2.9.08

Italia Mondiale

Passion_Still_Lives_Here_Article Gazzetta dello Sport
È la prima volta che sulla maglia di una Nazionale di calcio compare un logo a significare un risultato raggiunto: su quelle indossate dagli azzurri di Lippi ci sarà un ricordo particolare. Uno scudetto che identificherà i campioni del mondo in carica: la coppa del mondo su uno sfondo bianco, con sotto la scritta Fifa world champions 2006. "Non era mai successo, da qui si vede la considerazione che la Fifa ha dell'Italia" dice subito Abete, presidente della Figc. Poi ecco Joseph Blatter, numero uno della Fifa: "I campioni meritano un riconoscimento speciale. L'Italia è la prima a ottenerlo, lo scudetto sarà sulle maglie azzurre almeno fino al 2010. I giocatori guardandolo avranno un ulteriore stimolo". Poi scatta l'applauso, chiamato dallo stesso Blatter. Che farà altri complimenti all'Italia, evitando però di replicare alla proposta di Petrucci (presidente del Coni): "In campo vadano sei giocatori nazionali e cinque stranieri, per non togliere spazio ai nostri". La famosa regola del '6+5': "So che è un principio duro da portare avanti, ma gioverebbe a tutte le nazionali del nostro paese". Alla cerimonia di presentazione del logo partecipano anche la squadra e lo staff tecnico. E il capitano Cannavaro trova il tempo per una rivincita: "L'esperienza in Germania ha cambiato la vita a tutti noi. Abbiamo creduto in un sogno e lo abbiamo realizzato. Abbiamo alzato una coppa fantastica. Ma ora abbiamo anche un'altra opportunità, quella di zittire tutti: per questo motivo invito il presidente Blatter a consegnarmi la coppa, ora può farlo". Così il presidente della Fifa (che a Berlino lasciò il posto a Johansson) si alza e porge la coppa del Mondo (che stava dietro ai due) al capitano azzurro: "Non è mai troppo tardi per far bene" sorride Blatter. Il capo della Fifa affronta anche un altro paio di questioni. Primo, la violenza nel calcio in Italia: "La violenza è nella società che poi si prende il calcio. Ci vuole un'educazione sociale nel paese, il calcio è vittima". E poi sulle presunte partite truccate del mondiale tedesco (inchiesta portata avanti dal canadese Declan Hill): "Non è assolutamente così, chiunque in una competizione del genere punta al traguardo finale, senza aggiustamenti".

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