5.8.08

Vincere più degli Usa è l'ossessione cinese

Pechino 2008_La Stampa di Torino
Cina Vs Stati Uniti, la sfida di Pechino, la «mission» di una nazione. L'Impero di Mezzo ha già sorpassato gli States negli utenti Internet, nella top-ten delle società più quotate in Borsa, nelle esportazioni, nello smog. Dall'ascesa di Deng Xiaoping nel 1981, programma, studia, investe su atleti e tecnici per mettere la freccia anche sulle corsie di Olimpia. I Giochi di casa servono a questo. Gli atleti cinesi saranno in 639 (596 gli americani), contro i 407 di Atene. Una macchina che ha un solo obiettivo, una sola ossessione: vincere più medaglie di tutti. Anche, soprattutto, più degli americani. Un obiettivo realistico, non un sogno. Incoraggiato dal cinismo illimitato dei bookmakers che scommettono anche sui Giochi (1,70 la quota, e 1,95 per chi punta sugli Usa) contro le previsioni autorevoli ma scopertamente patriottiche di Sport Illustrated (121 medaglie a 102 per gli yankees). Ad Atene 2004 gli States vinsero 102 medaglie, 36 d'oro. La Cina 63, 32 d'oro. Meno 39, un divario ampio ma non impossibile da colmare, specie considerando gli inevitabili sostegni - conoscenza dei terreni di gara, abitudine al clima, benevolenza di giudici e giurie - di cui gode il Paese ospitante. Il «fattore campo» vale fra le 10 e le 20 medaglie, la crescita tecnica complessiva della Cina, da Atene a oggi, circa 10. Il calcolo è impostato. Per riuscire nell'impresona - su 28 edizioni gli Usa hanno sbranato il medagliere 18 volte - la Cina dovrà puntare sulle specialità di casa, meno sulle incursioni in terreni a lei ostici. Tuffi, badminton, tennis tavolo, tiro, sollevamento pesi e ginnastica sono il core business degli orientali. Sei specialità che ad Atene portarono 40 atleti sul podio, più della metà del totale, a cui vanno sommate le 5 medaglie del judo. Il vero margine di miglioramento viene da badminton e tiro, accoppiata nella quale i cinesi potrebbero vincere 8-9 medaglie più che ad Atene; l'unico limitato ma intrigante e puro terreno di sfida con gli americani (che nei tuffi possono sperare in un paio di bronzi) è la ginnastica. La Cina, che agli ultimi Mondiali di medaglie ne ha razzolate 8, fra uomini e donne punta a quota 10. In campo maschile l'infortunio di Paul Hamm è una tegola per gli Usa, che fra le donne possono però giocarsi la carta Shawn Johnson nel completo, nel corpo libero e nel titolo a squadre, classico dei Giochi, in una prevedibile ordalia con le superbimbe cinesi e romene. Pugilato: qui le giurie pesano piombo, e i guantoni gialli, che nella loro storia hanno raccolto solo un bronzo, sperano in 6-7 metalli.Nel tennis le cinesi sono campionesse uscenti nel doppio, e la peperina Jie Zheng vagheggia un podio: magari dopo una rivincita della semifinale di Wimbledon con Serena Williams. Nella scherma i cinesi hanno messo in conto 3-4 medaglie, le stoccate con gli Usa potrebbero arrivare nella sciabola femminile. Da lotta, taekwondo e trampolino possono arrivare piccoli miglioramenti (e siamo a circa 25-28 medaglie in più rispetto al 2004) il tutto senza incroci da cartellone con i nemici americani. La curiosità planetaria è invece già sintonizzata sull'urto che già nel girone di qualificazione del basket, il 10 agosto, metterà di fronte i centimetri del (risanato?) eroe Yao Ming e il talento di LeBron James e del resto del Dream Team. Ci si attende dell'epica, ma difficilmente gli Usa, dannati troppe volte ai Giochi dalla propria superbia, si lasceranno beffare. Negli sport di squadra la Cina può contare sulle donne del volley (oro ad Atene) e del beach volley, poco più, mentre gli Usa hanno concretissime chance in basket e calcio femminile, baseball e softball.I grandi silos a stelle e strisce sono, ovviamente, atletica e nuoto. Nella velocità gli yankees rischiano di farsi asportare dai giamaicani il podio di 100, 200 e staffette, ma in cinesi in pista possono giusto illudersi con il malconcio Liu Xiung nei 110 ostacoli, con Zhou Chunxiu nella maratona, forse con qualche marciatore. Briciole. E goccioline anche in piscina, dove è avviato a sfracelli l'orco Phelps e i cinesi - sincronizzato a parte - vedono il podio solo con Wu Peng nei 200 farfalla e con la staffetta femminile 4x100 misti. Cento medaglie. L'orizzonte dello scontro alla fine si giocherà da quelle parti. E chissà che l'allungo decisivo non arrivi da qualche sconosciuto armo con gli scalmi a mandorla nel canottaggio femminile, dove la Cina da tempo sta facendo impressionanti, e un filo inquietanti, miglioramenti. Un oro senza volto (conosciuto). Anche se Mao è lontano, sarebbe un trionfo molto chinese style.

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