2.8.08

Mangiarotti: "occorre fare chiarezza"

Pechino 2008_Agenzia Ansa Italia
E' sgomento Edoardo Mangiarotti, il decano della scherma italiana, che con le sue 13 medaglie in 5 Olimpiadi resta uno degli atleti più titolati al mondo, dopo la notizia dell'esclusione per doping dalla squadra azzurra della "nostra promessa" Andrea Baldini. Nonostante i suoi 89 anni Mangiarotti, che ancora presiede la commissione disciplinare della Federazione internazionale scherma, partirà mercoledì per la Cina con uno scopo: fare chiarezza negli ambienti della federazione su questo caso. - Mangiarotti, che idea si è fatto di questa storia? "Non so trovare le parole. Conosco molto bene il ragazzo e posso dire che Andrea è pulitissimo: era la nostra speranza. Per lui è una stroncatura tragica, anche perché con le nuove disposizioni non potrà più partecipare a un'Olimpiade. Devo però ammettere che la vicenda mi ha molto meravigliato: pochi giorni prima dell'europeo di Kiev, Baldini aveva fatto un test antidoping ed era risultato negativo, poi arriva l'esito di questo ulteriore esame a un giorno dalla sua partenza per la Cina... - Baldini non scarta l'ipotesi del complotto, implicitamente punta il dito contro un compagno di squadra: è cambiato il mondo della scherma dai tempi suoi? "Se c'é stato un complotto, mi domando come la federazione non si sia accorta di nulla. Tra Baldini e Cassarà c'erano già stati alcuni precedenti, i due non andavano d'accordo. E pensare che ai miei tempi c'erano rapporti di massima lealtà non solo tra compagni di squadra, ma persino tra avversari. Ricordo l'amicizia con Christian d'Oriola, il più grande fiorettista francese: ci affrontavamo in pedana, poi si andava a cena insieme. Ora nelle squadre moderne ci sono elementi che non legano con gli altri e, purtroppo, girano troppi quattrini che minano ogni rapporto di amicizia". - Che conseguenze avrà la vicenda di Baldini sulla scherma italiana? "La positività di Andrea è una mazzata terribile al nostro mondo, è un'ombra che cade su tutta la federazione e sulla scherma italiana. Fino a ieri ad ogni controllo noi schermidori italiani siamo sempre usciti puliti. Se non sarà chiarita, questa vicenda segnerà la fine di un'epoca per la scherma italiana. Per questo appena arriverò a Pechino, andrò a parlare con Scarso (presidente della Fis, ndr) per capire questa storia dal di dentro e vedere come la federazione giudica questo fatto terribile".

Nessun commento: