24.5.10

Giro: Basso torna sul podio

Il “Terribile” è tornato!

Erano 4 anni che Ivan Basso non vinceva una corsa. Si riappropria del primo posto nella giornata più appassionante e commovente del 93° Giro d’Italia, che termina sul Monte Zoncolan, la montagna più dura d’Europa. Poco più di 10 km di un’arrampicata asfissiante, da rocciatori, pendenza media del 12%, massima addirittura del 22%.

Ai piedi dello Zoncolan il gruppo dei big di classifica si è presentato ancora unito, all’inseguimento di pochi fuggitivi.

Mentre il giorno prima, sul Grappa, era stato Nibali a sferrare l’attacco in discesa, questa volta tocca a Basso, il capitano, potente, concentrato.

Caduto nella tappa delle strade bianche verso Montalcino, beffato dalla fuga a L’Aquila dagli spagnoli, lo Zoncolan era l’ultima spiaggia.

Ivan, tornato il Terribile, non ha tradito, e ha seminato lungo l’orrida salita tutti i rivali diretti: Evans, il più tenace, l’ultimo ad arrendersi; Scarponi; Cunego, abile a rimontare con il proprio passo; Vinokourov, non più il corridore che si è espresso al massimo nelle prime tappe; e soprattutto Sastre e Arroyo, i due spagnoli che l’hanno beffato a L’Aquila.

L’ultima volta che Basso aveva alzato le mani al cielo nel Giro d’Italia risale al 2006, tappa del Mortirolo con traguardo all’Aprica.

Al Giro d’Italia, fra 2005 e 2006, aveva vinto 5 tappe e indossato 15 maglie rosa. Eppure: “Questa è la mia vittoria più bella al Giro”, ha detto ieri commosso e raggiante, certo consapevole che questa verrà considerata la sua impresa più limpida.

“E' una vittoria che vuol dire tantissimo per me. E' un premio a tutti i sacrifici, tutti gli allenamenti, tutte le difficolta' che ho incontrato sulla mia strada negli ultimi quattro anni. Vincere su questo arrivo ad una settimana dalla fine del Giro e' un segnale molto forte che ho dato ai miei avversari ed ai miei compagni di squadra. Il mio team e' stato davvero fantastico: hanno tirato per 150 chilometri senza risparmiare una goccia di energia per se stessi - ha spiegato il varesino - e il primo a farmi i complimenti e' stato proprio Vincenzo Nibali, vincitore ad Asolo, che io considero il futuro del ciclismo italiano per quel che riguarda le corse a tappe. E' la vittoria di chi ha lavorato duramente e onestamente per schierarmi al via di Amsterdam al meglio della condizione.”

Oggi secondo e ultimo giorno di riposo del Giro d’Italia. Domani è in programma la 16a tappa, una cronoscalata a Plan de Corones: 12,9 km con fondo in sterrato e pendenze fino al 24%.

Antonella Occhiolino

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