29.11.09

CdM Slittino... ed è di nuovo Armin!


Armin Zoeggeler mette il quarantasettesimo sigillo nella Coppa del Mondo di Slittino vincendo la prova di Igls dopo aver ottenuto il miglior tempo nella prima manche e limitato i danni nella seconda dove, nonostante il decimo tempo di manche, riesce a chiudere al primo posto con 97 millesimi di vantaggio sull'altro azzurro, il trentanovenne Wilfried Huber a caccia della sua sesta Olimpiade. Si deve accontentare del terzo gradino del podio il russo Viktor Kneib a 103 millesimi da Zoeggeler mentre il tedesco Felix Loch (+0.135) precede il terzo azzurro, Reinhold Rainer (+0.149). La grande prestazione della squadra azzurra è completata dal secondo tempo nella prima manche di David Mair a 81 millesimi da Terminator Zoeggeler; il venticinquenne di Vipiteno sciupa però tutto nella seconda discesa chiudendo al ventiduesimo posto.
La Coppa del Mondo si sposta ad Altenberg dove la terza tappa avrà luogo sabato 5 e domenica 6 dicembre. (Fonte: blogosfere.it)

27.11.09

I consigli di Deborah Compagnoni

Consigli di lusso per una stagione sciistica ormai al via (meteo permettendo). E a "scomodarsi" è niente di che meno che... Deborah Compagnoni.
Da ex campionessa, qual è il consiglio che dà a chi, in queste settimane, rimette gli sci dopo otto mesi di astinenza e magari non è proprio un atleta?
«Intanto quello di avere i materiali giusti e ben preparati. Specie in questo inizio di stagione con pochi fiocchi e neve artificiale sulle piste: più dura e ghiacciata di quella naturale. Se non si ha l’attrezzatura in ordine, piuttosto è meglio noleggiarla».
Ok l’attrezzatura. Quanto conta invece la preparazione atletica?
«È importante, ma per sciare la domenica è sufficiente essere un minimo sportivi: correre ogni tanto o andare in palestra durante la settimana. Ecco, magari fare un po’ di stretching prima di mettersi gli sci. E soprattutto non trascurare la tecnica. Le lezioni col maestro si prendono per imparare ma anche solo per perfezionarsi e acquisire sicurezza sugli sci». Errori da evitare alla prima discesa?
«Partire cauti. Acquisire confidenza con la pista e non lasciarsi prendere subito dall’euforìa. Lo sci è uno sport tecnico. E come tutte le discipline tecniche, gli automatismi arrivano solo dopo un po’. E così anche la velocità».
Cosa ne pensa dei recenti codici di comportamento da tenere sulle piste: sono esagerati o il fine giustifica i mezzi?
«Penso che basterebbe prudenza, buon senso e il rispetto degli altri, senza tanti codicilli. Un po’ come sulle strade. Non è che a ogni incrocio uno ripensa a cos’ha studiato all’esame della patente. Se uno ha la testa rallenta, controlla e poi passa».
Casco e protezioni possono servire a scongiurare infortuni?
«Il casco senz’altro. Lo consiglio ai giovani ma in generale a chiunque voglia sentirsi più sicuro. Sulle altre protezioni non esagererei. Si va a sciare, non a fare la guerra». L’alimentazione giusta sulle piste: polenta in rifugio o panino e via? «Senz’altro una bella colazione, poi un pasto veloce ma senza abbuffarsi. Meglio ancora: sciare la mattina e smettere dopo pranzo». (Fonte: qui)

26.11.09

Ali, 50 anni di leggenda


“Di Muhammad Ali ho sempre ammirato la capacità di affrontare le avversità sommando il coraggio a una forza straordinaria, di navigare in mezzo a una tempesta senza mai perdere la strada”. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama scrive così di quello che secondo un recente sondaggio è il più grande sportivo del Novecento per gli italiani. Lo fa in un intervento su un numero speciale che il quotidiano statunitense Usa Today dedica con qualche mese d'anticipo al 50° anniversario dell’inizio della leggenda di Muhammad Ali, l’oro dei mediomassimi conquistato alle Olimpiadi di Roma 1960 quando ancora si chiamava Cassius Clay. Obama è da sempre un grande fan di Ali, tanto che da anni possiede una foto del pugile di Louisville, Kentucky, mentre guarda dall’alto in basso Sonny Liston, appena spedito al tappeto. “Sono troppo giovane per ricordare Clay prima che diventasse Muhammad Ali, quando si trasformò non solo nel campione del mondo dei massimi, ma anche in oggetto di controversia e persino disprezzo – scrive il Presidente -. Ma quella foto mi ricorda della sua capacità di sopravvivere alle avversità, che è la qualità che definisce non solo Ali il pugile, ma anche Ali l’uomo, quello che ha dato il suo contributo più duraturo quando il suo potere fisico è declinato, diventando una forza di riconciliazione e pace in tutto il mondo”. Obama ricorda gli impegni umanitari di Ali, che lo hanno portato in Sudafrica per il rilascio di Nelson Mandela e ad avere un ruolo centrale nella liberazione di 14 soldati americani prigionieri in Iraq nel 1990, del suo impegno in favore dei bimbi malati che visita molto spesso. “Quando gli viene chiesto perché è così amato in tutto il mondo – continua Obama -, Ali alza la mano tremante e risponde 'Grazie a questo. Ora sono più umano'. Questo è il Muhammad Ali che ci ispira oggi: l’uomo che crede che il vero successo arrivi quando ci rialziamo dopo una caduta, quello che ha mostrato a tutti noi come rendere il mondo un posto migliore. Lui è e sarà sempre il campione”. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

23.11.09

Ed è di nuovo Zoeggeler che trionfa!


Armin Zoeggeler trionfa a Calgary nella prova d'apertura della Coppa del Mondo di slittino. Il 35enne azzurro, detentore del trofeo, centra il 46° successo della sua strepitosa carriera imponendosi con il tempo complessivo di 1'30"068. Zoeggeler, terzo al termine della prima manche, ha conquistato il gradino più alto del podio con una seconda frazione perfetta. Alla fine ha precede il tedesco David Moeller (1'30"124), primo a metá gara, e il russo Albert Demtschenko (1'30"166). Gli altri azzurri: Reinhold Rainer 15° (1'30"751), Wilfried Huber 20° (1'30"922) e David Mair 21° (1'30"956).
"Sono un po' sorpreso". Armin Zoeggeler ha commentato così la vittoria nella prova inaugurale di Coppa del Mondo. "La chiave per la vittoria sono state le due manche solide, senza grandi errori" ha detto il carabiniere di Foiana, il cui obiettivo nella stagione appena iniziata, sono i Giochi di Vancouver". "Nell'inverno olimpico, la Coppa del Mondo non è così importante - ammette l'azzurro, che può vantare 2 titoli a cinque cerchi e 5 Mondiali - sto solo pensando a una gara per volta" dice senza preoccuparsi troppo della rincorsa alla nona Coppa del Mondo della carriera.
Al via si sono presentati altri tre azzurri: Reinhold Rainer, praticamente al rientro dopo un anno di inattività per un infortunio alla spalla, ha concluso quindicesimo mentre Wilfried Huber e David Mair sono finti 20° e 21°.
Il prossimo appuntamento con la Coppa è fissato nel prossimo weekend a Igls. (gazzetta.it)

Nuovi tempi nel nuoto con il ritorno al costume



Il nuoto sta per abbandonare l’era dei costumoni. Per regolamento dal gennaio 2010 si potrà gareggiare al massimo con il jammer in tessuto (che sarebbe il costume a calzoncino che arriva fino al ginocchio). Niente più body di gomma e nuotatori vestiti come astronauti.(Ri)comincia un altro sport, con i tempi che saranno destinati a salire. Ma quanto ha inciso il costumone sulle prestazioni dei nuotatori di tutto il mondo? Un primo riscontro lo abbiamo avuto oggi nei campionati italiani assoluti di Riccione dove, per regolamento, è ancora ammesso il body. Sono gli ultimi fuochi ma nei 50 dorso maschili c’è stata una presa di posizione partita da Enrico Catalano. L’atleta dell’Ispra ha bussato alla porta di tutti i suoi colleghi-rivali e alla fine li ha convinti: tutti con lo slip, tutti nelle stesse condizioni e i 50 dorso di ieri hanno fissato un paletto importante per capire il nuoto che ci aspetta dal 2010 in poi. IERI E OGGI - Il confronto tra costumino e costumone è impietoso sia pure solo su una gara di 50 metri, logico pensare che sulle distanze più lunghe il divario sia destinato a salire. Per capire cosa è successo, abbiamo confrontato i tempi di oggi con quelli dei campionati italiani dello scorso anno a Genova, fatti in condizioni praticamente identiche: vasca corta, stesso periodo della stagione (29 novembre contro il 22 novembre), lo stesso orario (intorno alle dieci della mattina). E’ cambiato soltanto il costume, tenendo presente che a novembre dell’anno scorso i costumoni di ultimissima generazione, ancora più veloci, non erano ancora arrivati. VINCE SEMPRE LUI - Non è cambiato il vincitore, Di Tora, ma il suo tempo si è alzato di quasi un secondo: +92 centesimi, quasi il 4% (25.01 contro 24.09). È peggiorato il livello di tutti gli atleti: la media dei primi 20 tempi un anno fa era 25.20, salita ora a 26.05 (+85 centesimi) e con il 25.01 di oggi, Di Tora un anno fa sarebbe arrivato soltanto sesto. Tutto questo in una gara di soli 25 secondi. Allungando le distanze e cambiando gli stili (la rana è quello destinato a pagare di più questo ritorno al passato) i risultati saranno ancora più sorprendenti. In attesa della rivoluzione, i 50 dorso di Riccione hanno messo in evidenza almeno un lato positivo: dal costumone al costumino, il vincitore non è cambiato. E’ già qualcosa. IL CONFRONTO: 29 novembre 2008 costumone Primo: Di Tora 24.09 Ventesimo: Torrini 26.00 media dei primi 20 tempi: 25.20 22 novembre 2009 slip Primo: Di Tora 25.01 Ventesimo: Aversa 26.78 media dei primi 20 tempi: 26.05 Differenze Primo: +92 centesimi Ventesimo: + 78 centesimi media dei primi 20 tempi: + 85 centesimi (corriere dello sport.it)

17.11.09

The Guardian: Button alla McLaren

Jenson Button ha raggiunto un accordo con la McLaren e nei prossimi giorni dovrebbe firmare un contratto che lo legherà al team anglo-tedesco per i prossimi tre anni. E' quanto scrive oggi il quotidiano inglese Guardian, secondo il quale il pilota arriverebbe a guadagnare 6 milioni di sterline all'anno, cifra con la quale Button raddoppierebbe quasi l'ultimo suo stipendio alla Brawn Gp. Button affiancherebbe così Lewis Hamilton, per cui la McLaren presenterebbe al via nel 2010 entrambi i piloti inglesi.

Dopo la notizia del 'divorzio' tra Mercedes e McLaren arriva ora l'indiscrezione del Guardian sul mercato-piloti della scuderia inglese, che a ben guardare non lascia sorpreso nessuno: solo qualche giorno fa Button era stato avvistato a Woking per una 'visita di cortesia' alla McLaren. In realtà già si stavano definendo gli accordi di una trattativa che avrebbe sancito l'addio di Button dalla Brawn GP, il team che gli ha regalato il titolo mondiale nella stagione appena conclusa.

La Mclaren si presenterà due campioni del mondo ai nastri di partenza della prossima stagione. E' la risposta britannica ai progetti di rivincita della Ferrari, e allo stesso tempo al dominio Brawn GP che (almeno nella prima parte del 2009) ha monopolizzato il Mondiale. Per tornare a vincere con due piloti che hanno già dimostrato di saperlo fare. (eurosport.it)

F1: matrimonio Mercedes - Brown Gp

La Mercedes ha deciso di porre fine al rapporto con la McLaren, vendendo le quote della scuderia inglese per acquisire la maggioranza della Brawn Gp, team di Ross Brawn che all'esordio in F1 ha vinto titolo piloti e costruttori. La squadra si chiamerà ora Mercedes Grand Prix.

"Prima di tutto voglio dire che è un grande giorno per noi ha affermato oggi il vice presidente Mercedes, Norbert Haug - iniziare una nuova stagione del team Mercedes è qualcosa di veramente speciale. C'è un accordo commerciale in atto, ovviamente, un accordo basso, e con questi limiti spenderemo molto meno di quanto abbiamo fatto in passato".

"Una cosa è sicura - ha aggiunto Haug - la Formula 1 per noi è importante, quest'anno le frecce d'argento compiono 75 anni. Abbiamo un grande patrimonio, non vogliamo perderlo e vogliamo continuare nella direzione che abbiamo intrapreso".

Ancora non si sa nulla sui piloti che saliranno sulla monoposto nella prossima stagione, a dirlo è lo stesso Haug: "In Formula Uno tutti vogliono conoscere i nomi dei piloti che lotteranno per il titolo mondiale del prossimo anno. Non è ancora deciso, ma mi auguro di poter dare una risposta a questa domanda entro le prossime due settimane" ha proseguito Haug. "Faremo una scelta buona, è quello che posso promettere, e forse possiamo dar luogo a una grande sorpresa" ha concluso il vice presidente Mercedes.

Nonostante il "divorzio"in atto, la Mercedes continuerà comunque a fornire i motori alla McLaren fino al 2015 (eurosport.it)

10.11.09

L' America's Cup a Valencia


Il braccio di ferro, forse, è davvero finito. La 33esima edizione della Coppa America si disputerà nel febbario 2010 a Valencia. Dopo un weekend infruttuoso di colloqui fra i rappresentanti di Alinghi e Oracle, in vista di una nuova decisione della Corte Suprema di New York sulla sede delle regate, arriva il comunicato del team svizzero che accetta la richiesta dello sfidante americano: si gareggia a Valencia in Spagna, sede dell'ultima edizione dell'America's Cup nel 2007. Alinghi aveva prima puntato sul Golfo Persico, negli Emirati Arabi, siglando un accordo per disputare le regate a Ras Al Khaimah. Ma un ricorso del team Usa, accolto dal giudice, ha mandato a monte tutto. La scorsa settimana la Società Nautica di Ginevra (il circolo cui fa riferimento Alinghi ed effettivo detentore del trofeo) ha avanzato un'ulteriore proposta per una sede nell'emisfero Sud: sulla costa Est dell'Australia tra Proserpine-Aerlie Beach e Townsville, due località del Queensland affacciate sull'oceano nella zona della Great Barrier. IL CONFRONTO - Ma nel faccia a faccia dello scorso weekend il team Usa che rappresenta il Golden Gate Yacht Club ha mantenuto ferma la propria posizione con l'indicazione di Valencia. E si arriva alla svolta finale: la Société Nautique de Genève ha inviato oggi al giudice Kornreich della Suprema Corte di New York una lettera nella quale conferma che organizzerà il «Deed of Gift Match» a febbraio 2010 a Valencia, che sono «la località e le date ripetutamente richieste dal Challenger e già in precedenza stabilite dalla Corte». Il defender ha anche comunicato l'intenzione di pubblicare il Bando di regata della 33a America's Cup con effetto immediato. Ovviamente la strategia di Alinghi era diversa e il rammarico traspare dal comunicato: «In seguito alla decisione della Suprema Corte di New York, secondo la quale Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi (prima scelta di SNG come sede per l'evento) non è valida perché non conforme al Deed of Gift, il Defender ha proposto due soluzioni alternative nell'Emisfero Sud: Proserpine-Aerlie Beach e Townsville in Australia. Si tratta di località dove le condizioni meteo in Febbraio sono quelle ideali per lo svolgimento della sfida. La reazione del GGYC è stata quella di cercare di ritardare lo svolgimento della Coppa, cercando di trarre vantaggi in termini di competitività, mentre SNG partecipa alle riunioni in buona fede con l'obiettivo di trovare una soluzione. SNG conferma dunque Valencia come sede per la 33esima America's Cup a febbraio del 2010». ULTIMA CHANCE - Resta sul tappeto l'alternativa australiana perché «l'offerta al GGYC per una sede australiana nelle stesse date rimane sul tavolo fino 13 Novembre 2009, a patto che il GGYC accetti di ritirare ogni azione legale». Ma è difficile prevedere che Oracle faccia ora una retromarcia improvvisa. Brad Butterworth, skipper di Alinghi, che ha partecipato alle trattative a New York, ha espresso il suo disappunto per il risultato dei colloqui: «Abbiamo preso parte ai meeting in buona fede, pronti a fare concessioni nell'ottica di garantire il ritorno della Coppa in acqua a febbraio, per un duello tra due multiscafi che rappresentano lo stato dell'arte. Ancora una volta devo sottolineare il fatto che BMW Oracle ha partecipato con modalità tese esclusivamente a soddisfare i suoi interessi. Questa volta la loro priorità era quella di ritardare lo svolgimento della regata perché non sono pronti. Originariamente sono stati loro a insistere per Febbraio 2010, quando questo era ancora un vantaggio a loro favore. Ora devono accettare quella che è stata la loro stessa prima scelta. Credo di parlare veramente a nome di tutti quando dico che vogliamo che la Coppa torni il più presto possibile in acqua».ALI E TECNOLOGIA - Insomma, agli uomini di Alinghi va bene anche il Mediteraneo in inverno, pur con un catamarano molto più adatto a brezze leggere, perché sono convinti che l'avversario sia lontano da un assetto accettabile per il proprio trimarano. E quindi cercano in ogni caso di non far slittare l'appuntamento, fissato per l'8 febbraio 2010. La sfida tecnologica è del resto molto estrema e quindi decisiva. Il trimarano di Oracle la scorsa settimana ha disalberato: segnale negativo, ma subito cancellato dall'annuncio della realizzazione di una vera e propria ala lunga 57 metri, che sostituirà la vela tradizionale (guarda le immagini). Le prime immagini della nuova soluzione trovata da Russel Coutts e dagli ingegneri del team di Larry Ellison sono impressionanti. Ma il tempo stringe e anche questa novità tanto eclatante e sicuramente affascinante va messa alla prova e studiata. Faranno in tempo?(corriere.it)

9.11.09

Numeri da ragazze irresistibili

Numeri da ragazze irresistibili quelli delle azzurre che, vincendo a Reggio Calabria la seconda Fed Cup in quattro anni, stanno riscrivendo la storia del tennis italiano.
  • La prima posizione ITF Fed Cup Nations Ranking conquistata da Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci grazie al successo sugli Usa: risultato storico per il tennis italiano. Le azzurre hanno scavalcato proprio la Russia, sconfitta in semifinale.
  • Il set concesso dalle azzurre alle americane, peraltro a punteggio acquisito. Un 6 a 0 nel conto dei set nei primi tre match di una finale non si verificava dal 1999 quando proprio le statunitensi (Lindsay Davenport e Venus Williams) vinsero per 4-1 in casa della Russia, archiviando la pratica già dopo i primi tre singolari.
  • Il match perduto dalle azzurre sui 14 giocati in tutta la Fed Cup 2009: è successo in semifinale a Flavia Pennetta, battuta dalla russa Svetlana Kuznetsova capace poco più di un mese dopo di trionfare sul centrale del Roland Garros di Parigi. Non era mai accaduto dal 2005 - anno in cui il World Group è stato ristretto alle migliori otto nazioni - che una squadra vincesse il titolo perdendo un solo match.
  • Le finali consecutive di Fed Cup archiviate già dopo i primi tre singolari: in precedenza c’era riuscita due volte la Russia (nel 2007 contro l’Italia e nel 2008 contro la Spagna).
  • Le finali raggiunte dall’Italia, tutte negli ultimi quattro anni. Dopo la vittoria contro il Belgio a Charleroi nel 2006 e la sconfitta contro la Russia a Mosca, quella di Reggio Calabria è stata la prima finale giocata in casa.
  • Grazie al successo sugli Usa, l’Italia è diventata l’ottava nazione a poter vantare almeno ue “Rose Bowl” (il nome del trofeo della Fed Cup) nella propria bacheca.
  • Le sfide tra Italia e Stati Uniti: le azzurre si sono imposte dopo nove sconfitte di fila a partire dal match giocato nella prima edizione della Fed Cup (1963). Ma hanno scelto l’occasione giusta: una finale.
  • Le vittorie consecutive in doppio in Fed Cup per Roberta Vinci, tutt’ora imbattuta. Meglio di lei nella stori della manifestazione ha fatto solo l’indonesiana Angelique Widjaja (16).
  • I match di singolare disputati da Francesca Schiavone che ha superato Silvia Farina-Elia (che conserva però il record di vittorie: 23). Nella classifica delle italiane con più presenze in Fed Cup - tra singolare e doppio - la Schiavone (33) è ad un solo match dalla Farina (34).
  • Le partecipazioni consecutive dell'Italia in Fed Cup fin dall'anno della sua istituzione (1963).

Tra il 1976 ed il 1980 l’Italtennis maschile ha conquistato una Coppa Davis (nel 1976 a Santiago del Cile) disputando altre tre finali: nel 1977 in Australia, nel 1979 negli Stati Uniti e nel 1980 in Cecoslovacchia. Le azzurre fanno meglio portando a casa due Fed Cup su tre finali giocate dal 2006 al 2009. Ecco la nuova classifica, tra parentesi la posizione precedente:

1 ITALIA 27,935.00 punti [2]
2 Russia 25,677.50 punti [1]
3 Usa 14,570.00 punti [3]
4 Spagna 9,842.50 punti [4]
5 Rep.Ceca 8,192.50 punti [5]
6 Ucraina 6,225.00 punti [7]
7 Serbia 5,842.50 punti [8]
8 Germania 5,625.00 punti [9]
9 Cina 5,162.50 punti [10]
10 Belgio 4,505.00 punti [11]
11 Francia 4,312.50 punti [6]
12 Argentina 3,945.00 punti [12]
13 Slovacchia 3,607.50 punti [13]
14 Australia 3,302.50 punti [14]
15 Polonia 2,947.50 punti [15]

Fonte articolo: qui

6.11.09

La Formula 1 degli abbandoni

Dopo l'abbandono di Bmw e Toyota un altro costruttore potrebbe lasciare la F1, almeno come team ufficiale, per dedicarsi totalmente allo sviluppo dei propulsori. Si tratta della Renault, che, secondo Carlos Ghosn, il numero uno del Marchio transalpino, annuncerà la sua decisione nel giro di un paio di mesi. "Lasciamo che la stagione si sviluppi in modo normale - ha affermato - non voglio turbare la stagione attuale con dichiarazioni da parte nostra, ma posso garantirvi che prima della fine dell'anno, annunceremo la nostra strategia rispetto alla partecipazione di Renault in Formula 1". Una strategia che i vertici della Casa della Losanga stanno valutando attentamente, anche in virtù dei danni economici subiti dal mercato dell'auto nel corso del 2009. Infatti, in base a quanto riferito dalla BBC, nella giornata di ieri c'è stata una riunione per valutare se ritirarsi, restare in F1, o se rimanere nella massima formula solamente come motorista. Un'ipotesi, quest'ultima, da non scartare, visto l'impegno con la Red Bull e i risultati ottenuti in passato con scuderie come Williams e Benetton. Certo, sarebbe un duro colpo per la FIA se anche la Renault facesse un clamoroso dietrofront, e sarebbe l'ennesimo abbandono dopo la presa di posizione autoritaria della Federazione nel corso della stagione appena conclusa. (Fonte: Motorsport)

Alinghi insisite: America's Cup negli Emirati

L'ultima novità, nella lunga guerra legale sulla Coppa America, è l'Australia. Alinghi infatti propone come sede alternativa a Ras Al Kahimah, negli Emirati Arabi, una località, ancora non definita, della costa est australiana. Il comunicato del defender, spiega infatti che «la Société Nautique de Genève propone di organizzare la 33a America's Cup sulla costa Est dell'Australia, nell'Emisfero Sud, in accordo appunto con il Deed of Gift. Questa località dovrebbe essere gradita a entrambi i team se, come espresso pubblicamente, la vera intenzione di BMW Oracle è di disputare l'America's Cup sull'acqua». La proposta arriva dopo che l'Appellate Division di New York ha rifiutato la richiesta di Alinghi per la sospensione della sentenza emessa la scorsa settimana dalla Suprema Corte newyorkese, secondo la quale la sede di Ras-al-Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, non è conforme alle disposizioni del Deed of Gift. La sentenza accoglie la tesi dell'ultimo ricorso presentato da Golden Gate Yacht Club, il circolo per il quale gareggia il team Bmw Oracle di Larry Ellison. La battaglia tra i due team ha ormai creato un clima di sfida continua, anche nei comunicati. Una nuova udienza è prevista per venerdì 6 novembre e la data del febbraio 2010, fissata dalla Corte, rende ormai urgente una definizione della sede.. Oracle ha sempre puntato su Valencia come sede delle regate, ora la mossa di Alinghi potrebbe cambiare le carte in tavola. «A breve - precisa Alinghi - sarà annunciato uno specifico campo di regata nell'Oceano Pacifico a largo della costa Est dell'Australia, che presenti le condizioni meteo idonee per regatare a Febbraio 2010. Il GGYC dovrebbe accettare questa proposta e smetterla di nascondersi dietro le strategie legali per evitare di competere sull'acqua per l'America's Cup. La costa Est dell'Australia offre diversi luoghi con condizioni ideali per lo svolgimento della sfida al meglio delle tre regate. Inoltre l'Australia è distante via nave approssimativamente due settimane e mezzo di navigazione dalla base americana del team a San Diego e a tre settimane dalla base di Alinghi a Ras Al Khaimah».Tom Ehman, portavoce del Golden Gate Yacht Club, spiega la posizione del team americano: «Ci sará un'ulteriore udienza questo venerdì. La Corte determinerá se Valencia (Spagna) è confermata come localitá sulla base del fatto che entrambe le parti si erano dette d'accordo su questa sede in precedenza di fronte alla Corte. Oppure deciderà se Alinghi può ancora scegliere una localitá conforme al Deed of Gift nell'emisfero Sud, nonostante non ci siano più i sei mesi di preavviso sulla scelta della localitá per la comunicazione al challenger da parte del defender. Per due anni Alinghi ha tentato di fare dell'America's Cup una Alinghi Cup. Per la nona volta, la Corte ha detto di no. Il Golden Gate Yacht Club resta più determinato che mai nel fare tutti gli sforzi per riportare l'America'ás Cup a una competizione equa con regole e procedure regolari». (corriere.it)

4.11.09

Di Centa Portabandiera a Vancouver

Sarà Giorgio Di Centa il Portabandiera dell’Italia ai prossimi Giochi Olimpici Invernali di Vancouver 2010. Lo ha annunciato il Presidente del CONI Giovanni Petrucci questa mattina a Torino, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da SKY per la ricorrenza di “Meno 100 da Vancouver”.
Il bicampione olimpico di Torino 2006 è il quarto fondista nella storia a fare l’alfiere ai Giochi. L’ultima, infatti, è stata Fides Romanin nel 1952 ad Oslo. Quindi Di Centa sarà il primo fondista uomo del dopoguerra a portate la bandiera italiana ai Giochi Olimpici invernali.
“Sono veramente contento – ha spiegato Giorgio Di Centa -, quando ho ricevuto la telefonata del Presidente Petrucci e del Segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi sono rimasto senza parole. Ci speravo e tenevo ad un'investitura del genere, ma non avevo osato sperare tanto. Per me è un grande onore rappresentare l'Italia, uno stimolo in più per far bene e un enorme motivo d'orgoglio. Ringrazio il Coni, il Gruppo Sportivo Carabinieri, la FISI, il Presidente Morzenti che ha sempre sostenuto il mio nome e i miei compagni di squadra. Il fatto di essere stato nominato portabandiera a 100 giorni dalle Olimpiadi e nello stesso giorno della Festa delle Forze Armate rappresenta per il sottoscritto un segnale del destino, farò di tutto per rappresentare l'Italia nel migliore dei modi". (Fonte: Coni.it)

Un altro Senna in Formula 1

A volte ritornano: a 16 anni di distanza da quel tragico GP di Imola ‘94, il nome Senna torna in Formula 1. Bruno Senna, nipote del compianto nonchè leggendario Ayrton, infatti, ha firmato un contratto, per la prossima stagione, con il nuovo team Campos La Campos farà il suo esordio insieme a Manor e USF1, ai quali si aggiungono i ritorni della Lotus e, probabilmente, della Sauber, nel caso in cui venga fatta marcia indietro sulla proposta del 14° team. Il brasiliano corona finalmente il suo sogno, svanito quest’anno quando Ross Brawn, dopo aver rilevato la Honda, non ha creduto in lui rinnovando la fiducia a Rubens Barrichello. Il capo della Campos, Enrique Rodriguez de Castro ha accolto con queste parole l’arrivo del brasiliano: “Per noi è un grande piacere accogliere Bruno Senna nella squadra. Seguiamo attentamente la sua carriera fin dall’inizio, nelle categorie più piccole. E’ progredito rapidamente, in particolare nel GP2 diventando uno dei piloti più promettenti della sua generazione. Per la Campos Meta è un onore straordinario far tornare il nome di Senna in F1. Il nostro impegno con Senna conferma e rinforza il nostro obiettivo di diventare non solo la prima squadra spagnola in F1, ma anche la prima iberico-americana“. Molto soddisfatto è anche, ovviamente, il diretto interessato: “Sono assolutamente felice di realizzare il sogno della mia vita. Adesso per me è giunto il momento di fissarmi nuovi obiettivi. Il progetto Campos Meta è concepito per riuscire sia in pista che fuori” dice il brasiliano. Ayrton lo disse di tenere d’occhio il nipote, perchè nonostante fosse molto giovane, era veloce: nel 2010 avremo la possibilità di scoprire se le sue parole risulteranno effettive, oltre che verificare la competitività della Campos, che sarà un fattore importante per capire cosa conti veramente nella Formula 1 moderna, se il mezzo od il pilota. (derapate.it)

3.11.09

Bridgestone dà l'addio alla F1


Nuova tegola per il mondo della F1: la Bridgestone si ritirerà dalla Formula 1 alla fine della stagione 2010. Una scelta drastica che ora getta nella più totale disperazione i team: la Michelin aveva già gettato la spugna nel 1997 e da quello che si sa non ha nessuna intenzione di tornare sui suoi passi. Così come - purtroppo - annuncia la stessa Bridgestone: "La decisione presa dal consiglio di amministrazione - spiega Hiroshi Yasukawa, direttore di Bridgestone Motorsport - viene dopo valutazioni attente e prolungate ed è stata basata sulla necessità della società di reindirizzare le proprie risorse verso un ulteriore sviluppo intensivo di tecnologie innovative". Questo significa in pratica che Bridgestone non considera più la F1 un laboratorio di ricerca ma solo una enorme perdita di tempo e quattrini. D'altra parte va detto che Bridgestone è stato fornitore di pneumatici in Formula 1 dal 1997 ed era stato l'unico fornitore a partire dall'inizio della stagione 2008, dopo il ritiro della Michelin, vincendo 156 dei 223 Gran Premi. Siamo di fronte a uno strappo grave insomma, e non è un caso che lo stesso Yasukawa cerchi subito di non creare traumi: "Il nostro sincero apprezzamento - continua Yasukawa - è esteso a Bernie Ecclestone, alla Formula One Management, ai team di Formula 1 con i quali è stato un onore lavorare insieme e i tanti appassionati di F1, che hanno seguito le nostre attività nel corso degli ultimi 13 anni". Però l'addio è definitivo e - se possibile - stupisce ancor di più visto che Bridgestone continuerà comunque nel suo ruolo di partner e fornitore di pneumatici per la GP2 Series e la GP2 Asia Series, e continuerà inoltre come il fornitore unico della MotoGP almeno fino al 2011.
Quindi il problema non sono le gare, ma la F1. E, molto probabilmente, il nuovo regolamento che impone alle gomme di reggere per tutta la gara. Chi le realizzerà ora? E con cosa dovranno iniziare i test i vari team? Mistero... Insomma il campionato 2010 non è ancora cominciato ma subito nascono i primi problemi. Problemi enormi perché per la prima volta potrebbe servire una gomma che debba durare tutta una gara (il regolamento del prossimo anno vieta infatti i rifornimenti in gara, quindi anche se la sostituzione dei pneumatici sarebbe consentita ci sarà qualcuno che punteràa non fermarsi mai) e nessuno al momento - Bridgestone a parte - ha l'esperienza per sviluppare un pneumatico simile. (Fonte: Repubblica)