19.7.09

Tutti in acqua, Roma caput mundi

_Lo Stadio dei Marmi è pieno già mezz’ora prima della Cerimonia d’apertura: le emozioni non possono farsi aspettare. Applausi al presidente Napolitano, ricevuto dal numero uno del Coni Petrucci, dal segretario generale Pagnozzi e dal presidente del comitato organizzatore Gianni Malagò. In tribuna anche il presidente della Camera Fini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta e il sottosegretario con delega allo Sport Rocco Crimi e il sindaco Alemanno. L’onore di aprire la cerimonia, trasmessa anche da due maxischermi da 900 metri quadrati, dopo il conto alla rovescia, spetta a Claudio Baglioni, che ha composto l’inno della rassegna iridata, "Un solo mondo": per il cantautore romano è una piacevole seconda volta, giacché aveva già creato le note e le parole ("Acqua nell’acqua") per l’edizione del 1994. La sua doppia esibizione emoziona, ma è l’apparizione di Federica Pellegrini, elegantissima e raggiante, fasciata da uno splendido vestito scuro di Armani, a mettere i brividi. Accompagnata dall’esecuzione della "Casta Diva" di Bellini, l’olimpionica consegna il tricolore al drappello di militari che lo porteranno al presidente Napolitano. a bellezza e la grazia non abbandonano lo Stadio ed anzi si sublimano quando Alessia Marcuzzi, splendida sirena in abito lungo color argento che mostra maliziosamente spalle e schiena, emerge dalla piscina immaginaria dei Marmi quale simbolo di vita acquatica. Ammaliante anche Caterina Murino, diva del cinema ma soprattutto testimonial dell’Amref, l’onlus che si occupa di portare acqua, ricchezza e speranza all’Africa. Subito dopo, i tocchi deliziosi e ricercati di Giovanni Allevi sugli avori del pianoforte, tre composizioni di cui due create per l’occasione, offrono uno spettacolo di leggerezza e talento. Il tema dell’acqua ovviamente domina: danzatori, ballerine sospese a mezz’aria, fanciulle aggraziate danno il soffio dell’esistenza ai "quadri" che rappresentano appunto l’elemento cardine del Mondiale ìromano. Unico momento non altezza di una serata eccitante, la sfilata delle nazioni: a causa delle tante assenze, in particolare di moltissimi nuotatori che si trovano ancora in ritiro lontano dalla città, tanti paesi portano un solo rappresentante (la Spagna addirittura nessuno) e così lo show è tutto italiano. Il nostro portabandiera Massimiliano Rosolino gigioneggia da consumato attore, le divise da sera di Armani aggiungono un tocco chic, le atlete azzurre, truccate e sorridenti, sono un inno alla gioia di vivere. Si divertono, si agitano, offrono le bandierine tricolori al pubblico. In fondo, a chiudere la fila, altera e affascinante, Alessia Filippi, cui gli spettatori chiedono un surplus di pose per le fotografie di rito. Il saluto di Malagò, di Barelli, presidente Fin, di Larfaoui, presidente Fina, sono il preludio alla dichiarazione ufficiale di apertura dei Mondiali, riservata al presidente della Repubblica Napolitano, le cui poche parole sono scandite da un’ovazione. Tra cascate colorate e fuochi d’artificio, Roma comincia la sua avventura. Buon Mondiale.

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