10.5.09

Cavendish subito in rosa

_Il Team Columbia vince la prima tappa del Giro del centenario, la cronosquadre al Lido di Venezia. La squadra statunitense, fa registrare il miglior tempo, completando il percorso in 21'50", regalando la gioia della prima maglia rosa al suo leader, il giovane sprinter Mark Cavendish. Alle spalle dei vincitori si piazzano, La Garmin-Slipstream di Vande Velde(prima maglia rosa del 2008), staccata di 6" e l'Astana di Lance Armstrong, terza al traguardo con 13" di ritardo. Quarto tempo per la Lpr di Danilo Di Luca, staccata di 22". Domani la Jesolo-Trieste di 156 Km, tappa per velocisti. Primo duello Cavendish-Petacchi.
_Tra Dario Beni e Mark Cavendish ci sono un bel po’ di differenze, quelle che dividono due uomini di secoli diversi. Il primo, che nel 1909 vinse la prima tappa del Giro d’Italia, non aveva lo sguardo furbo del ragazzo nato sull’isola di Man. E naturalmente non aveva nemmeno una squadra forte come la Columbia High Road a spingerlo verso il traguardo. Una cosa però è sicura: Cannonball, come il pioniere di quella mitica aurora, è un predestinato. E con la maglia rosa addosso sta benissimo. Non più di due mesi fa la progressione dell’inglese era stata immortalata come l’immagine simbolo della centesima Milano-Sanremo. Quel giorno Mark (toscano d’adozione) discusse la sua tesi di laurea sulle strade dei grandi. Oggi la cronosquadre d’apertura ha aumentato il peso specifico di un corridore destinato ad aprire un’epoca. "Sono felicissimo, questo è un risultato fantastico che dedico anche a Zabel. Posso tenere la maglia rosa per almeno due giorni (il distacco su Petacchi è di 22", quello su Pozzato di 35", ndr) e magari vincere una tappa con questo simbolo addosso, sarebbe il massimo", ha detto Cavendish, che ha seguito il resto della competizione nel box riservato alla stampa e ha urlato di gioia con Zabel subito dopo l’arrivo dell’Astana. Gli ultimi 50 metri lo hanno visto sfrecciare a 70 all’ora, e la media totale (56.337km/h, superiore alle aspettative) mette in risalto anche quel pizzico di aiuto venuto dal vento che nel resto del pomeriggio è calato d’intensità. Una variabile che in qualche misura ha influito sulle prestazioni degli uomini di classifica. Gli altri "vincitori" di giornata sono un abruzzese con l’ascia di guerra già dissotterrata e due americani pericolosissimi per chiunque voglia salire sul podio a Roma. "E’ andata meglio di quanto sperassi, e questo conferma che la Lpr è una squadra fortissima - ha detto Di Luca a caldo -. L’Alpe di Siusi? Io attacco anche prima: voglio arrivare alla crono delle Cinque Terre nelle migliori condizioni possibili". Casa Astana: "Possiamo essere soddisfatti: sapevamo che High Road e Garmin avrebbero sfruttato la qualità dei loro specialisti - ha detto Armstrong, che ha guadagnato 27" su Basso e 36" su Sastre -. Il vento? E’ cambiato durante la giornata ma non è possibile dire quanto abbia aiutato i primi a partire. E’ il ciclismo, bisogna accettare queste cose. Leipheimer? L’ho visto bene, resta uno dei miei favoriti per la vittoria finale". La Liquigas ha chiuso a 40", la Lampre (Mori prima del via ha urtato uno spettatore) a 42", la Cervélo a 49". Damiano Cunego non è abbattuto: "Il bello arriverà da domani in poi. Nella quarta tappa ci saranno le prime salite, l'importante sarà avere costanza e serenità. Bisogna scoprirsi solo se si hanno le gambe". Basso non si scompone: "Abbiamo una squadra costruita per far bene lungo tre settimane, non certo limitandosi alla cronosquadre. Il Giro è appena iniziato".(Fonte: Gazzetta dello Sport & Datasport)

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