5.4.09

Ferrari, non ci siamo


_Il Gp di Malesia è stato interrotto definitivamente dopo 33 giri su 56 complessivi a causa della pioggia monsonica. Un vero e proprio diluvio che ha costretto l'organizzazione prima a far entrare la safety car e poi a far sospendere la competizione. Al momento dell'interruzione in testa c'era Button (Brawn Gp) seguito da Heidfeld (Bmw), Glock (Toyota), Trulli (Toyota), Barrichello (Brawn Gp). Massa (Ferrari) era solo nono. Non essendo stati compiuti i tre quarti di gara, la classifica finale non può assegnare la totalità dei punti previsti, ma solo la metà. Il primo prende solo 5 punti, il secondo, 4, il terzo tre e così via. Questa la classifica finale: primo Jenson Button, secondo Heidfeld (Bmw), terzo Glock (Toyota), quarto Trulli (Toyota). Il brasiliano Rubens Barrichello (Brawn GP) è quinto davanti all'inglese Lewis Hamilton, sesto su McLaren-Mercedes. Settimo il tedesco Nico Rosberg (Williams) e ottavo l'australiano Mark Webber (Red Bull). In 2 gare, il Mondiale 2009 ha già offerto il peggio del repertorio: regolamenti ambigui, ricorsi pendenti, piloti che mentono ai commissari. La stagione si arricchisce di un'altra perla, la gara a metà.
Non mancano, anche questa volta, le polemiche, soprattutto sulla decisione di far disputare il Gp di Malesia cominciando a correre alle 17 locali, quando si sa che in questa stagione verso sera i temporali sono frequenti. Sulla conclusione ridicola della gara infatti è pesata la decisione di Bernie Ecclestone di programmare l’inizio del Gran Premio per le ore 17 locali, per avere un più ampio pubblico televisivo in Europa, imponendo per le ore 19 il limite della chiusura della competizione, visto che dopo le condizioni di visibilità non avrebbero comunque permesso di andare avanti. I 32 giri completati confermano le nuove gerarchie: nel 2009 comandano Brawn GP e Toyota. Al via c'è gloria anche per la Williams di Rosberg, che azzecca una partenza da sogno e dalla seconda fila balza al comando. Il tedesco guida un trio che comprende la Toyota di Trulli e la Brawn Gp di Button. Il gap tra i primi e gli inseguitori si dilata in pochi giri. Rosberg è in grado di tenere un ritmo infernale e dopo 10 giri ha 3'' di margine sui diretti inseguitori. Gli altri team si litigano le briciole: la Ferrari di Raikkonen, dopo 20 minuti di corsa, è quinto a 26'' dal leader e a 10'' dalla Brawn GP di Barrichello, quarto in beata solitudine. La rossa di Massa, invece, è dodicesima. Tutti scrutano il cielo in attesa della pioggia annunciata. La Ferrari gioca d'azzardo quando cadono le prime gocce: dopo il primo pit-stop, al 18° giro, Raikkonen torna in pista con gomme da bagnato. L'asfalto, però, rimane sostanzialmente asciutto per altre 3 tornate: l'ennesino errore strategico del Cavallino costa caro al finlandese che perde secondi e posizioni mentre davanti a tutti Button inanella passaggi record e si prende il primo posto.
Quando l'acqua diventa protagonista nel 22° giro, nel tardo pomeriggio malese, comincia un'altra gara. Piove in alcuni punti del tracciato e la Toyota di Glock, con gomme intermedie, riemerge dalla retrovie e si porta nelle zone nobili della classifica. Il 30° dei 56 giri coincide con l'inizio del diluvio: mentre l'oscuritá avanza, la safety car non basta per garantire la sicurezza in un muro d'acqua. Spunta la bandiera rossa che interrompe la corsa nella 32esima tornata. Le monoposto si allineano sulla griglia di partenza, in attesa di un segnale positivo dal cielo. In pista, però, non si vede quasi nulla. Molti piloti lasciano le monoposto, altri rimangono pazientemente nell'abitacolo. Dopo quasi un'ora di break, arriva la bandiera a scacchi virtuale. Vince Button, la Ferrari si lecca le ferite: Massa lascia la pista sconsolato, Raikkonen si è già cambiato da un pezzo e mangia un gelato ai box. Primi commenti da parte della Ferrari: Felipe Massa ha approvato la decisione dei commissari di non far ripartire il Gp della Malesia. «È stata una gara molto strana - dice il brasiliano della Ferrari - non si vedeva da molto tempo. Per la sicurezza dei piloti è giusto così perchè questa è la cosa più importante». La Ferrari deve «cambiare mentalità» per riuscire a rialzarsi dal momento nero. Non si nasconde il direttore sportivo del Cavallino, Stefano Domenicali, dopo il Gran Premio di Malaysia. «Siamo molto delusi perché anche oggi lasciamo il circuito a mani vuote. Col senno di poi - ha detto in una nota Domenicali - è chiaro che abbiamo preso delle decisioni sbagliate, soprattutto nel caso di Kimi in occasione della sua prima sosta: le informazioni a disposizione in quel momento davano il temporale in arrivo in pochissimo tempo mentre, invece, ci sono voluti alcuni minuti in più prima che la pioggia arrivasse. Felipe è stato molto sfortunato: ancora una quarantina di secondi e sarebbe potuto rimanere in pista con le gomme da bagnato estremo e avrebbe potuto guadagnare un buon piazzamento». La Ferrari è ancora a zero punti dopo due gare. «E` chiaro che dobbiamo uscire in fretta da questa situazione senza farci prendere dal panico ma assumendoci, ognuno di noi, le nostre responsabilità: dobbiamo guardarci dentro - ha sottolineato ancora Domenicali - e reagire sin da subito. Dobbiamo cambiare mentalità e renderci conto che siamo in una condizione diversa rispetto al passato e che quindi dobbiamo affrontarla con un approccio diverso, in pista e a Maranello». Intanto rischia ancora tantissimo la McLaren per la vicenda legata al comportamento di Lewis Hamilton, e di altri suoi membri, durante e dopo il GP d'Australia di domenica scorsa a Melbourne. Secondo indiscrezioni che circolano a Sepang, dove è in corso il fine settimana del GP della Malesia, la Fia avrebbe intenzione di punire ancora il team di Woking e potrebbe farlo addirittura con una penalizzazione di 20 punti nella classifica dei Costruttori. La Federazione internazionale sta riesaminando tutte le prove per decidere se rivolgersi addirittura al Consiglio Mondiale. Dopo la gara australiana Hamilton e il pilota della Toyota Jarno Trulli erano stati ascoltati dai commissari di gara, che avevano inflitto 25 secondi di penalità al pilota abruzzese, per sorpasso in regime di bandiere gialle, finendo al 12esimo posto. Hamilton invece era risalito dal quarto al terzo posto. Ma a Sepang, ascoltate le conversazioni via radio tra Hamilton e la McLaren durante la gara, i giudici hanno riscontrato una infrazione all'articolo 151 del codice sportivo: comportamento antisportivo da parte della McLaren e del suo pilota, per aver detto nella prima audizione che non c'era stato alcun ordine di far passare Trulli (il team manager David Ryan aveva confermato questa versione), cosa che invece è risultata evidente dalle registrazioni radio. Hamilton è stato quindi squalificato dall'ordine d'arrivo del GP e Trulli è tornato terzo. Hamilton si è poi scusato, mentre Ryan è stato sospeso. »E noi riconosciamo gli sforzi di Lewis- ha detto un portavoce della Fia- Da quello che sembra è stato portato in una posizione insostenibile. Aspettiamo con ansia i rapporti dell'osservatore della Fia e dei commissari prima di prendere in considerazione la possibilità di aprire una ulteriore inchiesta, più approfondita, sulla condotta del team. Non possiamo escludere che la vicenda sarà sottoposta al Consiglio Mondiale».(fonte: Corriere della Sera)

Nessun commento: