7.8.09

Il defender già vola

Credo un po' controcorrente che il Defender si stia preparando a cedere lo scettro, anzi, la "brocca".
"Alinghi 5", certo, se dovesse confermare l'ottima progettualità dei cantieri svizzeri - come l'ultima nata "Sui 100" - sarà ostico da battere. Per il momento però resta l'indubbio vantaggio del team di Larry Ellison e cioè un mezzo già varato da tempo e meglio conosciuto. Una volta in acqua si vedrà davvero il trionfo della tecnica con chi avrà lavorato meglio a virare sulla prua dell'altro. Il mezzo ma anche l'equipaggio, questo Oracle lo sa benissimo. Intanto "Alinghi 5" si cimenta in un volo/trasporto spettacolare oltre le Alpi facendo "storcere" il naso all'insù a tifosi svizzeri ed italiani. Tutti ad ammirare l'ultimo nato in casa Bertarelli con chi già scommette che il catamarano designato a difendere i colori della Société Nautique de Genève sarà puntuale al successo come un orologio svizzero. Consiglio di guardare i video, spettacolari.
Alle 14.24 Alinghi si bagna per la prima volta in Mediterraneo, dopo un viaggio durato oltre 5 ore dal lago di Ginevra. Il maxi catamarano ha raggiunto così già montato quel mare aperto su cui è “obbligato” a navigare per difendere la Coppa America, come prevede l’antico regolamento (conosciuto come Deed of Gift). Un viaggio tranquillo – considerate le difficoltà del trasporto stesso, i 4 elicotteri coinvolti, fra cui uno, il Mi26T, attualmente il più grande del mondo per il trasporto – se non fosse stato per un problema burocratico che ha “rallentato” la corsa di Alinghi. Un permesso mancante dalla Capitaneria di Porto ha fermato il convoglio (che dopo il confine italiano si è arricchito di un altro mezzo, quello della Avionord che ha fatto da apripista per seguire la rotta prestabilita) a Biella dove era già prevista una sosta per il rifornimento. Appianata la questione, il convoglio è ripartito alla volta del mare aperto. Visto il divieto di sorvolare città, autostrade e altri insediamenti umani, Alinghi 5 è arrivato sul mare Ligure prima di raggiungere Genova, dove è appunto ammarato, con l’acqua che si increspava in maniera impressionante, sotto l’effetto delle 8 pale del bi turbina russo. Nei 158 anni di storia della Coppa America, non si era mai stato a qualcosa di simile, anche se nelle ultime edizioni ci eravamo “abituati” a maxitrasporti con i giganteschi aerei Antonov. Ma all’epoca si aveva a che fare con barche monoscafo, lunghe sì (27 metri circa), ma molto più strette (3.5 metri allora, contro i 25.5 della barca di Bertarelli). Impressionante anche la misura dell’albero, 52 metri, che è arrivato in Italia (sempre dal lago di Ginevra) con un altro elicottero, più piccolo. Dopo le “tensioni” per il trasbordo sopra le Alpi (molto spettacolare il passaggio del Gran San Bernardo, oltre 2400 metri, con alcune inquadrature spettacolari con il Monte Bianco come sottofondo) adesso Alinghi si prepara a un mese di soggiorno italiano e tre settimane di allenamento in queste acque prima di imbarcarsi ancora. Ma questa volta il super tecnologico catamarano non volerà più: per arrivare negli Emirati Arabi Uniti (nel piccolo regno di Ras al-Khaimah) dove si confronterà con il trimarano di Bmw Oracle, in tre sfide, a cominciare dall’8 febbraio 2010, verrà depositato in Oriente da una nave da carico. L’emozione del “volo” d’ora in poi cercherà di provarla solo sull’acqua… (Fonte: Gazzetta dello Sport)

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