31.7.08

La favola di Sheila

Torino 2006_Gazzetta dello Sport
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Cambia disciplina olimpica e decide di affrontare -a 39 anni- una nuova edizione dei Giochi arrivando a vendere la casa per pagarsi le lezioni. E' incredibile come la passione possa spingere l'essere umano verso limiti a volte ritenuti impensabili.
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Nessuno incarna lo spirito olimpico come Sheila Taormina. A Pechino questa 39enne americana conquisterà un singolare record, diventando la prima donna della storia a partecipare a quattro Olimpiadi in tre sport diversi. Dopo nuoto (Atlanta '96) e triathlon (Sydney 2000 e Atene '04), in Cina sarà in gara nel pentathlon moderno. E per amore della competizione ha dimostrato di essere pronta a rinunciare a tutto. La prima esperienza olimpica di Sheila, nata nel Michigan, ma laureata alla University of Georgia, è di quelle da ricordare: ad Atlanta '96 sale sul gradino più alto del podio con la staffetta 4x200 stile libero americana, che in finale batte la Germania di Franziska Van Almsick e l'Australia. A Sydney 2000 sceglie il triathlon, sport al debutto, e conclude sesta. Nel 2004 si presenta ad Atene dopo aver vinto il titolo mondiale, ma in Grecia incappa in una cocente delusione finendo al 23° posto. A 35 anni, dopo tre Olimpiadi, potrebbe anche bastare così. La Taormina invece non solo non si ritira, ma decide anche di cambiare sport dopo essersi innamorata del pentathlon, disciplina creata da Pierre De Coubertin (proprio lui, il padre delle Olimpiadi moderne, ndr) che mette insieme equitazione, nuoto, scherma, tiro a segno e corsa. L'atleta Usa, inserita dalla rivista Time Magazine al 21° posto fra le 100 stelle dei Giochi di Pechino, non sa però nulla di equitazione, scherma e tiro a segno, e per pagarsi le lezioni di questi sport (circa 60mila dollari l'anno) nel 2006 arriva addirittura a vendere la casa. "L'ho venduta ad un prezzo molto più basso di quanto mi aspettassi - spiega Sheila nel suo blog -, ma questo è il tipo di decisone che devi prendere quando insegui un obiettivo più grande. Il mio è quello di andare a Pechino, divertirmi come feci la prima volta alle Olimpiadi, ma soprattutto vincere". Sheila preferisce concentrarsi sul suo nuovo sport, il pentathlon moderno. Nella squadra americana farà un po' da mamma, visto che la sua compagna, Margaux Isaksen, ha 16 anni. "Io sono vecchia e stanca - ha scherzato la Taormina -, lei giovane e piena di energie. Ho l'età di sua madre. Comunque vada a Pechino parte della mia missione l'ho già realizzata: volevo rompere la convinzione che a 39 anni una persona è troppo vecchia per imparare un nuovo sport, e quella secondo cui ci vogliono almeno dieci anni per apprendere una disciplina. Ora mi sto allenando per migliorare quel tanto che basta per avere una chance per il podio. Potrei vincere, ma anche arrivare ultima. In fondo questo è lo sport". Il barone De Coubertin sarebbe fiero di lei.

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