24.5.08

Impresa di Emanuele Sella

xxolympicwintergames.blogspot.com_Article Luca & Gazzetta dello Sport
Il Giro si arrampica sulle Dolomiti per una tre giorni al cardiopalma aperta oggi dall'impresa del Salbaneo, Emanuele Sella, corridore vicentino all'attacco per oltre 180 chilometri conclusisi sul traguardo di Pampeago. Lo scalatore della Navigare- Csf già leader della classfica della maglia verde è autore di un'impresa maiuscola volta ad incrementare il distacco nella classifica scalatori. Nella prima salita in cui si dividono, per dirla alla Reverberi, maschi e femmine del pedale, Sella taglia il traguardo in lacrime dedicando la vittoria alla sua futura sposa Lara. I big intanto rimangono al coperto riservando piccole schermaglie e scattini fatti più per saggiare le condizioni degli avversari che per far male. Sicuramente bene Riccò, che se non fosse per questa fastidiosa sindrome influenzale oggi avrebbe osato di più. Bene Simoni, mentre Di Luca e Contador al momento non sembrano avere la gamba dei primi. Intanto il campione italiano Visconti, oggi in grande crisi, perde la maglia Rosa. Da domani altro tappone alpino. I corridori guardano in alto, là dove si è scritta la storia del ciclismo.
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Emanuele Sella del team Csf Navigare ha vinto per distacco la quattordicesima tappa del Giro d'Italia, la Verona-Alpe di Pampeago. Una fuga di 182 km (sui 195 totali), 53 dei quali in solitudine, e poi il trionfo. Sella ha toccato il traguardo a quota 1.285 dopo aver scalato il Passo Manghen (2.047) e aver superato pendenze del 16% su tratti di salita quasi impossibili da scalare con andatura costante. Era la prima vera tappa di salita, sulle Dolomiti. Una vittoria arrivata dopo 5 ore e 37 minuti. E negli ultimi 5 km si è vista tutta la fatica accumulata dal 27enne vicentino, che però ha tenuto duro, accompagnato dal tifo della gente ai lati della strada, mentre gli immediati inseguitori erano a un paio di minuti e il gruppo dei migliori ancora più indietro. Una vittoria dedicata alla fidanzata: «Questa è per Lara - ha detto il corridore -. Questo successo mi ha ricompensato di tutta la sfortuna. Alla fine non ce la facevo più, ho sofferto tanto, la squadra meritava una vittoria e penso anch'io di averla meritata». Per Sella, scalatore puro, è il secondo successo di tappa in un Giro d'Italia, dopo quello del 2004 nella frazione Porto Sant'Elpidio-Cesena. Una tappa che ha segnato anche il passaggio della maglia rosa da Giovanni Visconti (Quick step) a Gabriele Bosisio (LPR). Il palermitano, arrivato al traguardo con un ritardo di oltre 16', ha ceduto la leadership al 27 enne milanese, ventunesimo a 10'37" da Sella e a 5" di vantaggio su Alberto Contador (Astana). Bosisio aveva vinto la settima tappa del 91° Giro d'Italia (con arrivo a Pescocostanzo, in provincia dell'Aquila). «È una grandissima soddisfazione - ha detto il corridore -. La nostra è una squadra che può dire la sua su tutti i campi. Ho raccolto la maglia ma il lavoro è di tutti». La prima vera tappa di montagna ha segnato anche numerosi ritiri, sette in totale: hanno lasciato la corsa rosa i velocisti Robbie McEwen (Silence), Robert Forster (Geroslteiner), e Koldo Fernandez (Euskaltel); attorno al cinquantesimo chilometro della 14esima frazione si sono arresi anche Graeme Brown (Rabobank), Luciano Pagliarini (Saunier Duval) e Jonathan Patrick McCarty (Slipstream). Al 114esimo chilometro si è fermato infine Oscar Gatto (Gerolsteiner). Domenica si prosegue con le grandi salite. Anche la quindicesima tappa si annuncia con un percorso interamente dolomitico, che prevede ben sei Gran premi della montagna. I corridori partiranno alle 11.05 dal piazzale Funivia Portavescovo di Arabba (Belluno) e arriveranno a Passo Fedaia (Marmolada): poco più di 150 km per una frazione con continui saliscendi fra le vallate del Trentino. Subito i corridori affronteranno il Passo Pordoi, a quota 2.239 e un dislivello di 637 metri, con una pendenza massima del 10%. Un percorso che rievoca grandi battaglie agonistiche al Giro d'Italia. La discesa porta verso Canazei e poi nell'alta Val di Fassa. Quindi, si passa per famosa località sciistica di Moena, da dove comincia la salita verso il Passo San Pellegrino, a quota 1.918, con un dislivello di 753 metri e una pendenza massima del 14%. Quindi entra in scena la lunga discesa su Falcade, che offre uno sfondo davvero suggestivo con le cime del Focobon e del Civetta. Una breve ascesa inedita, quella di San Tomaso Agordino, a quota 1.082, con un dislivello di 294 metri e una pendenza massima dell'11%, prima di giungere ad Alleghe. Caprile e Selva di Cadore introducono all'ascesa verso il Passo Giau (2.236 metri), che presenta un dislivello di 1.238 metri e una pendenza del 14%. È il passo che introduce la corsa nella conca ampezzana dove, da Pocol, si propone un'altra salita leggendaria: il Falzarego, a quota 2.117, con un dislivello di 582 metri e una pendenza del 9%. Discesa su Caprile, Rocca Pietore e, dopo il passaggio lungo la spettacolare strada nello scenario dei Serrai di Sottoguda, il passaggio da Malga Ciapela. Infine, il Passo Fedaia, a quota 2.057 metri, con un dislivello di 1.059 metri e una pendenza del 18%.


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