_Peter Fill ha ottenuto il secondo posto nella supercombinata a Wengen. Il carabiniere altoatesino è stato autore di una prova magistrale. Quarto in discesa, Peter si è superato nello slalom dove ha ottenuto l'ottavo tempo parziale che gli ha permesso di salire sul podio per la nona volta in carriera. Evidentemente il Lauberhorn gli porta fortuna, visto che nel 2006 ottenne il suo primo podio in carriera proprio in supercombinata con un terzo posto, seguito l'anno successivo dal secondo posto in discesa. La vittoria è andata allo svizzero Caro Janka terzo Silvan Zurbriggen. "E' un secondo posto che vale molto - spiega Fill -. Questa è una pista difficile, la manche in slalom è stata molto buona ma non è la migliore della mia carriera, perchè in allenamento scio sempre in questo modo. La classifica vede tutti i più forti specialisti nei primi dieci, significa che abbiamo disputato una gara vera. Mi sono divertito tantissimo, stavolta non si è imposto uno slalomista o un discesista, ma ha vinto il più completo, ed io gli sono arrivato vicino". Non c'è tempo per festeggiare, l'obiettivo è già spostato sulla discesa di domani. "Dovrò andare fortissimo e limitare al minimo gli errori, Cuche e Miller sono i miei favoriti e dietro a loro ci siamo noi italiani". Gli azzurri infatti anche in questa occasione non hanno deluso. Christoph Innerhofer ha concluso al tredicesimo posto mentre Werner Heel ha dato ottime risposte in discesa (conclusa col terzo tempo) e in slalom ha limitato i danni col diciottesimo posto complessivo. Primi punti in coppa anche per il giovane Siegmar Klotz, ventinovesimo col 17simo tempo fra i pali stretti. Fuori dai punti Stefan Thanei (31simo) e Dominik Paris (36simo), mentre Patrick Staudacher si è ritirato. Benjamin Raich, settimo, ha consolidato la leadership in vetta alla Coppa del mondo approfittando dell'ottavo posto di Aksel Lund Svindal e del nono di Jean Baptiste Grange. Ordine d'arrivo SC maschile Wengen (Svi):1. Carlo Janka (Svi) in 2'34"16; 2. Peter Fill (Ita) a 0"22; 3. Silvan Zurbriggen (Svi) a 0"40; 4. Ivica Kostelic (Cro) a 0"65; 5. Julien Lizeroux (Fra) a 0"79; 6. Daniel Albrecht (Svi) a 0"91; 7. Benjamin Raich (Aut) a 1"11; 8. Aksel Lund Svindal (Nor) a 1"18; 9. Jean Baptiste Grange (Fra) a 1"25; 10. Natko Zrncic-Dim (Cro) a 1"38. (fonte: coni.it)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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