13.6.10

Resoconto prima giornata Sudafrica 2010

Sudafrica - Messico 1 -1

Welcome world, it's time". Con il fischio d'inizio - in ritardo di qualche minuto rispetto alle 16 previste - dell'arbitro Ravshan Irmatov, della Federazione uzbeka, ha preso il via la sedicesima edizione dei campionati mondiali di calcio, con la gara inaugurale tra il Sudafrica, paese ospitante, allenato da Carlos Alberto Parreira, e il Messico, allenato da Javier Aguirre, per il Gruppo A.

Il grande urlo del Sudafrica muore al 35' della ripresa, quando Rafa Marquez mette alle spalle di Khune e pareggia l'incontro inaugurale del Mondiale al Soccer City Stadium di Johannesburg. E un urlo ancora più grande, sostenuto da milioni di vuvuzelas, resta strozzato quando al 90' Mphela colpisce il palo. Mai nella storia dei mondiali la squadra di casa aveva perso la prima partita e così è stato anche questa volta. In Sudafrica è festa a metà per l'1-1 con il Messico, ma cosa importa. Al fischio finale dell'uzbeko Ilyasov la festa inizia lo stesso, cullandosi sul vantaggio di Tshabalala al 10' della ripresa. È stata la partita che spesso si è vista all'esordio dei mondiali: nel primo tempo squadre contratte e timorose, ripresa più aperta e con occasioni.

L'allenatore del Sudafrica, il brasiliano Carlos Alberto Parreira, si accontenta del pari: «Avremmo potuto anche vincere ma il pareggio è giusto. Questo è un girone molto duro e la squadra che farà quattro punti passerà il turno». Il ct messicano Javier Aguirre riconosce la forza degli avversari: «La loro rete ha cambiato completamente la partita, noi ci siamo innervositi diventando ansiosi. Siamo riusciti a cambiare gioco e a pareggiare, ma non abbastanza per vincere. Bravi i nostri avversari».

Francia - Uruguay 0 - 0

Domenech zero, Uruguay zero. È una forzatura, una partita mai cominciata, novanta minuti più recupero di nulla assoluto. La Francia era il simulacro dello squadrone che fu; l’Uruguay, un guscio alla memoria. Il rosso a Lodeiro ha riassunto il massimo della libidine. Fosse stata una sfida di fine stagione di un campionato qualsiasi, i tifosi per primi avrebbero invocato l’apertura di un’inchiesta. Siamo al Mondiale e, quindi, meglio chiuderla qui. Partenze e parti sono sempre travagliati. Ma fra il pareggio di Sud Africa-Messico e questo non c’è proprio paragone.

Uruguay e Francia raggiungono Sudafrica e Messico a quota 1 punto nella classifica del girone. Praticamente nulle le emozioni, così come le occasioni da gol, con i transalpini di Domenech che hanno denotato forti limiti nel costruire azioni in grado di perforare la rete di centrocampisti e difensori disegnata da Tabarez. Dunque l'uruguaiano Lodeiro è il primo espulso del Mondiale, dopo la doppia ammonizione dell'arbitro giapponese Nishimura: il primo cartellino giallo lo aveva rimediato per avere allontanato il pallone; il secondo, al 35' del secondo tempo, per un fallo su Sagna, colpito al piede con una dura entrata. Il Green Point, capacità di 64.100 posti, era pieno soprattutto di tifosi sudafricani che hanno suonato in continuazione le assordanti vuvuzelas. I tifosi uruguaiani erano assai più numerosi dei francesi, sparpagliati qua e là nei vari settori.

«A un bel 0-0 avrei preferito un brutto 1-0 - è stato il commento, un po' sconsolato, del ct francese Domenech -. È frustrante, perché si cerca di fare bene e non ci si arrende. Abbiamo cercato di fare quello che potevamo, di mettere ritmo nella partita».

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