9.6.08

Dov'è l'Italia?

Torino 2006_Article Luca Tittoni & Corriere.it
T'aspetti l'azzurro brioso che ha lasciato Berlino e irrompe l'arancione, colore e "vessillo" dell'Olanda pallonara (e non solo). Dimentichiamoci Germania 2006, scordiamoci di essere Campioni del Mondo e costruiamo questo Europeo: per qualità, per giocatori, per risultati, per storia. Perchè finita una competizione, tutto in un modo o nell'altro si resetta. Si chiudono i libri di storia dopo aver apposto le firme; rimarranno lì, per ricordi dolci e legami coi posteri cui tramandare orgoglio e passione. In questo campionato europeo si parte da zero, ora più che mai. Olanda prima nel Gruppo C, Francia e Romania (entrambe piuttosto abuliche) insieme ad un punto. L' Italia ultima, senza punti, priva di reti segnate e con spaventose lacune difensive (tre reti subite in una partita contro un goal preso nell'intero mondiale). Tanto entusiamo, sugli spalti e non, manca Cannavaro, ce ne accorgeremo? Temo di si. E pensare che gli azzurri partono anche bene, primi otto minuti gestiti con manovre veloci e qualche cambio di ritmo. Esperienza, calma... penso: "si comincia bene". Poi iniziano gli "assalti" oranje, normale attacco di una squadra avversaria che, però, con questa difesa azzurra diventano veri e propri assalti all'arma bianca. Dietro infatti si balla e... molto. Donadoni schiera Barzagli e Materazzi come inedita coppia centrale, inedita soprattutto nei risultati. Ma a mancare è anche il centrocampo. Ambrosini interdisce a tratti, Gattuso non è al top. Ad ogni affondo o verticalizzazione degli uomini di Van Basten uno, due, spesso tre giocatori liberi. I nostri centrali sono quasi sempre in ritardo e lasciano sistematicamente quattro metri all'uomo che devono marcare o chiudere. Da annullare il primo goal di Ruud V.N. - con un arbitro non impeccabile per tutta la partita - mentre gli altri due sono bravura olandese e sfortuna azzurra. In avanti per i campioni del mondo Luca Toni, che, isolato, lotta come un leone affiancato da un Di Natale che dopo qualche schermaglia iniziale si spegne col trascorrere dei minuti. Tuttavia i due non si cercano quasi mai, anzi, spesso, si pestano addirittura i piedi. Nella ripresa il commissario tecnico cambia fisionomia alla squadra inserendo Grosso, Del Piero e Cassano. L'Italia si rialza, ma forse è troppo tardi, ci prova in modo arruffone e disordinato, spesso è sfortunata ed esalta le doti di un Van Der Saar che dopo Mosca è passato da portiere mediocre a fenomeno.
Sbilanciati in attacco e con un centrocampo che tolto Pirlo fatica a costruire (forse De Rossi avrebbe garantito una maggior costruzione) arriva la terza rete olandese, toh, in un contropiede drammaticamente all'italiana. Ridimensionati bruscamente, scesi dall'Eldorado all'Inferno prima ancora di essere legittimati a farlo. Donadoni deve cambiare molto ed in fretta altrimenti potremmo svegliarci troppo tardi. I ragazzi poi, devono necessariamente ritrovarsi. Spagna e Portogallo restano le favorite, l'Olanda vista stasera fa paradossalmente poca storia, ma è una validissima outsider. I limiti difensivi dell'Italia sono troppo grandi. Crederci ragazzi, crederci, per cancellare ora e subito questa domanda: "dov'è l'Italia?"


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento il tuo post rinviando i lettori del tuo blog al mio ultimo post su marcoamabili.blogspot.com. Dov'è l'Italia? Domanda lecita, risposta difficilmente rintracciabile... come l'Italia

Passion Still Lives Here ha detto...

Ciao Marco. Sei punti (i tuoi) verissimi, inconfutabili con cui ci dovremo confrontare in queste rimanenti due partire. La difesa messa con quei due centrali è assurda. Ogni affondo di una (per me) mediocre squadra come l'Olanda sono un coltello nel burro. Sul secondo goal a chiudere era addirittura Di Natale. Poi larghi, erano troppo larghi e lasciavano sempre tre quattro metri all'avversario. Questo per me l'accento principale su tanti errori e di tutti. Speriamo bene, perchè hai ragione te... siamo condannati a soffrire. Dopo queste tre sberle sono tutto orange e, francamente, spero di non diventare bleu! Grazie per il tuo commento, un saluto. Luca