21.7.09

Nuoto in acque libere: oro all'Australia nei 5 km

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_Va all"australiana Melissa Gorman il primo oro del nuoto in acque libere dei Mondiali Fina 2009, quello della 5 km femminile, disputatasi questa mattina nelle acque di Ostia, dopo che la violenta mareggiata abbattutasi sul litorale romano aveva costretto gli organizzatori al rinvio della gara originariamente fissata per domenica 19. Le previsioni meteo erano poco rassicuranti, tanto che ieri gli organizzatori avevano deciso di ridurre al minimo le imbarcazioni riservate a giornalisti e fotografi, e avevano addirittura ventilato la possibilità di un ulteriore rinvio. Questa mattina il sospiro di sollievo, con il Lido di Ostia che si presentava in condizioni perfette, e un cielo velato a mitigare il caldo già notevole alle 9 di mattina. Pronti via, e la Gorman impone subito un ritmo forsennato, piazzandosi nelle posizioni di testa, con la russa Ilchenko, grande favorita alla vigilia, a marcarla stretta. Le due italiane, Rachele Bruni, campionessa europea, e Giorgia Consiglio, tengono botta, ma devono arrendersi quando l'australiana, al km 3, dà un'ulteriore strattone. Con lei rimangono solo 4 atlete: oltre alla Ilchenko, l'altra russa Seliverstova, la brasiliana Okimoto e la spagnola Requena Juarez. Il finale è degno delle emozioni che questo sport è in grado di regalare: la Ilchenko tenta di sorprendere la altre con una partenza ai 500 metri, ma la Gorman non si scompone, accelera progressivamente il ritmo della bracciata e finisce per imporsi di soli 5 decimi (un nulla, su una gara di 5 km) in uno sprint mozzafiato, col tempo finale di 56:55:8. La campionessa olimpica di Pechino (sui 10 km) deve accontentarsi dell'argento, mentre la Okimoto si aggiudica la volata per il bronzo sulla spagnola. La Bruni chiude decima, la Consiglio diciassettesima.Poco più indietro, l'incredibile 21esimo posto della sudafricana Natalie Du Toit, l'atleta che corre questa massacrante disciplina con l'handicap di una gamba in meno, la sinistra, amputatagli a 16 anni dopo un incidente in motorino. Banale dire che una medaglia del metallo più prezioso la merita anche lei.Domani, per molte delle 42 atlete in gara oggi, la rivincita, sui 10 km. (Fonte: Eurosport)
_Tra le discipline protagoniste dei prossimi Mondiali di Nuoto, in programma dal 17 luglio al 2 agosto a Roma, il nuoto in acque libere è probabilmente la meno conosciuta al grande pubblico, e pure una delle più spettacolari. Di sicuro la più faticosa e pericolosa, con gli atleti impegnati a percorrere grandi distanze lontani dalla calma piatta della piscine, e chiamati a sfidare le acque aperte di mari o grandi fiumi, in balia di correnti e fenomeni atmosferici.
Proprio il fatto che queste competizioni si tengano in acque libere, e dunque in un ambiente di difficile regolamentazione, ha da sempre reso difficile una standardizzazione della disciplina, ritardando così la sua ammissione fra gli sport ufficiali della Fina, la Federazione Internazionale. Il riconoscimento ufficiale, a livello internazionale, è così arrivato solo nell'ultimo quarto del XX secolo, con l'esordio agli Europei del 1989, e le prime medaglie mondiali assegnate a Perth91. Mentre si sono dovute attendere gli ultimi Giochi di Pechino per vedere la prima gara olimpica della specialità, sui 10 km (vinti per la cronaca dall'olandese van Der Weijden tra gli uomini, e dalla russa Ilchenko tra le donne).
Difficile ovviamente ricostruire origini ed evoluzione storica di una disciplina che, da sempre, fa parte delle abitudini dell'uomo. Tra i pionieriv mitici, si ricorda spesso la figura di Giovanni Maria Salati, soldato dell'Arnmata italiana agli inizi dell'800. Impegnato come fucilierei di marina nella battaglia di Waterloo, viene ferito e fatto prigioniero, e recluso a Dover su una vecchia nave adibita a campo di concentramento. Dopo alcuni mesi di reclusione, Salati si butta per disperazione nella Manica e l'attraversa a nuoto raggiungendo Boulogne, primo uomo a riuscire nell'impresa, e diventando così capostipite e nume tutelare dei maratoneti dell'acqua. Italiane sono altre figure mitiche di questa disciplina, come il milanese Domenico Ricci (traversata del Niagara nel 1896) ed Enrico Tiraboschi, che nel 1923 replicherà al contrario l'impresa di Salati, nuotando dalla Francia alle coste inglesi, vedendo riconosciuta la sua impresa dalla Channel Swimming Association.
Nuoto in acque libere è definita ogni competizione che ha luogo in acque aperte come laghi, mari, fiumi e canali balneabili. Quattro sono le specialità previste dal Regolamento ufficiale: nuoto di mezzo fondo (competizioni sotto i 5 km), fondo (da 5 a 14,9km), gran fondo (da 15 a 24,9 km) e maratona (oltre i 25 km). Gli atleti possono usare esclusivamente costumi tradizionali (tipo slip per i maschi e interi per le femmine), con esclusione di qualsiasi costume che copra anche parzialmente parti diverse dal tronco. E' consentito l'uso di cuffia e occhialini, pinza stringi - naso, tamponi per orecchie, nonché cospargersi il corpo di grasso, mentre è vietato l'uso di muta, pinne o respiratori. La partenza avviene dall'acqua, il percorso deve essere segnalato da boe di almeno 1,50 metri di altezza, mentre l'arrivo è costuitutio da un traguardo fisso posto in acqua, e facilmente individuabile (muro o tabellone), che gli atleti devono toccare. Nelle gare oltre i 10 km, è obbligatoria per ogni concorrente un'imbarcazione d'appoggio, dotata di equipaggiamento d'emergenza.
Tre sono le gare in programma ai prossimi Mondiali di Roma, sia per gli uomini che per le donne, tutte nella prima settimana: i 5, i 10 e i 25 km. Le sfide del nuoto in acque libere si disputeranno nel mare di Ostia, dove per l'Italia senderanno in acqua Luca Ferretti, Simone Ruffini, Rachele Bruni e Giorgia Consiglio nel mezzo fondo; Valerio Cleri, Simone Ercoli, Martina Grimaldi e Alice Franco nel fondo; e ancora Cleri e la Grimaldi, affiancati da Adriano Bei e Federica Vitale nella maratona. A loro l'arduo compito di ripetere le imprese di atleti che hanno regalato grandi soddisfazioni allo sport italiano, a cominciare da Luca Baldini, vero dominatore della specialità all'inizio di questo decennio, con i 4 ori conquistati tra europei e mondiali dal 2000 al 2002. A voi il compiot, molto meno arduo, di provare almeno ad avvicinarvi, da spettatori, a questa affascinante disciplina. (Fonte: Eurosport)

2 commenti:

Sar@ ha detto...

Sono felicissima per lei, ho visto tutta la gara e francamente la condotta della russa è stata quantomeno irritante. Sono anni che fa le gare intere sfruttando la scia di chi le sta davanti per poi scattare alla fine. Dicono che abbia un ottimo sprint, io dico che dopo che per 5 km lo sforzo è stato nettamente inferiore rispetto a chi la precede è normale che abbia le gambe più fresche. Invece stavolta è stata beffata nell'ultima bracciata, roba da arrivo dei 100 farfalla. Oggi è stata una gran giornata di gare, peccato che mi sia persa la piattaforma maschile, volevo vederlo Daley campione del mondo! Che ragazzino spettacolare!

Passion Still Lives Here ha detto...

Sarà potresti essere la nostra inviata di fiducia.
Noi facciamo rassegna stampa sui mondiali ma per quel che riguarda le gare (perlomneno io) riesco a vedere pochissimo.
Mannaggia.
Però alla fine ci sei te che ci aggiorni e ci spieghi.
Il che non è da tutti.
Grazie.
Bacio.
Luca