21.2.10

Fondo: delusione azzurra


A tasche vuote, nonostante la faticaccia. Di Centa e Piller Cottrer smarriscono nel bosco di Whistler il sentiero giusto che conduce al podio. Giornata storta? Motore scarico? No, per gli azzurri è soprattutto questione di materiali: «Colpa degli sci, gli svedesi oggi andavano veramente forte». La 30 km pursuit, disputata su una neve che si rivela «troppo lenta» per le speranze italiane, e sotto un sole d'inverno che è «troppo caldo» per la premiata coppia Giorgio&Pietro, si trasforma alla fine in un doppio assolo scandinavo. L'oro va a Marcus Hellner, il bronzo a Johan Olsson, ripreso dopo una fuga solitaria ma in grado di resistere allo sprint finale e acciuffare un prezioso terzo posto. Tra i due si piazza il tedesco Tobias Angerer, ma sono gli svedesi a fare comunella con le medaglie al collo: «Mi sento bene - sorride il campione olimpico. - E quando uno dei miei migliori amici è sul podio, mi sento ancora meglio».

GLI AZZURRI - Eppure non era iniziata male, per gli azzurri. Almeno per tre quarti di gara, Di Centa era sembrato in grado di lottare con i primi. Bene nella parte a tecnica classica, sempre lì con i migliori, a volte davanti, a volte in coda al gruppo; poi, stranamente, l'azzurro ha perso terreno nelle fasi decisive a tecnica libera. Poca benzina, o materiali inferiori. In ogni caso, un mesto arrivo: dodicesimo a 53 secondi. «Gli svedesi scivolavano via con facilità, soprattutto in discesa, dove hanno anche provato a ostacolarmi. Noi invece facevamo molta più fatica. Peccato perché stavo bene». Poco più dietro, quattordicesimo a 1'08", arriva Piller Cottrer. Lui una medaglia l'ha già vinta, l'argento nella 15 km: in fondo, per stavolta, va bene così. «Faceva molto caldo, è stata durissima, abbiamo cominciato a smanettare fin dall'inizio. La gara è stata decisa dai materiali. Ma io puntavo ai 15 km, non a questa prova». E adesso? Si riapre la caccia alle medaglie? «Dobbiamo concentrarci sulla staffetta e sulla 50 km - suona la carica Di Centa, in vista delle gare che a Torino gli regalarono un bronzo e un oro. - Più la neve è lenta e più aumentano i distacchi. Bisogna lavorare sodo per le prossime gare». Ci sono altri sentieri da battere, lassù, tra i boschi di Whistler. (Antonucci - corriere.it)

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