6.5.10

Inter: primo titulo!

Quota uno! E' ufficialmente partita la tripletta dell'Inter alle Coppe. I nerazzurri si impongono per 1-0 all'Olimpico contro la Roma con il gol decisivo di Milito, conquistando per la sesta volta la coppa nazionale.

Parte appunto dalla notte romana la scalata nerazzurra. Ora punta a Milano (o a Siena, a seconda di come si mettono le ultime due di campionato) per poi atterrare a Madrid.

La Roma cede in finale di Coppa Italia al gol di Milito: un 1-0 che vale il sesto trionfo nella competizione dei nerazzurri. Non può nulla la maledizione del 5 maggio, non può nulla il supporto del pubblico. Zanetti alza il primo trofeo del 2010, sperando sia il primo dei tre!

Un successo meritato per gli uomini di Mourinho, che hanno tenuto sempre in mano il gioco, non permettendo ai capitolini il solito gioco veloce.

Entrambe le squadre avevano i nervi tesi. Nel clima infuocato precedente al match, vari appelli erano stati rivolti ai giocatori in riferimento al fair play. C’è tensione e si percepisce, oltre che nell'aria, anche in campo. Non mancano proteste, zuffe, intimidazioni e qualche pugnetto a gioco fermo. Mourinho, cercando di stare calmo, va a guardare il video di un addetto sul gol annullato a Milito al 19’ (di poco, ma c’era),Materazzi va giù due volte lamentando dei colpi da Mexes, Oriali si fa cacciare per proteste, maglie tirate e colpi proibiti a go-go. Rosso, verso la fine, per il capitano Totti per un fallaccio su Balotelli.

L'Inter controlla bene la gara e non concede molto, la Roma, stanca, non ce la fa.

Al triplice fischio esplode la festa nerazzurra e qualche tensione di troppo giallorossa: la Coppa Italia torna a Milano.

Mourinho è raggiante alla fine della sfida. “E' stata una partita durissima sin dal primo minuto, con un giocatore perso subito (Sneijder). E' stata per novanta minuti una gara con aggressività ed intensità. Abbiamo fatto un gol, poi abbiamo controllato la partita”. Con riferimento all'episodio dell'espulsione di Totti: “La Roma ha perso un po' la testa e con il rosso la partita è finita”. Un accorato 'appello' ai tifosi: “Stavolta non andate a Malpensa, festeggiate a casa, perché questa squadra ha bisogno di riposare”. Ora campionato e Champions: “Mancano tre partite, possiamo vincere due titoli in più dobbiamo lottare fino alla fine. Posso dire di aver vinto tutte le competizioni in Italia, Inghilterra e Portogallo. Non è male”. La finale di Madrid: “Voglio che sia un sogno, non un'ossessione”. Il futuro di Mou: “L'Inter ha fatto un salto enorme, non perderà la sua forza se cambierà allenatore o giocatori”.

In casa Roma, tanto rammarico e non solo. Era la prova generale per il Sudafrica, sotto gli occhi di Lippi, che continua a tenere in ballo la convocazione di Francesco Totti per i prossimi Mondiali. Il capitano, però, ha fallito. Nel finale ha commesso un fallo da espulsione su Balotelli. Deluso dunque Lippi, oltre che Ranieri. Perché se Totti cerca delle scusanti ("Balotelli mi aveva detto qualcosa? Sì") non depone a suo favore quella frase biascicata alla domanda del perché di quel fallo: "Anche per quello che aveva fatto a S. Siro". Va ora valutata con freddezza la situazione e spetta a Lippi l'ultima parola, anche se, per molti, oggi il Sudafrica è per Totti molto più lontano di quanto sia sulla cartina geografica.


Antonella Occhiolino

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