18.6.08

Ineffabile Domenech e grazie Olanda

Torino 2006_Article Gazzetta dello Sport & Quotidiano Nazionale
Ineffabile Domenech: il c.t. francese a caldo, dopo la sconfitta con l'Italia, aveva dirottato l'attenzione dei media sulla sua estemporanea proposta di matrimonio. Poi, forse sentendo puzza di bruciato circa il suo futuro sulla panchina dei Bleus, è passato al contrattacco e se l'è presa con l'arbitro slovacco Michel: "L'errore - l'approccio del selezionatore transalpino - è stato quello di concedere all'Italia il rigore che ha causato anche l'espulsione" . E non si parla di errore della difesa francese: "Una serata catastrofica in cui abbiamo perso un attaccante dopo 10 minuti e c'è stato un rigore assegnato in maniera sconsiderata dall'arbitro. Non c'era stata un vera aggressione, è stato chiaramente come consegnare la partita agli italiani. Non possiamo che essere delusi". Sfogata la vena polemica, Domenech torna a guardare avanti: "Questa squadra ha comunque un futuro, essere arrivati in finale al Mondiale non significa dovere arrivare per forza in finale all'Europeo. Quello che conta è preparare una squadra per il Mondiale che deve arrivare. Io sono orgoglioso di essere c.t di questa nazionale. Non so cosa vorrà fare la Federcalcio francese, dovete chiederlo al presidente Escalettes". Il numero uno della federazione francese per ora ha preso tempo in attesa del consiglio federale del 3 luglio: "Nella vita ci sono dei contratti e un uomo responsabile è tenuto a rispettarli. Domenech per ora è il nostro selezionatore e ha la missione di guidare la squadra al Mondiale del 2010. Deciderò il da farsi insieme al consiglio federale, conscio che non si governi in funzione dell'opinione pubblica".
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L'Olanda non fa la stupida nella serata di Berna. Il biscotto per l'Italia non c'è più se lo sono mangiato insieme Klaas Jan Huntelaar e Robin van Persie. Questi due venticinquenni, che si passano tra loro appena sei giorni (il primo è nato il 12 agosto, il secondo il 6), sono i protagonisti della vittoria orange sulla Romania e di quella personale di van Basten che, sotto gli occhi del presidente dell'Uefa Platini, mette a tacere tutti coloro che avevano scommesso (metaforicamente e non) su una facile vittoria della squadra di Piturca contro un avversario ammorbidito dalla qualificazione assicurata. Il 77% degli scommettitori europei dovranno strappare la bolletta e prendere atto della serietà degli orange, che volano ai quarti con un percorso netto nel girone C: tre vittorie su tre partite. E poi tre gol all'Italia, quattro alla Francia e due (con una squadra ampiamente rivista) alla Romania, che va fuori meritatamente. Nel momento della verità, della partita da vincere a tutti i costi per continuare a sognare la squadra di Piturca è mancata clamorosamente. Sempre arroccata alla ricerca di un contropiede che non è arrivato mai e di un Mutu lontano parente di quello solitamente ammirato in Italia, non si è sbloccata nemmeno quando al 25' del primo tempo, in rigorosa contemporaneità con la sfida di Zurigo, è giunta la notizia del vantaggio dell'Italia che la estrometteva virtualmente da Austria e Svizzera.
La realtà virtuale è diventata realtà e basta nella ripresa, con i gol della punta dell'Ajax e di quella dell'Arsenal che hanno cancellato l'ipotesi biscotto cui forse i romeni avevano cominciato a fare la bocca dopo il tanto parlare dei giorni scorsi. Si era parlato pure di un'Olanda largamente rimaneggiata e, in questo caso, van Basten non ha deluso le attese. Aveva detto: "Ne cambiero' molti". Ne ha cambiati nove. Boulahrouz ed Engelaar sono gli unici superstiti delle imprese con Italia e Francia, che hanno consentito all'Olanda di qualificarsi ai quarti. La Romania invece è pressoché la stessa che ha pareggiato con le prime due al mondo.
Piturca si affida al terzo modulo diverso in tre partite, stavolta tocca al 4-4-2 con Nicolita esterno destro del centrocampo. Il giocatore della Steaua Bucarest e' l'unica novita' (rispetto alla gara con l'Italia) "voluta" dal ct romeno, costretto a sostituire lo squalificato Goian e l'infortunato Radoi con Ghionea e Cocis.
L'atteggiamento dei romeni è quello già visto in questo Europeo, tutti dietro e contropiede puntando su Mutu. L'attaccante della Fiorentina, unico vero spauracchio di un'Olanda insolitamente macchinosa, si accende con tiro fuori misura al 30', quattro minuti prima che van Persie sbagliasse di testa da ottima posizione. Problemi di mira anche per Huntelaar, che al 33' conclude alto da breve distanza.

L'oscar dello spreco però va a Robben, incredibilmente fuori il suo tocco a tu per tu con Lobont. La legge calcistica "gol sbagliato gol subito" sembra trovare applicazione al 44' ma Codrea, lasciato solo da Engelaar, grazia gli orange spedendo la palla in curva. E' troppo libero anche Mutu quando, dopo 17'' della ripresa, tenta di sorprendere Stekelenburg che pero' si fa trovare pronto. Come il collega Lobont, protagonista di un grande salvataggio su un numero di van Persie (5'). Ma l'ex portiere della Fiorentina non può fare niente quattro minuti più tardi sul piattone di Huntelaar liberato da un velo di Engelaar cui abbocca Contra. Boulahrouz e van Persie vanno vicini al bis che si concretizza, dopo un'occasione divorata da Mutu al 38', al 42' quando ancora van Persie anticipa Contra e scarica sotto l'incrocio.
E' il punto sulla partita, discorso chiuso. Quello del biscotto ai danni dell'Italia invece non si è mai aperto e adesso van Basten puo' vantare un favore da chiedere all'amico Donadoni. Chissà se chiederà di riscuotere il credito in un'eventuale semifinale...


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