10.10.08

La luce nello sci alpino del futuro

Passion_Still_Lives_Here_La Stampa di Torino
Novità rivoluzionaria e per certi versi interessante.
Come da anni si sta ben facendo occorre guardare (sempre) alla sicurezza degli atleti e, ovviamente, alla funzionalità dei nuovi vari sistemi.
Da inguaribile romantico devo dire che nello specifico il paletto/bandierina ha il suo fascino storico, ma io non scendo sulle piste con un pettorale sulla schiena e non rischio mai nulla. Vedremo se questa possibile innovazione passerà i vari muri che l'aspettano. Io da anni, col "potere contrattuale" che ha lo sci avrei posto l'attenzione anche altrove: magari... perchè no, la neve. D'accordo l'innevamento artificiale ma se continuiamo di questo passo tra un paio di decenni avremo paletti di luce su piste verdi. Insomma... aspettiamo che sia fatta luce nello sci del futuro.
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Paletti addio? È possibile, anzi probabile. Nel futuro ci saranno slalom da Guerre Stellari. Fasci di luce come le spade dei personaggi dalla saga cinematografica, al posto delle aste di legno rigide prima, di plastica snodate poi, che hanno costituito per quasi un secolo il maggiore problema da affrontare per gli sciatori. Un progetto futuristico in questo senso verrà presentato sabato a Torino, nell’ambito della mostra «Sci e design» in corso al Museo della Montagna. Il progetto, ambizioso, ma concreto, in fase di realizzazione verrà illustrato dal prof. Gianni Mazzonetto, docente di matematica e fisica dell’Università Iuav di Venezia, appassionato di sci e di montagna. Insieme ad alcuni collaboratori ha ideato e sta brevettando un sistema rivoluzionario per disputare le gare di slalom.I paletti tradizionali vengono sostituiti da fasci di luce colorata, molto potente, visibile anche di giorno agli atleti, al pubblico e nelle riprese televisive. Vengono emessi da piccole boe appoggiate sulla neve. Ogni «paletto» virtuale dispone di un rilevatore di passaggio che trasmette un’onda elettromagnetica che viene riflessa su una placca (in pratica un chip come quelli delle carte di credito) posta sul complesso sci-scarpone dello slalomista. Il raggio emesso provoca un segnale che indica la correttezza del passaggio, in sostanza se la porta è stata superata o saltata. Il segnale viene trasmesso contemporaneamente ai giudici, al pubblico e alle emittenti televisive. In una frazione di secondo si può decidere una eventuale squalifica e anche avere i tempi di passaggio per ogni paletto.«A parte il sistema innovativo - dice Mazzonetto - fra i risultati che attendiamo, oltre all’estrema precisione del rilevamento dei dati, c’è soprattutto l’eliminazione totale del rischio d’impatto dell’atleta con l’ostacolo. Una questione dunque che riguarda anche la sicurezza». Anche lo spettacolo potrebbe risentirne, in maniera positiva. «Sono molto curioso - ammette Pierino Gros, campione olimpico 1976 - di vedere l’impianto in funzione. Lo sci ha bisogno di novità per crescere. Da troppi anni, a parte le gare in notturna, è cambiato ben poco. Io ero abituato con i paletti rigidi, soltanto nell’ultimo anno di carriera avevo gareggiato con quelli snodati. Mi sembra un’ottima idea, sempre che funzioni bene».Parere positivo anche di Giorgio Rocca, il più forte slalomista italiano dopo il ritiro di Tomba. «Non sarà facile portare in pista una simile innovazione. Ho 33 anni e sarò in attività per un paio di stagioni ancora. Ma sono favorevole. I paletti di luce potrebbero anche rendere più liberi gli atleti, non più costretti a usare protezioni come armature. E’ chiaro però che lo stile dovrà essere completamente diverso, perché al momento noi in pratica ci appoggiamo sui paletti. Però vedo bene l’introduzione di tecnologia d’avanguardia. Del resto anche solo poco tempo fa chi avrebbe mai immaginato che ai primi di gennaio mi troverò a gareggiare in una prova notturna di slalom sulla piazza Rossa a Mosca. E’ quello che ci vuole per far ringiovanire lo sci».

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu