13.8.08

Chapeau Federica

Beijing 2008_Gazzetta dello Sport
XXIX Olimpiade in tempo reale:
Federica Pellegrini ha spezzato il tabù. Ha vinto la prima medaglia d’oro della storia del nuoto femminile azzurro. Lo ha fatto con il record del mondo al termine di una gara straordinaria, risolta all’ultima bracciata. L’azzurra ha segnato 1’54"92, migliorando nettamente il primato che aveva ottenuto nelle semifinali, 1’55"45. La gara è stata bellissima. Federica Pellegrini era in corsia 3 con la slovena Sara Isakovic in corsia 4. E’ partita subito forte, mentre la rivale ha avuto un avvio tranquillo. Alla prima virata 27"27 per Federica, seconda, 27"95 per Sara, settima. Nella seconda vasca l’azzurra ha conquistato la testa, mentre, al suo fianco, Sara restava in attesa. A metà gara Federica era prima in 55"92, Sara quarta in 56"86: due metri vitali dividevano le due rivali. Ma nella terza vasca Sara è incominciata ad avanzare. Lenta, ma inesorabile. Davanti a lei Federica resisteva in modo stupendo. A tre quarti di gara virava prima e sola in 1’25"57 contro 1’26"03. Solo un metro ora separava le due rivali. L’ultima vasca era un’agonia. Un attacco al cuore. Eppure era di una bellezza strepitosa. Sara Isakovic sferrava il suo attacco al centro della vasca. Il pubblico si esaltava perché anche la cinesina Pang, in rimonta, entrava nel vivo della lotta. Federica soffriva, ma non cedeva. Guardava la rivale che si avvicinava. La controllava in modo scientifico. Calibrava lo sforzo per l’ultima bracciata. Mentre Sara si avventava, Federica allungava la mano sinistra con perfetta scelta di tempo. E toccava prima, finalmente. Sara Isakovic era battuta per 15 centesimi di secondo. Trenta centimetri insomma. Le prime tre scendevano sotto il primato del mondo. E’ stata una gara fantastica. La più veloce e serrata della storia. L’ha vinta Federica Pellegrini in 1’54"82, seconda Sara Isakovic in 1’54"97, terza la cinese Pang in 1’55"05. La stella americana Katie Hoff, 1’55"78, è rimasta giù dal podio. Ecco le quattro vasche di Federica: 27"27, 28"65, 29"65, 29"25 (mentre Sara Isakovic ha chiuso in 28"94). Anche i favolosi cestisti della nazionale americana l’hanno applaudita con entusiasmo. Kobe Bryant, Lebron James, Chris Paul, ... e anche Carmelo Anthony, che è nato a Baltimora come Michael Phelps e lo frequentava da ragazzino, erano venuti per un’altra gara, ma sono rimasti incantati dalla Pellegrini E hanno fatto bene. Federica ha pianto dopo la vittoria. Lacrime di gioia. Diamanti che rotolovano scigliendosi nella vasca che scintillava intorno a lei. Ha inseguito quest’oro per quattro anni. Anche ad Atene era la più forte, ma, tradita dall’emozione, si era fatta battere dalla romena Potec. Ora ha colto il premio che meritava. Il suo volto esprimeva felicità. Sul podio era bella. Una gioia elegante. Sussurrava l’Inno di Mameli. Poi, a metà dell’inno, si è messa a scandire la musica col battito delle mani e tutto il pubblico l’ha seguita. Un momento bellissimo. Federica è stata premiata da Cornel Marculescu, direttore generale della Fina, e da Ottavio Cinquanta, membro del CIO. Ha fatto il giro d’onore raccogliendo applausi. Elegante e fiera. Ha spezzato un tabù, come aveva fatto Novella Calligaris a Monaco ’72, cogliendo le prime medaglie olimpiche del nuoto femminile azzurro. Ma Federica ha vinto. Ha conquistato l’oro, che per un secolo era stato stregato da un sortilegio. Federica Pellegrini gongolava dopo la sua splendida vittoria nei 200 stile libero. C’era felicità intorno a lei. Si è abbracciata con Alberto Castagnetti, il ct che l’ha guidata in questa scommessa vittoriosa. Sono fiorite lacrime di gioia, che hanno impreziosito l’abbraccio. Castagnetti, con sense of humour, ha subito cercato di sdrammatizzare, dicendole: "Guarda che io di medaglie d’oro ne ho già vinte due". L’allusione era alle due vittorie nella rana di Fioravanti a Sydney 2000. Federica ha subìto l’assedio dei media. "Predominava la rabbia dopo il fallimento nei 400 e l’ho trasformata in oro", ha sintetizzato così il prodigio della sua metamorfosi. "Non era una problema facile sul piano psicologico. Ma siamo riusciti a risolverlo". "Era un problema di tattica di gara. Abbiamo deciso di fare la gara di testa, come la primatista del mondo deve fare". Ha confidato di aver gareggiato con due costumi: "Sotto avevo l’Adidas d’allenamento, sopra quello da gara. L’ho fatto per evitare sorprese". L’allusione era alle rotture che si sono verificate spesso in questi giorni. A chi dedica questa medaglia d’oro? Federica ha risposto tranquilla: "A me stessa, ad Alberto che mi ha guidato e a tutti quelli che mi sono stati vicini". Che regalo si farà? "Un mese e mezzo di vacanza al mare. Il posto non lo dico, perché voglio che resti un segreto". Forse in Sicilia? "Potrebbe essere". Federica appariva stordita. I flash dei fotografi lampeggiavano intorno a lei. Era investita da una pioggia di domande. Dopo il brivido della vittoria, si è subito misurata con il peso della gloria. "Superlativa. Federica ha vinto col record del mondo. E’ stata la più forte in una gara di qualità altissima. Ha nuotato splendidamente ed è pure bella", ha detto Novella Calligaris, la prima donna italiana a fare la storia del nuoto. Anche la rivale di Federica Pellegrini, Sara Isakovic, era raggiante: "Ho conquistato la prima medaglia olimpica nel nuoto della storia del mio paese. Ho cononato un sogno. Ho nuotato in un tempo che non mi sarei mai sognato, nemmeno nel più fantastico dei miei sogni".

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