7.9.08

Nuvole d'argento

Torino 2006_Luca Tittoni & Corriere della Sera
Tutto in tre giri, come se gli altri quarantaquattro non esistessero neppure. Si torna a Spa, sali e scendi tra le Ardenne dove la luce (come la pioggia) va e viene filtrata tra i fitti rami degli alberi. Circuito lontano dai suoi storici quattordici chilometri, ora ne annovera "soltanto" sette, ma è lungi dai percorsi kartisti voluti dalla truppa Ecclestone qua e là per il globo. Giostra belga che distingue purosangue da ronzini del volante, un po' come il Mortirolo per il ciclismo. Qui, uno dei più bei sorpassi della storia recente, e non solo, della Formula 1, quello di Mika Hakkinen ai danni di Re Schumy, con Ricardo Zonta a fare da "safety car" tra due proiettili di ben altro pianeta. Acqua rigorosamente liscia quella belga, indigesta a brasiliani e finnici, figuriamoci alle rosse della via Emilia. Vince Lewis Hamilton sebbene la vittoria sia ancora al vaglio dei commissari di Charlie Whiting. Delirio meteo dopo un eterno mulinare di giri combattuti sui centesimi e sui decimi di secondo. Kimi parte bene e in appena un giro e mezzo salta senza troppi complimenti il compagno di squadra Massa. Il campione del mondo è in palla e poco dopo attacca con successo l'inglesino della McLaren. Scompare subito Heikki Kovalainen, bene in qualifica, che scatta male in griglia ed è costretto ad inseguire per tutto il resto della gara. Felipe imbarca maggior carburante e si stacca lentamente dai due di testa, mentre Raikkonen sembra tornara l'uomo di ghiaccio da tutti cercato, inanellando giri netti che fiaccano però la resistenza di Hamilton soltanto nella parte centrale della corsa. Le frecce d'argento sembrano averne di più, ma le Ferrari ci sono e combattono. Doppio pit stop per entrambi, con Massa che dopo i due rifornimenti paga uno svantaggio al limite dei dieci secondi che non lo mette in condizione di lottare per la vittoria nelle ultime tornate. Domenicali fissa i monitor insieme a Baldisseri, a Woking fan già la danza della pioggia, mentre in Ferrari l'acqua non è per nulla gradita. Previsioni meteo quanto mai azzeccate sin da metà gara, e infatti a soli tre giri dalla conclusione, tra le Ardenne cala la notte e scende il diluvio. Sbaglia per primo Hamilton subito dopo la linea del traguardo, Kimi però non ne approfitta. Il pilota di Dennis mette nuovamente nel suo mirino la rossa numero uno e riparte all'attacco. Lewis tenta un sorpasso deciso al "Bus Stop", Kimi resiste all'interno, l'inglesino salta la chicane e si rimette in coda alla Ferrari sebbene con una migliore trazione grazie al salto di curva. I due transitano sul traguardo appaiati, Raikkonen difende l'interno, ma Hamilton trova un pertugio e si infila, i due si toccano ma la McLaren scappa via per il Reidillon. Là dove anni orsono Schumacher umiliò Damon Hill con le rain (Schumacher era con le slick), Hamilton sbaglia, Kimi lo supera nuovamente ma poi cede e va fuoripista. Il pilota di Dennis rallenta vistosamente cerca di tenere la macchina in strada, Raikkonen si mostra poco finnico e molto latino, perde il lume della ragione e nel disperato tentativo di riagguantare subito Hamilton finisce in testacoda urtando il muro a bordo pista. Massa è lontano, Hamilton gestisce e vince davanti al brasiliano. Stagione in salita per la Ferrari che dopo uno spumeggiante avvio di campionato non riesce a mettere nessuno dei suoi piloti in vetta alla classifica iridata. Pesano come macigni i frangenti di sfortuna: per l'appunto Spa e Hungaroring su tutti; e di strategia dubbia: oggi forse con le rain si sarebbe potuto vincere. Le rosse non hanno più lo smalto che le contraddistingueva per la superiorità netta di inizio stagione, i punti accumulati non bastano. Ora non c'è quasi più nulla da gestire, occorre solo recuperare. Domenicali sa che il titolo mondiale negli ultimi dieci anni è stato vinto dal pilota che ha vinto il primo gran premio stagionale. Altro avversario, non solo la sfortuna, ma anche la tendenza.
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Maledetta pioggia. Il diluvio che si scatena sul circuito di Spa a pochi giri dalla fine decide la gara e regala la vittoria a Lewis Hamilton (anche se al momento il successo appare sub iudice). Il pilota della McLaren, che era stato superato da Kimi Raikkonen nei primi giri, recupera il distacco e dopo un duello serrato - con errori da una parte e dall'altra - approfitta dell'uscita di pista del finlandese, che è costretto al ritiro dopo aver condotto in testa quasi tutta la gara. Ma la bagarre finale tra i due (con Hamilton che taglia la chicane, si lascia passare da Raikkonen come prevede il regolamento ma lo supera immediatamente dopo) finisce sotto inchiesta: si attendono decisioni ufficiali. Al secondo posto, dietro Hamilton, si piazza l'altra Rossa di Felipe Massa, mai apparso però in grado di lottare per il successo. Terzo il tedesco della Bmw Sauber, Nick Heidfeld. Una gara, quella di Spa, che ha regalato emozioni soprattutto nei primi e negli ultimi giri. Scattato dalla quarta posizione, Raikkonen aveva scalzato immediatamente al via il connazionale Heikki Kovalainen (McLaren-Mercedes) e subito dopo aveva infilato anche Massa, partito invece dalla seconda posizione. Al secondo giro Hamilton è andato in testacoda, Raikkonen si è riavvicinato e poco dopo lo ha sorpassato in rettilineo. Situazione rimasta congelata per tutto il resto della corsa, anche dopo i due pit-stop. Almeno fino al palpitante e "bagnato" finale. Dopo le prime gocce di pioggia, Raikkonen ha perso il comando a vantaggio di Hamilton (nella contestata manovra). L'inglese è poi andato in testa coda, ma il ferrarista si è schiantato subito dopo contro un muretto e così il pilota della McLaren si è avviato verso la vittoria. «Raikkonen andava benissimo - ha raccontato Hamilton a fine gara - io potevo solo fare del mio meglio, poi ho visto arrivare le nuvole a 5-6 giri dalla fine e mi sono detto che ce la potevo fare a raggiungerlo. Dopo è successo quello che è successo...». «Kimi dopo il secondo pit stop era lontano - spiega il pilota della McLaren -, non sapevo come fare, ho solo spinto, pensavo che lo avrei raggiunto piano piano, poi ci sono stati tutti quei problemi, il traffico, e dopo lui ha avuto il testa-coda, è successo tutto all'improvviso, io speravo che piovesse, poì è successo, sapevo che era lì che si giocava il tutto». Hamilton racconta anche le fasi delicate dei sorpassi e dei contro-sorpassi con Raikkonen negli ultimi giri: «Ci siamo quasi scontrati, a un certo punto sono finito sull'erba, da lì in poi le cose sono andate meglio. In un'altra occasione lui mi ha spinto fuori, io ero un po' in vantaggio dopo la curva 1, ma sono finito fuori, ero riuscito a spingerlo sull'interno ma lui mi ha quasi toccato». «Io avevo iniziato bene la gara - aggiunge -, ero abbastanza fiducioso, la difficoltà era data dal fatto che alcune parti della pista erano bagnate e altre no. Poi ce l'ho fatta ad andare avanti, non ho fatto nessun grande errore».MASSA - «Onestamente alla fine ero più lento rispetto agli altri - ha ammesso Massa - non ho voluto rischiare, visto quello che è successo a Kimi. Le condizioni erano difficili, e 8 punti sono sempre 8 punti. All'inizio pensavo che il circuito fosse più bagnato. Andavo più piano, quello è stato il mio principale errore - ha aggiunto il pilota brasiliano -. Per me era difficile prendere i primi due, erano più veloci. Ho cercato di gestire il passo, poi mi sono trovato al secondo posto e a me va bene». Ma è il team manager della Ferrari a scagliarsi contro Hamilton. «La pioggia ha contribuito - ha dichiarato ai microfoni della Rai al termine della corsa Luca Baldisserri - ma tutte le mosse che ha fatto il ragazzino prima non ci sono piaciute». Per Ron Dennis, al contrario, «Hamilton ha agito secondo il regolamento».

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