27.8.08

"Oggi mio nonno sarebbe felice della sua Torino"

Torino 2006_Scatti Olimpici & La Stampa di Torino
Cerimonia di apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali dell'era moderna. Stadio Olimpico Grande Torino, figura di uomini a simulare un salto dal trampolino di Pragelato. Segmento cerimonia per riprese aeree. Immagine archivio Luca, size high 3,57 MB.
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Fino a qualche tempo fa, quando dicevo all’estero
che ero di Torino, mi guardavano con aria perplessa. Non sapevano dove fosse Torino. Ora la conoscono, e ci conoscono, tutti. Mi sembra che le Olimpiadi abbiano regalato ai torinesi una sensazione nuova. L'opportunità di sentirsi al centro del mondo. E' bello, persino per delle persone discrete e in fondo schive come noi.Per troppo tempo chi è vissuto a Torino ha avuto il sospetto, qualcuno dice il complesso, di stare in un angolo. Appartato. Quasi invisibile. Ma non è più così e i Giochi Invernali sono la testimonianza di un cambiamento e magari anche la fine di un alibi. Torino «è» viva e vitale. Questa metropoli misteriosa, sotterranea e nascosta è venuta finalmente fuori, felice di incontrare il mondo, preoccupata ma anche smaniosa di fare bella figura. Mi immagino quanto sarebbe contento oggi mio nonno, nel vedere la nostra città invasa da luci e colori, e attraversata da tanti stranieri sotto lo sguardo orgoglioso dei torinesi, capaci di esprimere con sobrietà la propria contentezza. In queste ore tutto il suo interesse sarebbe rapito dai tedofori illustri. Vorrebbe sapere chi corre con la fiaccola, come è vestito, perché lo fa, e soprattutto se ce la fa... Sarebbe rimasto stupito dall'incredibile partecipazione degli abitanti, che hanno seguito il percorso della fiaccola olimpica con un entusiasmo di cui essi stessi, forse, non si ritenevano capaci.Mi piace ricordare che non siamo in festa per un pretesto finto o retorico. Le Olimpiadi esprimono valori forti. Uno su tutti: la competizione armonica. Le varie nazioni sono qui per sfidarsi, nel rispetto di regole condivise. Una lezione sempre attuale, ma ancora di più oggi, in un mondo globale dove si lotta tutti contro tutti e le regole, quando ci sono, vengono spesso disattese.L'Evento è qui, ora. E la città che le Olimpiadi illuminano e proiettano in tutto il mondo non è una località secondaria e beneficiata da improvvisa fortuna mediatica, ma la culla del Risorgimento, dell'industria e della cultura italiana. Ricordarci la sua grandezza non è un peccato di orgoglio, ma lo stimolo a essere sempre degni della sua storia.

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