26.6.08

Via Donandoni, c'è Lippi

Torino 2006_Gazzetta dello Sport
Il presidente Giancarlo Abete ha scelto, dopo il "cataclisma" per mano delle furie rosse l'avventura azzurra di Roberto Donadoni è parsa notevolmente in forse. Successione annunciata più volte, le sirene del terremoto interno alla guida tecnica si sono velocizzate e concretizzate dopo il rigore di Fabregas. Come una causa scatenante e giustificativa. Dopo mesi di voci, quindi, si concretizza l'ombra di Marcello Lippi. La FIGC risolve il contratto con Roberto Donadoni. Va via un grande uomo di alto profilo morale, dal punto di vista tecnico probabilmente troppo giovane e al momento non all'altezza per una panchina come quella azzurra che, per giunta, viene da una sbornia mondiale. Prima uscita di Lippi contro la Francia nel prossimo agosto.
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Se ne va in punta di piedi, senza sbattere la porta. Roberto Donadoni lascia il palazzo della Figc, dopo che il presidente Abete gli ha comunicato che il suo contratto con la Nazionale "è esaurito" , ma non si sfoga. "Dispiace che un calcio di rigore abbia determinato questa situazione - è il primo commento dell'ormai ex c.t. -. In questi due anni la mia Italia ha fatto anche qualcosa di positivo, un'ultima partita non può cancellarlo". "E' stata un'esperienza stupenda che rifarei domattina senza cambiare nulla - prosegue Donadoni -. Sono soddisfatto di quello che hanno fatto i giocatori. Hanno dato il massimo. Ringrazio Abete, Guido Rossi, tutto il mio staff. Non mi sono mai sentito solo perché attorno a me avevo, i giocatori, lo staff e tanta gente". Sui dettagli del divorzio l'uomo che ha guidato l'Italia fino ai quarti di Euro 2008 spiega: "Non c'è alcun riconoscimento economico e non lo voglio. Non è una questione di soldi. Possono far comodo a tutti, ma non è mai stato un mio problema". Poi il retroscena: "Il giorno delle convocazioni, quando il presidente mi annunciò la possibilitá del risarcimento, io dissi che non c'era bisogno". Durante tutta la sua gestione, lunga 23 partite che hanno visto avvicendarsi in maglia azzurra 59 giocatori, Donadoni ha sempre dovuto convivere col fantasma di Marcello Lippi. "Se ne parla da due anni - ricorda Donadoni -. Ognuno ha il suo modo di proporsi alla gente, non sono io a dover insegnare agli altri come comportarsi. Al presidente Abete non ho chiesto se c'è stato un incontro con Lippi. Ognuno è libero di fare quel che vuole, io non discuto i comportamenti degli altri. Non voglio cadere in mancanza di eleganza".
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Marcello Lippi è il nuovo c.t. della Nazionale. Il tecnico di Viareggio torna sulla panchina dell'Italia, che aveva guidato alla vittoria nel Mondiale di Germania 2006. L'ex mister della Juventus, che aveva lasciato l'Italia per le polemiche legate a calciopoli, sarà presentato martedì 1 luglio in una conferenza stampa a Roma: l'obiettivo sarà il Mondiale 2010 in Sud Africa. Tra il 2004 e il 2006, Lippi aveva guidato l'Italia per 29 partite, ottenendo 17 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte.
La Federazione non ha reso nota la durata del contratto di Lippi, ma sarà quasi certamente un biennale. Con obiettivo, ovviamente, i Mondiali del 2010. I dettagli saranno stabiliti prima della conferenza di presentazione di martedì.
"Sono molto, molto, molto felice. E sono molto motivato. Alla prossima settimana". Così il neo c.t. ha commentato la sua nomina, dando l'appuntamento al vernissage di presentazione.


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2 commenti:

Sar@ ha detto...

Povero Donadoni...Avrà anche sbagliato qualcosa, però diciamocelo: Lippi ha avuto anche una gran fortuna, perchè il rigore procurato da Grosso a tempo scaduto con l'australia è un esempio lampante di fortuna. Contro l'australia! Non contro la spagna.
In più penso che Donadoni sia andato in punta di piedi perchè è civile, troppo civile per quel mondo. L'hanno mandato via malamente, sono stati molto maleducati e scorretti, praticamente hanno annunciato Lippi prima che lui facesse il suo discorso, prima che finissero gli europei.
E poi l'Italia di Bearzot dopo aver vinto i mondiali dell'82 non si qualificò neanche agli europei, e questo significa che il biennio dopo la vittoria più grande è il più difficile da gestire...
Insomma, io sono pro-Donadoni, certo le formazioni a volte erano un pò "lacunose", ma mi dà fastidio che neanche i dirigenti abbiano memoria della fortuna e degli altri fattori (come ad esempio il capitano nonchè futuro pallone d'oro, Cannavaro, in campo) in grado di portare l'italia sul tetto del mondo.

Luca Tittoni ha detto...

Si Sara,c'è una cosa che condivido veramente in pieno: Donadoni forse è troppo civile per quel mondo. Temo che tu abbia ragione. Ciao, Luca