25.3.08

Regina d'Europa

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article La Stampa di Torino
La testa all’indietro, dentro l’acqua come aveva fatto a Melbourne dopo il record del mondo dei 200 stile libero, solo che questo non durerà soltanto 24 ore, almeno per un po’ i 400 sl saranno di Federica Pellegrini, firmati a 4’01"53, 60 centesimi sotto il cronometro di Laure Manaudou.Una sfida a distanza che si prende tutta la vita, la piscina, gli amori, messaggi, risposte e primati strappati. La diva francese non è in Olanda mentre la rivale le ruba il tempo, è rientrata venerdì, ansiosa di allenarsi, e non aveva in programma nessuna gara con Federica in questi Europei.Giusto un incrocio fugace in mezzo a una staffetta: prima frazione a Manaudou, seconda a Pellegrini e un tocco subacqueo da condividere prima di rimbalzare lontane. Si sono ignorate, lo fanno da sempre figurarsi ora che l’italiana si è fidanzata con Marin ex «chou chou» di Laure e sempre principe consorte. Ieri bronzo nei 400 misti, era il campione uscente ed è finito male, battuto dal suo personale incubo, l’ungherese Laszlo Cseh. Dalla piscina del riscaldamento ha guardato sul monitor la fidanzata stracciare la concorrenza. Pellegrini, potente e allenata, ha iniziato in media poi si è lanciata nella corsa contro il record ed è rimasta in testa fino alla fine.Dietro mancava la vera avversaria, Manaudou, «non importa, avremo tempo di stare una contro l’altra alle Olimpiadi. Ciao Laure». Ma non ha messaggi da inviare a Mulhouse, solo baci da spedire a Marin che risponde con le linguacce e dopo un abbraccio lungo 30 secondi di diretta tv le dice: «Almeno tu sei andata bene».Lei si è tatuata sulla caviglia il nomignolo che gli ha dato: «Balù», come l’orso del re giungla «ma scritto in un altro modo, con lù, Luca». Frasi da gatta per la ragazzina che ad Atene si è fatta conoscere con un argento sui 200 preso con le unghie laccate di nero. Collezionista di tigri, aggressiva e convinta di sé, quando si è ripresa dall’estasi dei numeri sul tabellone, ha mimato «bla bla bla». Tutti zitti. «Al giudice che mi ha squalificata nella batteria dei 200, a chi mi vedeva come eterna seconda e un po’ anche a Castagnetti, il mio tecnico. A lui non va mai bene niente. Sono certa che s’è dichiarato preoccupato dalla mia love story per spronarmi. C’è riuscito, però adesso è ora che accetti la situazione. E’ il regalo che voglio per questa impresa: ho dimostrato di saper gestire fatica e fidanzamento, lasciatemi vivere in pace la mia relazione».Non era una giornata tranquilla, troppa ansia nell’aria, la pressione sull’unica distanza rimasta, i 400 metri. Non sono suoi, li prova da poco e in più «Castagnetti si è messo la maglietta sfigata, non gli ho detto nulla perché non volevo farmene dire dietro altre». Non ne aveva altre, quando la sua protetta è uscita dalla piscina, il solo commento è stato: «Perfetta». Mancava un oro alla carriera di Federica Pellegrini e anche un titolo Europeo, arrivano con il record del mondo, dopo un argento e un bronzo di squadra portato a casa con un altro primato personale, la miglior frazione mai nuotata in una 4x200 sl, 1’54"98. «Stavolta non è una rivincita, quella l’ho presa ai Mondiali di Melbourne, dimostrando che c’ero. Là scoppiai a piangere. Stavolta sono più consapevole, persino tranquilla. Sapevo di valere questo ed è il motivo per cui mi sono infuriata dopo la squalifica. Non era falsa partenza, ero veloce. Sono stata tentata di tuffarmi con un tempo di reazione ancora più basso, avrebbero dovuto ammettere l’errore. Non mi è riuscito e alla fine con quella stupidata mi hanno dato solo uno stimolo in più».Non le mancano, in un anno ha cacciato dalla sua piscina due tra le migliori atlete al mondo: prima Laure Manaudou allora in fuga per amore e ansiosa di sperimentare il metodo Castagnetti, poi Alessia Filippi che è rimasta ancorata al centro federale di Verona, però ci si allena part time e non con il ct della Nazionale. La spilungona ha già mandato i suoi reclami dopo gli ori nei 400 misti e negli 800, nei 400 di Federica si è piazzata quarta a 7 secondi di distanza: «Non era la mia specialità e sono felice di essere stata in corsia, potrò dire io c’ero». Carinerie, pacche sulle spalle. Arriva anche quella di Bernard: «Complimenti». Acque calme a fine Europeo prima della tempesta olimpica. (fonte foto: sito ufficiale Federica Pellegrini).


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2 commenti:

Linea Gotica ha detto...

grandissima Federica, alla faccia della Manadou!

Luca Tittoni ha detto...

Ciao Nicola. Da Federica adesso ci aspettiamo l'oro olimpico! Speriamo bene. Ha la classe e la determinazione per centrare l'obiettivo. Ciao grazie per il commento. Luca