24.2.10

La staffetta è pronta a riconfermare il podio


Aggrappati alla tradizione. La storia è dalla parte degli azzurri, ma la storia conta poco: quando si prende la strada delle nevi contano il talento (e quello non manca), le energie residue (chissà se ne sono rimaste) e la convinzione. La staffetta italiana, che non scende dal podio olimpico addirittura dal '92, è una delle ultime cartucce da sparare nei boschi di Whistler. Di Centa, Piller Cottrer, Checchi e Zorzi sono chiamati ad aggiustare la mira e impallinare quella medaglia che renderebbe meno drammatici, sportivamente parlando, gli ultimi giorni canadesi. Il bottino azzurro, finora, è molto deludente: sulle nevi e sui ghiacci, l'Italia (19/ma nel medagliere!) è più vicina al Kazakistan che alla Svizzera, alla Germania o al Canada. La missione della 4x10 (gara in programma mercoledì alle 11:15 ora locale; le 20:15 italiane) è centrare quel podio che finora, nello sci di fondo, è riuscito soltanto a Piller Cottrer (argento nella 15 km tl).

LA CONCORRENZA - Eppure, nonostante la tradizione, la staffetta è tutt'altro che una medaglia sicura. E non solo perché sta andando quasi tutti storto, agli azzurri olimpici. La verità è che stavolta la nostra squadra non parte con i favori del pronostico. I dubbi della vigilia (Checchi malandato ma arruolato, Zorzi che all'ultimo momento ha superato la concorrenza di Thomas Moriggl) in un certo senso ne sono la conferma. «Scegliere è stato difficile - ammette il ct, Silvio Fauner - aspettavo che si allenasse Checchi, per vedere la sua condizione. Il secondo sarà Di Centa, che può recuperare l'eventuale svantaggio, e poi Pietro, che è capace di fare la differenza. A chiudere Zorzi: ha l'esperienza giusta in caso di volata». Speranze reali? «Questa è una staffetta vincente - insiste Fauner - ma abbiamo quattro anni in più e la concorrenza è aumentata. La Svezia è superiore, poi in sei o sette ce la giochiamo». Per non tradire la storia. (corriere.it)

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