9.10.08

Il calcio sposa la solidarietà

Passion_Still_Lives_Here_Article gazzetta.it
Alle 20 e 30 Borgogol è sotto la sua curva. Con Roberto Baggio e la figlia Alessandra, avvolto nell'abbraccio della Fiesole e nel calore di uno striscione "B&B fantasia al potere…calcio da sogno…forza Stefano, grande ragazzo semplice e buono". L'urlo "Borgogol" è fortissimo. Cori e applausi rompono l'emozione, il saluto di Borgonovo ai tifosi è roba da trattenere il fiato. C'è un ricordo affidato a un altro striscione "15-1-89. Che gioia al 90', grazie Borgo gol", per quella rete allo scadere alla Juventus. Anche allora Stefano faceva coppia con Baggio, che si prende gli stessi applausi. "Roberto uno di noi", gridano, lui si gira e saluta la curva.
Vestono le maglie viola, Borgonovo ha la numero nove, Baggio lo storico dieci. Prima dell'inizio della gara Stefano è accompagnato da Roberto a salutare tutti gli ex compagni di Fiorentina e Milan, schierati a centrocampo. Gullit è il più commosso. Arriva una carezza anche dai giocatori di oggi, mentre Cesare Prandelli sussurra qualcosa. Gli occhi di Stefano sono i soliti, profondi, espressivi. L'inizio è da brividi.
"Grazie Firenze! Stefano Borgonovo". L'ex centravanti parla attraverso il computer che poi trasmette il pensiero sul tabellone luminoso dello stadio. Borgo non si separa mai dalla figlia Alessandra (che ha dato anche il calcio d'inizio della partita) e osserva dalla sua postazione, tra le due panchine. C'è un altro messaggio: "Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza". Insomma, distruggerà la Sla, la malattia che lo ha colpito nel 2005 e che lo ha costretto all'immobilità. Il ricavato della partita di stasera servirà per creare la "Fondazione Borgonovo", stanzierà fondi per la ricerca e garantirà assistenza domiciliare e ospedaliera ai malati. Ecco altri messaggi: "Lasciate stare il calcio che non c'entra niente" e "Firenze non tradisce mai". Per lui, al Franchi, sono arrivati in ventisettemila. C'è la Nazionale di Lippi, ci sono i fratelli Della Valle, Braida e Galliani.
Ci sono (in campo) il Milan di Sacchi, la Fiorentina di Borgonovo, i rossoneri di oggi e i viola di Prandelli. Entrano accompagnati dai bambini delle scuole calcio di Giussano, paese natale di Stefano. Poi la partita. All'inizio Ancelotti sceglie la difesa che ha fatto la storia (Tassotti, Costacurta, Baresi, Maldini), e un centrocampo con Albertini, Emerson e Ambrosini. Donadoni corre sulla fascia, Massaro fa coppia in avanti con Ronaldinho. Nella Fiorentina c'è Di Chiara insieme alla difesa di oggi, Donadel accanto a Beppe Iachini e Mazinho, Santana rifinitore per la coppia gol Pazzini-Pruzzo. Ma subito iniziano i cambi. Il primo tempo finisce sul 3 a 1 (Massaro, poi doppietta di Pazzini e rete di Da Costa). Nella ripresa spazio a tante vecchie glorie. Entra anche Giancarlo Antognoni, per lui è subito standing ovation. Poi segna Nappi per il 4 a 1 definitivo. Un gol arriva anche nell'intervallo. E' il gol, per chi si ricorda quel Fiorentina-Juventus del 26 aprile 1991, 1 a 0 per i viola. Baggio si rifiutò di battere il rigore del possibile pareggio. Ora Roberto, sempre al fianco di Stefano, non sfugge alla trappola. E' desiderio di Borgonovo veder calciare quel rigore. In porta c'è Mareggini, Robi va sul dischetto e segna. Poi dice: "Grazie a tutti, Firenze ha risposto in maniera incredibile all'appello. Passare sotto la curva Fiesole? E' stato un ritorno al passato, un'emozione grande, e per Stefano ancora di più. Ci siamo visti qualche settimana fa, ci siamo parlati per ore ricordando i bei momenti vissuti insieme in maglia viola".
"Grazie di tutto, o Borgo, grazie di tutto" canta la Fiesole alla fine, chiamando a raccolta il resto dello stadio. Baggio guida ancora la carrozzina di Stefano, accompagnato da Alessandra e Andrea, un altro dei quattro figli di Borgonovo. La Maratona in piedi, applaude. Poi arriva l'ultimo passaggio sotto la curva. "Borgo-gol" e "Roberto Baggio", sono i cori che chiudono la serata. Solo l'emozione è senza fine.

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