16.2.10

Discesa: a secco di medaglie gli azzurri



Il brusco atterraggio degli uomini-jet sulla pista di Whistler ammacca il morale della spedizione azzurra di sci alpino. Heel dodicesimo, Fill quindicesimo: neanche un posto fra i primi dieci, figurarsi una medaglia. L'oro se lo appende al collo l'architetto svizzero Didier Defago, 32 anni, che la spunta per 7 centesimi sul norvegese Aksel Lund Svindal (argento) e per 9 sull'americano Bode Miller (bronzo). Evidentemente le nevi canadesi portano bene agli elvetici: 22 anni dopo il trionfo di Pirmin Zurbriggen a Calgary, ecco servito un altro successo olimpico nella libera. GLI AZZURRI - I nostri, invece, devono rimandare ancora l'appuntamento con le medaglie. Nonostante le speranze della vigilia. Werner Hell prova a darsi una spiegazione: «Forse sono stato troppo passivo. La pista era diversa rispetto a quella che abbiamo trovato nelle prove». E adesso? «Facciamo passare questa giornata e poi cominciamo a pensare al Super-G». Peter Fill ha probabilmente pagato lo scotto della lunga inattività, dopo l'infortunio che lo ha tenuto bloccato a lungo: «La pista non sembra difficile, ma alla fine si avverte la fatica. Basta un errore per perdere molto tempo, io non ho fatto una gara bruttissima». Christof Innerhofer invece si morde le mani: a metà discesa era in testa, ma nella seconda fase di gara ha perso un'eternità, chiudendo a 1"27 da Defago. «In alto avevo ottime sensazioni - racconta il 25enne di Brunico. - Poi, prima ancora del terzo intermedio, ho avuto problemi a tenere la linea in curva. Ho sbagliato direzione anche prima di uno degli ultimi salti e non mi sono trovato bene con la neve molle». Una giornata sbagliata per tutti, insomma. Il 34/mo posto di Patrick Staudacher (nella foto) ne è solo la conferma. (Antonucci - corriere.it)

Nessun commento: