16.3.10

Paralimpiadi: il punto sugli Azzurri


Partenza positiva per l'Italia del curling, la sfortuna e la scarsa esperienza fermano invece la nazionale di ice sledge hockey. Notizie contrastanti per i colori azzurri dalle prime gare a squadre dei Giochi paralimpici di Vancouver: al doppio successo dei ragazzi impegnati nel curling in carrozzina, che hanno messo a segno un pronto riscatto dopo la sconfitta nella gara inaugurale, ha fatto eco invece la sostanziale eliminazione della nazionale di hockey in carrozzina, ormai fuori dal giro delle medaglie: due sconfitte più che onorevoli (contro due avversari blasonati) per una formazione giovane e ancora bisognoso di farsi le ossa nelle competizioni internazionali.

La squadra del curling aveva iniziato male la sua Paralimpiade, sconfitta per 9-6 dal Giappone nella gara di apertura del torneo. Nel giro di poche ore, però, gli azzurri hanno messo a segno due vittorie, battendo prima la Svizzera per 13-4 e poi la Svezia per 9-1. Gli uomini dell'allenatore Mauro Maino sono attesi questa sera dal faccia a faccia contro gli Stati Uniti, una delle formazioni favorite per la vittoria finale: anche gli americani hanno finora collezionato due vittorie e una sconfitta. Il tabellone, che prevede un confronto diretto fra tutte le formazioni, continuerà poi, per gli azzurri, con le partite contro Germania, Corea, Norvegia, Gran Bretagna e, infine, Canada.

Quanto all'hockey, la difficile composizione del girone è stata fatale agli azzurri, sconfitti prima dal Canada per 4-0 e poi dalla Norvegia per 2-1. I canadesi padroni di casa sono i grandi favoriti per l'oro, e già per due volte avevano battuto gli azzurri: ai Giochi di Torino 2006 e ai mondiali 2008 a Boston. In quelle circostanze il passivo per gli italiani era stato ancor più pesante: 12-0 nel 2006, 11-0 due anni dopo. Il 4-0 di questi Giochi (con gli ultimi due goal incassati nel terzo tempo), dunque, per di più giocati nella fossa dei leoni, con uno stadio rosso fuoco e un tifo grandissimo per i canadesi, la dice lunga sui progressi della formazione azzurra. Peccato che contro la Norvegia la squadra non sia riuscita a mantenere il vantaggio acquisito al termine dei primi due tempi: i nordici hanno attaccato a testa bassa fino a ribaltare il risultato. Con due sconfitte, puntare alla medaglia ora è impossibile: "Ho ringraziato i ragazzi - dice il commissario tecnico Massimo Da Rin- per quello che ho visto in campo, per la loro disciplina ed il cuore: abbiamo perso, anche se avevamo avuto due o tre occasioni per chiudere la partita. Del resto a noi manca la grande esperienza che invece ha la Norvegia, la capacità di gestire quegli attimi di gioco, quei passaggi determinanti che si presentano". Non varrà per la classifica, ma con la Svezia c'è comunque la possibilità di giocare per conquistare una vittoria paralimpica.

Sul versante delle gare individuali, mentre Masiello e Dal Maistro conquistavano le rispettive medaglie di bronzo, si chiudeva all'ottavo posto la gara di Pamela Novaglio, nella 3km inseguimento standing: nella gara d'esordio del biathlon, l'azzurra ha dimostrato, oltre a una buona condizione fisica anche una elevata precisione al tiro, che fa ben sperare per il prossimo appuntamento, quello della 12,5 Km che si disputa mercoledì. Nella gara corta, la Novaglio è entrata in finale con il quinto tempo di qualifica e nessun errore al tiro, per poi scivolare in ottava posizione. L'oro è andato alla russa Burmistrova. "Sono soddisfatta - dice l'atleta azzurra a fine gara - anche se in finale la neve era più lenta rispetto a quella che ho trovato nelle qualifiche: è comunque andata bene, questa non era la mia gara". In precedenza, nel sitting maschile, vinta dal russo Zaripov, non avevano centrato la qualificazione alla finale Roland Ruepp ed Enzo Masiello, rispettivamente 21esimo e 22esimo. Il rammarico, per quest'ultimo, si è poi trasformato in gioia per il bronzo conquistato nella 15 Km. (ska)(superAbile.it)

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