30.7.09

Ferrari: Schumacher "sostituto" di Massa

Non potevo dire di no alla Ferrari». Così Michael Schumacher, 40 anni, il pilota che ha battuto tutti i record della Formula 1, ha annunciato il suo ritorno. Guiderà la F60 a Valencia il 23 agosto e poi fino al termine del campionato: sette gare in tutto, da aggiungere alle 249 con cui ha costruito la leggenda. È il destino a rimettere in gioco il campionissimo e a spalancargli davanti una seconda carriera: il destino in una molla che si è staccata domenica dalla monoposto di Rubens Barrichello, il compagno di tanti trionfi, che è rimbalzata sull’asfalto dell’Hungaroring e dopo 4 secondi era ancora per aria, a sfidare la forza di gravità e a colpire Felipe Massa rischiando di ucciderlo. L’incidente ha costretto la Ferrari a trovare un sostituto. Non è Michael Schumacher che vuole tornare, sono le circostanze a trascinarlo nella mischia.
«È vero che il capitolo F1 per me è chiuso da tempo e in maniera totale, ma è altrettanto vero che per ragioni di gratitudine e lealtà nei confronti del team non posso ignorare questa sfortunata situazione», spiega l’interessato dal suo sito ufficiale. Se farà un flop, gli saranno riconosciute le attenuanti del caso: la mancanza di allenamento, la monoposto mai guidata prima (e neppure troppo brillante con i titolari Massa e Raikkonen), i nuovi regolamenti, il kers. Se sarà all’altezza della situazione, avrà il mondo ai suoi piedi. Come sempre. E a fine stagione subirà la tentazione di restare, perché il destino ha grossi progetti per lui. Non bastava la molla, ci mancava anche la Bmw che si ritira. La Ferrari e le altre squadre di vertice sono pronte a schierare una terza monoposto per fare numero. Insomma, Schumi non è un dipendente «a progetto»: se vuole, se riesce bene, se si diverte (e come dubitarne) sarà lì anche nel 2010. L’ultima sua gara era stata il Gp del Brasile nel 2006. Adesso ha tre settimane per lucidare i muscoli: oltre ad aver raggiunto i 40 anni, il ragazzo ha tre chili di troppo, male al collo causa caduta in moto e non guida una F1 da un anno e mezzo. Soprattutto, non ha mai provato le monoposto in versione 2009, con un’aerodinamica che cambia lo stile di guida.
«È vero, ma stiamo parlando di Schumacher», sorridono in Ferrari. Ieri c’è stato un test a Vairano (Pavia) per collaudare un pacchetto aerodinamico che sarà utilizzato nel Gp del Belgio. In pista, secondo la versione ufficiale, c’era Gené. Ma qualche dubbio è lecito: primo, Schumacher in mattinata era a Maranello per concludere l’accordo; secondo, il pilota visto a Vairano aveva un casco bianco simile a quello indossato da Valentino Rossi quando provò in incognito per la prima volta la Rossa. Fatti gli auguri di pronta guarigione a Massa, Schumi lancia la sfida: «Non vedo l’ora». Ma il suo entourage mette le mani avanti. Willi Weber, il manager: «Io ho cercato di dissuaderlo, però la decisione era nelle sua mani. Forse si annoiava. Il problema sono le aspettative: tutti vogliono vederlo vincere». Sabine Kehm, sua portavoce: «L’unico punto interrogativo è il collo». Due altri grandi piloti tornati in pista dopo una pausa sono andati forte: Lauda vinse nel 1984, Prost nel 1993. Ma erano più giovani. «I 40 anni nell’automobilismo di per sé non sono un problema - sostiene Gianni Merico, medico della Toro Rosso -. Il problema può essere mentale: dopo tre anni di stop, il cervello non è più abituato a tenere la concentrazione per un’ora e mezzo di Gran premio». Il primo a dare il bentornato all’ex campione è Sebastian Vettel, tedesco, 22 anni suo allievo sui kart e terzo in classifica: «È un’enorme sorpresa. Tanti tifosi saranno contenti di rivederlo». «Grande Michael - lo benedice Eddie Jordan, che lo fece esordire nel ‘91 -. Per lui 20 o 40 anni non fanno differenza». Secondo Jodie Scheckter, campione nel ‘79 con la Ferrari, è una buona cosa: «Lui è il migliore di sempre. La stupidaggine, al limite, era andare in moto». (Fonte: La Stampa)

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