
"La mia vittoria nel Mondiale di Stoccarda non ha trovato tutto lo spazio sui media che adesso sta invece trovando una notizia come questa". Non avendo le giuste conoscenze per entrare nel merito della questione doping, lasciavo un commento sul blog di Marta qualche giorno orsono riferendomi soltanto ed esclusivamente a questo fatto. Sotto questo punto di vista concordo in pieno con quanto sostiene l'atleta castellana. Azzurri che spesso forgiano imprese e passano, semi ignorati dai media e con poco risalto. Poi però, al primo intoppo di qualsivoglia natura diventano famosi più delle loro imprese. Su di loro una luce spessa e accecante quanto l'occhio di bue in una prima alla Scala. Una constatazione ormai ovvia, inflazionata che però non deve mai farci smettere di riflettere circa la mediocrità della nostra informazione. In bocca al lupo Marta.
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Maglietta a maniche corte, occhiali da sole, jeans e scarpe bianche. Abbigliamento casual per un appuntamento che potrebbe risultare decisivo per il suo futuro in sella a una bicicletta. La ciclista Marta Bastianelli, dopo essere stata trovata positiva a un controllo antidoping dell'Uci (l'Unione ciclistica internazionale) lo scorso 5 luglio ai Campionati europei Under 23, è stata oggi ascoltata per poco più di un'ora dalla Procura antidoping del Coni. Al termine dell'audizione col procuratore Ettore Torri, e con il suo vice Franco Cosenza, l'atleta di 21 anni, nata a Velletri, ha cercato di spiegare la sua situazione: "Penso di avere fatto chiarezza sui punti principali. Ora sta alla Procura continuare le indagini e trovare la verità. Abbiamo dato loro il farmaco per effettuare la perizia e mi aspetto che la questione venga risolta nel più breve tempo possibile, per poter disputare il Mondiale o le altre gare di fine stagione". Per la Bastianelli, persa ormai l'opportunità di partecipare ai Giochi di Pechino, la possibilità di difendere il titolo conquistato a Stoccarda potrebbe essere uno stimolo in più per tornare subito a pedalare. "Ho eseguito tutti i punti che un'atleta internazionale del mio livello deve seguire - ha proseguito la giovane atleta, che vive da sempre a Lariano - La procura adesso sa tutto quello che ho fatto, ma io non ho alcuna leggerezza da dovermi rimproverare. Mi ero accertata che quel farmaco non facesse parte delle sostanze proibite. Adesso aspettiamo la perizia che ci dirà qualcosa di più. Il mio errore? Sarebbe stato meglio andare a Pechino con i due chili che volevo buttare giù, visto che ora mi pesano meno del travaglio che sto vivendo in questi giorni". A lasciare a terra la campionessa del mondo in carica di ciclismo è stata una sostanza utilizzata in prodotti per le diete - la flenfluramina - un anoressizzante che però è considerata dopante, quindi vietata. "Penso di essere diventata dottoressa in una settimana - ha confessato la Bastianelli - Mi sono informata su tutto ciò che potevo. Se si è trattato di una leggerezza della farmacista? Forse. Adesso sono stata sospesa, ma spero che la squalifica si limiti a qualcosa che mi faccia ricordare questo episodio solo come un piccolo errore". La ciclista, nonostante l'amarezza del momento, trova poi le parole per levarsi alcuni sassolini dalle scarpe: "Mi ha fatto male vedere che tanta gente ha parlato senza conoscere come stanno veramente i fatti. Sicuramente la verità potrà zittire tutte queste persone". "E poi - ha proseguito - non è stato bello vedere legato il mio nome a quello di Riccò, non l'ho trovato giusto. La mia vittoria nel Mondiale di Stoccarda non ha trovato tutto lo spazio sui media che adesso sta invece trovando una notizia come questa. Ho capito, quindi, che al ciclismo giova di più una situazione del genere invece di una vittoria. Infine, mi ha infastidito l'ironia fatta sul mio fisico: peso e altezza sono cose personali e quello che penso sul mio corpo non deve interessare a stampa o federazione". L'avvocato Giuseppe Napoleone ha accompagnato la Bastianelli davanti alla Procura antidoping del Coni e al termine del'audizione della sua assistita si è limitato a spiegare che "per noi è fondamentale la perizia del farmaco. Non vi è nulla di proibito, ma bisogna capire come mai si trovasse in esso una sostanza illecita, la flenfluramina. Auspichiamo che nel giro di un mese la vicenda si possa chiarire, al pari della posizione del farmacista. Faremo il possibile affinché Marta possa difendere il titolo Mondiale a Varese nel mese di settembre".
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