L'ultima novità, nella lunga guerra legale sulla Coppa America, è l'Australia. Alinghi infatti propone come sede alternativa a Ras Al Kahimah, negli Emirati Arabi, una località, ancora non definita, della costa est australiana. Il comunicato del defender, spiega infatti che «la Société Nautique de Genève propone di organizzare la 33a America's Cup sulla costa Est dell'Australia, nell'Emisfero Sud, in accordo appunto con il Deed of Gift. Questa località dovrebbe essere gradita a entrambi i team se, come espresso pubblicamente, la vera intenzione di BMW Oracle è di disputare l'America's Cup sull'acqua».La proposta arriva dopo che l'Appellate Division di New York ha rifiutato la richiesta di Alinghi per la sospensione della sentenza emessa la scorsa settimana dalla Suprema Corte newyorkese, secondo la quale la sede di Ras-al-Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, non è conforme alle disposizioni del Deed of Gift. La sentenza accoglie la tesi dell'ultimo ricorso presentato da Golden Gate Yacht Club, il circolo per il quale gareggia il team Bmw Oracle di Larry Ellison. La battaglia tra i due team ha ormai creato un clima di sfida continua, anche nei comunicati. Una nuova udienza è prevista per venerdì 6 novembre e la data del febbraio 2010, fissata dalla Corte, rende ormai urgente una definizione della sede.. Oracle ha sempre puntato su Valencia come sede delle regate, ora la mossa di Alinghi potrebbe cambiare le carte in tavola. «A breve - precisa Alinghi - sarà annunciato uno specifico campo di regata nell'Oceano Pacifico a largo della costa Est dell'Australia, che presenti le condizioni meteo idonee per regatare a Febbraio 2010. Il GGYC dovrebbe accettare questa proposta e smetterla di nascondersi dietro le strategie legali per evitare di competere sull'acqua per l'America's Cup. La costa Est dell'Australia offre diversi luoghi con condizioni ideali per lo svolgimento della sfida al meglio delle tre regate. Inoltre l'Australia è distante via nave approssimativamente due settimane e mezzo di navigazione dalla base americana del team a San Diego e a tre settimane dalla base di Alinghi a Ras Al Khaimah».Tom Ehman, portavoce del Golden Gate Yacht Club, spiega la posizione del team americano: «Ci sará un'ulteriore udienza questo venerdì. La Corte determinerá se Valencia (Spagna) è confermata come localitá sulla base del fatto che entrambe le parti si erano dette d'accordo su questa sede in precedenza di fronte alla Corte. Oppure deciderà se Alinghi può ancora scegliere una localitá conforme al Deed of Gift nell'emisfero Sud, nonostante non ci siano più i sei mesi di preavviso sulla scelta della localitá per la comunicazione al challenger da parte del defender. Per due anni Alinghi ha tentato di fare dell'America's Cup una Alinghi Cup. Per la nona volta, la Corte ha detto di no. Il Golden Gate Yacht Club resta più determinato che mai nel fare tutti gli sforzi per riportare l'America'ás Cup a una competizione equa con regole e procedure regolari». (corriere.it)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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