23.2.10

Il debutto della Kostner a Vancouver


Il "Notturno" di Carolina sarà complicato. Più complicato del solito. Perché il primo ghiaccio olimpico, quello torinese, le regalò l'amarezza del nono posto - e quattro anni dopo è impossibile far finta che non sia mai accaduto. E poi perché la Kostner, che martedì sera debutterà al Pacific Coliseum per il programma corto del pattinaggio di figura, ha deciso di alzare l'asticella delle difficoltà: per battere coreane, giapponesi, americane e canadesi non basteranno i punteggi che a Tallin le hanno appena regalato il titolo europeo. Per salire sul podio - per provarci, almeno - qui in Canada serve altro: armonia, convinzione e qualche triplo salto in più.

LA SFIDA - Carolina ha cambiato vita, nel frattempo. Una rivoluzione sportiva e personale. Si è trasferita a Los Angeles, a farsi dare buoni consigli da Frank Carroll, il tecnico che ha già accompagnato Evan Lysacek sul tetto del mondo e, soprattutto, all'oro olimpico maschile (facendo arrabbiare di brutto lo Zar Plushenko). La pattinatrice di Ortisei, trapiantata in California, è insomma perfettamente sincronizzata sul fuso orario della British Columbia. E infatti è arrivata a Vancouver solo da un paio di giorni: ha salutato Coni e giornalisti («sono serena, posso realizzare i miei sogni») e ha cominciato a prendere confidenza con il ghiaccio canadese. Una rapida ricognizione domenica, doppio allenamento lunedì sulle note di Chopin. Quelle che l'accompagneranno nel debutto olimpico.

LOTTA PER IL PODIO - Le avversarie di Carolina? La coreana Yu-Na Kim, innanzitutto. Anche lei ha lasciato la sua città, Bucheon, per trasferirsi altrove: a Toronto, in Canada. In un certo senso, l'«elfo» dei pattini danza in casa. E poi la campionessa del mondo in carica è l'unica, tra le donne, ad azzardare un salto quadruplo: a Plushenko non ha portato fortuna, ma se alla 19enne Yu-Na riescono le rotazioni giuste è difficile che l'oro le scappi di mano (così come il milione di dollari promesso da una banca coreana in caso di record di punti). Poi c'è il terzetto delle giapponesi terribili: Miki Ando, Akiko Suzuki, Mao Asada. Senza dimenticare la canadese Joannie Rochette, che pattinerà con il lutto al cuore dopo la morte della madre ma che sarà accompagnata dal calore di un intero Paese, e l'americana Rachael Flatt. Quando la Kostner guadagnerà il centro della pista, pronta a interpretare il suo "Notturno" (ore 20:47 locali; le 5:47 italiane), le altre grandi (a parte la Ando, ultima in lista) avranno già terminato la loro esibizione. A quel punto, Carolina saprà dove le sue avversarie hanno piazzato l'asticella impossibile del podio. Triplo salto-triplo salto: una che ha cambiato vita, per danzare bene sul ghiaccio dei Giochi, sa che stanotte è il momento.
(Antonucci - corriere.it)

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