23.8.08

Immensa Idem

Beijing 2008_Corriere della Sera
XXIX Olimpiade in tempo reale:
Tre maledetti millesimi. Troppo pochi per farsene una ragione. Ma comunque un argento che splende come oro, perché Josefa Idem continua a farsi beffe della carta d’identità, e intasca la 35ª medaglia tra Giochi, Mondiali ed Europei da quando gareggia per l’Italia. Una beffa che brucia a caldo, e che, conoscendo il suo perfezionismo teutonico, non la farà dormire per qualche giorno. Poi, forse, riuscirà a godersi lo spettacolo che ci ha regalato sullo specchio d’acqua cinese, dove le sue pagaiate poderose, dopo una partenza lenta, ci hanno fatto emozionare ancora una volta. Vince l’ucraina Osypenko, proprio l’avversaria che Sefi temeva di più, perché, raccontava alla vigilia, era sparita da un po’ di tempo, non si era fatta vedere nelle ultime uscite, e quindi non aveva grossi parametri per capire che tipo di gara avrebbe fatto. Ha vinto in rimonta, dopo essere passata terza ai 250 metri (53"54), dietro alla grande favorita, l’ungherese Katalin Kovacs (53"09), finita addirittura quarta e quindi giù dal podio, e alla stessa Idem (53"36). Sefi ha poi messo la quarta, ed è passata in testa attorno ai 350 metri. Sembrava fatta, perché la Kovacs cedeva di schianto, e la Wagner non riusciva a scalfire il vantaggio dell’azzurra. Ma con un prepotente finale, la Osypenko riusciva a mettere il naso del suo kayak davanti a quello della Idem. Seguivano attimi di trepidante attesa, perché a occhio nudo era impossibile capire chi avesse vinto. Poi la coltellata al cuore: il tabellone si illuminava e indicava l’ucraina come medaglia d’oro per re millesimi, neppure un battito di ciglia. Terza la Wagner (1’51"022) e quarta la Kovacs (1’51"139). Le medaglie azzurre di Sefi ora sono 35: 5 ai Giochi (la prima fu per la Germania a Los Angeles '84), 19 ai Mondiali e 12 agli Europei. Nel K1 500, unica specialità olimpica del kayak singolo femminile, la Idem ha conquistato un bronzo ad Atlanta ’96, l’oro a Sydney 2000 e l’argento ad Atene ’04, oltre a quello odierno. Fantastica, eterna, gli aggettivi non bastano più. Anche se quei tre millesimi sembrano più lunghi dei 44 anni che tra poco compierà.

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