_Il compromesso atteso non c'è stato, tra Fota e Fia adesso è rottura vera. Gli otto team ribelli hanno infatti detto no all'ultima offerta arrivata dal grande capo della federazione internazionale Max Mosley, e dopo una riunione fiume nel quartier generale della Renault a pochi passi da Silverstone, dove domenica si corre la tappa inglese del mondiale, hanno deciso di chiudere ogni possibile trattativa e di «incominciare la preparazione di un nuovo campionato».Le scuderie capitanate dalla Ferrari sono pronte ad andarsene e lo fanno sbattendo la porta e accusando pesantemente la Fia, dichiarandola di fatto responsabile dell'avvenuta rottura: «I desideri dei team più importanti sono stati ignorati - si legge nel comunicato arrivato a tarda notte della Fota - inoltre, decine di milioni di dollari non sono stati distribuiti dal detentore dei diritti commerciali (il patron del Circus Bernie Ecclestine ndr) sin dal 2006. È quindi chiaro che i team non possono continuare a compromettere i valori fondamentali dello sport e hanno rifiutato di togliere la riserva alla loro iscrizione al campionato 2010». La rottura arriva al termine dell'ennesima giornata di confronto a distanza tra Fia e Fota, in cui si era registrata anche un'apertura di Mosley, che aveva provato a innalzare il budget cup - ma solo del prossimo anno - da 45 a 100 milioni di euro. Lo aveva scritto lo stesso Mosley in una lettera inviata ai team, in cui si diceva pronto anche ad accettare un revisore dei conti esterno. Era l'estremo tentativo di evitare una crisi che, con l'abbandono dei grandi costruttori, avrebbe portato alla creazione di un mondiale parallelo. Quello che invece il vertice della Fota ha decretato in maniera inevitabile.Giovedì scadeva il termine imposto dal presidente della Fia a McLaren, Bmw, Renault, Toyota e BrownGp che dovevano sciogliere la riserva sull'iscrizione al 2010. A queste naturalmente vanno aggiunte Ferrari, Toro Rosso e Red Bull, che sono di fatto iscritte, ma contro la loro volontà. E invece ora tutti hanno deciso uniti di fare le valigie. E quella che nel pomeriggio di ieri era solo un'ipotesi, ora è diventata realtà. I piloti delle grandi scuderie sono però pronti a seguire i loro team. «Non parteciperò ad una Formula 1 con i piccoli team, meglio gareggiare da un'altra parte -, aveva detto il campione del mondo della Renault, Fernando Alonso - Noi vogliamo competere con i migliori team del mondo, con la massima tecnologia, con i migliori piloti». «Questa - aggiunge - è la Formula 1, per cui se dal prossimo anno tutto ciò non ne farà più parte, sicuramente ci sarà un'altra categoria con queste garanzie». Si infrangono le speranze di Felipe Massa, che si augurava la riconciliazione e che non ha comunque risparmiato le critiche alla Fia: «Sarebbe bello avere una federazione di adulti, che quando sorge un problema si siede attorno a un tavolo con i team a discuterne e lavora per eliminarli. Io spero ancora che succeda» aveva detto il ferrarista. Dopo settimane di botta e risposta anche velenosi, il braccio di ferro tra Fia e Fota sembra davvero essere finito. (fonte: Corriere della Sera)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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