30.5.08

Ciclismo d'altri tempi

Torino 2006_Article Luca Tittoni & Gazzetta.it
Immagine rigorosamente in scala di grigi per una tappa d'altri tempi. Contador, re del Giro, bacia la maglia Rosa sul traguardo di Monte Pora. Appena 4" lo dividono da Riccardo Riccò e altri 21" da Danilo di Luca. Scatenati i due corridori italiani che regalano al ciclismo una delle pagine più belle degli ultimi anni. Di Luca sfrutta il magistrale lavoro del "centauro"/gregario Paolo Savoldelli e attacca nell'ultima discesa che precede l'arrampicata finale. Danilo sale agile infiammando la corsa e le migliaia di tifosi accorsi sulle strade. Il primo vero attacco dell'intera corsa Rosa è quello dell'abbruzzese. Il corridore di Bordolani è una furia che guadagna metro dopo metro e risponde con orgoglio alle polemiche di qualche mese fa e alla mediocre condizione delle prime due settimane. A pochi giorni dall'inizio del Giro infatti, il vincitore dell'edizione '07 era ancora implicato in processi circa l'arrivo sul monte Zoncolan e alcuni suoi parametri anomali. Chi voleva una risposta di Danilo, quella sincera dei pedali, l'ha avuta quest'oggi con un Di Luca da numero. Contador più indietro sfrutta sino all'ultimo il lavoro di Kloden e nel gruppo maglia rosa sembra di assistere all'ennesimo arrivo fatto di scattini e distacchi da 10" - 20". Il vantaggio del corridore Lpr però cresce ad ogni rilevamento e Kloden termina la benzina. Contador è chiamato a rispondere in prima persona con un'accelerazione che taglia le gambe a Bruseghin e paradossalmente allo stesso Contador che poco dopo si pianta. Sale in cattedra Riccardo Riccò, scatto secco, il corridore modenese parte deciso, non guarda dietro e semina prima la maglia Rosa poi il "salbaneo" Sella. Riccò vola verso il traguardo puntando alla maglia Rosa. L'iberico, in crisi, limita i danni salendo con regolarità insieme a Pozzovivo e Sella. Al traguardo giunge un Di Luca esausto cui fa seguito poco dopo un Riccò in volata, che nel dopo gara si scaglia esagerando contro Emanuele Sella, reo di aver tirato (Contador) negli ultimi tre chilometri. Nel frattempo Bulbarelli commenta lo spettacolo sportivo con enfasi, forse troppa, paragonando la posizione in bici del giovane emergente Riccò a quella della leggenda Marco Pantani. Poco prima Bulbarelli replica l'azzardo equiparando l'agilità di Danilo Di Luca a quella di Sua Maestà Lance Armstrong. Paragoni o no il Giro inizia ora, a bruciapelo, emozionante come pochi, senza più scaramuccie da inizio corsa ed energie residuali. Sulla linea del traguardo 4" dividono l'attuale maglia Rosa da Riccardo Riccò e dal killer Di Luca a pochi secondi in più. Domani il Mortirolo per l'ennesimo assalto alla maglia Rosa con la speranza che nelle gambe dei nostri ragazzi ci siano ancora energie. Vince Vasil Kiyienka, ragazzo di Chernobyl che scegli il giorno sbagliato per la sua impresa, offuscata soltanto dal temporale azzurro, vincendo pensate un po' dopo 150 chilometri di fuga. Citazione d'onore per un grande ciclista oggi in profonda crisi, Gilberto Simoni, a cui va comunque il nostro plauso.
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Vasil Kiyienka ha vinto per distacco la 19ª tappa del Giro d'Italia, da Legnano al Monte Pora per 228 km. Il 26enne bielorusso della Tinkoff, iridato in pista nella corsa a punti, ha così ottenuto il primo successo del 2008 su strada e anche il primo in carriera al Giro d’Italia. Secondo, a 4’36”, è arrivato Danilo Di Luca. Terzo, a 4’43”, Alexander Efimkin, quarto a 5’25” circa Cumming, quinto a 5’44” Riccardo Riccò. La maglia Contador è arrivata a 6’21” con gli altri big di classifica, a parte Gilberto Simoni che si è staccato ed è arrivato a oltre 12 minuti con Paolo Savoldelli, straordinario in appoggio a Di Luca oggi. Alberto Contador ha conservato la maglia rosa ma la situazione adesso è ancora più incerta: Riccò è secondo staccato di appena 4 secondi, Di Luca è terzo a 21 secondi. Quarto è Marzio Bruseghin, a 2'. Quinto Pellizotti a 2'05'', sesto Menchov a 2'47''. A bici ferme un arrabbiatissimo Riccò attacca Sella: "Tirava davanti a Contador perché pensava di vincere il Giro?". Secca la risposta della maglia verde: "Punto al podio. Perché Riccò punta al Giro?". Partono in 145: non partito Julian Dean, dopo pochi chilometri si ritira anche Cherel. La prima ora vola: 50,4 di media. Subito dopo vanno via Ermeti, Siutsou, A. Efimkin, Missaglia, N. Sorensen, Cummings, Kiryienka. La corsa continua veloce: dopo tre ore media di 46 km. Ai piedi del Vivione i fuggitivi arrivano con quasi 20’ di vantaggio sul plotone. Lungo la salita nel gruppo tenta un attacco Sella, ma senza esito. In cima al Vivione passa Kiyienka, i big a 16'. In discesa – sotto la pioggia - attacca, come previsto, Savoldelli, ai meno 45 dal traguardo. Lo seguono Di Luca e Nibali, mentre l’altro uomo Lpr, Ermeti, che era in fuga, si ferma per aspettare i capitani. Ai meno 25 questi 4 hanno 1'10'' di margine su Contador, aiutato da Kloden e Colom, e sugli altri big, mentre in testa rimangono in quattro: Cummings, Sorensen, Kiryienka e A. Efimkin. Sulla Presolana è Kiyienka a forzare davanti, mentre alle sue spalle Di Luca lascia Savoldelli e Nibali e ai meno 15 ha 1'54'' sul gruppo maglia rosa. Così in cima alla Presolana: Kiryienka primo, mentre Di Luca passa sesto con 2'10'' su Contador e quindi è a soli 8'' dalla maglia rosa. Verso l’ultima salita, l’inedito Monte Pora, Kiryienka può essere sicuro del successo mentre alle sue spalle è davvero splendido il braccio di ferro tra Di Luca (sul quale era rinvenuto per un attimo Nibali, poi di nuovo staccato) e Contador, attaccato anche da Riccò e Sella nel finale. Il Giro prosegue con la 20ª e penultima tappa: da Rovetta a Tirano, 224 chilometri. Ci sono le ultime tre salite del Giro: il Passo Gavia, cima Coppi a quota 2168 metri, il terribile Mortirolo (13 km al 10% di pendenza medio) e l’Aprica (15 km al 3% medio), che termina a 15 chilometri dal traguardo.


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