premiazione, Abrahamian, non si fa mettere al collo la medaglia di bronzo, non sale nemmeno sul podio e lascia la medaglia a terra. Brutto episodio: aveva protestato per una penalizzazione subita dai giudici nell'incontro con Minguzzi. Ma se è comprensibile la rabbia del momento, lo è molto meno il plateale rifiuto di un verdetto al momento della premiazione. (guarda la foto). Se ne preoccuperà il Cio. Minguzzi sul momento non si fa condizionare: festeggia la medaglia, abbraccia e bacia persino una delle vallette della cerimonia, godendosi giustamente il trionfo. Ma quel modo plateale di protestare da parte dell'armeno-svedese gli dà fastidio e lo ferisce. Lo si capisce quando racconta la sua versione: «È un gesto antisportivo- dice Minguzzi - e ingiusto: rovina la mia festa. Mi dispiace perchè lui è un grande campione. In semifinale la prima ripresa l'ho vinta io la seconda lui. Poi ha commesso una scorrettezza e se non l'avesse fatto avrebbe vinto. Secondo lui non era giusto sanzionare questa penalità. Magari era un punto discutibile, ma è andata così...». Minguzzi riporta al vertice la lotta greco-romana italiana, che con Maenza aveva vinto un oro (Seul) e un argento (Barcellona). Ora il medagliere si arricchisce dell'oro di Minguzzi, 26 ani, poliziotto, di Castel San Pietro, residente a Imola. In finale ha superato l'ungherese Zoltan Fodor in modo netto e indiscutibile. Chiusi in parità i primi due periodi, nell'ultimo Andrea conquista i 4 punti decisivi sollevando Fodor e facendolo ricadere di schiena. Dopo il primo match contro il francese Melonin Noumonvi, Minguzzi ha affrontato un tabellone difficile uscendone vincente e sicuro dei propri mezzi. Nel secondo confronto ha battuto il russo Aleksey Mishin, oro ad Atene, poi lo svedese di origine armena Ara Abrahamian, che quattro anni fa aveva conquistato l'argento e che ha portato in scena la protesta sul podio. Minguzzi corona un anno straordinario, nel quale ha vinto anche il titolo europeo.

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