_Federica Faiella e Massimo Scali hanno conquistato la medaglia d'argento agli Europei di pattinaggio di figura di Helsinki. La coppia italiana, 91.11 nel programma libero, ha chiuso con 186.17 punti alle spalle della coppia russa composta da Jana Khokhlova e Sergei Novitski, oro con 196.91 punti. Medaglia di bronzo per la coppia inglese Sinead Kerr e John Kerr, che ha terminato con 185.20 punti. Quinto posto in classifica per Anna Cappellini e Luca La Notte (172.67), sedicesimo invece per Isabella Pajardi e Stefano Caruso (138.10). Un’ombra sullo splendido Europeo azzurro, tra le celebrazioni per l’inatteso argento di Samuel Contesti e la festa per Faiella-Scali, ecco Carolina Kostner. La gardenese, dopo il programma corto, non va oltre il terzo posto. E’ da due anni la campionessa in carica, è la più celebrata, è la più bella, ma al vertice della classifica, per ora, ci sono due pattinatrici di casa, l’emergente Laura Lepisto, già bronzo a Zagabria 2008 e la veterana Susanna Poykio, argento europeo a Torino 2005. Carolina, seguita in tribuna dal fidanzato Alex Schwazer, il campione olimpico della 50 km di marcia, pattina per ultima, sulle note del tango che l’accompagna da inizio stagione. Il programma è molto intenso e ben costruito. Però c’è subito una sbavatura: il secondo salto della prevista combinazione triplo-triplo, il toeloop, complice un maldestro atterraggio dal flip, è solo doppio. Il fattaccio, però, capita subito dopo: Carolina carica il lutz, altro supposto triplo e anziché librarsi, finisce lunga sul ghiaccio. Allo stacco la coda del pattino destro sembra andare a incocciare la punta del sinistro. E’ una specie di autosgambetto. Caro perde inevitabilmente l’equilibrio e la caduta è un’ineluttabile conseguenza. L’azzurra ha il merito di riprendersi, ma tutto il resto dell’esibizione ne risulta un po’ condizionato. Alla fine, comunque, ne risulta una situazione di punteggio tale per cui nulla è compromesso. L’allieva di Michael Huth ha un ritardo di circa cinque punti su entrambe le finlandesi, un divario recuperabile. A patto che il libero sia esente da errori... "Sono molto arrabbiata con me stessa - dice Carolina - sono in forma, non mi manca niente e una caduta del genere è inspiegabile. Non è ne questione di allenamento, nè di tecnica. Capita una volta su un milione. Peccato, perché su quel lutz non ho nemmeno potuto portare a termine una rotazione e ho perso un sacco di punti. Comunque dormirò tranquilla: è ancora tutto in gioco". Oltre alla Kostner nel corto c'erano altre due azzurre. Francesca Rio ha chiuso al 17° posto, totalizzando 42,24 punti. Al di sotto delle attese Stefania Berton, penalizzata da una doppia caduta che l'ha relegata al 18° posto con 41,94 punti.
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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