25.7.09

Nuoto Libero: Oro con Cleri, Bronzo con la Vitale

_Questa volta nessuna sorpresa, nessun ricorso, e nessun controricorso. Dopo la beffa di 3 giorni fa, quando l'americano Crippen sbucò dal nulla, giocando sul filo del regolamento per soffiare a Valerio Cleri la medaglia di bronzo della 10 km, l'azzurro si prende la rivincita con gli interessi, andando a trionfare nella gara forse più massacrante dell'intero panorama sportivo. L'aveva quasi promesso, 3 giorni fa, al termine di quella sfortunata gara: "Sono arrivato quarto, l'americano non mi ha danneggiato, i ricorsi non mi interesano più di tanto. Preferisco pensare alla 25 km". Una gara impossibile già di suo, resa oggi ancora più massacrante dalle condizioni del mare, agitato da un maestrale che costringe a ritardare la partenza, e che poi accompagna gli atleti per tutte le 5 ore e mezza di gara. Valerio sembra subito in palla, e dimostra fin dall'inizio di voler condurre lo stesso tipo di corsa fatto nella 10 km, nonostante l'esito non felice: in testa al gruppo, a dettare il ritmo, per controllare gli avversari più pericolosi, e approfittare di ogni occasione per allungare. Bracciata dopo bracciata, l'impressione è che la sua condizione vada in crescendo, e che se ne rendano conto anche gli avversari, che iniziano a marcarlo stretto. Tutto inutile, perché quando Valerio decide di rompere gli indugi, con un primo attacco serio a 4 km dal termine, il gruppo dei migliori si sbriciola: solo l'australiano Grimsey resiste, tornando sull'azzurro non senza qualche difficoltà. Gli altri non riescono a cambiar ritmo, la 25 km diventa una fuga a due, con Cleri sempre davanti, e Grimsey che tiene la sua scia. Si va avanti così per un paio di km, poi Valerio riprende ad attaccare prima dell'ultimo giro di boa, senza strappi, aumentando l'intensità delle bracciate. L'australiano resiste, e lo spettro di una beffa allo sprint cominica a profilarsi, ma ai 500 metri il 28enne di Palestrina piazza l'allungo finale, che schianta Grimsey e lo porta solitario all'ingresso del corridoio d'arrivo, dove questa volta ad attenderlo non c'è nessuna sorpresa, ma solo lo striscione d'arrivo, da toccare in tutta calma. Grimsey arriva a 19'', conquistando l'argento, mentre il bronzo va a uno dei favoriti della vigilia, il russo Dyatchin.

_Meduse, onde alte, correnti pesanti, fatica doppia e tante botte: sintetizza così la sua gara, con non poco spirito e quel po' di senso dell'ironia che le è rimasto dopo sei ore di fatica indicibile, Federica Vitale, medaglia di bronzo della 25 chilometri di nuoto femminile al termine di una sfida epica, e ai limiti delle condizioni di mare possibili. La gara di Federica è di sopravvivenza inizialmente, poi di grande dedizione e infine quasi di strenuo coraggio quando alle spalle della tedesca Maurer accende una bella sfida per il secondo posto con la russa Uvarova. La russa taglia il traguardo per prima ma spinta in basso dal moto d'onda non riesce a toccare lo striscione per ben due volte; Federica sì. Seconda sullo striscione, terza sulla linea del traguardo. Alla fine è bronzo, ma Federica è felice lo stesso: "E' stata una gara di grande sofferenza da parte mia. Non ricordo di aver mai preso così tante botte in una gara in vita mia; i primi otto giri sono stati otto giri di botte. Ma alla fine sono stata più dura io. Quando si è trattato di tenere il ritmo di chi stava davanti l'ho fatto, e mi sono riuscita anche ad imporre. Nel finale la fatica è stata tantissima, le onde e le correnti ci hanno messo davvero in grande difficoltà. Ma la soddisfazione è enorme...". Una soddisfazione ancora più intensa per le difficoltà che Federica ha superato nel corso degli ultimi tempi: "L'ultimo anno è stato difficilissimo - dice la nostra quarta medaglia di bronzo di questi mondiali - sei mesi fa ho interrotto una relazione che durava da tre anni. E' stato un dolore che mi ha reso più forte; e poi ho perso mio zio Claudio. E' a lui che dedico questa medaglia. Avrei fatto qualsiasi cosa per salire sul podio qui, a casa. E ora che ci sono riuscita capisco che tanta sofferenza e tanta dedizione sono servite a qualcosa". Drammatiche invece le immagini a fine gara di Martina Grimaldi che esce stremata dall'acqua e viene accompagnata in ambulanza in lacrime per controlli medici più approfonditi: troppa fatica e troppa sfortuna. Un incontro ravvicinato con alcune meduse già al primo giro sembrava doverla portare al ritiro, ma lei ha voluto arrivare fino in fondo. Nonostante tutto...

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