_La favola continua, sempre più pazza ed appassionante. E’ una Federica Pellegrini da raccontare ai ragazzini per addormentarsi felici, quella dell’olimpionica dei 200 sl, che oggi a Riccione ha fatto segnare un altro capitolo appassionante ed entusiasmante. A capo di una settimana piena come sempre di tutto, dai temponi alle crisi, Federica infatti è riuscita a stabilire il primo record mondiale in casa, nella gara che ama di più: quella dell’apogeo di Pechino, dove aveva trionfato in 1’54"82, crono che in una domenica neanche di primavera anche se siamo ai Primaverili, ha stampato anzi sbriciolato il suo stesso primato mondiale europeo ed italiano in 1’54"47 (27"31, 28"74, 29"58, 28"84 le sue incredibili vasche concluse in crescendo). Un crono sensazionale che la candida, nonostante la sua scaramanzia assoluta, alla conferma iridata. Non è un messaggio chiaro o inequivocabile di chi vuol annunciare al mondo che sarà difficile e problematico pensare di buttare giù dal trono questa veneta ventenne "baciata dalla grazia" come dice il suo allenatore Castagnetti, che buca il video e fa emozionare, piangere e infine non esita a dedicare alle donne questo record nel giorno della festa delle donne? Una predestinata e fortunata, disse una volta suo padre Roberto, che quando nacque Federica il 5 agosto dell’88 smise di fare il paracadutista! E adesso? Per Castagnetti "non deve fare altro che continuare ad allenarsi con la stessa intensità, dunque non deve adagiarsi sugli allori, ma non cambiare gli equilibri, e questo è un messaggio chiaro alla stessa Federica, reduce da un 53"5 nei 100 sl che la candiderebbero a diventare superstar anche nello sprint (è a 67/100 dal mondiale dell’australiana Lenton), e reduce dalla crisi d’ansia nei 400 sl che digerisce sicuramente peggio ancorché sia la primatista mondiale dei 400 sl in 4’01"53. Di sicuro, da questa settimana romagnola, la veneta esce più rafforzata e con argomenti in più da buttare sul tavolo dei Mondiali di Roma a luglio, nella piscina che ama di più e che richiamerà anche grazie al suo carisma ancora più passione e folle, insieme all’altra medagliata olimpica, la romana Alessia Filippi che qui ha chiuso la sua settimana di fatiche stabilendo il nuovo primato italiano dei 200 dorso in 2’08"44 (precedente 2’09"04 del 2007). E da record sono stati anche i 50 farfalla grazie a Cristina Maccagnola in 26"51 che batte Silvia Di Pietro autrice del record juniores e cadette in 26"71, mentre il napoletano Francesco Vespe ha stabilito il record italiano dei 200 farfalla in 1’56"33 migliorando se stesso (1’56"37), Filippo Magnini ha nuotato i 100 sl di cui è bicampione del mondo col miglior crono mondiale in 48"28 davanti a un Calvi da 48"87 e a Galenda da 48"90 e con un tocco che gli ha procurato una sublussazione al dito medio destro. Infine Federico Colbertaldo ha vinto i 1500 sl in 14’58"71 e Loris Facci ha vinto i 200 rana in 2’10"58 davanti a Luca Pizzini autrice del record cadetto in 2’10"95. (Fonte: Gazzetta dello Sport)
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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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