13.6.08

Germania e Austria k.o.

Passion_Still_Lives_Here_Article Antonella & Gazzetta dello Sport
Sorpresa a Klagenfurt: la Germania cade. Colpo della nazionale croata (nella foto), che batte per 2-1 (reti di Srna e Olic) i favoriti tedeschi.
Ballack e compagni soffrono la migliore organizzazione di gioco della nazionale di Blic, vanno sotto di due goal (papera clamorosa di Lehmann), non riuscendo a recuperare. Un risultato, quello maturato allo stadio Wothersee, che consente alla Croazia di qualificarsi per i quarti (quasi) da prima classificata, mentre la Germania resta ferma a quota 3 e dovrà sudarsi l'accesso ai quarti nell'ultimo turno, con la prospettiva di incontrare subito il quotato Portogallo.
La Croazia di Bilic dimostra di saper dare il meglio contro le grandi, come già era parso chiaro nel girone di qualificazione alla fase finale: lì aveva steso più volte Russia, Israele e soprattutto l'Inghilterra, facendosi invece sorprendere dalla Macedonia. All'esordio a Euro 2008, il sofferto 1-0 contro l'Austria non aveva raccontato tutta la verità su questo gruppo di giocatori dotati tecnicamente e ben diretti dal vulcanico e metallaro c.t. Bilic. I croati avevano offerto una prestazione modesta, ben diversa dall'eccellente primo tempo disputato contro la Germania.
Una prima fase di gara piuttosto equilibrata, poi gli slavi prendono in mano le operazioni. Al 24', è Srna a indovinare la spaccata vincente per l'1-0. Ci si attenderebbe la reazione - furiosa - dei tedeschi, ma l'unico pericolo per Pletikosa è una punizione-bomba di Ballack. Brividi molto maggiori dall'altra parte, con Kranjcar due volte protagonista: il talento del Portsmouth prima vanifica con un tiraccio una splendida combianzione tra Rakitic e Olic, poi si riscatta con un sinistro che esalta i riflessi di Lehmann.
Al 17' della ripresa, arriva l'episodio che indirizza ancora di più la gara dalla parte della Croazia. Su un cross proveniente dalla destra, Podolski devia il pallone che sbatte sul palo, ingannando Lehmann che voleva accompagnarlo sul fondo: Olic è pronto per il comodo tap-in che vale il 2-0.
L’allenatore tedesco Loew getta nella mischia Schweinsteiger al posto di Gomez, riportando Podolski in attacco. La mossa si rivela azzeccata, perché "Poldi" è al posto giusto al 34', quando una carambola tra Ballack e Robert Kovac gli aggiusta il pallone: gran botta e gol dell'1-2, partita riaperta. I tedeschi spingono alla ricerca del pari, ma non creano mai pericoli veri per Pletikosa.
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L'Austria, di certo, non ride. Pur pareggiando 1-1 la sua partita contro la Polonia, rimane lontanissima dalla qualificazione ai quarti. E così a meno di una settimana dall'inizio dell'Europeo, c'è il rischio di dover salutare entrambe le squadre organizzatrici (una è già andata: la Svizzera).
Con un punto a testa, sia gli austriaci che i polacchi rimangono fermi al terzo posto nel Gruppo B. Ma questo risultato fa felice la Croazia, già qualificata ai quarti da prima in classifica.
L'inizio della partita è tutto dell'Austria. Tuttavia la scarsa (per non dire inesistente) propensione al gol dei suoi attaccanti impedisce di bucare la porta difesa da Boruc.
Un pari che serve poco a entrambe le squadre, quasi eliminate a meno di clamorosi ribaltoni nell'ultima giornata. Ospiti avanti con il brasiliano naturalizzato Guerreiro e raggiunti da un rigore al 93' del 38enne Vastic.
Il pubblico di casa, dopo gli slanci iniziali, si demoralizza, e di molto. L'unico barlume di gioia arriva dall'ingresso in campo della bandiera 38enne Ivica Vastic. Acclamato come una rockstar.

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