17.9.09

Uragano Piquet, Briatore lascia

L'uragano Piquet si abbatte sulla Renault F1 ed in particolare su Flavio Briatore e su Pat Symonds. Il manager di Cuneo sembrerebbe voler lasciare anche il team QPR. Non passa stagione ormai che la Formula 1 non venga lasciata in pace. Il livello umano e professionale degli interpreti scade di fronte ad interessi ormai enormi che esulano anche il contesto automobilistico e con esso il degrado di uno degli sport più belli.
“Lascio per il bene del team”: così parlò Flavio Briatore in esclusiva per il Daily Mirror, dopo la decisione del capo della Renault di andarsene (e con lui anche il direttore tecnico Pat Symonds) a seguito del “crashgate” (come lo hanno prontamente ribattezzato i giornali inglesi): ovvero, la denuncia presentata da Nelson Piquet Jr, secondo cui il team gli avrebbe imposto di uscire di pista nel GP di Singapore del 2008 per favorire la vittoria di Fernando Alonso. “Sto cercando di salvare la squadra – ha detto il supermanager italiano – perché è mio dovere farlo. Ecco perché me ne vado”. In effetti, il suo volontario allontanamento dal team che lui stesso ha portato al successo negli anni passati gli eviterà di dover comparire davanti al Consiglio Mondiale il prossimo 21 settembre per difendersi dalle accuse che gli sono state mosse dal pilota brasiliano e il fatto che né lui né Symonds siano più dipendenti Renault potrebbe anche evitare pesanti ripercussioni sul team (leggi, squalifiche) anche se, perlomeno a detta del tabloid, una multa di oltre 55 milioni di euro sarebbe una più che concreta possibilità. Tra l'altro, secondo il Telegraph, vi è anche un risvolto penale nello scandalo Renault. Singapore potrebbe infatti chiedere l’estradizione di Briatore e Symonds, nel caso emergesse un ruolo di responsabili-mandanti dell’incidente di Piquet. E mentre il Sun parla di un possibile addio di Briatore anche dal QPR, la squadra di seconda divisione inglese di cui è co-proprietario insieme con il miliardario indiano Lakshmi Mittal e Bernie Ecclestone, perché la sua posizione “sarebbe di potenziale imbarazzo per la squadra”, come ha commentato una fonte anonima, proprio l’(ex?) amico Ecclestone, sempre dalle colonne del Daily Mirror, pare prendere le distanze dal “disgaced” manager, spiegando che “Briatore aveva già deciso di andarsene, perché non voleva fare la mia fine, ovvero ritrovarsi alla mia età a “giocare” con le macchine da corsa. Almeno così si è evitato questo imbarazzo”. Ma il capo della Formula Uno nega decisamente che tale dipartita possa significare la fine di questo sport. “Avevano detto la stessa cosa quando morì Ayrton Senna e si ritirò Michael Schumacher e, invece, siamo andati avanti lo stesso, perché la vita va sempre avanti, malgrado tutto e tutti. E’ un peccato che Flavio abbia lasciato la Formula Uno in questo modo, soprattutto vista la sua carriera, ma è impossibile difenderlo per quello che ha fatto, anche perché era una cosa assolutamente non necessaria”. Il sostituto di Flavio Briatore potrebbe essere Alain Prost. Secondo il quotidiano francese L'Equipe, il "professore" è uno dei candidati ad occupare il posto di team principal alla Renault. L'ex ferrarista e quattro volte campione del mondo di Formula 1 commenta le indiscrezioni "come semplici voci, ne sarei onorato, ma nessun dirigente della Renault mi ha contattato". Si fanno comunque anche altri nomi, a cominciare da quello di Frederic Vasseur, per continuare con Craig Pollock e David Richards. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

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