30.1.08

Al via il 6 Nazioni di Rugby




xxolympicwintergames.blogspot.com_Articolo Antonella B.


Il Sei Nazioni è il principale torneo internazionale di rugby dell'Emisfero Settentrionale. Ha una storia ultracentenaria e fortemente elitaria. Non contano soltanto la forza, l'agilità, l'organizzazione delle squadre: la tradizione rugbistica e l'anima ovale di ogni Nazione hanno un peso enorme. Vi partecipano, in ordine di antichità, Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Francia ed Italia.
Si gioca ogni anno nei mesi invernali. Ciascuna squadra disputa contro le altre cinque un match di sola andata, alternando in stagioni consecutive le partite in casa e quelle in trasferta, con il vantaggio di giocare un incontro casalingo in più. La vittoria vale due punti, il pareggio uno e zero la sconfitta. La squadra prima in classifica si aggiudica il Championship Trophy.
Questo, in breve, il Sei Nazioni.
Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Il Torneo iniziò, praticamente, in sordina, cioè in maniera non ufficiale nel lontano 1883.
Dal 1871 e per dodici anni, solo Inghilterra e Scozia vi avevano preso parte giocando degli occasionali incontri amichevoli. Nel 1883 venne istituito il primo Home International Championships a cui presero parte, oltre ad Inghilterra e scozia, anche Irlanda e Galles. Per dieci anni vinsero il trofeo solamente Inghilterra e Scozia, vista la loro tradizione sportiva; ma nel 1893, per la prima volta, il trofeo lo vinse il Galles, mentre l’anno successivo lo vinse l’Irlanda.
Il tutto, senza regole e senza classifica. Erano dei veri “Test Match”, fino a quando qualche giornale non decise di stilare una classifica, seppur ufficiosa.
Nel 1910 viene aggiunta al gruppo anche la Francia, diventando così “Torneo 5 Nazioni”, ma la vittoria spettò all’Inghilterra, che fece anche il suo primo Grande Slam. La competizione venne poi sospesa a causa della Prima Guerra Mondiale e si potè parlare nuovamente del Torneo solo nel 1920.
Dieci anni dopo, la Francia venne esclusa dal Torneo, che tornò alle origini, chiamandosi Home Nation. Riammessa nel 1939, la Francia dovette comunque aspettare a scendere in campo, in quanto la Seconda Guerra Mondiale era in atto ed il Torneo risultava sospeso.
Nel 1947 si riprese il “Torneo 5 Nazioni”, in cui vinsero, a pari merito, Inghilterra e Galles. La Francia dovette attendere il 1954 per aggiudicarsi, a pari merito, il titolo ed il 1959 per la prima vittoria in solitario.
Negli anni 70 il Torneo ebbe il boom di pubblico e fu definito come il torneo predominante delle Federazioni dell’Emisfero Settentrionale. Nel ’73 avvenne un fatto strano: tutte e 5 le Nazioni partecipanti conquistarono il trofeo in quanto tutte portarono a casa due vittorie e due sconfitte, quindi fu data la parità. Questi anni sono ricordati come gli anni d’oro del Galles, perché predominante in tutte le competizioni.
Fino al 1993, non venivano assegnati premi a chi vinceva il 5 Nazioni. Quell’anno venne consegnato il primo trofeo, che, per vittoria, spettò alla Francia. Gli anni successivi spettò a gallesi ed inglesi, mentre solo nel 1998 approdò in Scozia. Nazione che detiene anche l’ultimo trofeo “5Nazioni”, in quanto dal 2000 è stata ammessa anche l’Italia ed è divenuto “Campionato 6 Nazioni”. Italia che esordì il 5 febbraio, contro la Scozia – campione in carica – con una vittoria di 34 a 20
Il campionato, che si svolge ogni anno, è organizzato in modo semplice: ciascuna squadra disputa contro le altre cinque un match di sola andata, giocando un incontro casalingo in più. La vittoria in tutte e cinque le partite fa ottenere il titolo di “Grande Slam”. La squadra appartenente ad una delle Federazioni Britanniche che vince tutti i confronti con le altre tre, realizza la “Triplice Corona”. Alla squadra ultima classificatasi viene attribuito, in modo simbolico, il cd “Cucchiaio di Legno”.
Nell’ambito del Torneo hanno luogo svariate partite, la più antica delle quali si svolge tra Scozia ed Inghilterra fin dal 1879 ed è la “Calcutta Cup”. Dal 1988 viene assegnato anche il “Millennium Trophy” alla squadra vincente nel derby Inghilterra – Irlanda. Dal 2007 è stato istituito anche il “Trofeo Garibaldi” assegnato alla squadra vincitrice tra Italia e Francia.
Fino al 1994, inoltre, le squadre che avevano raggiunto lo stesso punteggio, vincevano ad ex aequo il campionato. Dopo quella data, la parità non venne più presa in considerazione, privilegiando la differenza punti delle squadre.
Quasi in contemporanea si svolge anche il torneo femminile “6 Nazioni”, che ha visto la luce solo nel 2001. Al posto dell’Italia c’era la Spagna, fino al 2007, quando la nostra nazionale ha preso il posto di quella spagnola. Le regole sono le stesse, così come i trofei.
Ecco il calendario del “6 Nazioni 2008” che prenderà il via questo sabato, con l'Italia subito in campo in terra irlandese.

Data Ora Locale Stadio


2 Feb 08 14:00 Irlanda - Italia Crocke Park

2 Feb 08 16:30 Inghilterra - Galles Twickenham

3 Feb 08 15:00 Scozia - Francia Murrayfield

9 Feb 08 14:00 Galles - Scozia Millennium Stadium

9 Feb 08 17:00 Francia - Irlanda Stade de France

10 Feb 08 15:30 Italia - Inghilterra Stadio Flaminio

23 Feb 08 15:00 Galles - Italia Millennium Stadium

23 Feb 08 17:00 Irlanda - Scozia Croke Park

23 Feb 08 21:00 Francia - Inghilterra Stade de France

8 Mar 08 13:15 Irlanda - Galles Croke Park

8 Mar 08 15:15 Scozia - Inghilterra Murrayfield

9 Mar 08 16:00 Francia - Italia Stade de France

15 Mar 08 14:00 Italia - Scozia Stadio Flaminio

15 Mar 08 15:00 Inghilterra - Irlanda Twickenham

15 Mar 08 17:00 Galles - Francia Millennium Stadium


27.1.08

Gigante-sca

xxolympicwintergames.blogspot.com_Articolo La Stampa
Normale nella prima manche dove al pari della Gius tiene troppo nel primo tratto del muro. Dito fratturato, l'attenuante c'è, ma lei sostanzialmente non la vuole. Anzi, la rifugge nella seconda manche dove molla tutto e stacca un tempo record. Divario abissale in poco più di due ore a dimostrazione di una spiccata naturalezza nel fare, con gli sci, ciò che si vuole nel momento che si preferisce. Inarrivabile il tempo della seconda discesa, la Karbon balza in testa alla classifica e ci resta sino alla fine. Riferimento in gigante, ora i successi consecutivi sono ben cinque. Ipotecata la Coppa del Mondo di Specialità, con una Denise così il sogno è a portata di mano.
Denise Karbon trionfa nel gigante di Ofterschwang e fa cinquina. L’azzurra, nona al termine della prima manche, ha compiuto un capolavoro e ha concluso in 2'22''26, precedendo l’austriaca Nicole Hosp di appena 0''08 (2'22''34).Nonostante la frattura al pollice sinistro subita in settimana, la 27enne di Castelrotto è stata capace di centrare in Germania il quinto successo stagionale dopo quelli ottenuti a Soelden, Panorama, Lienz e Spindleruv Mlyn. La Karbon consolida il primato nella classifica di specialità, aumentando il vantaggio sull’austriaca Elisabeth Goergl (2'22''35), terza oggi nella gara disputata sulle nevi tedesche.L’Italia piazza nelle zone altissime della classifica anche Manuela Moelgg (2'22''54), seconda dopo la prima manche e alla fine quinta alle spalle di un’altra austriaca, Kathrin Zettel (2'22''48). Dodicesimo posto per Nicole Gius (2'23''54), 24° per Giulia Gianesini (2'25''23) e 28° per Camilla Alfieri (2'26''14). Denise Karbon è incredula, raggiante. Il trionfo nel gigante di Coppa del Mondo di Ofterschwang ha un sapore dolcissimo e rappresenta un importante passo avanti per la conquista della coppa di specialità. «È meraviglioso - ha dichiarato l’azzurra al sito della Fisi - non riesco a crederci. Nella seconda manche non ho avuto paura, non ho pensato al dolore, ma ho attaccato e sciato come so fare. Non pensavo di riuscire a batterle tutte, ma poi passavano tutte alle spalle ed è stato come vivere una favola». La Coppa del mondo di specialità è praticamente ipotecata e già dalla prossima gara la Karbon potrebbe festeggiare il trionfo. «Era troppo importante per me esserci in questa gara - ha aggiunto - e mi sarei accontentata di non perdere troppi punti dalle mie avversarie per la classifica generale. Ma questa è la mia stagione. Ora voglio rimanere concentrata, il sogno di conquistare la Coppa è sempre più vicino».

25.1.08

Luce sui Giochi

xxolympicwintergames.blogspot.com_Scatti Olimpici
10 febbraio 2006, Stadio Olimpico "Grande Torino". Cerimonia di apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali. In queste luci, in questo spettacolo pirotecnico l'animo scanzonato di Torino 2006. Il claim "Passion Lives Here" può finalmente liberarsi per la città Olimpica. Le luci della ribalta fino a quel momento tenute segretamente in serbo puntano con decisione su Torino e sull'Italia olimpica. Fonte: Archivio Luca, size: high 3,30 Mb.
10 February 2006, Olympic Stadium of "Grande Torino". Ceremony of opening of XX Winter Olympic Games. In these lights, this show pyrotechnician the unconventional mind of Torino 2006. The claim "Passion Lives Here" can finally get rid for the Olympic city. The held lights until that moment secretly head with decision at Torino's Olympic and at Italy. Image: Luca's archive, size: high 3,30 Mb.
10 février 2006, Stade Olympique "Grande Torino". Cérémonie d'Ouverture de XX Giochi Olympiques D'hiver. Dans ces lumières, dans ce spectacle pyrotechnicien l'esprit désinvolte de Torino 2006. Le claim "Passion Lives Here" peut finalement se libérer pour la ville Olympique. Les lumières de renverse jusqu'à cet instant tenues secrètement visent avec décision sur Tourin et sur l'Italie olympique. Image: archive Luca, 3,30 Mb.

21.1.08

Ancora donne, ancora medaglie

xxolympicwintergames.blogspot.com_Agenzia Ansa e La Repubblica
Il più bello spaziare. Dal ghiaccio all'acqua il passo è breve, questione di "stato", questione di temperatura. Distanze che si fanno enormi quando si parla di agonismo, di specialità. Filo invisibile a legare queste due vittorie avvenute quasi in contemporanea. Da una parte la giovane Arianna Fontana; dolcissima, conosciuta in quel di Torino e già medaglia di bronzo a squadre. Dall'altra Alessandra Sensini. Veterana, ex campionessa olimpica e da ieri nuovamente iridata. Che sia sui millimetri di una lama o sui metri di una tavola da wind-surf conta poco, lo sport azzurro viaggia spedito e all'insegna del rosa.
Si sono chiusi con altre tre medaglie azzurre gli europei di pattinaggio su ghiaccio short-track, disputati a Ventspils, in Lettonia. Nella terza ed ultima giornata di gare, Arianna Fontana ha conquistato la medaglia d'oro nella finale dei 3.000 metri, dove con il tempo di 5'43"030 ha preceduto l'ungherese Erika Huszar (5'44"081) e la russa Nina Evteeva (5'44"130), e l'argento nella finale dei 1.000, chiusa al secondo posto in 1'34"840 alle spalle della bulgara Evgenia Radanova (1'32"849) e davanti alla solita Evteeva (1'33"093).
In campo maschile, invece, argento per Nicola Rodigari nella finale dei 3.000 metri, con l'azzurro secondo in 5'03"762 alle spalle del lettone Haralds Silovs (5'03"706) e davanti all'olandese Niels Kerstholt (5'03"931).
Alessandra Sensini non è scaramantica ma alle coincidenze ci crede. La 38enne toscana ha vinto il mondiale di windsurf classe RSX nell'anno olimpico. ''E' la terza volta che mi capita di vincere il titolo mondiale nell'anno dei Giochi, era successo nel 2000 prima di Sydney e nel 2004 prima di Atene...'', ha detto la Sensini. Alle olimpiadi australiane l'azzurra aveva poi vinto la medaglia d'oro, e quattro anni dopo in Grecia era tornata sul podio, per il bronzo olimpico. "Vincere è la cosa più bella per un atleta, e oggi è bellissimo - ha aggiunto - E' stato un campionato difficile perché abbiamo regatato in tutte le condizioni di vento e di onda. Vincere così è importante, ha un significato tecnico notevole, soprattutto a 7 mesi dalle Olimpiadi''.

Scomparso Duilio Loi,signore del ring

xxolympicwintergames.blogspot.com_La Repubblica
Duilio Loi, ex campione del mondo di pugilato, è morto nell'istituto Padre Pio di Tarzo, in provincia di Treviso. La notizia è stata data dalla figlia Bonaria. Loi, da tempo malato di Alzheimer, si è spento questa mattina alle 6.30. Aveva 78 anni. Nel corso della sua brillante carriera, il pugile triestino aveva vinto 115 incontri, pareggiandone otto e perdendone soltanto tre. Negli anni a cavallo tra i 50' e i 60' fu un idolo dei tifosi del ring che lo amavano anche per il tratto umano e gentile. Come pugile era un grande tattico che sopperiva con l'intelligenza e il grande cuore alla potenza relativa. Il 1 settembre del 1960 conquistò il titolo mondiale dei superleggeri battendo il portoricano Carlos Ortiz. Si era ritirato nel 1963 con la cintura di campione del mondo superleggeri ed europeo dei welter. Nel 2005 era stato inserito nella Hall of Fame di Canastota (New York). Negli ultimi anni, era stato presidente della Federazione autonoma sindacato ex pugili. Il primo commosso ricordo di Loi è quello della figlia Bonaria: "Sono stata una bambina fortunata ad essere stata tra le sue braccia", dice in una lettera scritta d'impeto e di cui ha voluto affidare alcuni brani all'agenzia Ansa. "Caro papà, nel giorno più crudele vorrei dirti grazie per quanto mi hai dato ed insegnato", le prime parole indirizzate al pugile scomparso. "Non voglio piangere ma ripensare al bello che ci hai fatto vivere - scrive ancora Bonaria - Il male ha voluto violentare il tuo corpo e la tua volontà, ma tu sei stato e sei rimasto un gladiatore".
"E' stato assistito amorevolmente fino all'ultimo - continua la figlia del pugile - dalla fine dello scorso mese di novembre la sua condizione era peggiorata ma aveva il cuore forte e non riusciva a spegnersi. Devo dire che è morto come ha vissuto, lottando, con una enorme dignità". "Stamani mi ha subito chiamato Nino Benvenuti - scrive Bonaria Loi - che era tanto legato al babbo e poi altri amici pugili, tra cui Giancarlo Garbelli, che è stato tanto carino con noi". "La cosa che mi rende più orgogliosa - conclude - è che la memoria di mio padre non verrà dimenticata, le sue magie sul ring sono ancora nel ricordo di tanti che incontro. Ma quel che mi rende orgogliosa è che tutti quelli che mi parlano di lui mi dicono non tanto quale grande campione sia stato ma 'suo papà è sempre stata una gran brava persona' e questo vale più di qualsiasi cosa per me". Giancarlo Garbelli, pugile famoso per la sua combattività e la sua generosità fuori e dentro il ring, nel '55 incrociò i guantoni con Loi in una memorabile sfida per il titolo di campione d'Europa, perdendo ai punti contro il campione triestino. Oggi ricorda così quella sfida: "Fu una battaglia memorabile, un verdetto contestato, ma Duilio era un grande, un grandissimo, alla fine ci abbracciammo e siamo sempre rimasti amici". "Provo un grande dolore per la sua morte - aggiunge - lui è stato il più grande pugile italiano del dopoguerra, ha dato una svolta al nostro sport, offrendogli visibilità. E in cambio ha avuto la gloria".

18.1.08

Le Corsie Olimpiche

Una delle "Corsie Olimpiche" di Torino. La foto ritrae quella in Corso Unione Sovietica. Durante il periodo dei Giochi, queste corsie erano transitabili solo dalle macchine con il logo "Torino 2006". Servivano a velocizzare il traffico di atleti, accompagnatori e delegazioni da e per i siti di gara. Image: archivio Antonella, 118 kb, medium size.

One of the "Olympic lanes" of Turin. The photography represents that one in Corso Unione Sovietica. During the period of the games, these lanes were travelable only from the cars with the coat of arms of "Turin 2006". They were serving the Olympic traffic of athletes, companions and delegations to velocizzare from and for the competition sites. Image: archive Antonella, 116 kb, medium size.


Un des "Couloirs Olympiques" de Turin. La photo retire celle en Corso Unione Sovietica. Pendant la période des Jeux, ces couloirs étaient seuls praticable des voitures avec le blason de "Turin" 2006. Ils servaient au velocizzare le trafic olympique d'athlètes, accompagnateurs et délégations d'et pour les sites de compétition. Image: archivio Antonella, 116 kb, medium size.

16.1.08

Rocca in crescita, Karbon e Moelgg una garanzia

Fine settimana appena trascorso all'insegna anche dello sci alpino. Di scena il gigante femminile di Maribor e lo slalom speciale maschile di Wengen. Gare "offuscate" da un'altra leggendaria impresa di Re Armin. Intanto in quel di Maribor la Karbon consolida la classifica di specialità e la Moelgg sale in cattedra con un fantastico secondo posto. Per far sì che si possa parlare di nuova valanga azzurra occorre però il contributo degli uomini. Le ragazze sono ormai una garanzia, mentre in campo maschile si procede a corrente alternata. Bene Rocca, decisamente in crescita, soprattutto nella prima manche mentre nella seconda paga il rientro. Stretto sul palo e reattivo. Il Giorgio nazionale ha mollato gli sci e messo il turbo in qualche doppia. Nei due impressionanti muri di Wengen Rocca ha sciato al livello dei primissimi. Bene così, atleta recuperato sotto il profilo psicologico e presto anche sotto il profilo tecnico-fisico. Il barometro dello sci azzurro volge al sereno, con un Rocca così si può sperare in una rinascita completa dello sci alpino italiano.
Entusiasmo alle stelle in casa Italia dopo il terzo doppio podio rosa della stagione. "Ho dato veramente tutto pur su un pendio veramente piatto come questo di Maribor - ha detto Manuela Moelgg -. "Nella seconda sapevo che in testa c'era Denny, la mia compagna di stanza, e la cosa mi ha caricata. Ho commesso qualche piccolo errore ma non l'ho accusato più di tanto e alla fine è arrivato questo bellissimo podio". Sono contentissima così - ha detto Denise Karbon - è un podio che mi va più che bene sia per proseguire la stagione ad altissimo livello sia per la classifica di Coppa. Peccato per l'errore nella prima manche, ma su questa pista così difficile per me, il podio è stato un ottimo risultato. Il pettorale rosso me lo tengo stretto.
Le impressioni degli azzurri dopo lo slalom di Wengen, quinta prova stagionale fra i pali stretti dopo Reiteralm, Bad Kleinchirchheim, Alta Badia e Adelboden. Giorgio Rocca (8°): "Un altro piccolo passo in avanti. Meglio la prima rispetto alla seconda manche, analizzando i parziali ho fatto qualche tratto in mattinata alla pari con Grange. Nella seconda non ho commesso grandi errori ma una serie di piccole imperfezioni che mi hanno fatto perdere centesimi. Sto ritrovando la velocità, si tratta solo di mettere insieme tutti i particolari per ritornare al vertice. Manca più di metà stagione, c'è il tempo per togliermi delle soddisfazioni". Manfred Moelgg (11°): "Poteva essere una buona occasione per superare Raich nella classifica di specialità, ma così non è stato. Purtroppo in questo momento non sento in gara le stesse sensazioni che provo in allenamento, faccio sempre qualche errorino di troppo che mi condiziona. Però ho mantenuto la terza posizione nella classifica di specialità, adesso guardiamo avanti. Settimana prossima c'è Kitzbuehel, l'occasione giusta per tornare con i primissimi". (Fonte: Federazione italiana sport invernali e ghiaccio)

15.1.08

Sogno Olimpico per Pistorius


Tutta colpa di quelle maledette protesi. L'Olimpiade asiatica per Oscar Pistorius è destinata (con tutta probabilità) a rimanere un sogno. La Iaaf ha diniegato la sua partecipazione. Lo staff del velocista sudafricano ha promesso battaglia sino ad ogni corte sportiva competente, ma ormai il tempo stringe e la querelle rischia di trascinarsi sino a Pechino 2008. Vantaggi ben quantificati secondo la IAAF, mentre sembrerebbero più difficili da stimare gli svantaggi. Pistorius accetta la decisione ma tira dritto: "Ai Giochi voglio esserci, gli svantaggi ci sono... e tanti". Si rincorrono le dichiarazioni del mondo sportivo, dal Cio ai vari comitati nazionali. Non ultimo il giudizio di Luca Pancalli, presidente del CIP e precedentemente ai vertici dei Giochi Paralimpici di Torino 2006, che si lascia andare: "Non avrei mai immaginato di apprendere un giorno che un ragazzo senza gambe è avvantaggiato". Pistorius corre verso l'olimpiade cinese, ma il suo cadenzare rischia ora di esulare l'ambito sportivo e di infilarsi nelle lunghe "corsie" della burocrazia sportiva.




E va talmente veloce che si era messo in testa di voler sfidare gli atleti di tutto il mondo sul palcoscenico più importante: le Olimpiadi che si terranno quest'anno in Cina. Lui con le protesi contro chi invece può contare sulle proprie gambe: una sfida affascinante, di cui abbiamo avuto un saggio all'ultimo Golden Gala a Roma, allorquando Pistorius corse una prova dei 400 metri arrivando secondo. Il problema sono proprio le protesi: secondo uno studio della IAAF (la federazione internazionale di atletica leggera), le «cheetas» darebbero al 21enne sudafricano un rilevante vantaggio rispetto agli atleti che non le usano: Pistorius risulta in grado di tenere le stesse velocità degli altri, ma facendo oltre il 30% della fatica in meno. Appellandosi all'articolo 144.2 del suo regolamento («» vietato l'impiego di ogni elemento tecnico che garantisca un vantaggio sugli atleti che non utilizzano lo stesso strumento»), la IAAF ha deciso che Oscar non potrà partecipare alle Olimpiadi. Lui annuncia un ricorso al TAS (Tribunale di Arbitrato Sportivo). La situazione è quantomai spinosa: a rigor di logica, se Pistorius trae effettivamente un vantaggio dall'uso delle protesi, è giusto che non possa competere con gli atleti che non sono nelle sue condizioni, in quanto si contravverrebbe alla regola per cui tutti devono lottare ad armi pari. D'altro canto, la presenza ai Giochi del sudafricano avrebbe rappresentato un segnale e un incoraggiamento senza pari per chi soffre di simili problemi. Ma si poteva chiudere un occhio andando a scapito della regolarità delle gare? Resta l'amarezza di Pistorius e anche quella di Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano, che così ha commentato: «Il procrastinarsi della decisione ci aveva dato qualche speranza, la delusione è grande: non avrei mai immaginato di svegliarmi un giorno ed apprendere che un ragazzo senza gambe è avvantaggiato». C'è grande amarezza anche da parte di Peet Van Zyl, l'agente di Pistorius: «Sentiamo di dover ricorrere contro questa decisione, tocca a noi dimostrare che non trae alcun vantaggio dalle sue protesi». Inoltre la sentenza della Iaaf, che ha escluso l'atleta sudafricano biamputato alle gambe, è basata su valutazioni non corrette, secondo Daniele Bonacini, ingegnere e amministratore unico di «Roadrunnerfoot», società specializzata nella progettazione e realizzazione di piedi in carbonio in Italia e nel Terzo mondo. Solidarietà dal pilota Zanardi: «Sono perplesso e dispiaciuto. La Iaaf ha negato a Pistorius il diritto di dimostrare di essere un possibile campione alla Carl Lewis». Appuntamento alla prossima puntata, per ora Pistorius non potrà fare le Olimpiadi. (fonte: Il Tempo sport)

13.1.08

Zöeggeler è proprio d'oro!

La pista di Cesana Pariol porta bene ad Armin Zöeggeler. Iniziando dalla Coppa del mondo conquistata nel 2005, passando per l’oro Olimpico di Torino 2006, alla vittoria in una gara di Coppa conquistata poco tempo fa, fino alla vittoria odierna che l’ha riconfermato come re di Cesana, conquistando il secondo titolo Europeo.
L’uomo d’oro, l’azzurro altoatesino di Foiana, entra così nella leggenda per l’ennesima volta: 18 medaglie d’oro tra mondiali europei e campionati italiani.
Già nella prima manche il re aveva fatto la differenza: con 116 centesimi sull’austriaco Pfister. Nella seconda manche, inoltre, è stato l’unico che è riuscito a tener testa al russo Demtschenko: questo, quarto alla fine della prima sessione di gara, aveva fatto registrare il miglior tempo di giornata. Zöeggeler, nei primi metri della seconda gara, ha avuto qualche problema: la spinta lo portava tutto a destra. Il tempo: al primo intermedio, lo segnava al 16° posto (2”542 contro i 2”480 del primo in gara, il tedesco Eichhorn); al secondo intermedio, l’azzurro risultava aver guadagnato pista ed essere addirittura in testa; nella parte bassa della pista dell’Olympic Park la sorpresa: quarta vittoria su 4 a Cesana, titolo Europeo guadagnato ed anche miglior tempo in gara (52”097).
Questa vittoria rappresenta solo l’antipasto più gustoso già consumato, in attesa di una eventuale doppietta, che Zöeggeler spera di poter portare a casa ad Oberhof, dove si disputeranno i Mondiali tra neanche due settimane: Mondiale che, all’azzurro, è sfuggito di mano solo per 7 centesimi lo scorso anno.
Gli altri due slittinisti azzurri impegnati, Huber e Schwienbacher, hanno chiuso all’ottavo e al quattordicesimo posto.
Per quanto riguarda lo slittino rosa, impegnato sabato nel singolo femminile, Sandra Gasparini e Sarah Podorieszach si sono piazzate, rispettivamente, al dodicesimo ed al tredicesimo posto, alle spalle della tedesca Geisenberger.La medaglia di Zöeggeler, però, non è stata l’unica della giornata. Nella staffetta a squadre, disputata sempre sulla pista di Cesana Pariol, gli azzurri Plankensteiner e Haselrieder si sono aggiudicati il bronzo negli europei di categoria.

11.1.08

Ponte Vittorio Emanuele I

Ponte Vittorio Emanuele I, novembre 2005, formazione volontari "Noi 2006". I colori di un freddo autunno si mischiano al calore tiepido del Po. Si sprigiona nel mezzo la passione di Torino 2006. Drappi e bandiere animano la città e iniziano a vestirla a festa. La capitale delle Alpi si prepara all'Evento che sarà. Image: archivio Luca, 873 kb, medium size.
The Vittorio Emanuele I Bridge, November 2005, volunteer formation "Noi 2006". The colors of a cold autums mix with the lukewarm heat of Po River. The passion of Torino 2006 is given off in the means. Drapes and flag animate the town and start getting dressed to party. The capital of the Alps prepares to the event witch will be. Image: archive Luca, 873 kb, medium size.

Les Pont Vittorio Emanuele I, novembre 2005, formation volontaire "Noi 2006". Les coulors d'un automne frois se mêlent à la chaud tièpide du Po. Il se dégage, dans le demi, la passion de Torino 2006. Draps et drapeaux animent la ville et ils commence à l'habiller à la fête. La capitale des Alpes se prépare à l'événement qui sera. Image: archivio Luca, 873 kb, medium size.

10.1.08

Ecco la nuova Ferrari: F2008

A Fiorano, nei giorni scorsi, è stata presentata la 54a Ferrari che prenderà parte al Campionato del Mondo di Formula 1, al via, a Melbourne, il prossimo 16 marzo.
Tolto il telo la nuova monoposto di Maranello è apparsa subito con una nuova aerodinamica: muso a “pesce martello”, “pinne” lungo tutta la carrozzeria, volante in technicolor – luci, lucette, display centrale multifunzione. La nuova F2008, leggermente più corta nel passo della sorella maggiore, la F2007, ha dato l’impressione di essere già pronta per riconfermarsi ai vertici
: il nuovo direttore tecnico della scuderia, Aldo Costa, non usa mezzi termini a riguardo ed afferma che la nuova sfida è pronta. Anch’essa si è adattata al nuovo regolamento Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile) che, in sintesi, prevede meno elettronica e più sicurezza.
Ecco, appunto, la prima novità. Come prevede il regolamento, è stato introdotto il nuovo sistema elettrico, che sarà uguale per ogni monoposto: il cd SECU (Standard Electronic Control Unit) che risulta costituito da una centralina unica e da un software che sarà concluso e meglio reso noto a ridosso dell’inizio delle gare. L’introduzione di questo sistema ha portato all’eliminazione di diversi aiuti nella guida (ad esempio il controllo del motore in frenata ed il sistema di partenza assistito elettronicamente); ed ha apportato modifiche anche al cambio, in quanto, nonostante sia ancora un sistema a cambio veloce, lo si è dovuto adattare al software SECU e, quindi, velocizzarlo ulteriormente.
L’altra novità riguarda la sicurezza: sono state inserite nelle monoposto delle protezioni laterali, più alte rispetto alle precedenti, soprattutto nella zona del casco del pilota, in modo da attutire qualsiasi tipo di colpo o contraccolpo in un’eventuale uscita di pista o incidente. Conseguenza di queste modifiche, in primis, è stato l’aumento del peso della vettura. Le superfici aerodinamiche, inoltre, sono state tutte riviste, ma la configurazione che verrà impiegata a Melbourne, in occasione della prima gara, sarà totalmente diversa dall’attuale. È stato infatti programmato un intenso piano di sviluppo complessivo che si snoderà per tutta la stagione del Mondiale, con la conseguenza che la monoposto di Maranello verrà sviluppata, soprattutto a livello sicurezza, di gara in gara.
Sono state migliorate anche le sospensioni, onde evitare di soffrire in alcune piste, come è accaduto lo scorso anno. Il cambio, che subirà, quindi, un lavoro extra, è stato curato nei minimi particolari, modificandone le dimensioni. Per quanto riguarda il motore, invece, non è stato modificato nello sviluppo, ma nella nuova monoposto girerà un propulsore modificato per quanto attiene trombette, air box, iniettori e lubrificazione. Infine, per quanto riguarda la scocca, questa risulta ancor più scavata sotto le gambe del pilota e pance e cofano motore risultano ulteriormente rastremati. Attorno alla nuova aerodinamica, il sistema sospensivo è stato rivisto e si è sviluppato con essa. Distribuzione del peso e passo sono stati adeguati a quanto voluto dal nuovo regolamento, accogliendone la sfida, e usando, come base, l’esperienza acquisita nel corso dei GP della scorsa stagione, in riferimento al comportamento dei pneumatici Bridgestone.
Il neo direttore generale della gestione sportiva del Cavallino, Stefano Domenicali, afferma che la nuova F2008 è pronta per conquistare entrambi i titoli (mondiale e costruttori); nella conferenza stampa ha anche aggiunto: “Sappiamo che ci attende una stagione difficile ma il nostro gruppo è unito e continuerà a lavorare per raggiungere gli obbiettivi preposti”.
Ecco descritta la nuova F2008…”bugiarda”! Si, avete letto bene, “bugiarda” perché non sarà proprio quella che debutterà il 16 marzo: i tecnici della rossa di Maranello non hanno voluto mostrare il loro nuovo gioiellino agli avversari! Ora, dopo le prove effettuate da Raikkonen a Fiorano (miglior tempo sulla pista lunga 1.00.897), si aspettano i test che verranno effettuati a Jerez dalla prossima settimana per comprendere quale sia la vera arma letale che la Ferrari schiererà in questa stagione.
Forse, se fosse ancora vivo, Enzo Ferrari dovrebbe cambiare la frase che gli piaceva ripetere ad ogni presentazione: “Monoposto brutta, monoposto vincente”… voi che ne pensate???

5.1.08

Poker servito

La classe e la valenza dello sci italiano sono in questa ragazza. Denise Karbon, sguardo dolce e pulito. Linee sontuose, spesso impossibili, da regalare agli occhi di appassionati e addetti ai lavori. Quarta vittoria consecutiva, pensieri che corrono al passato ma che per scaramanzia non pronunciamo. Il nostro spazio più che uno spazio olimpico si sta specializzando (con gioia) nelle sue imprese. La ragazza di Castelrotto è sempre più leader della classifica di specialità e... con questi numeri è lecito sognare. "Go Denny go!"
Sulle Montagne giganti la più grande è sempre Denise Karbon. Quarto successo di fila, ancora una volta il miglior tempo della prima e della seconda manche. Anche a Spindleruv Mlyn l’azzurra di Castelrotto è stata la migliore, come a Solden, Panorama e Lienz. Nel gigante di oggi la Karbon ha sfruttato il tracciato stretto della prima manche, su una pista non difficile ma comunque selettiva. Leggera come sempre, tanto perfetta da non sembrare veloce. Invece il cronometro le dà sempre ragione: 10/100 di vantaggio sulla Poutiainen nella prima manche. "Non si poteva sbagliare, perché non c’era più tempo di recuperare" è il commento di Denise, che festeggia il quarto successo di Coppa in carriera ed è sempre più in testa alla classifica del gigante. E nella seconda è maturato un altro successo: la Karbon ha perso nella parte più facile del tracciato disegnato dal tecnico azzurro Stefano Costazza. Poi nell’ultima parte ha rifilato 39/100 alla finlandese Poutiainen e 59/100 alla Goergl. Nelle dieci anche Nicole Gius (6ª) e Manuela Moelgg (9ª). "Denise è la più forte, è nel suo momento migliore - ha detto sul traguardo la Moelgg -. La sua sicurezza aumenta di gara in gara". E’ ancora festa italiana: le azzurre hanno accolto Denise con l’urlo: "Go, Denny go", l’inno del suo fan club di Castelrotto. (fonte: Gazzetta dello Sport)

4.1.08

Torino 2006: Benvenuti

Image: Il benvenuto da parte di Autostrade per l'Italia a quanti si recano nella città Olimpica, e nelle sue valli, per assistere alle competizioni. L'arrivo di Antonella nella capitale delle Alpi. Scorcio dell'Autostrada A22 Torino - Bardonecchia, con, alle spalle, le imponenti cime innevate. Fonte: archivio Antonella, dimensione immagine: 746 kb, medium size.
Image: The Welcome by "Autostrade per l'Italia" to how many go to the Olympic Town, and his valleys, to be present at the competitions. Antonella's arrive in the Capitale of the Alps. Shorten of the Motorway A22 Torino - Bardonecchia with, to the shoulders the innevate Alps. Povenance: Antonella's file, picture: 746 kb, medium size.
Image: Le Bienvenue de la part de "Autostrade per l'Italia" a combien arrive dans la Ville Olympique, et dans ses vallées, pour assister aux compétitions. L'arrivée de Antonella dans la Capitale des Alpes. Vue de l'Autoroute A22 Torino - Bardonecchia avec, aux épaules, les Alpes enneigés. Source: archives de Antonella, dimension image: 746 kb, medium size.

3.1.08

Valanga... rosa

Lo sci azzurro va, poca lamina, leggero grattare, stretto con rispetto sui pali del passato, quelli degli indimenticabili successi di Compangnoni, Kostner, Magoni e Panzanini. Risveglio lento ma orgoglioso, quasi dall'oltreTomba,nel tentativo di emulare i fenomeni della Valfurva e di Bologna. Dimenticati i budget risicatissimi e i pochi soldi della federazione per tecnici e materiali, la nazionale italiana torna a forgiare talenti. Accanto alle garanzie e a promesse in parte incompiute, spuntano giovani interessanti. Poi loro, a rievocare una valanga azzurra tutta rosa, le donne. Sigilli a ripetizione all'insegna di una tradizione da sempre favorevole ai nostri colori. Si scivola, si scivola, poca lamina e punte verso valle a mollare questi sci dagli onori e dagli oneri del passato.
Prima Denise Karbon poi Chiara Costazza. Nell'austriaca Lienz la lingua ufficiale, quella dei vincenti, e' l'italiano. E' ancora "valanga rosa" nelle nevi di Lienz, ma se alle imprese della Karbon eravamo abituati (quello di ieri era il terzo successo in Coppa del Mondo), in pochi si aspettavano il trionfo di Chiara Costazza al primo brindisi in Coppa, e felice come non mai al suo arrivo. Non e' tutto perche' la Costazza ha vinto "fuori casa", ha preceduto la beniamina di casa, Nicole Hosp, che era convinta di avere il successo in tasca e che non si aspettava la seconda manche della Costazza.
Quella dell'azzurra e' stata una prova superba, ha realizzato il miglior tempo sia nella prima (57"96) che nella seconda manche (1'54"97 il complessivo), dimostrandosi una spanna superiore a tutta la concorrenza. Precisa sugli sci, la ventitreenne poliziotta di Pozza di Fassa ha aggredito la pista tirolese con una grinta incredibile, pronta a mettersi alle spalle l'occasione perduta nella supercombinata di St. Anton di settimana scorsa, quando un errore fra i pali stretti le impedi' di arrivare nelle primissime posizioni. L'impresa e' ingigantita dal fatto che Chiara ha ammutolito il numeroso pubblico austriaco che tifava per Nicole Hosp, arrivata invece seconda sul traguardo con un distacco netto, 68 centesimi. Completa il podio un'altra grande dello sci mondiale, Tanja Poutiainen, terza a 86 centesimi.
La Costazza da' cosi' seguito al terzo posto di inizio stagione raccolto a Reiteralm, testimone del salto di qualita' realizzato dalla trentina, ormai tra le grandi della specialita'. L'Italia non vinceva uno slalom femminile da oltre undici anni, quando Lara Magoni si impose fra i pali stretti di Vail nel marzo del 1997. Con l'affermazione nello slalom di Lienz, inoltre, la Costazza entra nel ristretto novero di 14 italiane capaci di vincere nella Coppa del mondo femminile, la settima a vincere fra i pali stretti dopo Compagnoni, Quario, Giordani, Zini, Lara Magoni e Paola Magoni. La graduatoria complessiva vede in testa Deborah Compagnoni con 16 successi davanti a Isolde Kostner con 15. Per il resto buono il bilancio anche del resto della squadra azzurra. Denise Karbon ha portato a termine un'altra prova convincente con un bell'undicesimo posto, mentre Manuela Moelgg e' finita diciannovesima e Nicole Gius ventiquattresima. Fuori invece nella prima manche Irene Curtoni e Annalisa Ceresa, mentre non si e' qualificata Giulia Candiago.