18.10.09

Button re del mondo

Vorrei scrivere qualche riga ma purtroppo non ho avuto modo di vedere il gran premio. Il fattore BB-Brawn Button domina meritatamente la stagione 2009 della Formula 1. Vince Jenson, predestinato che però non ha mai convinto.
Alla vigilia ci avrebbero scommesso in tanti. Dopo le qualifiche di ieri molti di meno. Jenson Button è il nuovo campione del mondo di Formula 1. Succede nell'albo d'oro a Lewis Hamilton e fa compagnia alla sua Brawn GP, regina dei costruttori al debutto nel circuito. Il verdetto arriva dopo una gara strana, con una partenza movimentata, che ha eliminato Alonso, Trulli, Sutil e danneggiato Raikkonen, costretto a farsi sostituire l'alettone ai box. E proprio in questa occasione si è rischiato il guaio in pit-lane: Kovalainen è ripartito col bocchettone della benzina infilato e per un secondo la F60 ha preso fuoco. Solo uno spavento. Prima di celebrare l'inglese vi diciamo che il GP del Brasile l'ha vinto, e con notevole merito, Mark Webber con la Red Bull. L'australiano, al secondo successo nel 2009 e in carriera, ha difeso il secondo posto in partenza come un leone dalle minacce del sempre valido Raikkonen (agevolato dal Kers) di questo finale di stagione e poi ha approfittato della superiorità della Red Bull per passare Barrichello al primo pit-stop e non cedere più il comando. Il suo passo di gara è il migliore e lui non ha sbagliato nulla. Dietro di lui sul podio Robert Kubica, alla miglior gara del 2008, e un Lewis Hamilton che è stato autore di una rimonta degna della sua immensa classe. l brasiliano, partito dalla pole, è il vero sconfitto di giornata. Partiva a -14 dal compagno-rivale, ma poteva contare su una pole rispetto a un mediocre 14° posto in griglia. Lui sperava di tenere aperti i giochi fino alla fine, ma ha concluso malinconicamente ottavo. Rubens è scattato bene dalla pole e fino al primo pit-stop è andato forte, ma poi la sua Brawn ha perso efficacia col passare dei giri. Il sorpasso subito da Hamilton nel finale per la terza posizione e la successiva foratura sono le due immagini di una giornata che è lo specchio di una carriera da comprimario. Ci ha provato anche Vettel, ottimo quarto alla fine, ma fare l'impresa partendo dal 16° posto non è esattamente un compito agevole. Un bravo anche a Kimi Raikkonen, che tira fuori un buon sesto posto da una macchina lontana anni luce dal livello cui ci ha sempre abituato. Ancora negativo Fisichella: mai un lampo, mai uno spunto. Il sorpasso subito da Kobayashi nel finale dice molto. E la toccata al via con Kovalainen è un'attenuante fino a un certo punto. (Fonte: Gazzetta dello Sport)

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