4.2.09

Peter Fill vola, riscossa azzurra


_Un podio di fenomeni. Tra il campione del mondo di superG, lo svizzero Didier Cuche, e il bronzo del norvegese Aksel Lund Svindal, ecco la prima medaglia azzurra ai Mondiali di sci alpino di Val d'Isère: a salire sul podio è Peter Fill, ventiseienne carabiniere di Castelrotto, cugino di Denise Karbon, uscito in questa stagione da un tunnel di problemi soprattutto tecnici che ne avevano rallentato la crescita. A due anni dai fallimentari Mondiali svedesi di Are, ecco finalmente la rinvincita in una gara durissima, ma regolare stavolta, non come il superG femminile del giorno prima. Un sole mediterraneo ha illuminato la Face de Bellevarde, la pista ripidissima che non consente errori: chi prende troppa velocità rischia di scivolare in un dirupo per centinaia di metri, come capita all'americano Ligety. Tra i primi a partire c'è Patrick Staudacher, il campione del mondo in carica, che passa brevemente al comando: alla fine abdicherà con il 17° posto. Più autorevole la candidatura di Christof Innerhofer, 24 anni, al debutto iridato in questa specialità, grandissimo per buona parte della gara prima di cedere leggermente in fondo. Per superare il nostro longilineo discesista ci vuole il 35enne Didier Cuche, un tempo macellaio, taurino ed a suo agio in certi passaggi che sembrano un gigante ad alta velocità. Un altro colosso, il campione del mondo di discesa e gigante Svindal, supera Innerhofer. Quando tocca a Fill, col numero 26, è ormai lotta fratricida: Peter sa che deve passare indenne nel tratto centrale, per dare tutto nel finale. È di parola, anzi, rischia pure troppo, ma è più veloce anche di Svindal e afferra la medaglia d'argento.
"Sono contento, anche se la sensazione di vincere, provata quest'anno la prima volta a Laske Louise, è tutta un'altra cosa. Ho fatto davvero bene a cambiare gli sci quest'anno, l'anno scorso la Face non mi era nemmeno piaciuta". Triste Innerhofer, quarto a otto centesimi dall'argento: "Questa gara mi fa male". A trionfare è un atleta di classe purissima. Lo svizzero Cuche, nella lunghissima carriera, ha vinto "solo" 8 volte in Coppa del Mondo. Colpa della forzata convivenza con gente del calibro di Maier, Miller, Walchhofer e Svindal. Vanta una quantità innumerevole di podi e di vittorie svanite per centesimi o millesimi di secondo. Diventa finalmente campione del mondo, a 35 anni, dopo un bronzo in gigante (Are 2007) e un argento olimpico, conquistato a Nagano nel 1998, proprio in superG.
Buona la prova di squadra azzurra, a fronte delle debacle degli squadroni austriaco e americano. Due atleti nei primi quattro, quattro nei primi quindici, con Heel, quattordicesimo, un po' deludente, bilanciato da uno Stefan Thanei, 15mo, al di sopra delle aspettative. (Fonte: La Repubblica)

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