23.2.10

Le speranze dello sci

Secondo i meteorologi olimpici, il tempo a Whistler sarà "parzialmente nuvoloso". Con qualche rischio di peggioramento nel pomeriggio. Ma il barometro azzurro segna già pressioni da ultima spiaggia. O quasi. L'Italsci si gioca le carte migliori per cancellare il numero zero dalla casella medaglie delle gare alpine (i nostri non si godono il sole rigenerante d'un podio olimpico maschile da Lillehammer '94: erano i bei tempi di Tomba, quelli). Serve assolutamente un buon risultato, per rasserenare l'umore dell'intera spedizione italiana. Max Blardone, Davide Simoncelli, Manfred Moelgg e Alexander Ploner, in gara nel gigante di martedì, sono atleti da prime posizioni. La fiducia è tanta, ma c'è anche la consapevolezza che un nuovo flop rischierebbe di scatenare tempeste di polemiche sull'intera avventura canadese. LE SPERANZE - Il commissario tecnico, Claudio Ravetto, non nasconde le difficoltà: «I nostri ragazzi hanno tutti gran talento e gran voglia di fare bene: sono certo che in gara daranno il massimo. L'unico problema che abbiamo è che questa pista ha poca pendenza mentre a noi piacciono le piste difficili». Piccolo vantaggio: la seconda manche sarà disegnata da Matteo Guadagnini, l'allenatore dei nostri. Ma gli avversari sono tanti, compreso quel Bode Miller che, rinfrancato dall'oro in super-combinata, alla fine ha deciso di provare anche il gigante. GLI AZZURRI - Blardone non si nasconde: «Sono pronto e non vedo l'ora di gareggiare. Non mi sono mai sentito così bene. Sarà una gara con distacchi minimi perché tanti atleti sono in grado di salire sul podio e andranno fortissimo, senza risparmiarsi. La soddisfazione di vincere una medaglia è qualcosa di indescrivibile, siamo qui per attaccare al massimo. Il fatto che l'Italia non abbia ancora vinto nulla nello sci non mi preoccupa, andiamo avanti per la nostra strada». Anche il compagno-rivale Simoncelli, alle prese con qualche problema fisico, è bello carico: «Il fatto di non avere conquistato mai podi fra Olimpiadi e Mondiali deve servirmi soltanto da stimolo anziché procurarmi tensione». Acciacchi superati? «La settimana scorsa sono caduto a Nakiska durante un allenamento, prendendo una botta al ginocchio. Ma adesso è passato tutto, la forma è ottima, non vedo l'ora di cominciare. Sono fiducioso». Scacciare le nuvole e godersi il bel tempo: alla faccia del meteo. (Antonucci - corriere.it)

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