A volte ritornano: a 16 anni di distanza da quel tragico GP di Imola ‘94, il nome Senna torna in Formula 1.Bruno Senna, nipote del compianto nonchè leggendario Ayrton, infatti, ha firmato un contratto, per la prossima stagione, con il nuovo team CamposLa Campos farà il suo esordio insieme a Manor e USF1, ai quali si aggiungono i ritorni della Lotus e, probabilmente, della Sauber, nel caso in cui venga fatta marcia indietro sulla proposta del 14° team. Il brasiliano corona finalmente il suo sogno, svanito quest’anno quando Ross Brawn, dopo aver rilevato la Honda, non ha creduto in lui rinnovando la fiducia a Rubens Barrichello. Il capo della Campos, Enrique Rodriguez de Castro ha accolto con queste parole l’arrivo del brasiliano: “Per noi è un grande piacere accogliere Bruno Senna nella squadra. Seguiamo attentamente la sua carriera fin dall’inizio, nelle categorie più piccole. E’ progredito rapidamente, in particolare nel GP2 diventando uno dei piloti più promettenti della sua generazione. Per la Campos Meta è un onore straordinario far tornare il nome di Senna in F1. Il nostro impegno con Senna conferma e rinforza il nostro obiettivo di diventare non solo la prima squadra spagnola in F1, ma anche la prima iberico-americana“. Molto soddisfatto è anche, ovviamente, il diretto interessato: “Sono assolutamente felice di realizzare il sogno della mia vita. Adesso per me è giunto il momento di fissarmi nuovi obiettivi. Il progetto Campos Meta è concepito per riuscire sia in pista che fuori” dice il brasiliano. Ayrton lo disse di tenere d’occhio il nipote, perchè nonostante fosse molto giovane, era veloce: nel 2010 avremo la possibilità di scoprire se le sue parole risulteranno effettive, oltre che verificare la competitività della Campos, che sarà un fattore importante per capire cosa conti veramente nella Formula 1 moderna, se il mezzo od il pilota. (derapate.it)
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The idea
L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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